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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Gennaio 2021 ore 10,00
Paragrafo n. 21
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-02867
BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO 2021-2023. APPROVAZIONE. #1-2-3-4-5-6-7-8+A# - RICHIESTA PARERI CIRC. IN DATA 22 DICEMBRE 2020. PGC 955/2021
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. In questo Consiglio Comunale giace da dicembre 2020 una proposta di mozione
a firma mia, del collega Tresso, della collega Montalbano. Questa proposta di mozione
tendeva a proporre alla nostra Assemblea consiliare un comportamento analogo a quello
che avviene all’interno di comunità che condividono degli interessi e degli obiettivi.
Come nelle condizioni aziendali esistono contratti di solidarietà e fondi di solidarietà
interna, con i quali i singoli lavoratori si sottopongono ad un sacrificio parziale a favore
di quei lavoratori che per procedimenti di riorganizzazione debbano essere collocati
temporaneamente al di fuori dell’attività lavorativa, o come nelle libere aggregazioni
delle società di mutuo soccorso, ad esempio, tutti i soci condividono la partecipazione
ad un fondo comune, pur non fruendone o sapendo che soltanto alcuni, quelli più
bisognosi, quelli in temporanea difficoltà di salute o di lavoro, vi ricorreranno, eppure
esiste una compartecipazione e una condivisione, così la proposta che avevo avanzato
guardava all’Assemblea del Consiglio Comunale come a un’Assemblea che risponde a
una comunità, quella dei propri concittadini, e così, guardando, proponevo che
liberamente i Consiglieri devolvessero una quota dell’importo netto dei loro gettoni di
presenza - avevo ipotizzato il 10% - a favore esattamente di quel Fondo di solidarietà
istituito dal Comune di Torino per contrastare la povertà e soddisfare il bisogno
alimentare. Ebbene, quella mozione ha percorso tutte le procedure regolarmente
possibili; io non ho obiettato a che il Presidente del Consiglio Comunale sospendesse
l’atto per sottoporlo alla Conferenza dei Capigruppo o non lo ritenesse ammissibile
come mozione di accompagnamento a una delibera che trattava proprio degli
emolumenti dei Consiglieri; ho richiesto due volte che quell’atto venisse messo
nell’elenco degli atti proposti al Consiglio in un punto tale da riuscire a votarlo; mi è
sempre stato risposto negativamente. Ora, non ho voluto... - altrimenti avrei reso
pubblico questo tema -, non ho voluto immaginare che fosse una tattica del rinvio,
arrivare alla fine del mandato senza che questa richiesta ai Consiglieri di
compartecipare, come si chiede ai cittadini torinesi con erogazioni liberali, al Fondo di
solidarietà potesse essere discussa e si estinguesse quindi naturalmente la stessa
proposta. Ora vedo questa proposta del Consigliere Fornari. È ovvio, l’ha detto il
Presidente, ogniqualvolta esistono risparmi e avanzi sul Fondo dei Gruppi consiliari,
questi vengono rideterminati all’interno del Bilancio del Comune, e se vogliamo avere
un indirizzo di ove rideterminarli, l’indicazione del Consigliere Fornari è peraltro la
stessa che io proponevo per l’erogazione liberale dei singoli Consiglieri. Ma quello che
voglio qui rimarcare non è soltanto quanto i colleghi Lo Russo e Foglietta hanno già
sottolineato, io voglio rimarcare che una proposta di questo genere ha un connotato
culturale preciso. Nel momento in cui si chiede ai singoli Consiglieri eletti un
comportamento che li coinvolge personalmente, si pratica la tecnica del rinvio, ma
quando si va a individuare il funzionamento della politica, perché i Gruppi consiliari
sono un’articolazione della vita politica e amministrativa del Comune, allora la si deve
limitare, perché questo è il concetto, a mio avviso, preoccupante, pericoloso, che
peraltro nel mio giudizio soggettivo ho sempre avuto rispetto al Movimento 5 Stelle:
quello di costruire una sistematica delegittimazione della politica e delle forme
organizzate della politica, tranne ovviamente la loro. Allora, da questo punto di vista
francamente non, come dire, un atto al quale guardare con un sorriso o con sufficienza,
è un atto che riflette quella cultura politica, che per parte mia è veramente riprovevole,
perché io invece credo che la partecipazione alla politica abbia bisogno di tutta la
struttura e di tutta l’organizzazione delle forme di partecipazione, dai partiti ai Gruppi
consiliari. Allora, non parteciperò a questo voto, votate come credete, il destino non
cambia, perché comunque sarebbero state risorse da riallocare; al massimo, chi
subentrerà dovrà fare lo sforzo di corroborare l’attività dei futuri Gruppi consiliari con
uno stanziamento idoneo, ma quello che a me premeva sottolineare è questa
(incomprensibile), dal mio punto di vista terribilmente pericolosa.

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