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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Gennaio 2021 ore 10,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-02867
BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO 2021-2023. APPROVAZIONE. #1-2-3-4-5-6-7-8+A# - RICHIESTA PARERI CIRC. IN DATA 22 DICEMBRE 2020. PGC 955/2021
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Questo è l’ultimo Bilancio di questa Amministrazione, un Bilancio
che riflette una situazione critica dei conti del Comune, per i quali, ovviamente,
esprimiamo la massima preoccupazione. L’intervento che mi accingo a fare è
volutamente breve, riprenderò una parte delle considerazioni che nella nota integrativa
fa il Direttore Finanziario, dottor Lubbia, che fa delle considerazioni abbastanza
perentorie, che è bene che vengano messe, quantomeno, a verbale di questa discussione
sul Bilancio, onde evitare che la prossima Amministrazione possa fare, come ha fatto
all’inizio di questo mandato l’Amministrazione che si accinge a terminare la gestione
della Città e cioè arrivare a guidare la Città senza la consapevolezza di quello che è lo
stato economico-finanziario dopo questi cinque anni di azioni del Movimento 5 Stelle.
A differenza dell’attuale Amministrazione, infatti, noi abbiamo piena contezza della
sostanziale difficoltà che ha il Comune di Torino a quadrare il Bilancio e
conseguentemente credo che sarà utile nel prosieguo, nei prossimi mesi, calibrare anche
le iniziative di ragionamento che faremo sulla parte programmatica, a partire dalla
seconda parte di quest’anno in avanti intorno alla situazione, basandoci su un piano di
realtà, un piano di realtà che è quello che, sostanzialmente, viene descritto nell’ultima
pagina, a pagina 33 della nota integrativa. Leggo: “Le entrate derivanti da dismissioni
nazionali di immobili risultano previste in calo rispetto agli esercizi precedenti, a
conferma della progressiva riduzione dello squilibrio esistente tra entrate correnti e
spese correnti”, e questo è un dato di salubrità, anche perché, ovviamente, la politica è
stata quella fondamentalmente di vendere tutto il vendibile. Lo dicevamo prima nella
discussione sul DUP, il Piano dismissioni dentro il DUP è, sostanzialmente, un piano
totale di immobili, di alienazioni immobiliari, privo di ogni tipo di ragionamento
strategico. Ci attendiamo, com’è scritto qui, che sarà ancora necessario il ricorso a
entrate per dividendi da FCT che, è scritto nero su bianco, non possono essere
conseguite, se non a fronte di alienazioni di partecipazione. Quindi, Appendino lascia il
Comune di Torino con un Bilancio che può, ragionevolmente, pareggiare se e solo se vi
saranno ulteriori vendite di pacchetti azionari. Come si vede, la vendita di azioni ed
immobili, per quanto in diminuzione rispetto agli esercizi 2018 e 2019, risulta essere un
dato ancora essenziale per la costruzione del Bilancio. Trattasi di una situazione che
mostra evidenti limiti temporali, atteso che si perverrà al sostanziale esaurimento nel
triennio di cui si tratta, cioè voi lasciate un Comune che nel prossimo triennio avrà
esaurito, pressocché, tutte le risorse societarie in concreto alienabili. Discorso analogo
può essere ripetuto per quanto riguarda le vendite di immobili, considerato che già
attualmente non sono più disponibili asset di interesse primario per il mercato ed al
termine del triennio sarà, certamente, esclusa la possibilità di procedere ad ulteriori
vendite ad esito positivo attendibile. Non si può non tenere conto, d’altra parte, che il
ricorso alle dismissioni, sia per quanto attiene le partecipazioni, cioè alle società, sia per
quanto attiene i beni immobili, è fortemente condizionato dalla ricettività del mercato
che da tempo intercetta una fase economica certamente non (incomprensibile).
Ovviamente, sotto questo profilo quindi il dato politico di questo Bilancio è un Bilancio
che in buona sostanza, Covid o non Covid, lascia le prossime Amministrazioni,
sostanzialmente, senza scampo e lascia la prossima Amministrazione senza scampo, lo
dico ad onor del vero, in maniera del tutto consapevole. Questo Bilancio, lo ha detto
Rolando nell’illustrazione, pareggia, facendo un’assunzione piuttosto, che, ovviamente,
speriamo si possa verificare, cioè le entrate in parte di competenza che vengono espunte
dalla previsione di entrate proprie del Comune, vengano ripianate a piè di lista dallo
Stato. Ora, ovviamente, questa è un’affermazione ragionevolmente condivisibile e che
possiamo in questa fase solamente attribuire ad un auspicio, non avendo una previsione
normativa che dica questa cosa qua e quindi, ovviamente, riteniamo che l’affermazione
di Rolando, che dice che questo Bilancio andrà assestato 15-20 volte nell’ambito
dell’anno 2021, sia un’affermazione, come dire, che per certi aspetti ha degli elementi di
carattere tecnico, per altri rende un pochino aleatoria una discussione che stiamo
facendo. Tuttavia, essendo noi una forza politica responsabile, riteniamo di voler dare
un segnale a questa Amministrazione uscente e il segnale, dal nostro punto di vista,
consisterà in una differenziazione rispetto a quanto abbiamo fatto in questi anni
relativamente al voto finale sulla deliberazione, che in questo caso non sarà contrario.
Non sarà contrario non perché non c’è…, non perché ci sia condivisione
dell’impostazione di politica economico-finanziaria. Abbiamo già sollevato più e più
volte l’inopportunità, a nostro modo di vedere di utilizzo di spalmamento di debiti con
incremento di debito medesimo nelle prossime annualità, quando è stata portata in
Consiglio Comunale…, sono stati portati in Consiglio Comunale due provvedimenti: il
primo che rinegoziava i mutui; il secondo che consentiva l’utilizzo di quelle parti che,
teoricamente, erano state stipulate per finanziare investimenti, per autorizzare spesa
corrente, per dare polmone finanziario, con una logica che contraddiceva, a nostro modo
di vedere, una logica di risanamento dei conti, che è faticosa per qualunque
Amministrazione, ma che aveva un unico scopo, che era quello, fondamentalmente, di
dare fiato a un’operazione, appunto, di risanamento dei conti che a nostro modo di
vedere è stata un pochino messa in discussione. Quindi il Gruppo del Partito
Democratico non voterà contro a questo Bilancio, non parteciperà alla votazione e
questo spero che venga colto in un’ottica positiva da parte dell’attuale
Amministrazione; siamo pienamente consapevoli della difficoltà strutturale che ha il
nostro Comune, siamo pienamente consapevoli che la prossima Amministrazione dovrà
fare fronte ad un’eredità pesantissima, pesantissima e sarà un’eredità pesantissima,
perché non solo ci sarà un pregiudizio di carattere economico-finanziario, ma in molti
casi ci saranno atti deliberativi che vanno in un’ottica che noi non abbiamo condiviso
durante questo mandato. Condividendo, almeno fino a questa sera, insomma, come
forza politica, una responsabilità al governo del Paese, quindi non ci sentiamo…, ci
sentiamo invece partecipi nell’esigenza di chiedere, insieme al Movimento 5 Stelle, al
Governo nazionale, di intervenire pesantemente. Ovviamente, il quadro politico
istituzionale è un quadro politico che è in divenire, questo è noto e, ovviamente, per
quanto ci riguarda, abbiamo ritenuto, dopo aver discusso tra di noi, che questa fosse la
soluzione politicamente più robusta. Quindi, nell’annunciare la non partecipazione al
voto del Gruppo del Partito Democratico, rendo nuovamente disponibile, per quello che
può contare, ovviamente, il Gruppo del Partito Democratico in questa sede,
nell’individuare, se la Sindaca riterrà di farlo, fino ad adesso non l’ha ancora mai fatto
in cinque anni, non credo che lo farà negli ultimi due mesi di mandato, però io continuo
a lasciarlo agli atti, negli atti del Consiglio Comunale, la piena e totale disponibilità ad
individuare iniziative comuni, che io spero possano coinvolgere anche le forze politiche
del Centrodestra, nel richiedere che, fondamentalmente, la situazione economico-
finanziaria dei Comuni, già duramente messa alla prova da parte della congiuntura
economica e ulteriormente peggiorata dalla pandemia Covid, possa trovare nel Governo
nazionale, e aggiungiamo, di qualunque colore politico questo o un futuro, futuribile
Governo nazionale, un interlocutore capace di cogliere questa difficoltà, e credo
davvero che, insomma, questa disponibilità debba essere colta per quello che è, cioè una
disponibilità nell’esclusivo interesse, non di una parte politica, ma nell’interesse
dell’intera comunità cittadina che, ahinoi, in molti casi, purtroppo, è del tutto
inconsapevole di quello che questa Amministrazione lascerà e delle macerie finanziarie
che lascerà alla prossima che arriverà.

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