Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Come argomentato in sede di discussione del DUP, gli indirizzi che stiamo assumendo come Consiglio Comunale sono particolarmente rilevanti se desidereranno accompagnare una fase di trasformazione, mentre saranno profondamente inutili, se non dannosi se invece si accomoderanno sullo stato delle cose esistenti, peraltro abbastanza iniquo. Temo che il contenuto di questa proposta deliberativa attenga al secondo scenario, nel senso che noi non stiamo utilizzando una leva, quella della compartecipazione degli utenti al costo dei servizi per riuscire ad invertire quella prospettiva di mantenimento delle diseguaglianze sociali, che a parole tutti vorremmo contrastare. In modo particolare la partecipazione ai servizi educativi dovrebbe essere in ogni modo favorita attraverso la promozione qualitativa dei nostri servizi, attraverso un’adeguata dotazione organica e un continuo investimento sulle professionalità e ho già detto come il piano del fabbisogno sia largamente insufficiente ed anche attraverso una riduzione delle quote a carico delle famiglie per i costi diretti dei servizi, come negli asili nido e per i costi dei servizi complementari, come per la refezione scolastica. Il Consiglio aveva già formulato degli auspici in tale direzione e un primo passo era stato compiuto l’anno scorso, mettendo mano al costo della refezione scolastica e in modo particolare alla parte fissa di quel costo, che gravava sulle fasce medie di compartecipazione al reddito. Un altro atto lo abbiamo assunto quando, promuovendo i nidi, che ricordiamo stanno offrendo il proprio servizio ad un terzo della platea potenziale, quando tutti gli indirizzi nazionali, compreso la finanziaria, promuovono la piena frequenza dei nidi e in quell’atto chiedevamo di rivisitare la compartecipazione ai costi. Ora ci troviamo in una situazione in cui la Città di Torino ci propone una delibera che va ben oltre l’obbligo di legge, non copertura del 36%, ma complessivamente del 49,67%; all’interno degli asili nido noi non chiediamo alle famiglie, come da legge, una copertura del 36%, ma del 42,75%; all’interno della compartecipazione alle mense la copertura è del 77,45. Questo dato, particolarmente gravoso per gli utenti, congiunto al fatto che le tariffe della Città di Torino sono tra le più alte dei Comuni e congiunto al fatto che non si è voluto ragionare su come integrare le diverse misure a sostegno delle famiglie, di carattere nazionale, con un maggior favore delle tariffe praticate dai Comuni, mi inducono a dire che questa delibera sulla compartecipazione ai costi dei servizi pubblici a domanda individuale non sta compiendo un percorso verso l’equità e quindi è gravemente inadeguata a questa fase, ma è anche profondamente disallineata rispetto ai migliori servizi e ai migliori indirizzi sulle politiche pubbliche. Quindi il mio voto sarà contrario. |