Interventi |
MENSIO Federico Grazie, Presidente. Rispetto al primo emendamento presentato sullo stesso tema, qui andiamo effettivamente ad operare un cambiamento nel DUP, che è esattamente un cambiamento su cui io personalmente, ma credo anche buona parte della Maggioranza è d’accordo, soprattutto in linea con i principi del programma di governo della Città di quest’Amministrazione. Quando si parla di aree verdi, in particolare in questo caso di aree verdi pubbliche e in piena terra io non ho dubbi sul fatto che queste debbano essere conservate in quanto tali e anzi sviluppate in quanto tali per una serie di motivi. La conurbazione urbana di Torino ha visto in tantissimi anni, ma in particolare dagli anni ’50 - ’60 in poi, un’espansione del costruito che è molto forte, molto meno di altre città, ma è molto forte, lasciando a piccole zone residuali queste zone di verde. Tra l’altro trovare una zona verde non enorme, ma comunque di una certa importanza, perché parliamo di un ettaro, pubblica, è quasi un unicum in Città di Torino. Certo è che queste aree vanno comunque in parte mantenute, o meglio devono comunque essere gestite più che mantenute e quindi questo è un primo auspicio. Poi, riguardo al fatto che in Commissione abbiamo parlato più volte di servizi ecosistemi, quando si parla di aree verdi non bisogna pensare solo a quello che c’è sul soprasuolo o solo al servizio che può fare il soprasuolo, ma in termini più generali quell’area verde ha un valore intrinseco di servizi ecosistemici per la biodiversità, per lo stock e il fissaggio di carbonio, anche storico, perché per quanto possa sembrare assurdo un prato stocca carbonio ha quasi quanto una decina di alberi, ecco, non so, forse bisogna incominciare a pensare a questo tipo di area anche come un bene remunerabile, però non remunerabile costruendoci sopra, facendoci, come dire, della urbanizzazione, urbanizzazione che scipperebbe, come dire, il carbonio stoccato in modo importante. Detto questo, riconosco anche il fatto che quella zona, e io personalmente abito proprio in quella zona lì, anche se al di là di corso Francia, nell’altra Circoscrizione, abbia necessità di servizi, incominciando da una biblioteca, che sappiamo è chiusa da anni quella più vicina, ha bisogno della riapertura di alcuni plessi scolastici, ha bisogno di tutta una serie di servizi. Ciò non toglie che io auspico che la Giunta possa quindi trovare due, come dire, spunti, da questo emendamento e dal mio intervento, me lo auguro: uno è che quel prato abbia, come dire, una situazione stabile e definitiva a verde dal mio punto di vista o comunque più generalmente per il pubblico non chiuso, anche eventualmente con un percorso partecipato, com’è stato fatto su via Revello, che ha funzionato benissimo, non è un percorso che ha richiesto tanto tempo per essere espletato, poi ovviamente le attività, diciamo, di risistemazione, quello sì, ma il percorso è durato un mese e mezzo, quindi volendo si può fare, un percorso fatto con la cittadinanza, facendo capire anche i benefici di un’area verde, e in secondo che nelle (incomprensibile), appunto, di necessità di servizi quali essi siano, si trovino delle soluzioni che però non vadano a compromettere un’area a prato nuda, ma che vadano a prendere quelle situazioni di edifici dismessi, situazioni di aree residuali anche in parte verde magari inutilizzate o già compromesse, proprio per creare dei servizi. Poi, se qualcuno in futuro vorrà rimettere in discussione, come ha fatto d’altro canto in altre aree in zona il Verde in piena terra, lo faccia, però se ne assumerà la responsabilità politica in primis. Qui non è che… MENSIO Federico Grazie. Non vogliamo soddisfare nessuno, o meglio, diciamo che siamo in linea con il nostro programma, saranno contenti tutti, dal presentatore dell’emendamento, a chi chiedeva di mantenere quell’area verde e a noi che comunque diamo compiutamente corso al Piano dell’infrastruttura Verde e ai punti del programma. Grazie. |