Interventi |
ROLANDO Sergio (Assessore) Per me va benissimo, ovviamente. ROLANDO Sergio (Assessore) Grazie, Presidente. Allora, la relazione al Bilancio di Previsione ’21-22-23 comunque riporta con sé anche le due delibere precedenti e anche altre iniziative che poi commenterò una per una e riflette in un momento di incertezza massima per le sorti dell’economia…, porsi nuovamente come obiettivo l’approvazione del Bilancio entro i termini ci consente di trarre un piccolo ma importante vantaggio dalla piena efficienza dell’azione amministrativa. Abbiamo visto l’anno scorso, con l’approvazione entro i termini, che il Bilancio di Previsione non è stato visto come documento statico e monolitico che necessita di certezze normative e che comporta necessariamente ritardi nell’approvazione e sfasamenti dell’attività amministrativa. Abbiamo capito che l’importanza del bilancio dinamico ce l’ha imposta il Covid: predisposta legislazione vigente che si adegua con la prima variazione in utile pronta ad adattarsi ai molteplici input, alla legge di Bilancio che è stata approvata a fine anno, ai DPCM che sono già programmati e alcuni anche arriveranno nel corso dell’anno, a iniziative rilevanti come quella del Recovery Fund e agli altri contributi e compensazioni che si susseguiranno. La violenza della seconda ondata pandemica in Occidente e l’attuazione di un nuovo round di lockdown e naturalmente le ricadute negative che stanno già impattando sull’economia cittadina non potranno infatti non portare l’Amministrazione ad approvare ulteriori provvedimenti per agevolare i cittadini e le imprese per far fronte alla grave situazione emergenziale sia sul piano economico, che sociale. Pertanto, mai come quest’anno sarà importante non solo la discussione sulla allocazione delle risorse, ma soprattutto le riflessioni che si svilupperanno intorno al Bilancio a medio e lungo periodo in merito alle nuove idee e progetti, infrastrutture e servizi; la reazione è pronta alle nuove sfide che sono già arrivate. Faccio innanzitutto un passo indietro riprendendo alcuni dei provvedimenti più importanti che hanno consentito le azioni messe in campo sino ad oggi. Con delibera di assestamento generale del Bilancio 2020, approvata a luglio 2020, sono stati fatti interventi sulle agevolazioni TARI (famiglie, attività economiche e commerciali), sulla riduzione delle aliquote IMU e sui canoni di locazione. Più in dettaglio, si è proceduto alla diminuzione degli stanziamenti di entrata per euro 130 milioni, in considerazione delle riduzioni già registrate e di quelle stimate. Sono state contabilizzate le prime quote di maggiori entrate per trasferimenti compensativi dallo Stato per oltre 63 milioni di euro e le minori spese ottenute grazie all’attenzione posta alla rinegoziazione dei mutui che ci ha portato ad un risparmio superiore ai 50 milioni di euro. La conseguente diminuzione del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e le ulteriori minori spese hanno quindi reso già possibile, in fase di assestamento, la destinazione in spesa di circa 19 milioni per gli interventi (incomprensibile). Con la deliberazione di salvaguardia 2020 abbiamo registrato ulteriori maggiori entrate da fondi ministeriali per quasi 10 milioni di euro che ci hanno permesso di finanziare ulteriori accantonamenti a favore delle categorie economiche e sociali colpite dalla pandemia e, per iniziare a mettere i conti in ordine, abbiamo provveduto per l’esercizio 2021, all’esercizio del disavanzo di amministrazione derivante dalla deliberazione del Consiglio Comunale del 14 settembre 2020 con la quale è stato passato e disciplinato il passaggio al metodo ordinario di calcolo dell’FCD. Con altre variazioni di Bilancio ricordo che fino agli ultimissimi giorni dell’anno ormai concluso ne abbiamo approvate quattordici, una ogni venti giorni. Altre risorse sono state destinate al superamento di situazioni di difficoltà, ulteriori iniziative di solidarietà alimentare, ristori, COSAP, tassa di soggiorno e altro. Tornando all’attuale Bilancio ’21-23 che arriva al termine di un 2020 durante il quale abbiamo messo in campo ogni azione possibile per accompagnare le famiglie e le imprese che reggono il nostro tessuto economico, si è proceduto, sostanzialmente, ad una riduzione di tutte le previsioni relative a tipologie di entrate colpite in negativo dalle misure di contenimento e ad inserire previsioni di trasferimenti statali compensativi delle minori entrate, così come è avvenuto nel corso del 2020 con i tre decreti che si sono sviluppati dal mese di aprile al mese di novembre. Siamo riusciti a lasciare invariati gli stanziamenti storici pre-Covid per il comparto sociale, per la cultura, lo sport, i giovani e per le attività delle Circoscrizioni. Evidenzio, piuttosto, un aumento degli stanziamenti dei Servizi educativi connesso al personale scolastico, all’adeguamento delle strutture e all’aumento dei costi per la distribuzione dei pasti in condizioni di sicurezza. Per quanto riguarda le spese di investimento finanziate con mutuo si prevedono in sintonia con quanto deliberato nel 2020, stanziamenti per circa 30 milioni in ognuno degli ambiti. Tutte le nostre previsioni non potranno però prescindere dalla grave e straordinaria situazione che l’emergenza pandemica ha determinato in questi ultimi mesi, e quindi saranno immediatamente adeguate in base ai principi di flessibilità dei bilanci previsionali, come già ampiamente affermato. Ci aspettiamo mesi incerti, ma li affronteremo anche in questo esercizio con i conti in ordine. A chiedercelo, oltre alla nostra coscienza civica, resta sempre la Corte dei Conti. Capite bene che la situazione eccezionale e divenuta incontrollabile ha rischiato di farci perdere di vista il percorso di risanamento finanziario intrapreso dall’Ente che aveva portato ad una prima parziale riduzione dello (incomprensibile). Tuttavia, nonostante il contesto, non ci siamo dimenticati di mantenere saldo l’impegno in ordine alle azioni previste dal Piano di Interventi approvato dal Consiglio Comunale nel 2017 e il Pluriennale è stato predisposto, anche se non riguarderà noi, probabilmente, in coerenza con l’obiettivo che ci eravamo posti di ridurre lo squilibrio strutturale ancora esistente tra spese correnti ed entrate correnti. Al netto delle maggiori spese connesse all’emergenza Covid, (incomprensibile) previsto una riduzione complessiva delle spese correnti ordinarie, intervenendo in particolare sulle spese rigide, ossia sul parametro più volte evidenziato. Resta fermo però il problematico contesto ed è difficoltoso anticipare le tendenze di medio termine. La sfida per rispondere agli effetti della crisi sui Comuni è appena iniziata, c’è anche un dibattito sul quale deve essere il ruolo dei Comuni (incomprensibile) dell’emergenza e prospettiva di ripresa. Per meglio comprendere il contesto in cui ci muoviamo vorrei, come consuetudine considerare cosa sta accadendo oltre i nostri confini e passare a una breve analisi delle prospettive per l’economia mondiale del 2021. È facile immaginarsi che il corso della pandemia getterà un ruolo chiave nel determinare il percorso della crescita economica e nel determinare i nuovi trend. Lo scenario che si intravede riguarderà certamente i temi quali digitalizzazione, smart working e adattamento, ma anche diseguaglianza e disoccupazione. Nei mesi a venire sarà molto importante per il Paese accelerare la consegna dei vaccini, lo stiamo vivendo in questi giorni, il sistema efficace dei test, tracciamento e isolamento, in modo che le restrizioni alle attività possano essere gradualmente eliminate. I Paesi che ottengano questo risultato, con maggior successo, probabilmente avranno un rendimento economico relativamente buono, al contrario dei Paesi in cui la pandemia ha portato lunghi blocchi, avremo prestazioni peggiori, compreso il Regno Unito, dove l’OCSE prevede che la produzione sarà inferiore di oltre il 6% alla fine del prossimo anno rispetto al livello pre-pandemico e all’Argentina che avrà perso quasi l’8%. Sul fronte ad Oriente entro la fine del prossimo anno le previsioni indicano che l’economia cinese dovrebbe crescere di quasi il 10% rispetto alla fine del 2019 a seguito della sua risposta medica ed economica di successo alla pandemia. Anche Corea del Sud e Indonesia stanno migliorando la crescita. Questo veloce ritorno ai casi di crescita del periodo pre- Covid, tuttavia, non è di per sé così straordinario, è probabile infatti che la maggior parte delle economie che si stanno riprendendo più rapidamente dalla pandemia si espanderanno ad una velocità insolita nel 2021, essendosi ridotte e ad un ritmo senza precedenti l’anno prima. Nonostante i risultati economici siano notevolmente inferiori rispetto a questi Paesi asiatici si prevede che gli Stati Uniti, l’economia più potente del mondo Occidentale, pur con un alto tasso di inflazione, possa recuperare la produzione persa entro la fine del prossimo anno. L’Europa avrà purtroppo prestazioni peggiori. Tra le grandi economie del vecchio continente solo la Germania si avvicinerà a riguadagnare i livelli pre-pandemici; la sua economia dovrebbe essere inferiore dell’1,7% nell’ultimo trimestre 2021 rispetto al periodo (incomprensibile). L’impatto economico della pandemia e le prospettive di ripresa futura varieranno notevolmente nella UE. Ciò riflette non solo la gravità della pandemia, (incomprensibile) misure di sanità pubblica adottate (incomprensibile) da ciascun Paese, ma anche la composizione settoriale delle economie nazionali e le risposte di politiche interne. Come si legge nel rapporto di previsione economica della Commissione Europea, novembre 2020, gli Stati membri hanno esteso alle loro economie un sostegno fiscale e un’assistenza alla liquidità senza precedenti per evitare licenziamenti in massa, preservare i redditi e patteggiarne il pareggio. Contrariamente alla crisi precedente la risposta della politica economica nella UE è stata rapida e significativa, la risposta energica e immediata della BCE a marzo è stata completata dall’attivazione della clausola di salvaguardia generale che nelle regole del Bilancio dell’Unione Europea ha aiutato gli Stati membri a fornire una forte risposta fiscale alla crisi. Sono stati inoltre raggiunti rapidi accordi su un’importante serie di strumenti di sostegno all’Unione, compreso il sostegno temporaneo per mitigare i rischi di disoccupazione in casi di emergenza, il programma SURE. È importante sottolineare che l’accordo del Consiglio Europeo sul piano (incomprensibile) a sostenere gli Stati membri più colpiti dalla crisi Covid-19 con un fondo di 750 miliardi ha mostrato un alto grado di impegno per coesione e solidarietà europea. Questa dimostrazione e determinazione collettiva ha attutito l’impatto della pandemia almeno psicologicamente su imprese e persone e ha avuto un impatto positivo soprattutto sulla fiducia nei mercati finanziari. Un sostegno politico costante sarà fondamentale per limitare i danni a lungo termine per l’economia dell’Unione. In Italia l’Istituto di Statistica chiarisce che l’indicatore congiunturale ha mostrato un’evoluzione in linea con quella dell’Unione. La pandemia e le sue per ripercussioni negative persistono e pesano sull’attività economica, in particolare sui servizi ed è improbabile che la ripresa sia sufficiente affinché la produzione torni a livelli pre-pandemia entro il (incomprensibile). I segnali di recupero che si intravedono sono dominati dall’incertezza. Si prospetta inoltre un duro periodo da affrontare in caso di una nuova recrudescenza del virus. La ripresa economica sarà irregolare e l’impostazione normativa delineata dai più recenti decreti prende atto e certifica che si protrarrà oltre il prossimo anno; dalla caduta del PIL all’aumento del debito, delle povertà e delle diseguaglianze, fino alle trasformazioni del lavoro e la produzione dei mercati interazionali, questo è quello che possiamo presumibilmente attenderci nel prossimo futuro. È probabile che gli effetti della pandemia sul comportamento dei consumatori persisteranno anche dopo l’inizio delle vaccinazioni, specialmente in settori come l’ospitalità e l’intrattenimento. Il mondo del lavoro ha subito cambiamenti radicali, due aziende su tre rimarranno in smart working anche dopo l’emergenza. Secondo una survey dell’Associazione italiana per la direzione del personale sembra ci siano finalmente anche risultati positivi, per i maggiori vantaggi riscontrati ci sono il risparmio di tempo e costi di spostamento per i lavoratori, 69%, e maggiore soddisfazione per i dipendenti oltre ad un miglioramento del work life balance, 64%. Si evidenza però in questo contesto l’interesse primario di colmare i divari digitali all’interno e tra i Paesi è prioritario aiutare coloro che hanno perso il lavoro e trovare un nuovo impiego. L’OCSE, l’istituto più fiducioso, ha recentemente affermato come i recenti sviluppi dei vaccini Covid-19 offrano barlumi di speranza, ma anche se la ripresa globale si concretizzasse l’economia mondiale si ridurrebbe comunque del 5% alla fine del 2021 rispetto a quanto l’OCSE stesso aveva previsto un anno fa, una chiara indicazione della crescita persa a causa della pandemia e del tenore di vita al ribasso, una più alta disoccupazione e una maggiore disuguaglianza che colpisce soprattutto le prospettive future dei più poveri e dei più giovani. Secondo le ultimissime note di Goldman Sachs l’Italia dovrebbe aver chiuso il 2020 con un PIL in calo dell’8,8%. Si potrebbe registrare quest’anno un rimbalzo del 6,1% superiore alle stime del Governo seguito da un confortante +3,5% del (incomprensibile). È la previsione di Goldman Sachs, in un’analisi dell’economia europea, che, nel complesso, nel quarto trimestre 2020 si è dimostrata più resiliente di quanto avessimo pensato, grazie ad una minore sensibilità nel settore dei servizi, alle restrizioni di novembre e a una più forte attività industriale. Alla luce di questo andamento la Banca ha rivisto la stima del quarto trimestre da -2 a -1, (incomprensibile). Goldman Sachs prevede inoltre anche un’inversione di un andamento a breve termine nell’Europa Meridionale. L’Italia è in posizione migliore per la ripresa 2021 rispetto alla Spagna. Sul fronte spread Goldman Sachs vede un rischio politico contenuto, questo anche in linea con le ultime parole di (incomprensibile) che assieme al sostegno fiscale, al Recovery e al Resilience Fund, RRF, e all’atteggiamento favorevole della BCE dovrebbe tenere lontano il rischio sovrano per tutto il 2021. Staremo a vedere. Noi, certamente, questa Amministrazione, fino alla scadenza elettorale porteremo avanti le linee di mandato nel segno della crescita di questa Città e le politiche economiche in grado di creare condizioni per agevolare la ripartenza per tutti i settori dell’economia. L’ultimo anno di mandato è considerato tradizionalmente anno elettorale, un anno di transito tra due amministrazioni. Quest’anno la scadenza elettorale non è solo un passaggio di consegne, ma è un anno di passaggio fra due mondi, il mondo che non conosceva il Covid-19 e il mondo contemporaneo che ha iniziato a conoscere il virus, ma non ne conosce ancora le conseguenze economiche, politiche, sociali, sanitarie e ambientali. Prima di concludere vorrei, pur se brevemente, ricordare a tutti, nonostante il Covid e prima del Covid, tutte le risorse possibili sono state impegnate quest’anno per portare avanti i temi che abbiamo sempre considerato fondamentali per Torino e sui quali ci siano spesi con gran forza: lavoro, imprese, innovazione, ambiente, trasporti, welfare, periferie. Non credo sia questo il contesto in cui dettagliare i risultati e le azioni intraprese da questa Amministrazione, ci sono altri momenti, ma non posso non fare almeno un breve cenno alle tante iniziative che porteranno ricadute importanti su Torino, dalle ATP Finals ai progetti di riqualificazione di aree che in questi cinque anni hanno visto Torino ripartire; dallo sgombero del MOI, alla costruzione di una rete di trasporto della città, efficiente, sicura e sostenibile, dai progettazione di forestazione urbana, alle iniziative sul commercio, dai nuovi autobus, alla razionalizzazione delle società partecipate, dai percorsi di inclusione alla riorganizzazione anche dei servizi civici che stiamo intraprendendo, agli interventi realizzati sulle scuole, agli eventi sportivi e culturali, dalla Casa delle Tecnologie Emergenti alla revisione del Piano Regolatore e davvero tanto altro ancora, soprattutto in termini di welfare che è sempre stata una priorità del progetto politico di questa Amministrazione e su cui molte volte (incomprensibile) si è speso. Come sottolinea il Censis nell’eredità dell’ultimo decennio c’è un risentimento sociale che mina le relazioni a tutti i livelli, i legami di continuità, che è tutto ciò che tiene assieme, in famiglia, a scuola, nel lavoro, nei nostri progetti, qualcosa che va contrastato con forza di pari passo con la lotta alla povertà, all’illegalità, all’iniquità, un malessere insidioso che in questi anni questa Amministrazione, mi permetto di dire, forse con più attenzione di altre ha cercato di respingere insieme alla comunità, opponendo quei valori di solidarietà e apertura. Certo, ci sono ancora molti problemi da risolvere, il lavoro da fare è ancora molto, ma la direzione intrapresa è quella giusta e auspico che la prossima Amministrazione possa portare avanti il nostro progetto politico e contribuire a rendere Torino una città migliore in cui vivere. Sono stati anni di lavoro intenso e appassionato. Avendo alle spalle diverse esperienze di Pubblica Amministrazione ero abituato a confrontarmi con le problematiche di un Ente locale, ma la strada che ho…, che tutti noi, che il Consiglio ha intrapreso in questa Consiliatura è stata decisamente in salita. L’attività ordinaria e straordinaria della Città di Torino è pur sempre andata avanti e, sottoposti alla estenuante prova del Covid-19, ancora di più impegnativa. Per i traguardi raggiunti in questo mandato e per poter dire di lasciare in eredità ai nostri successori un Bilancio migliore di quello che abbiamo trovato, per aver superato questo difficile 2020, seppur con (incomprensibile), ma con la condivisione di fare il meglio di questa città, ringrazio, (incomprensibile) la Giunta, ovviamente, al Consiglio Comunale, alla Sindaca, a tutti i collaboratori che in questi anni hanno svolto un lavoro straordinario. Chiudo con una citazione, auspicando davvero che Torino abbia la sua opportunità di diventare la città sostenibile e resiliente che si immagina nel 2020. Albert Einstein ha scritto: “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità”. Grazie. ROLANDO Sergio (Assessore) Allora posso intervenire, Presidente, scusi? ROLANDO Sergio (Assessore) Siccome non ho detto nulla di ogni singola delibera specificatamente, potrei dire due parole, come ho già illustrato in Commissione, su ogni singola delibera. ROLANDO Sergio (Assessore) Scusi, Presidente, mi sono dimenticato io. La prima delibera che abbiamo oggi all’Ordine del Giorno comunque riguarda tutta la tematica che ho accennato, prevede da parte del Consiglio l’approvazione del DUP. Il DUP 2021-23 riporta, come innovazione rispetto al passato e come ampiamente è stato discusso e illustrato in Commissione, una novità che richiama delle delibere di supporto, una particolarmente importante che…, tutte sono importanti le cose collegate, gli allegati del DUP, in particolare richiama, oltre il contenuto della delibera che riguardava il Piano degli interventi della Corte dei Conti, il Piano degli investimenti dettagliato, riguarda anche la delibera che è stata approvata dalla Giunta del fabbisogno di personale per il triennio ’21-’23. Voglio soltanto dire che con il Documento Unico di Programmazione sono stati inseriti tutti gli investimenti rilevanti di cui avevamo ovviamente evidenza attendibile sulla base di documenti recepibili contabilmente, quindi abbiamo recepito i temi che riguardano i trasporti, in particolare, e i temi che riguardano gli edifici scolastici, in più tutti gli investimenti fatti con mutuo. Per quanto riguarda il personale c’è un piano sia di fabbisogno che di assunzioni, dettagliatissimo, nella delibera richiamata e ci sono tutti gli obiettivi che ad oggi ci sono posti, ovviamente prima di quelli che saranno dei cambiamenti introdotti da eventuali DPCM e altre iniziative nel corso dell’anno. Io non avrei altro da aggiungere sulla prima delibera, Documento Unico di Programmazione. Sono a disposizione per tutte le domande che potranno essere fatte, per ulteriori spiegazioni che posso dare in questa sede. ROLANDO Sergio (Assessore) Grazie, Presidente. Io sarò abbastanza rapido, ho registrato tutti gli interventi; direi che, a fronte degli interventi che ho sentito, per quanto riguarda alcuni progetti molto significativi, fra cui sono stati citati dei riferimenti che riguardano (incomprensibile) Torino Esposizioni e altre aree consimili, direi che il tema, come altre grandi iniziative, è un po’ rinviato a quello che consentirà la tematica del Recovery Plan, perché tutti questi temi, anche se nell’anno sono state fatte diverse iniziative e forse non aggiornate, ma ricordo a tutti che questi documenti sono stati elaborati qualcosa come due mesi/due mesi e mezzo fa; su questo tema, non appena avremo l’interlocuzione con i Ministeri che diventerà un po’ più affidabile, anche questo documento sarà in qualche modo riadeguato, mi riferisco a tutti i temi che riguardano il patrimonio e che sono molto dipendenti da questa iniziativa. C’è un altro tema che ritengo utile segnalare per un approfondimento, è quello della Consigliera Artesio, quando parla di tematiche che riguardano lo sviluppo dei temi connessi anche al post Covid - Case della Salute e quant’altro - penso che saranno tutti temi che, avendo disponibilità di fondi, vedrà anche la città impegnata in futuro, oggi iniziative su quel versante si stanno aspettando da parte della Regione, lo so bene; so che la precedente Giunta regionale cinque anni fa aveva fatto una delibera a cui non ha mai dato attuazione, che parlava di qualche decina di milioni, se non ricordo male, e sarà un altro tema da affrontare. Quindi io non avrei altro da aggiungere. Il DUP è un documento molto... come si può dire, flessibile e può essere cambiato in corso d’anno, modificato e aggiornato, la gran parte degli investimenti probabilmente sarà di chi si troverà. Grazie. |