Interventi |
LUBATTI Claudio Mi sente, Presidente? LUBATTI Claudio Grazie, le chiedo scusa, sono in movimento e mi ha fatto piacere solo fare una verifica sull’audio. Io intervengo velocemente, ringrazio i miei colleghi del Gruppo Misto per il tempo che... la quota parte del tempo che mi hanno concesso per fare due riflessioni, anche se in realtà avevo preparato, leggendo il documento, alcuni approfondimenti e alcune richieste di approfondimenti per una replica finale della Giunta, che, in realtà, avendo ascoltato con attenzione l’intervento dell’Assessore Rolando - che ringrazio - sono un po’ saltati; sono un po’ saltati perché ho letto una profonda contraddizione tra le parole che meritano stima, perché sono parole di serietà, quelle dell’Assessore, che ha registrato e ha descritto una situazione complessiva della nostra città che sta cambiando, con un mondo che sta cambiando, con una mobilità che sta cambiando, con una, se volete, anche situazione sociale delle classi più deboli, delle classi più fragili davvero sottoposto a una grande pressione da questa crisi economica prima ancora che sanitaria. Ho letto, dicevo, una grande contraddizione però nelle sue parole quando ha raccontato di un documento e di un anno non elettorale, e poi però si è contraddetto nel proporre all’attenzione del Consiglio Comunale un documento profondamente elettorale, un documento, se volete, anche poco programmatico, se volete utilizzarlo come uno strumento davvero, come lo ha previsto il Legislatore, per guardare al futuro, per rilanciare l’attività, indipendentemente da chi l’amministrerà... dicevo, per rilanciare il futuro di questa città. Invece abbiamo notato, in tanti, lo ha fatto bene chi mi ha preceduto ma credo di poter parlare a nome anche di altri Consiglieri che hanno avuto la possibilità di analizzare il documento nei dettagli in questi giorni dove ci è stato messo a disposizione, insomma nei quali c’è stato messo a disposizione, per verificare come alcuni temi strategici, che sono davvero temi fondamentali per la ripartenza di questa nostra comunità, siano stati relegati a poco più che alcuni slogan elettorali. Lo dico ricordando il tema delle Circoscrizioni, che però è già stato trattato, non ci voglio entrare, ma il tema delle Circoscrizioni si porta dietro un tema clamoroso che è quello delle periferie, periferie che stanno, più di altre zone, patendo e sentendo la forza di questa crisi sulle proprie spalle, dove l’erogazione dei servizi della città, della Pubblica Amministrazione o comunque delle società che sono interessate dall’erogazione dei servizi essenziali per i nostri cittadini stanno di fatto smontando le proprie rappresentanze, le proprie filiali, le proprie attività, senza sentire davvero una parola di attenzione e di difesa, di presa di posizione da parte dell’Amministrazione. L’esempio delle Poste è un esempio banale, forse, ma è un esempio che denota tutta la disattenzione dell’Amministrazione, e in questo documento mi sarei davvero aspettato invece uno sguardo al futuro per il rilancio di questi quartieri che sono stati, tra l’altro, spesso oggetto di una forte critica da parte del Movimento 5 Stelle verso l’Amministrazione precedente, dicendo che vincendo le elezioni con lo slogan del fatto che avreste rilanciato le attività della periferia, di una città policentrica, guardate sto recuperando... ho recuperato in queste ore alcuni documenti della campagna elettorale che sono stati poi puntualmente disattesi e sui quali, io credo i cittadini dovranno essere chiamati a giudicare questa Amministrazione. Mi dispiace fare un intervento di natura più elettorale, ma guardate che la procedura che è stata affrontata nel discutere questo documento è un approccio sbagliato perché, davvero, ho voluto credere alle parole dell’Assessore che parlava di un documento strategico e di un anno non elettorale, invece in tante occasioni, sono stati citati il tema dei parcheggi sotterranei, dopo cinque anni dove i parcheggi pertinenziali sono stati utilizzati come uno strumento per raccontare una modalità di pensiero sulla mobilità, di ostracismo mi verrebbe da dire, o comunque di contrasto alla mobilità privata, senza però poi rilanciare davvero degli strumenti per la mobilità pubblica, al di là di qualche striscia di pista ciclabile disegnata qua e là in maniera non organica per la città. Questo secondo me è stato un altro grande bluff che va raccontato alla città, non possiamo perdere questa occasione, del Consiglio Comunale, uno dei Consigli Comunali più importanti durante l’anno, come quello della discussione del Bilancio e del Documento Unico di Programmazione, per non ricordare come alla fine tanti temi, che sono stati usati per raccogliere e per prendere qualche voto in più, non abbiano visto nessuna forma di realizzazione, e in questo documento se ne leggono totalmente le assenze. Sono evidenti, perché sono presenti argomenti e argomentazioni che sarebbero forse credibili se non avessimo alle spalle cinque anni di assoluto immobilismo dell’Amministrazione 5 Stelle, pensate alla faccia che ha avuto qualcuno, credo l’Assessorato alla Mobilità, di reinserire in questo documento il tema della riorganizzazione della rete del trasporto pubblico; dopo cinque anni che ci raccontano che questo sarebbe stato il grande cavallo di battaglia, non parlo di pedonalizzazioni perché sarebbe troppo facile, non parlo della ZTL perché sarebbe davvero scontato, ma sul tema della riorganizzazione della rete del trasporto pubblico, dopo N Commissioni dove si sono buttati i soldi del tempo di funzionari, di dirigenti e di Consiglieri ad ascoltare le illustrazioni dell’Assessora Lapietra nelle quali ci venivano a raccontare che si sarebbe divisa per colori la rete del trasporto pubblico, e questa era la grande rivoluzione del trasporto pubblico torinese, e alla fine non abbiamo visto assolutamente nulla, e questo è il grande buco, non è il tema culturale della lotta alla mobilità privata che può essere condivisa o meno, questo è un tema tutto politico sul quale ci si può confrontare a lungo, ma il tema è che è totalmente mancato il tema dell’esecution, così come il Parco della Salute e della Scienza, lasciatemelo ricordare, l’ha citato prima il collega Lo Russo, ma potete voi immaginare un documento di questo genere, un documento così strategico senza rilanciare davvero un piano sulla nostra città di riqualificazione di quell’area? Dopo tutte le discussioni che abbiamo avuto nel Consiglio Comunale - per fortuna, dico io - ma dove nessuna parola viene spesa per dire davvero non che cosa si è fatto, questo non è un documento di Bilancio sulle cose fatte, ma almeno che cosa si intende fare in questo ultimo tratto di cammino dell’Amministrazione Appendino. Lasciatemi chiudere con il tema della politica industriale. Guardate, io penso che l’Amministrazione di una grande città non possa ridursi ad ordinaria amministrazione; se la gestione diventa il centro della politica amministrativa, io credo che sarebbero sufficienti bravi tecnici e bravi dipendenti, come il Comune di Torino, per fortuna, ha in dote. Io penso che la politica abbia un ruolo strategico, abbia un problema di vision, di disegno, di sogno, se volete, rispetto a una città, e quello che è successo da un punto di vista della Politica industriale, cito soltanto, per esempio, il tema Stellantis ma potrei ricordare il tema IVECO, potrei ricordare altri temi strategici come quello forse più legato al mondo dell’innovazione; ecco, dicevo, questi temi sono stati maledettamente trascurati, non c’è stata la possibilità di interloquire come Consiglio Comunale, di riflettere sulla mission del futuro di questa città, che dopo un passato importante come quello industriale che ha avuto la città, una nuova missione che si stava, con fatica costruendo negli anni, e adesso su come ricostruire questa nuova fisionomia strategica della nostra città, questo è un grande tema che andava messo al centro di una politica industriale dell’Amministrazione e invece totalmente dimenticato, silenzio assordante da parte della Sindaca, e purtroppo da parte dei suoi Consiglieri delegati. Quindi chiudo, Presidente, io non ho toccato quasi praticamente nessun punto delle cose che avrei voluto dire e che mi ero preparato di dire leggendo tutte le pagine, il documento in profondità, così come è giusto che faccia ogni Consigliere comunale che è chiamato ad esprimere un voto, ma mi sono fermato a condividere le riflessioni che ho fatto durante l’ascolto dell’Assessore Rolando e del Consigliere Fornari, che ha fatto bene il suo compito di Consigliere di Maggioranza, forse, ma forse ha perso anche una grande occasione di utilizzare questo tempo, il suo tempo, il tempo del Gruppo consiliare per dirci davvero che cosa ci aspetta nei prossimi mesi e, per quanto possibile, di raccontarci come si intende recuperare alle gravi, colpevoli, colpose mancanze che questa Amministrazione ha avuto nei confronti della città. Grazie, Presidente. |