Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Come Gruppo noi disarticoleremo sia la discussione che le votazioni sulle tre delibere, quindi nulla in contrario a condizione che vi sia adeguato…, ovviamente Rolando è libero di illustrare come meglio ritiene, però che la discussione sia separata. ROLANDO Sergio (Assessore) Per me va benissimo, ovviamente. SICARI Francesco (Presidente) Quindi l’Assessore illustrerà in un unico… LO RUSSO Stefano …la discussione dei tre atti sia separata, cioè che non ci sia una discussione unica, questo stiamo chiedendo. SICARI Francesco (Presidente) Okay, quindi procediamo con l’illustrazione… LO RUSSO Stefano Rolando illustra come crede, non c’è problema, noi chiediamo, ovviamente, di rispettare il dettato regolamentare e di poter discutere nel merito i singoli atti. SICARI Francesco (Presidente) Assolutamente, questo è anche quanto concordato venerdì in Capigruppo. Detto questo, l’Assessore adesso potrà andare avanti con l’illustrazione di tutti i provvedimenti attualmente iscritti e quindi potremmo poi non illustrare i successivi, ma verranno fatte le discussioni separatamente. Lascio quindi, come ho detto prima, la parola all’Assessore Rolando, che ha facoltà di intervenire. Prego. ROLANDO Sergio (Assessore) Grazie, Presidente. Allora, la relazione al Bilancio di Previsione ’21-22-23 comunque riporta con sé anche le due delibere precedenti e anche altre iniziative che poi commenterò una per una e riflette in un momento di incertezza massima per le sorti dell’economia…, porsi nuovamente come obiettivo l’approvazione del Bilancio entro i termini ci consente di trarre un piccolo ma importante vantaggio dalla piena efficienza dell’azione amministrativa. Abbiamo visto l’anno scorso, con l’approvazione entro i termini, che il Bilancio di Previsione non è stato visto come documento statico e monolitico che necessita di certezze normative e che comporta necessariamente ritardi nell’approvazione e sfasamenti dell’attività amministrativa. Abbiamo capito che l’importanza del bilancio dinamico ce l’ha imposta il Covid: predisposta legislazione vigente che si adegua con la prima variazione in utile pronta ad adattarsi ai molteplici input, alla legge di Bilancio che è stata approvata a fine anno, ai DPCM che sono già programmati e alcuni anche arriveranno nel corso dell’anno, a iniziative rilevanti come quella del Recovery Fund e agli altri contributi e compensazioni che si susseguiranno. La violenza della seconda ondata pandemica in Occidente e l’attuazione di un nuovo round di lockdown e naturalmente le ricadute negative che stanno già impattando sull’economia cittadina non potranno infatti non portare l’Amministrazione ad approvare ulteriori provvedimenti per agevolare i cittadini e le imprese per far fronte alla grave situazione emergenziale sia sul piano economico, che sociale. Pertanto, mai come quest’anno sarà importante non solo la discussione sulla allocazione delle risorse, ma soprattutto le riflessioni che si svilupperanno intorno al Bilancio a medio e lungo periodo in merito alle nuove idee e progetti, infrastrutture e servizi; la reazione è pronta alle nuove sfide che sono già arrivate. Faccio innanzitutto un passo indietro riprendendo alcuni dei provvedimenti più importanti che hanno consentito le azioni messe in campo sino ad oggi. Con delibera di assestamento generale del Bilancio 2020, approvata a luglio 2020, sono stati fatti interventi sulle agevolazioni TARI (famiglie, attività economiche e commerciali), sulla riduzione delle aliquote IMU e sui canoni di locazione. Più in dettaglio, si è proceduto alla diminuzione degli stanziamenti di entrata per euro 130 milioni, in considerazione delle riduzioni già registrate e di quelle stimate. Sono state contabilizzate le prime quote di maggiori entrate per trasferimenti compensativi dallo Stato per oltre 63 milioni di euro e le minori spese ottenute grazie all’attenzione posta alla rinegoziazione dei mutui che ci ha portato ad un risparmio superiore ai 50 milioni di euro. La conseguente diminuzione del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e le ulteriori minori spese hanno quindi reso già possibile, in fase di assestamento, la destinazione in spesa di circa 19 milioni per gli interventi (incomprensibile). Con la deliberazione di salvaguardia 2020 abbiamo registrato ulteriori maggiori entrate da fondi ministeriali per quasi 10 milioni di euro che ci hanno permesso di finanziare ulteriori accantonamenti a favore delle categorie economiche e sociali colpite dalla pandemia e, per iniziare a mettere i conti in ordine, abbiamo provveduto per l’esercizio 2021, all’esercizio del disavanzo di amministrazione derivante dalla deliberazione del Consiglio Comunale del 14 settembre 2020 con la quale è stato passato e disciplinato il passaggio al metodo ordinario di calcolo dell’FCD. Con altre variazioni di Bilancio ricordo che fino agli ultimissimi giorni dell’anno ormai concluso ne abbiamo approvate quattordici, una ogni venti giorni. Altre risorse sono state destinate al superamento di situazioni di difficoltà, ulteriori iniziative di solidarietà alimentare, ristori, COSAP, tassa di soggiorno e altro. Tornando all’attuale Bilancio ’21-23 che arriva al termine di un 2020 durante il quale abbiamo messo in campo ogni azione possibile per accompagnare le famiglie e le imprese che reggono il nostro tessuto economico, si è proceduto, sostanzialmente, ad una riduzione di tutte le previsioni relative a tipologie di entrate colpite in negativo dalle misure di contenimento e ad inserire previsioni di trasferimenti statali compensativi delle minori entrate, così come è avvenuto nel corso del 2020 con i tre decreti che si sono sviluppati dal mese di aprile al mese di novembre. Siamo riusciti a lasciare invariati gli stanziamenti storici pre-Covid per il comparto sociale, per la cultura, lo sport, i giovani e per le attività delle Circoscrizioni. Evidenzio, piuttosto, un aumento degli stanziamenti dei Servizi educativi connesso al personale scolastico, all’adeguamento delle strutture e all’aumento dei costi per la distribuzione dei pasti in condizioni di sicurezza. Per quanto riguarda le spese di investimento finanziate con mutuo si prevedono in sintonia con quanto deliberato nel 2020, stanziamenti per circa 30 milioni in ognuno degli ambiti. Tutte le nostre previsioni non potranno però prescindere dalla grave e straordinaria situazione che l’emergenza pandemica ha determinato in questi ultimi mesi, e quindi saranno immediatamente adeguate in base ai principi di flessibilità dei bilanci previsionali, come già ampiamente affermato. Ci aspettiamo mesi incerti, ma li affronteremo anche in questo esercizio con i conti in ordine. A chiedercelo, oltre alla nostra coscienza civica, resta sempre la Corte dei Conti. Capite bene che la situazione eccezionale e divenuta incontrollabile ha rischiato di farci perdere di vista il percorso di risanamento finanziario intrapreso dall’Ente che aveva portato ad una prima parziale riduzione dello (incomprensibile). Tuttavia, nonostante il contesto, non ci siamo dimenticati di mantenere saldo l’impegno in ordine alle azioni previste dal Piano di Interventi approvato dal Consiglio Comunale nel 2017 e il Pluriennale è stato predisposto, anche se non riguarderà noi, probabilmente, in coerenza con l’obiettivo che ci eravamo posti di ridurre lo squilibrio strutturale ancora esistente tra spese correnti ed entrate correnti. Al netto delle maggiori spese connesse all’emergenza Covid, (incomprensibile) previsto una riduzione complessiva delle spese correnti ordinarie, intervenendo in particolare sulle spese rigide, ossia sul parametro più volte evidenziato. Resta fermo però il problematico contesto ed è difficoltoso anticipare le tendenze di medio termine. La sfida per rispondere agli effetti della crisi sui Comuni è appena iniziata, c’è anche un dibattito sul quale deve essere il ruolo dei Comuni (incomprensibile) dell’emergenza e prospettiva di ripresa. Per meglio comprendere il contesto in cui ci muoviamo vorrei, come consuetudine considerare cosa sta accadendo oltre i nostri confini e passare a una breve analisi delle prospettive per l’economia mondiale del 2021. È facile immaginarsi che il corso della pandemia getterà un ruolo chiave nel determinare il percorso della crescita economica e nel determinare i nuovi trend. Lo scenario che si intravede riguarderà certamente i temi quali digitalizzazione, smart working e adattamento, ma anche diseguaglianza e disoccupazione. Nei mesi a venire sarà molto importante per il Paese accelerare la consegna dei vaccini, lo stiamo vivendo in questi giorni, il sistema efficace dei test, tracciamento e isolamento, in modo che le restrizioni alle attività possano essere gradualmente eliminate. I Paesi che ottengano questo risultato, con maggior successo, probabilmente avranno un rendimento economico relativamente buono, al contrario dei Paesi in cui la pandemia ha portato lunghi blocchi, avremo prestazioni peggiori, compreso il Regno Unito, dove l’OCSE prevede che la produzione sarà inferiore di oltre il 6% alla fine del prossimo anno rispetto al livello pre-pandemico e all’Argentina che avrà perso quasi l’8%. Sul fronte ad Oriente entro la fine del prossimo anno le previsioni indicano che l’economia cinese dovrebbe crescere di quasi il 10% rispetto alla fine del 2019 a seguito della sua risposta medica ed economica di successo alla pandemia. Anche Corea del Sud e Indonesia stanno migliorando la crescita. Questo veloce ritorno ai casi di crescita del periodo pre- Covid, tuttavia, non è di per sé così straordinario, è probabile infatti che la maggior parte delle economie che si stanno riprendendo più rapidamente dalla pandemia si espanderanno ad una velocità insolita nel 2021, essendosi ridotte e ad un ritmo senza precedenti l’anno prima. Nonostante i risultati economici siano notevolmente inferiori rispetto a questi Paesi asiatici si prevede che gli Stati Uniti, l’economia più potente del mondo Occidentale, pur con un alto tasso di inflazione, possa recuperare la produzione persa entro la fine del prossimo anno. L’Europa avrà purtroppo prestazioni peggiori. Tra le grandi economie del vecchio continente solo la Germania si avvicinerà a riguadagnare i livelli pre-pandemici; la sua economia dovrebbe essere inferiore dell’1,7% nell’ultimo trimestre 2021 rispetto al periodo (incomprensibile). L’impatto economico della pandemia e le prospettive di ripresa futura varieranno notevolmente nella UE. Ciò riflette non solo la gravità della pandemia, (incomprensibile) misure di sanità pubblica adottate (incomprensibile) da ciascun Paese, ma anche la composizione settoriale delle economie nazionali e le risposte di politiche interne. Come si legge nel rapporto di previsione economica della Commissione Europea, novembre 2020, gli Stati membri hanno esteso alle loro economie un sostegno fiscale e un’assistenza alla liquidità senza precedenti per evitare licenziamenti in massa, preservare i redditi e patteggiarne il pareggio. Contrariamente alla crisi precedente la risposta della politica economica nella UE è stata rapida e significativa, la risposta energica e immediata della BCE a marzo è stata completata dall’attivazione della clausola di salvaguardia generale che nelle regole del Bilancio dell’Unione Europea ha aiutato gli Stati membri a fornire una forte risposta fiscale alla crisi. Sono stati inoltre raggiunti rapidi accordi su un’importante serie di strumenti di sostegno all’Unione, compreso il sostegno temporaneo per mitigare i rischi di disoccupazione in casi di emergenza, il programma SURE. È importante sottolineare che l’accordo del Consiglio Europeo sul piano (incomprensibile) a sostenere gli Stati membri più colpiti dalla crisi Covid-19 con un fondo di 750 miliardi ha mostrato un alto grado di impegno per coesione e solidarietà europea. Questa dimostrazione e determinazione collettiva ha attutito l’impatto della pandemia almeno psicologicamente su imprese e persone e ha avuto un impatto positivo soprattutto sulla fiducia nei mercati finanziari. Un sostegno politico costante sarà fondamentale per limitare i danni a lungo termine per l’economia dell’Unione. In Italia l’Istituto di Statistica chiarisce che l’indicatore congiunturale ha mostrato un’evoluzione in linea con quella dell’Unione. La pandemia e le sue per ripercussioni negative persistono e pesano sull’attività economica, in particolare sui servizi ed è improbabile che la ripresa sia sufficiente affinché la produzione torni a livelli pre-pandemia entro il (incomprensibile). I segnali di recupero che si intravedono sono dominati dall’incertezza. Si prospetta inoltre un duro periodo da affrontare in caso di una nuova recrudescenza del virus. La ripresa economica sarà irregolare e l’impostazione normativa delineata dai più recenti decreti prende atto e certifica che si protrarrà oltre il prossimo anno; dalla caduta del PIL all’aumento del debito, delle povertà e delle diseguaglianze, fino alle trasformazioni del lavoro e la produzione dei mercati interazionali, questo è quello che possiamo presumibilmente attenderci nel prossimo futuro. È probabile che gli effetti della pandemia sul comportamento dei consumatori persisteranno anche dopo l’inizio delle vaccinazioni, specialmente in settori come l’ospitalità e l’intrattenimento. Il mondo del lavoro ha subito cambiamenti radicali, due aziende su tre rimarranno in smart working anche dopo l’emergenza. Secondo una survey dell’Associazione italiana per la direzione del personale sembra ci siano finalmente anche risultati positivi, per i maggiori vantaggi riscontrati ci sono il risparmio di tempo e costi di spostamento per i lavoratori, 69%, e maggiore soddisfazione per i dipendenti oltre ad un miglioramento del work life balance, 64%. Si evidenza però in questo contesto l’interesse primario di colmare i divari digitali all’interno e tra i Paesi è prioritario aiutare coloro che hanno perso il lavoro e trovare un nuovo impiego. L’OCSE, l’istituto più fiducioso, ha recentemente affermato come i recenti sviluppi dei vaccini Covid-19 offrano barlumi di speranza, ma anche se la ripresa globale si concretizzasse l’economia mondiale si ridurrebbe comunque del 5% alla fine del 2021 rispetto a quanto l’OCSE stesso aveva previsto un anno fa, una chiara indicazione della crescita persa a causa della pandemia e del tenore di vita al ribasso, una più alta disoccupazione e una maggiore disuguaglianza che colpisce soprattutto le prospettive future dei più poveri e dei più giovani. Secondo le ultimissime note di Goldman Sachs l’Italia dovrebbe aver chiuso il 2020 con un PIL in calo dell’8,8%. Si potrebbe registrare quest’anno un rimbalzo del 6,1% superiore alle stime del Governo seguito da un confortante +3,5% del (incomprensibile). È la previsione di Goldman Sachs, in un’analisi dell’economia europea, che, nel complesso, nel quarto trimestre 2020 si è dimostrata più resiliente di quanto avessimo pensato, grazie ad una minore sensibilità nel settore dei servizi, alle restrizioni di novembre e a una più forte attività industriale. Alla luce di questo andamento la Banca ha rivisto la stima del quarto trimestre da -2 a -1, (incomprensibile). Goldman Sachs prevede inoltre anche un’inversione di un andamento a breve termine nell’Europa Meridionale. L’Italia è in posizione migliore per la ripresa 2021 rispetto alla Spagna. Sul fronte spread Goldman Sachs vede un rischio politico contenuto, questo anche in linea con le ultime parole di (incomprensibile) che assieme al sostegno fiscale, al Recovery e al Resilience Fund, RRF, e all’atteggiamento favorevole della BCE dovrebbe tenere lontano il rischio sovrano per tutto il 2021. Staremo a vedere. Noi, certamente, questa Amministrazione, fino alla scadenza elettorale porteremo avanti le linee di mandato nel segno della crescita di questa Città e le politiche economiche in grado di creare condizioni per agevolare la ripartenza per tutti i settori dell’economia. L’ultimo anno di mandato è considerato tradizionalmente anno elettorale, un anno di transito tra due amministrazioni. Quest’anno la scadenza elettorale non è solo un passaggio di consegne, ma è un anno di passaggio fra due mondi, il mondo che non conosceva il Covid-19 e il mondo contemporaneo che ha iniziato a conoscere il virus, ma non ne conosce ancora le conseguenze economiche, politiche, sociali, sanitarie e ambientali. Prima di concludere vorrei, pur se brevemente, ricordare a tutti, nonostante il Covid e prima del Covid, tutte le risorse possibili sono state impegnate quest’anno per portare avanti i temi che abbiamo sempre considerato fondamentali per Torino e sui quali ci siano spesi con gran forza: lavoro, imprese, innovazione, ambiente, trasporti, welfare, periferie. Non credo sia questo il contesto in cui dettagliare i risultati e le azioni intraprese da questa Amministrazione, ci sono altri momenti, ma non posso non fare almeno un breve cenno alle tante iniziative che porteranno ricadute importanti su Torino, dalle ATP Finals ai progetti di riqualificazione di aree che in questi cinque anni hanno visto Torino ripartire; dallo sgombero del MOI, alla costruzione di una rete di trasporto della città, efficiente, sicura e sostenibile, dai progettazione di forestazione urbana, alle iniziative sul commercio, dai nuovi autobus, alla razionalizzazione delle società partecipate, dai percorsi di inclusione alla riorganizzazione anche dei servizi civici che stiamo intraprendendo, agli interventi realizzati sulle scuole, agli eventi sportivi e culturali, dalla Casa delle Tecnologie Emergenti alla revisione del Piano Regolatore e davvero tanto altro ancora, soprattutto in termini di welfare che è sempre stata una priorità del progetto politico di questa Amministrazione e su cui molte volte (incomprensibile) si è speso. Come sottolinea il Censis nell’eredità dell’ultimo decennio c’è un risentimento sociale che mina le relazioni a tutti i livelli, i legami di continuità, che è tutto ciò che tiene assieme, in famiglia, a scuola, nel lavoro, nei nostri progetti, qualcosa che va contrastato con forza di pari passo con la lotta alla povertà, all’illegalità, all’iniquità, un malessere insidioso che in questi anni questa Amministrazione, mi permetto di dire, forse con più attenzione di altre ha cercato di respingere insieme alla comunità, opponendo quei valori di solidarietà e apertura. Certo, ci sono ancora molti problemi da risolvere, il lavoro da fare è ancora molto, ma la direzione intrapresa è quella giusta e auspico che la prossima Amministrazione possa portare avanti il nostro progetto politico e contribuire a rendere Torino una città migliore in cui vivere. Sono stati anni di lavoro intenso e appassionato. Avendo alle spalle diverse esperienze di Pubblica Amministrazione ero abituato a confrontarmi con le problematiche di un Ente locale, ma la strada che ho…, che tutti noi, che il Consiglio ha intrapreso in questa Consiliatura è stata decisamente in salita. L’attività ordinaria e straordinaria della Città di Torino è pur sempre andata avanti e, sottoposti alla estenuante prova del Covid-19, ancora di più impegnativa. Per i traguardi raggiunti in questo mandato e per poter dire di lasciare in eredità ai nostri successori un Bilancio migliore di quello che abbiamo trovato, per aver superato questo difficile 2020, seppur con (incomprensibile), ma con la condivisione di fare il meglio di questa città, ringrazio, (incomprensibile) la Giunta, ovviamente, al Consiglio Comunale, alla Sindaca, a tutti i collaboratori che in questi anni hanno svolto un lavoro straordinario. Chiudo con una citazione, auspicando davvero che Torino abbia la sua opportunità di diventare la città sostenibile e resiliente che si immagina nel 2020. Albert Einstein ha scritto: “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità”. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Ronaldo, per l’illustrazione. E quindi apriamo adesso la discussione in merito al Documento Unico di Programmazione. Ci sono interventi da parte dei Consiglieri? LO RUSSO Stefano Scusi, Presidente, Lo Russo, per me è complicato capire su che cosa stiamo intervenendo, le chiedo scusa, quindi sto facendo molta fatica a seguire oggi. È un problema mio di tecnologia, non è un problema… SICARI Francesco (Presidente) Andando con ordine, con il nostro Ordine dei Lavori siamo alla delibera 202002863: “Documento Unico di Programmazione (D.U.P.) periodo 2021-2023”, quindi questa è la prima delibera in ordine che stiamo portando in discussione oggi, quindi gli interventi in merito alla discussione per quanto riguarda questo provvedimento. Quindi vuole intervenire nel merito del DUP, Capogruppo? ROLANDO Sergio (Assessore) Allora posso intervenire, Presidente, scusi? SICARI Francesco (Presidente) Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Siccome non ho detto nulla di ogni singola delibera specificatamente, potrei dire due parole, come ho già illustrato in Commissione, su ogni singola delibera. SICARI Francesco (Presidente) Allora facciamo che prendiamo come buona l’illustrazione generale su tutti i provvedimenti in discussione oggi, se non ci sono contrarietà le farò fare degli interventi nel merito di tutte le deliberazioni e quindi inizierei con un intervento per quanto riguarda la deliberazione DUP e poi aprirei agli interventi, dove ho già segnato la Capogruppo Artesio e non ho capito se il Capogruppo Lo Russo. Quindi prego, Assessore Rolando, nel merito della deliberazione. ROLANDO Sergio (Assessore) Scusi, Presidente, mi sono dimenticato io. La prima delibera che abbiamo oggi all’Ordine del Giorno comunque riguarda tutta la tematica che ho accennato, prevede da parte del Consiglio l’approvazione del DUP. Il DUP 2021-23 riporta, come innovazione rispetto al passato e come ampiamente è stato discusso e illustrato in Commissione, una novità che richiama delle delibere di supporto, una particolarmente importante che…, tutte sono importanti le cose collegate, gli allegati del DUP, in particolare richiama, oltre il contenuto della delibera che riguardava il Piano degli interventi della Corte dei Conti, il Piano degli investimenti dettagliato, riguarda anche la delibera che è stata approvata dalla Giunta del fabbisogno di personale per il triennio ’21-’23. Voglio soltanto dire che con il Documento Unico di Programmazione sono stati inseriti tutti gli investimenti rilevanti di cui avevamo ovviamente evidenza attendibile sulla base di documenti recepibili contabilmente, quindi abbiamo recepito i temi che riguardano i trasporti, in particolare, e i temi che riguardano gli edifici scolastici, in più tutti gli investimenti fatti con mutuo. Per quanto riguarda il personale c’è un piano sia di fabbisogno che di assunzioni, dettagliatissimo, nella delibera richiamata e ci sono tutti gli obiettivi che ad oggi ci sono posti, ovviamente prima di quelli che saranno dei cambiamenti introdotti da eventuali DPCM e altre iniziative nel corso dell’anno. Io non avrei altro da aggiungere sulla prima delibera, Documento Unico di Programmazione. Sono a disposizione per tutte le domande che potranno essere fatte, per ulteriori spiegazioni che posso dare in questa sede. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Assessore Rolando. Procedo prima con l’Ordine dei Lavori richiesto dal Consigliere Carretto. Prego. CARRETTO Damiano No, è solo una mia curiosità, se sono l’unico che sta sentendo malissimo o se è un problema comune, giusto per capire se è un problema mio o è un problema dell’Assessore. SICARI Francesco (Presidente) Io non sto rilevando problemi, sono riuscito a sentire sia la relazione, che l’ultimo intervento. Facciamo delle verifiche, vediamo se ci sono dei problemi, visto che durante tutta la mattinata ci sono stati dei problemi ed eventualmente valutiamo successivamente, però da quello che sto leggendo mi sembra che alcuni Consiglieri sentano bene e altri sentano male e quindi… Prego, Grippo, Ordine dei Lavori. GRIPPO Maria Grazia Le chiedo scusa, Presidente, in realtà è un contributo. Secondo me, se l’Assessore Rolando riuscisse ad orientarsi verso il microfono, si sentirebbe meglio, perché ho l’impressione che quello sia il problema, perché, non orientando il suo volto verso il microfono, è possibile che questo impedisca di sentire bene. Io la vedo così, almeno dal mio punto di vista. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, cercheremo successivamente allora di vedere con questo accorgimento se migliora l’audio per tutti, anche per chi al momento lo sente bene, sente bene l’Assessore. Allora iniziamo con gli interventi nel merito della discussione. La prima è la Capogruppo Artesio. Prego, ne ha facoltà. ARTESIO Eleonora Grazie, Presidente. Devo in primo luogo sottolineare che la relazione svolta ora dall'Assessore Rolando mi presenta un Assessore al Bilancio molto diverso dall’Assessore che ha illustrato in Commissione gli stessi atti. È vero, in questo anno di transizione, il Documento Unico di Programmazione poteva essere un semplice, stanco trascinamento di rispetto dell'obbligo formale, ma in qualche modo improntato ad una genericità ripetitiva per lasciare, al futuro governo della città, la determinazione più puntuale in base a nuovi indirizzi programmatici. Nel corso delle Commissioni però, io e altri colleghi, abbiamo ripetutamente segnalato che questo non è un anno qualunque, non è un anno qualunque nemmeno per le Amministrazioni giunte al termine, perché anche a loro compete la responsabilità di intercettare il cambiamento per come vissuto dalla società e di provare a introdurre dei binari di riferimento rispetto al governo di questo cambiamento, binari che potranno essere perfezionati e concretizzati da chi per volontà popolare succederà, ma che devono essere immaginati e prescritti oggi per consentire di non perdere tempo nella loro attuazione, perché l'urgenza di talune misure è nella evidenza politica e nella aspettativa delle persone. Quando abbiamo posto questi temi, in particolare in I Commissione venerdì, richiamando sia le opportunità che vengono introdotte dal Recovery Plan, sia le previsioni già contenute nella legge finanziaria 2021 del Governo nazionale e già oggetto di relazioni nel coordinamento Stato - Autonomie Locali - Comuni, l'Assessore ha risposto che c'è qualcuno che preferisce credere alle favole, in qualche modo riducendo ad una narrazione dell'immaginazione quelli che invece sono indirizzi che sembrano - almeno per il piano indirizzi - condivisi, e che dovrebbero essere tradotti in indirizzi politici del livello locale. Dalla relazione di oggi, vedo con piacere che l’Assessore Rolando è tornato ad assumere la responsabilità di questa fase di cambiamento e a riferirsi a questi indirizzi come strategie alle quali si deve corrispondere e questo non può che farmi piacere anche se evidentemente la conversione sulla via di Damasco non ha avuto il tempo sufficiente per consentire una rivisitazione del DUP alla luce di questa nuova consapevolezza, perché il Documento Unico di Programmazione purtroppo è ancora improntato ad uno stanco continuismo con alcune evidentissime contraddizioni e dall'altro lato con alcune altrettanto insopportabili ridondanze di progetti che non si sono voluti attuare in questi cinque anni e che vengono reiscritti senza rendere conto dell’insuccesso, invece, maturato. Faccio gli esempi sul primo versante: noi siamo, come dicevamo, in una situazione in cui si è compreso di dover rimettere mano alla dimensione della prossimità e quindi a costruire l’accessibilità a servizi e prestazioni da parte delle persone in modo fluido e certo, attraverso anche una dotazione infrastrutturale di servizi quali quelli di carattere sociosanitario; ce ne siamo accorti tutti superando i modelli precedenti ritenuti normali e che sono stati in gran parte a ragione e a motivo della difficoltà di far fronte all'emergenza sanitaria, ma non se n’è accorto il Documento Unico di Programmazione, anzi, il Documento Unico di Programmazione continua a ribadire tracciati che rischiano di essere contraddittori e dannosi. Formulo alcuni esempi: uno degli indirizzi forniti dal Consiglio Comunale, in tempi fin antecedenti, era quello di lavorare in sintonia con il Sistema Sanitario per la definizione delle Case della Salute. Non c’è alcuna traccia di riscrittura nel Documento Unico di Programmazione di questa disponibilità del Comune che significa anche, anziché alienare immobili di proprietà comunale, renderli disponibili per l'esercizio delle funzioni sociosanitarie nei confronti della ASL Città di Torino, questo indirizzo non compare. Un secondo esempio: abbiamo tutti preso coscienza, oltre a coloro che lo dichiaravano per essere operatori e professionisti e studiosi di quei mondi, di quanto le diseguaglianze inizino in fase precoce e di come si riverberino nella possibilità che i servizi fondamentali e di primo accesso svolgano un'azione di contrasto. Questo vale per i Servizi Sociali e vale per i Servizi Educativi. Se n’è reso conto anche il legislatore, infatti si propone di rideterminare i parametri distributivi del fondo di solidarietà verso i Comuni affinché i Comuni più gravati da aspetti di diseguaglianza o più segnati da fenomeni di mobilità legati al disagio e alle fasce deboli vengano sostenuti con maggiore opportunità. Non c'è traccia nel Documento Unico di Programmazione di come la Città si predisponga non solo alla consapevolezza, ma anche all'acquisizione di nuove risorse. Faccio un altro riferimento: i programmi nazionali stanno investendo, superando il termine precedente dei Progetti Periferie nella direzione di nuovi bandi nazionali definiti “qualità dell’abitare”, volti a riqualificare l’edilizia residenziale pubblica, a contrastare l’emergenza abitativa, a qualificare l’inclusione sociale, non c’è traccia nel Documento Unico di Programmazione. Vengo ai Servizi Educativi: la legge finanziaria predispone stanziamenti straordinari per aumentare la platea dei bambini in età 0-3 anni nell'avvicinarsi alle opportunità degli asili nido. Il Piano di fabbisogno della Città di Torino nel Documento Unico di Programmazione dichiara di prevedere una perdita di 1.000 unità di dipendenti, ma con un meno 1.000 di garantire in quantità e qualità gli stessi servizi esistenti. Secondo me si sta giocando con le leggi della fisica e della matematica. Ma, al di là di questo, la gravità enorme è che si parla di servizi esistenti, quindi abbiamo un Piano del fabbisogno che è ampiamente insufficiente a mantenere lo stato delle cose esistenti. In più sappiamo che lo stato delle cose esistenti non è quello che sarebbe necessario per superare i problemi che sono emersi con grande evidenza: sociali, culturali, educativi, economici, e che avrebbero bisogno di indirizzi e capacità di governo ben superiori di quelli del passato, ma soprattutto avrebbero bisogno di un ribaltamento delle logiche per mettere in cima alle priorità esattamente la crescita inclusiva del tessuto locale, come quello della comunità nazionale. C’è un altro riferimento che mi pare importante segnalare, che è quello delle politiche per il lavoro. Ma tutta la città, tutte le pagine dei quotidiani di economia, tutta la cronaca, politica, economica, sociale, discute del futuro dell'industria manifatturiera torinese, piemontese, a seguito dell’operazione “Stellantis”. In quattro anni non siamo stati capaci di aprire un’interlocuzione con FCA, di costruire delle relazioni con le medie imprese, con il distretto delle batterie, di ragionare, al di là di alcune sperimentazioni sull'auto a guida autonoma, delle prospettive di sviluppo in questo comparto, di ascoltare le Organizzazioni Sindacali in ordine alla tutela dell’occupazione, nel DUP c'è la costituzione di un gruppo di lavoro per definire attraverso il gruppo di lavoro la destinazione delle aree libere di TNE, quando tutti ci chiedono di governare con politiche nazionali e locali. Questo Documento Unico di Programmazione è quindi profondamente lontano non solo dalle aspettative, ma anche dalle necessità. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Adesso ho il Capogruppo Lo Russo. Prego, ne ha facoltà. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Effettivamente il DUP in discussione, il Documento Unico di Programmazione è un documento perfettamente in linea con quelli che sono stati gli ultimi DUP presentati e approvati dalla Maggioranza Movimento 5 Stelle; un Documento Unico di Programmazione che infatti, sostanzialmente, ripercorre in estrema sintesi quelle che sono state le linee programmatiche di questa Amministrazione, cerca di individuare azioni coerenti con quello che era il programma elettorale del Movimento 5 Stelle del 2016 e che, evidentemente, traduce questi tipi di considerazioni in azioni concrete sulle quali mi soffermerò puntualmente. Qual è la vera delusione che come Gruppo del Partito Democratico riscontriamo? È che questo Documento Unico di Programmazione fa finta che l’emergenza Covid non ci sia stata e sostanzialmente non parla minimamente, non fa minimamente cenno a quello che, invece, ci saremmo aspettati di trovare, e cioè una grande stagione di rilancio dell’economia cittadina attraverso investimenti, attraverso identificazione di progettualità mirate, a valere proprio sul Recovery Plan. Di questo sostanzialmente non si fa praticamente menzione, e questo è il limite strutturale più rilevante di un documento, di cui peraltro riscontriamo anche un certo qual grado di coerenza, farò - ribadisco - degli esempi concreti rispetto a pratiche politiche che noi non abbiamo condiviso e che continuiamo a non condividere. Perché si è persa una grande occasione? Si è persa una grande occasione perché questa era invece un’occasione, da parte della Sindaca Appendino, di aprire una nuova stagione, proprio in virtù dell’ultimo anno elettorale e sostanzialmente degli auspici più volte ribaditi che la futura Amministrazione... come dire, lavorasse in continuità almeno parziale con questa, di confronto con le Forze politiche del Consiglio Comunale, con le Forze sociali attraverso un processo che avrebbe dovuto essere - perlomeno noi ci saremmo aspettati avrebbe dovuto essere - aperto e condiviso, a partire dalla Sala Rossa, ma escludiamo ovviamente anche, se vogliamo, i Consiglieri della Sala Rossa, in generale nella città. Invece di tutto questo non riscontriamo nulla nel Documento di Programmazione, in particolar modo nel primo allegato che nelle oltre 300 e passa pagine di elencazione di azioni, di fatto, non prende in considerazione nessuna di queste progettualità. Ora, la nostra è una città che è una città molto in difficoltà, lo diciamo tante volte, lo leggiamo nelle analisi socioeconomiche, l’ha detto anche l’Assessore Rolando nella sua relazione - peraltro lo ringrazio per averla trasmessa prima della sua lettura, è stata una cortesia che personalmente ho apprezzato - ed è una città che oggettivamente - banalmente guardo il dato demografico - è una città che sta continuando a perdere popolazione residente: oggi è sotto gli 875.000 abitanti e di questi 875.000 abitanti, 1 su 4 ha più di 65 anni; oltre 212.000 residenti torinesi sono sopra i 65 anni, e questo è un dato che oggettivamente a noi preoccupa e in termini generali, soprattutto in termini prospettici, per quello che riguarda il futuro di questa città e in modo particolare la necessaria quanto mai indispensabile, anzi, opportuna sterzata che occorrerà dare con la nuova Amministrazione. Allora andiamo un pochino nel dettaglio, nello scorrere le diverse missioni che sostanzialmente hanno posto in maniera, come diceva anche la collega Artesio, un pochino in maniera anche suggestiva alcuni punti programmatici inalterati nel tempo, a partire da questi ultimi cinque anni, vengono ripetuti con un copia e incolla di anno in anno e che sostanzialmente in realtà non rappresentano nulla se non, ancorché totalmente inapplicati, ottimi auspici. Partiamo, ad esempio, da quella che è la missione 01, se andiamo alla pagina 131 dell’allegato 1, si fa esplicito riferimento al tema del confronto pubblico. C’è poi addirittura un bizzarro richiamo al rafforzamento delle Circoscrizioni, sappiamo bene quanto questa Amministrazione abbia lavorato in questi cinque anni per uccidere le Circoscrizioni, per fondamentalmente minarne le funzioni, per, in qualche modo, limitare il più possibile l’intervento degli organi del Decentramento amministrativo relativamente a quella che era un’interlocuzione con le realtà della città con un modello che prevedeva, peraltro coerente con l’impostazione ideologica del Movimento 5 Stelle che vede nella disintermediazione di qualunque livello - sociale e economica - una delle cifre caratterizzanti la propria attività, quindi insomma non ci stupisce da parte di un Partito che vuole abolire i sindacati, vuole abolire i Partiti, vuole abolire i giornali, che ci sia invece un’azione amministrativa coerente che era quella di abolire gli organi di Decentramento amministrativo. Fa sorridere l’obiettivo del rafforzamento del ruolo delle Circoscrizioni nelle trasformazioni (incomprensibile), insomma elencate a pagina 131. Fa ancora più sorridere quanto è scritto a pagina 137, con un obiettivo che traguarda il rilascio di carta di identità elettronica addirittura a 30 giorni. Ovviamente Torino è diventata, ahinoi, un po’ una barzelletta in giro per l’Italia, anche in sede nazionale di ANCI, in termini di performances di rilascio di documenti ai cittadini, abbiamo toccato punte oggettivamente impensabili di oltre 18 mesi per il rilascio di una carta di identità, ecco, noi ci saremmo accontentati - e lo dico perché questa cosa venne fuori già in altre discussioni - di un ragionevole tre mesi ecco, sei mesi. Trenta giorni ci sembra davvero quasi un po’ un insulto all’intelligenza di chi legge, in termini generali. Saltiamo alla missione 05, la missione cultura, dove compare, in un rigo, il tema del progetto della biblioteca centrale, peraltro non viene neanche più identificata Torino Esposizioni. Ora, voi sapete benissimo quanto noi, come Forza politica, siamo stati rammaricati dall’abbandono del progetto di rifunzionalizzazione del campus lungo l’asse del Po, e di quante volte abbiamo rappresentato alla Sindaca Appendino l’esigenza di far diventare questo - il progetto di rifunzionalizzazione di Torino Esposizioni e nell’integrazione di funzioni di quella porzione di città con la vicina Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e con il Teatro Nuovo in fase di riqualificazione - uno dei centri pulsanti del motore culturale della città e in qualche modo anche, se vogliamo, uno dei fiori all’occhiello che avrebbe potuto caratterizzare questa Amministrazione che si avvia a questo mesto declino e a questa uscita. Ci fa sorridere che dentro questo DUP 2021, addirittura, vi sia la riga “progettazione della biblioteca centrale”, insomma dopo cinque anni, nonostante numerose sollecitazioni, siamo ancora qui ad aspettare la progettazione della biblioteca centrale, peraltro non abbiamo trovato riferimenti puntuali a Torino Esposizioni, quindi, sarebbe anche interessante capire in quale luogo e in che formula immaginate di realizzarla. Se passiamo poi alla missione 08 chiamata “Assetto del territorio” e andiamo alla pagina 175 c’è un suggestivo progetto, ecco, che insomma... sarebbe anche interessante capire quali sono in qualche modo i presupposti giuridici di una siffatta definizione, che è quella di, fondamentalmente, indagare le aree edificabili, senza titoli abilitativi rilasciati, per valutare destinazioni alternative. Cioè, tradotto, se non ho mal capito quelle parole, uno degli auspici di questa Amministrazione in questi ultimi mesi sarebbe quello di verificare tutte le aree che sono classificate dal nostro Piano Regolatore edificabili e che non hanno titoli abilitativi rilasciati, e fondamentalmente valutarne destinazioni alterative; sarebbe interessante capire se in raccordo o meno con i proprietari delle medesime aree oppure se si immagina una qualche forma espropriativa della proprietà privata in questa città. Ma la cosa più divertente di tutta questa partita, che riguarda l’assetto del territorio, riguarda sempre uno dei punti a pagina 175, che non so se è un refuso o cosa, associa allo stop al consumo di suolo anche lo stop al consumo di sottosuolo, con una frase che è “Stop al consumo di suolo/sottosuolo” che a me suona personalmente suggestiva, non avendo ben compreso e capito in che termini si sta consumando il sottosuolo di Torino e quali sono le azioni di stop che dovrebbero essere messe in campo; io fortunatamente vivo in una città che invece banalmente sta facendo il collettore fognario da oltre 100 milioni di euro sulla SMAT che sta costruendo nel sottosuolo il raccordo - ovviamente tutte opere nate prima e che fortunatamente stiamo in qualche modo vedendo la prosecuzione - una città che sta costruendo il raccordo ferroviario con la Torino-Ceres per andare in treno a Caselle e Porta Susa; io auspico in futuro anche la realizzazione di alcuni sottopassi veicolari che forse potrebbero in qualche misura risolvere alcuni nodi viabilistici particolarmente critici della nostra città. Quindi questa affermazione sullo stop al consumo di sottosuolo sarebbe interessante capire, chi l’ha scritta, che cosa aveva in mente. Ma la chicca delle chicche, sempre per quanto riguarda la missione 08, è il primo capoverso di pagina 176, dove si fa riferimento per il quinto anno consecutivo, alla famosa definizione dei criteri commerciali, anzi do lettura perché è interessante: “Revisione delle destinazioni commerciali al fine di impedire la proliferazione delle strutture di vendita di media e grande superficie per evitare la chiusura degli esercizi di vicinato, coerentemente con i futuri criteri commerciali e partendo dall’analisi del fabbisogno dei cittadini”. Ora, si ricorderà certamente la Sindaca Appendino, e se lo ricorderà anche il brillante Assessore Sacco, che questo era uno degli elementi su cui fondamentalmente abbiamo più e più volte posto l’attenzione in ordine alla possibilità, da parte della Città, di correttamente progettare l’offerta commerciale ed evitare di trovarsi in una condizione, anche amministrativa, e in una condizione di difficoltà legata alla complessa normativa legata, appunto, alle legittime istanze dei privati, soprattutto per quanto riguarda i Decreti 106-Sviluppo e di cui credo si sia battuto ogni record in questi cinque anni. Trovare nel DUP il rimando, poi chi verrà dopo se ne dovrà occupare, per carità, ma dopo cinque anni trovare questo rimando, come dire, ha del suggestivo. Se passiamo alla missione successiva, alla missione 09, l’Ambiente, e andiamo alla pagina 183, troviamo anche qui qualcosa che appare oggettivamente un pochino fuori dal tempo e, se vogliamo, anche un pochino frutto di capibili pressioni ideologiche da parte di una parte della Maggioranza che su questo ha dovuto far conto di non trovare spazi, e in particolar modo per quanto riguarda l’obiettivo strategico di pagina 183, e cioè sancire una proprietà a gestione interamente pubblica e partecipativa dell’acqua senza scopo di lucro, completando nel 2018 il percorso (incomprensibile) per la trasformazione di SMAT in società consortile di diritto pubblico condividendolo con gli altri soci”. Cioè, avete pure sbagliato l’anno di riferimento, nel senso che nel copia e incolla dell’obiettivo non vi siete accorti che, nel frattempo, questa trasformazione in società consortile di SMAT, insomma è stato già esplorato il fatto che non si riesce a fare e non vi siete neanche preoccupati di aggiornare l’anno dentro il Documento Unico di Programmazione 2021-2023, cioè dimostrando anche, mi si permetta, un certo qual grado di sciatteria amministrativa e, ribadiamo, forse con la convinzione che questi documenti non vengono letti. Se ci spostiamo sulla missione successiva, la missione 10, quella dei trasporti, troviamo anche qui l’ennesima ripetizione, che non capiamo se è una ripetizione voluta per la serie quelle urla motivazionali che le squadre fanno negli spogliatoi prima di entrare in campo, no, quando la gente si pompa a vicenda per arrivare con quel giusto spirito agonistico; e anche qua la ritroviamo per l’ennesima volta la mitica riorganizzazione della rete di trasporto pubblico di GTT, che come tutta una serie di altre cose, come la ZTL a pagamento, ci ha accompagnato in questi cinque anni e che avremmo avuto tanto piacere almeno di discutere, capire in termini strutturali, visto che fu annunciata già nel 2016 e la ritroviamo nuovamente qui, ne ignoriamo onestamente e continuiamo ad ignorarne la sostanza, quantomeno ecco. Ovviamente c’è una riproposizione del blocco... anzi, viene addirittura messo un inciso: “Ovunque sia possibile l’ulteriore realizzazione di parcheggi interrati sotto il suolo pubblico” con buona pace di tutta una serie di condomini che avrebbero magari anche piacere di fare dei parcheggi pertinenziali per riporre le proprie autovetture e quindi liberando spazio lungo gli assi viabili, ma vabbè, non se n’è fatto niente in questi cinque anni, vedremo se riprendere in mano la questione. La missione 11 è quella che però oggettivamente su cui ci saremmo aspettati, come Gruppo del Partito Democratico, una particolare attenzione, che riguarda il tema del welfare, delle politiche sociali e della famiglia, e aggiungiamo della salute, cioè, siamo nel pieno, anzi ormai abbiamo fatto quasi un anno di pandemia, di blocchi, di lockdown; si è dimostrato in maniera estremamente evidente che una delle cose che sicuramente dovrà cambiare nella nostra città è l’offerta sanitaria, è l’offerta sociosanitaria che è quella componente di offerta sanitaria che si integra con l’Assessorato al Welfare e alle Politiche Sociali. Sono noti anche, come dire, i ripensamenti o, se vogliamo, le valutazioni in ordine alla modalità di erogazione dell’offerta sanitaria nella medicina di base che è uno dei pilastri su cui ha dimostrato vacillare anche una strategia di progressivo accorpamento e chiusura di presidi sanitari territoriali che invece ovviamente dovranno essere completamente ribaltati in un’ottica di una medicina di prossimità che nel nostro territorio, al di là dello slogan della retorica della città dei 15 minuti, poi dovrà avere una collocazione pratica. Bene, di tutto questo, cioè delle Case della Salute territoriali, dell’esigenza di riorganizzare la rete, il presidio sanitario territoriale coi medici di base, di un dialogo con l’ASL regionale della Città di Torino, di un’integrazione funzionale con le reti ospedaliere ad alta complessità, pensiamo ad esempio a tutta l’offerta sanitaria della zona nord che oggi viaggia sul Giovanni Bosco e che oggettivamente ha dimostrato una oggettiva criticità, bene di tutto questo non ne viene fatta menzione alcuna; così come non viene fatta menzione alcuna di un altro dei grandi progetti strategici di questa città, che noi avremmo avuto tanto piacere di vedere almeno elencato puntualmente in questo elenco che contiene un sacco di cose, dalla tutela delle api ai frutteti, che è il Parco della Salute e della Scienza e della riqualificazione dell’area delle Molinette che, a nostro modo di vedere, davvero rappresenta uno degli assi centrali su cui - e lo ribadiamo qui con forza - avrebbe dovuto concentrarsi la progettualità prospettica della città, proprio a valere sui fondi del Recovery Fund. Anche di questa questione, ahinoi, non c’è alcuna traccia. Ci sono poi alcune cose che sono nella successiva missione, la missione 14, che riguarda lo sviluppo economico e la competitività che anche qua... diciamo così, che nel 2021 stonano un po’; non voglio citare e men che meno lo farò con la pronuncia che utilizzavano nel 2016 il mitico progetto di Open For Business, addirittura è stato messo qui l’aggiornamento del sito internet di questo Open For Business, io sono andato a vederlo, è piuttosto suggestiva come azione strategica; sarebbe interessante fare un bilancio di questa attività, fortemente voluta dall’allora Paolo Giordana e portata avanti in questa Consiliatura per cinque anni dall’Assessore Sacco, per capire tutti questi investimenti e questi soldi che sono stati spesi che cosa hanno poi di fatto portato. Non mi soffermo sul fatto che nel DUP 2021-2023 si parli di Torino 2020 Città del Cinema, forse valeva la pena cambiare la denominazione di questo tipo di definizione; a pagina - queste sono cose che sono contenute rispettivamente a pagina 211 e 212 - ma la cosa divertente la troviamo a pagina 213, anche qui con... tornano, anche in questo capitolo, i centri commerciali di cui si auspica, non si capisce bene se si auspica perché l’economia li deve togliere di suo o perché magari il Comune fa qualcosa, la riduzione dei centri commerciali seguita da un obiettivo - quello di pagina 214 - che sono le cosiddette iniziative di “moral suasion” per favorire il commercio di vicinato. Ora sarebbe interessante capire come un’Amministrazione comunale non fa quello che deve fare in cinque anni, cioè approvare o definire i criteri commerciali, che sono l’unico strumento che si ha per fare una pianificazione commerciale seria, e dice che bisogna farlo, lo dice da cinque anni e non lo fa, nonostante gli sia stato anche in qualche modo più e più volte proposto, e poi si autopropone di fare iniziative di “moral suasion” per il commercio di vicinato. Io, fossi un piccolo commerciante, qualche piccolo dubbio forse di essere un pochino preso in giro ce l’avrei, esattamente come mi verrebbe il dubbio - abitassi a Vallette - trovare il punto a pagina 214 sull’approvazione dei PQ, che sono i Piani di Qualificazione come strumento di promozione di tessuto commerciale, quando questa Amministrazione quello che ha fatto è stato di fatto bloccarlo il PQ a Vallette e poi fondamentalmente anche grazie ad una pressione territoriale l’abbiamo rimesso in campo. Le successive fasi, che sono quelle della valorizzazione del patrimonio immobiliare, sono difficilmente commentabili in quanto, come peraltro anche riportato nella nota integrativa al Bilancio che lo dice con grande chiarezza, lo diremmo dopo, sostanzialmente voi avete preso l’elenco di tutti gli immobili comunali e li avete messi tutti in vendita, quindi il patrimonio, la strategia di valorizzazione patrimonio a cui faceva anche riferimento la collega Artesio, cioè immaginare anche percorsi di partnership pubblico-privata attraverso meccanismi di messa a bando, soprattutto per quelli che sono gli immobili con destinazione urbanistica a servizio pubblico, e in qualche modo un ragionamento relativamente al patrimonio comunale ancora nelle disponibilità che può essere utilmente riconvertito, badiamo bene, a servizio dei cittadini e per certi versi anche con capitale del privato sociale, banalmente viene... è un elenco sostanzialmente infinito di oltre 12/13 pagine di immobili, tutti gli immobili comunali vengono messi in vendita. E questo difficilmente può essere assimilabile ad una strategia, se non quella appunto di vendere tutto prima di andare via e lasciare gli uffici comunali. In sintesi e in conclusione, noi crediamo che la strutturale assenza di visione progettuale che c’è stata in questi cinque anni si è di fatto ribaltata in maniera pedissequa anche in questo, che è l’ultimo Documento Unico di Programmazione che la Giunta Appendino propone all’approvazione del Consiglio; e ci dispiace molto, perché non si è capito che invece questa poteva essere davvero una grande occasione di rilancio della nostra città, che poteva essere l’occasione di una elaborazione di progettualità grande, anche in qualche modo da condividere rispetto ad una modalità di finanziamento che - chiari di luna governativi permettendo - probabilmente potrà portare sulla nostra città risorse importanti. Di tutto questo non c’è minimamente traccia; non è stato fatto, non capiamo le ragioni per cui non è stato fatto, neanche quel processo che forse situazioni di particolare crisi strutturale, politica, come quella che sostanzialmente stiamo vivendo ormai da parecchi mesi in Sala Rosa e in generale di crisi strutturale economica del tessuto sociale ed economico della città avrebbe suggerito, con discreto buonsenso, alla Sindaca Appendino di aprire una fase nuova, la parte conclusiva del suo mandato, anche di interlocuzione un po’ più ampia rispetto a questo tipo di progettualità, peraltro noi l’abbiamo sempre sollecitata e ci siamo sempre resi disponibili ad interloquire, ovviamente l’onere del coinvolgimento a valle di una manifestata e pubblica disponibilità ad essere coinvolti compete a chi ha in qualche modo appunto il potere di poterlo fare. È stata fatta una scelta diversa, non si capisce bene qual è il disegno sui fondi del Recovery Plan, non si capisce bene in molte di queste politiche; io credo Sindaca Appendino, se lei avesse la possibilità di dire effettivamente quello che pensa e se lei fosse l’Amministratore delegato di una società e deve vedere un Bilancio consuntivo delle cose fatte, penso ad esempio a tutta la partita commercio, io non so che tipo di premialità darebbe alla responsabile che ha individuato per seguire quelle questioni, perché dopo il primo anno può esserci una difficoltà a capire di cosa si sta parlando, il lessico, la dinamica; il secondo anno può esserci una difficoltà a trovare il tempo di occuparsene; il terzo anno magari una difficoltà a trovare qualcuno che possa aiutare; diciamo che dopo cinque anni leggere alcune cose, come dire... davvero sembra stucchevole e purtroppo per noi conferma quello che purtroppo - lo dico davvero perché poi alla fine abbiamo impoverito la città - è l’opinione generalizzata della città su questi cinque anni, cioè un’opinione fortemente negativa di un sostanziale immobilismo dell’Amministrazione che, al di là di qualche corretto e per certi versi apprezzabile e apprezzato sprazzo, penso alle ATP Finals, pensiamo alla liberazione del MOI, ha di fatto impoverito un disegno strutturale strategico, l’ha fatto nei cinque anni che sono passati e purtroppo ha perso l’ennesima occasione, con questo DUP, di provare a rilanciare un minimo la progettualità, soprattutto in una situazione in cui si sa, o comunque in qualche modo si può anche immaginare, che non vi sia una continuità amministrativa. Quindi ovviamente quello che verrà lasciato alla prossima Amministrazione sarà un DUP che ha questi tipi di caratteristiche, alcune cose ovviamente sono assolutamente condivisibili e verranno sostenute e potenziate, quindi è chiaro che... come dire... nel dibattito che stiamo facendo sarebbe ingeneroso prendere e buttare via tutto, ma è evidente altresì, e ho fatto qualche piccolo esempio e per ragioni di tempo non ho potuto farne tanti altri, che in generale quello che manca è davvero la consapevolezza di quello che sarebbe servito alla città. Per tutte queste ragioni, il Gruppo del Partito Democratico voterà contro questa deliberazione. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con l’intervento del Consigliere Fornari. Prego, ne ha facoltà. FORNARI Antonio Sì, grazie Presidente. Mah, io seguendo un po’ l’intervento dell’Assessore farò un discorso comunque generale, è vero che siamo sulla delibera del DUP, ma comunque Bilancio e DUP sono ovviamente intrecciati e quindi farò un discorso un po’ generale. Perché, bisogna dirlo, quest’anno il Bilancio di Previsione verrà approvato nei termini ordinari e comunque è sempre un ottimo risultato; l’anno scorso è stata la prima volta dopo 25 anni, era dal 1994 che il Comune di Torino non approvava il Bilancio di Previsione entro il 31 dicembre. Quindi, continuare con queste buone pratiche intraprese lo scorso anno permette, tra l’altro, di programmare per tempo gli acquisti e gli investimenti dell’Amministrazione, quindi poi anche un risparmio sui costi da parte dell’Ente, perché noi abbiamo capito in questo anno difficile quanto il Bilancio non sia un qualcosa di statico, ma le continue Variazioni di Bilancio che si sono susseguite l’anno scorso, che sicuramente ci saranno anche quest’anno con i DPCM, i Recovery Fund e tutti i vari provvedimenti nazionali, poi avranno ricadute sicuramente sugli Enti Locali e anche sul nostro Comune. Nel 2020, il sostegno del Governo è stato fondamentale per coprire il drastico calo delle entrate e aiutare le fasce deboli della popolazione, e anche le iniziative di Torino Solidale coi suoi snodi, gli sgravi per i dehors, le tasse di soggiorno, e quindi l’auspicio è che anche per il 2021 ci sia la stessa attenzione e collaborazione tra il Governo centrale e gli Enti Locali, perché i Comuni sono il riferimento primo e diretto dei cittadini nei momenti di crisi. Nel Bilancio 2021, nonostante le evidenti difficoltà, sono rimasti invariati al periodo pre Covid gli stanziamenti per il comparto sociale, per la cultura, per lo sport e i giovani, per le attività delle Circoscrizioni, perché è bene sottolineare che oltre a questi stanziamenti, che sono rimasti invariati, c’è stato un incremento per i Servizi Educativi, un settore fondamentale su cui questa Amministrazione ha creduto molto, quindi circa 8 milioni in più sulla spesa corrente per nuove assunzioni, per l’adeguamento delle strutture e la distribuzione dei pasti in condizioni di sicurezza, e in più circa 30 milioni per le manutenzioni straordinarie. L’ultimo anno di mandato è considerato tradizionalmente un anno elettorale, cioè un anno di transito fra due Amministrazioni, e questa Amministrazione oltre a lasciare i conti in ordine, che non è poco, bisogna dirlo, perché occorre ricordare che cosa nel 2016 ci siamo trovati quando si insediò questa nuova Amministrazione, in cui trovò molti buchi e tante ombre, in primis - e qui bisogna sottolinearlo - le rate dei mutui contratti da Infra.To e GTT per la Linea 1 della Metropolitana e l’acquisto del tram 4, in Bilancio non c’erano nemmeno le rate del 2013-2014-2015, infatti poi la Corte dei Conti, ovviamente, lo segnalò e questa Amministrazione dovette trovare anche le risorse non solo per gli anni ’16, ’17, ’18, ’19 e ’20 di questo mutuo, ma anche per il pregresso; e infatti nella delibera di Bilancio, lo vedremo poi nella prossima delibera, l’Amministrazione auspica che ci sia un accollo di questi mutui, questo lo dico anch’io perché mi pare ovvio che una società come GTT che acquista dei tram in cui il Comune di Torino dà l’indicazione di acquistare questi tram 4, l’accollo di questo mutuo ovviamente se lo deve prendere il Comune di Torino, anche perché GTT e Infra.To pagano dei tassi di interesse molto più alti, e visto che a livello nazionale, finalmente, anche il Governo ha capito che ci deve essere un aiuto sugli Enti Locali, e infatti è stata costituita, grazie al Vice Ministro Castelli, un’unità di coordinamento per aiutare gli Enti Locali che sono sovraindebitati, la possibilità di far inserire anche questi mutui che sono stati contratti nel tempo all’interno comunque di una rinegoziazione di tutti i mutui e tutti i debiti del Comune di Torino - ricordiamo, il Comune più indebitato d’Italia per numero di abitanti - può sicuramente permettere negli anni futuri di avere una programmazione. Quindi questa è una parte importante che mi auguro venga riformata nei prossimi mesi e quindi da parte del Comune ci sia un accollo di questi mutui. Un’altra cosa che sicuramente non troveranno i prossimi sono i circa 30 milioni di entrate extra provenienti da Regione, Fondazioni ed Enti che l’ex Sindaco Fassino aveva inserito, con una semplice lettera, a Bilancio. Infatti poi questi 30 milioni non c’erano, non furono trovati, se ne trovarono solo a fatica 14 milioni; oppure vogliamo ricordare anche l’extra dividendo di SMAT che era stato inserito nel Bilancio senza però consultare gli altri 300 Comuni soci di SMAT, e infatti poi in Assemblea Soci, quando la Sindaca chiede questo extra gettito, ovviamente i Comuni - giustamente direi - gli altri Comuni votarono contro per lasciare questo extra dividendo e le riserve di SMAT all’interno del Bilancio di SMAT. E quindi la responsabilità, come sempre, fu di Appendino e non di chi aveva in maniera scriteriata inserito in Bilancio queste riserve extra gettito e quindi che il Comune di Torino poi non prese, e quindi un ulteriore ammanco. Un’altra spesa che sicuramente non troverà chi arriverà sono... mi ricordo le spese dell’asilo nido. Addirittura nel Bilancio 2016 non erano state inserite nemmeno le spese per la copertura dell’asilo nido del periodo settembre-dicembre. Io lo chiedo anche agli ex Assessori Lo Russo e Lavolta che adesso si candidano anche, ma perché non avevano inserito in quel Bilancio del 2016 le spese dell’asilo nido? Pensavano di chiudere gli asili nido nella seconda parte dell’anno? Perché è questo che poi alla fine uno va a pensare, perché mi spiegate la logica di non inserire una spesa certa in un Bilancio? Invece in questo Bilancio qui che noi andiamo ad approvare queste spese ci saranno, le spese ci saranno per tutto l’anno, non solo per otto mesi. Non ci saranno extra gettiti in base a una letterina scritta, non chiederemo extra gettiti inseriti in Bilancio senza aver consultato gli altri Sindaci come è successo in SMAT, oppure senza mettere le rate di un mutuo che tu Comune hai chiesto a GTT di fare, quindi la costruzione della Linea 1 della Metropolitana e che poi non hai inserito in Bilancio. E quindi, per fortuna dei torinesi, questa Amministrazione lascerà un Bilancio con i conti in ordine, con entrate certe e verificate e non basate su una semplice letterina, come dicevo prima, e spese prevedibili per il loro effettivo ammontare; ovviamente, oltre ai conti in ordine - come faceva cenno anche l’Assessore Rolando - ci sarà un lascito importante alla prossima Amministrazione che avrà ricadute importanti sulla città, le ATP Finals di tennis per i prossimi cinque anni ma anche altri grandi eventi sportivi, dalle finali di Nations League di calcio e di pallavolo, gli Europei di baseball, la finale di Champions League di calcio femminile del 2021, dalla liberazione dell’ex MOI Lingotto ai campi rom di via Germagnano e corso Tazzoli, tutte situazioni che si erano incancrenite e che questa Amministrazione ha risolto e che permetterà a delle aree critiche della città di risollevarsi ed avere una prospettiva; dal salvataggio di GTT, c’era chi aveva tentato nella scorsa Amministrazione di spacchettarla, venderla e di privatizzarla, invece questa Amministrazione l’ha rilanciata: l’acquisto di 70 nuovi tram, 250 nuovi autobus e quindi il rilancio di un servizio pubblico per tutti. I progetti di forestazione urbana, quindi un’attenzione al verde, il nuovo Piano di Protezione Civile e il Piano del Verde; la Casa delle Tecnologie Emergenti che arriverà, quindi Torino è al primo posto della classifica, riceveremo il finanziamento e si creerà una nuova Casa delle Tecnologie Emergenti nell’area del CSI. La scelta di Torino come un centro per l’Intelligenza Artificiale, anche questo è un altro grande risultato. Quindi, tutte cose che hanno permesso comunque alla Città di avere una base da cui ripartire, perché obiettivamente bisogna dare una visione, che è un termine che piace a tanti, di questa Città e questa Amministrazione, per fortuna, ha iniziato a costruire le basi; e quindi voglio ringraziare l’Assessore Rolando, la Sindaca, la Giunta, tutti i collaboratori, i Direttori, il personale, che in questi anni hanno lavorato per garantire dei servizi efficienti ai cittadini e per dare alla nostra città... di far diventare la nostra città sempre più attrattiva e aperta, sia sul tema dei diritti e della solidarietà, sia sul tema del lavoro e degli investimenti economici, perché Torino ora ha una nuova identità su cui costruire il proprio futuro. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Adesso procediamo con l’intervento del Consigliere Lubatti. LUBATTI Claudio Mi sente, Presidente? SICARI Francesco (Presidente) Sì la sento, prego. LUBATTI Claudio Grazie, le chiedo scusa, sono in movimento e mi ha fatto piacere solo fare una verifica sull’audio. Io intervengo velocemente, ringrazio i miei colleghi del Gruppo Misto per il tempo che... la quota parte del tempo che mi hanno concesso per fare due riflessioni, anche se in realtà avevo preparato, leggendo il documento, alcuni approfondimenti e alcune richieste di approfondimenti per una replica finale della Giunta, che, in realtà, avendo ascoltato con attenzione l’intervento dell’Assessore Rolando - che ringrazio - sono un po’ saltati; sono un po’ saltati perché ho letto una profonda contraddizione tra le parole che meritano stima, perché sono parole di serietà, quelle dell’Assessore, che ha registrato e ha descritto una situazione complessiva della nostra città che sta cambiando, con un mondo che sta cambiando, con una mobilità che sta cambiando, con una, se volete, anche situazione sociale delle classi più deboli, delle classi più fragili davvero sottoposto a una grande pressione da questa crisi economica prima ancora che sanitaria. Ho letto, dicevo, una grande contraddizione però nelle sue parole quando ha raccontato di un documento e di un anno non elettorale, e poi però si è contraddetto nel proporre all’attenzione del Consiglio Comunale un documento profondamente elettorale, un documento, se volete, anche poco programmatico, se volete utilizzarlo come uno strumento davvero, come lo ha previsto il Legislatore, per guardare al futuro, per rilanciare l’attività, indipendentemente da chi l’amministrerà... dicevo, per rilanciare il futuro di questa città. Invece abbiamo notato, in tanti, lo ha fatto bene chi mi ha preceduto ma credo di poter parlare a nome anche di altri Consiglieri che hanno avuto la possibilità di analizzare il documento nei dettagli in questi giorni dove ci è stato messo a disposizione, insomma nei quali c’è stato messo a disposizione, per verificare come alcuni temi strategici, che sono davvero temi fondamentali per la ripartenza di questa nostra comunità, siano stati relegati a poco più che alcuni slogan elettorali. Lo dico ricordando il tema delle Circoscrizioni, che però è già stato trattato, non ci voglio entrare, ma il tema delle Circoscrizioni si porta dietro un tema clamoroso che è quello delle periferie, periferie che stanno, più di altre zone, patendo e sentendo la forza di questa crisi sulle proprie spalle, dove l’erogazione dei servizi della città, della Pubblica Amministrazione o comunque delle società che sono interessate dall’erogazione dei servizi essenziali per i nostri cittadini stanno di fatto smontando le proprie rappresentanze, le proprie filiali, le proprie attività, senza sentire davvero una parola di attenzione e di difesa, di presa di posizione da parte dell’Amministrazione. L’esempio delle Poste è un esempio banale, forse, ma è un esempio che denota tutta la disattenzione dell’Amministrazione, e in questo documento mi sarei davvero aspettato invece uno sguardo al futuro per il rilancio di questi quartieri che sono stati, tra l’altro, spesso oggetto di una forte critica da parte del Movimento 5 Stelle verso l’Amministrazione precedente, dicendo che vincendo le elezioni con lo slogan del fatto che avreste rilanciato le attività della periferia, di una città policentrica, guardate sto recuperando... ho recuperato in queste ore alcuni documenti della campagna elettorale che sono stati poi puntualmente disattesi e sui quali, io credo i cittadini dovranno essere chiamati a giudicare questa Amministrazione. Mi dispiace fare un intervento di natura più elettorale, ma guardate che la procedura che è stata affrontata nel discutere questo documento è un approccio sbagliato perché, davvero, ho voluto credere alle parole dell’Assessore che parlava di un documento strategico e di un anno non elettorale, invece in tante occasioni, sono stati citati il tema dei parcheggi sotterranei, dopo cinque anni dove i parcheggi pertinenziali sono stati utilizzati come uno strumento per raccontare una modalità di pensiero sulla mobilità, di ostracismo mi verrebbe da dire, o comunque di contrasto alla mobilità privata, senza però poi rilanciare davvero degli strumenti per la mobilità pubblica, al di là di qualche striscia di pista ciclabile disegnata qua e là in maniera non organica per la città. Questo secondo me è stato un altro grande bluff che va raccontato alla città, non possiamo perdere questa occasione, del Consiglio Comunale, uno dei Consigli Comunali più importanti durante l’anno, come quello della discussione del Bilancio e del Documento Unico di Programmazione, per non ricordare come alla fine tanti temi, che sono stati usati per raccogliere e per prendere qualche voto in più, non abbiano visto nessuna forma di realizzazione, e in questo documento se ne leggono totalmente le assenze. Sono evidenti, perché sono presenti argomenti e argomentazioni che sarebbero forse credibili se non avessimo alle spalle cinque anni di assoluto immobilismo dell’Amministrazione 5 Stelle, pensate alla faccia che ha avuto qualcuno, credo l’Assessorato alla Mobilità, di reinserire in questo documento il tema della riorganizzazione della rete del trasporto pubblico; dopo cinque anni che ci raccontano che questo sarebbe stato il grande cavallo di battaglia, non parlo di pedonalizzazioni perché sarebbe troppo facile, non parlo della ZTL perché sarebbe davvero scontato, ma sul tema della riorganizzazione della rete del trasporto pubblico, dopo N Commissioni dove si sono buttati i soldi del tempo di funzionari, di dirigenti e di Consiglieri ad ascoltare le illustrazioni dell’Assessora Lapietra nelle quali ci venivano a raccontare che si sarebbe divisa per colori la rete del trasporto pubblico, e questa era la grande rivoluzione del trasporto pubblico torinese, e alla fine non abbiamo visto assolutamente nulla, e questo è il grande buco, non è il tema culturale della lotta alla mobilità privata che può essere condivisa o meno, questo è un tema tutto politico sul quale ci si può confrontare a lungo, ma il tema è che è totalmente mancato il tema dell’esecution, così come il Parco della Salute e della Scienza, lasciatemelo ricordare, l’ha citato prima il collega Lo Russo, ma potete voi immaginare un documento di questo genere, un documento così strategico senza rilanciare davvero un piano sulla nostra città di riqualificazione di quell’area? Dopo tutte le discussioni che abbiamo avuto nel Consiglio Comunale - per fortuna, dico io - ma dove nessuna parola viene spesa per dire davvero non che cosa si è fatto, questo non è un documento di Bilancio sulle cose fatte, ma almeno che cosa si intende fare in questo ultimo tratto di cammino dell’Amministrazione Appendino. Lasciatemi chiudere con il tema della politica industriale. Guardate, io penso che l’Amministrazione di una grande città non possa ridursi ad ordinaria amministrazione; se la gestione diventa il centro della politica amministrativa, io credo che sarebbero sufficienti bravi tecnici e bravi dipendenti, come il Comune di Torino, per fortuna, ha in dote. Io penso che la politica abbia un ruolo strategico, abbia un problema di vision, di disegno, di sogno, se volete, rispetto a una città, e quello che è successo da un punto di vista della Politica industriale, cito soltanto, per esempio, il tema Stellantis ma potrei ricordare il tema IVECO, potrei ricordare altri temi strategici come quello forse più legato al mondo dell’innovazione; ecco, dicevo, questi temi sono stati maledettamente trascurati, non c’è stata la possibilità di interloquire come Consiglio Comunale, di riflettere sulla mission del futuro di questa città, che dopo un passato importante come quello industriale che ha avuto la città, una nuova missione che si stava, con fatica costruendo negli anni, e adesso su come ricostruire questa nuova fisionomia strategica della nostra città, questo è un grande tema che andava messo al centro di una politica industriale dell’Amministrazione e invece totalmente dimenticato, silenzio assordante da parte della Sindaca, e purtroppo da parte dei suoi Consiglieri delegati. Quindi chiudo, Presidente, io non ho toccato quasi praticamente nessun punto delle cose che avrei voluto dire e che mi ero preparato di dire leggendo tutte le pagine, il documento in profondità, così come è giusto che faccia ogni Consigliere comunale che è chiamato ad esprimere un voto, ma mi sono fermato a condividere le riflessioni che ho fatto durante l’ascolto dell’Assessore Rolando e del Consigliere Fornari, che ha fatto bene il suo compito di Consigliere di Maggioranza, forse, ma forse ha perso anche una grande occasione di utilizzare questo tempo, il suo tempo, il tempo del Gruppo consiliare per dirci davvero che cosa ci aspetta nei prossimi mesi e, per quanto possibile, di raccontarci come si intende recuperare alle gravi, colpevoli, colpose mancanze che questa Amministrazione ha avuto nei confronti della città. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliere Lubatti. Io non ho ulteriori richieste di intervento nel merito della discussione per quanto riguarda la delibera del DUP. Quindi, se non ci sono ulteriori interventi, darei la replica all’Assessore Rolando, come previsto, e poi aprirei con tutta la discussione in merito agli emendamenti, votandoli uno per volta. Prego, Assessore Rolando per la replica. ROLANDO Sergio (Assessore) Grazie, Presidente. Io sarò abbastanza rapido, ho registrato tutti gli interventi; direi che, a fronte degli interventi che ho sentito, per quanto riguarda alcuni progetti molto significativi, fra cui sono stati citati dei riferimenti che riguardano (incomprensibile) Torino Esposizioni e altre aree consimili, direi che il tema, come altre grandi iniziative, è un po’ rinviato a quello che consentirà la tematica del Recovery Plan, perché tutti questi temi, anche se nell’anno sono state fatte diverse iniziative e forse non aggiornate, ma ricordo a tutti che questi documenti sono stati elaborati qualcosa come due mesi/due mesi e mezzo fa; su questo tema, non appena avremo l’interlocuzione con i Ministeri che diventerà un po’ più affidabile, anche questo documento sarà in qualche modo riadeguato, mi riferisco a tutti i temi che riguardano il patrimonio e che sono molto dipendenti da questa iniziativa. C’è un altro tema che ritengo utile segnalare per un approfondimento, è quello della Consigliera Artesio, quando parla di tematiche che riguardano lo sviluppo dei temi connessi anche al post Covid - Case della Salute e quant’altro - penso che saranno tutti temi che, avendo disponibilità di fondi, vedrà anche la città impegnata in futuro, oggi iniziative su quel versante si stanno aspettando da parte della Regione, lo so bene; so che la precedente Giunta regionale cinque anni fa aveva fatto una delibera a cui non ha mai dato attuazione, che parlava di qualche decina di milioni, se non ricordo male, e sarà un altro tema da affrontare. Quindi io non avrei altro da aggiungere. Il DUP è un documento molto... come si può dire, flessibile e può essere cambiato in corso d’anno, modificato e aggiornato, la gran parte degli investimenti probabilmente sarà di chi si troverà. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Consigliera Scanderebech, io purtroppo ho già dato la replica all’Assessore Rolando in merito alla discussione; come ho scritto in chat, chiedo a tutti i Consiglieri che vogliono intervenire di prenotarsi per tempo, perché diventa ingestibile, con tutto ciò che devo seguire, stare anche lì a recepire una richiesta di intervento che viene fatta proprio a ridosso di tutte le azioni che devo fare. Se vorrà intervenire successivamente, è libera di farlo. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso, come ho anticipato prima, con gli emendamenti, e quindi andremo avanti un emendamento per volta, e quindi ogni emendamento verrà illustrato e discusso dal firmatario, e poi successivamente votato. Siamo all’emendamento n. 1 presentato dall’Assessore Rolando, al quale lascio la parola. Prego. ROLANDO Sergio (Assessore) Grazie, Presidente. Questo è un emendamento di rito, nel senso che viene modificato a pagina 3, riga 14, ai sensi dell’articolo 239, “La presente proposta sarà sottoposta al Collegio dei Revisori per l’acquisizione del parere” diventa: “Visto il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti, che si allega alla presente”. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Ci sono interventi da parte dei Consiglieri su questo emendamento? Non rilevo richieste di intervento, e quindi possiamo procedere con la votazione dell’emendamento n. 1 presentato dalla Giunta. Lascio, quindi, la parola al Segretario Generale, prego. SPOTO Mario (Segretario Generale) (Votazione per appello nominale). SICARI Francesco (Presidente) Segretario, in chat il Consigliere Malanca esprime voto favorevole e dice che non si è sentito probabilmente a verbale. Prego. SPOTO Mario (Segretario Generale) Allora, sono 21 favorevoli e 2 astenuti. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Quindi, 23 Consiglieri presenti, 21 voti a favore, l’emendamento n. 1, presentato dalla Giunta, viene quindi accolto. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con l’emendamento n. 2, presentato dalla Sindaca Appendino, che viene però illustrato dall’Assessore Rolando, al quale lascio la parola. Prego. ROLANDO Sergio (Assessore) Sì, questo emendamento recepisce i pareri delle Circoscrizioni, verso le quali attraverso tre conferenze sono state illustrate tutte le tematiche della delibera in oggetto. Si propone di emendare la deliberazione modificando a pagina 3 prima di: “Tutto ciò premesso”, inserire: “Ai sensi degli artt. 43 e 44 del Regolamento del Decentramento, la presente proposta di deliberazione è stata inviata, per l’acquisizione dei pareri, alle Circoscrizioni 1-8. Le Circoscrizioni 2, 3, 4, 5 e 6 hanno espresso parere negativo in merito al provvedimento deliberativo n. mecc. 202002863/024 avente ad oggetto: ‘Documento Unico di Programmazione (DUP). Periodo 2021-2023 (articolo 170, comma 1, del D. Lgs. n. 267/2000). Approvazione’ (vedi deliberazioni allegate per il dettaglio delle osservazioni). Le Circoscrizioni 1, 7 e 8 non hanno espresso il parere entro il termine previsto”. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Ci sono interventi in merito all’emendamento n. 2 presentato dalla Giunta? Non ci sono richieste di intervento, allora possiamo procedere con la votazione dell’emendamento n. 2, che è stato presentato dalla Giunta, firmato dalla Sindaca Appendino. Lascio, quindi, la parola nuovamente al Segretario Generale per procedere con appello nominale, prego. SPOTO Mario (Segretario Generale) (Votazione per appello nominale). SICARI Francesco (Presidente) Segretario, all’interno della chat la Consigliera Albano esprime voto favorevole. SPOTO Mario (Segretario Generale) Sì. Allora 21 favorevoli e un astenuto. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Quindi, con 22 Consiglieri votanti e 21 voti a favore, il Consiglio Comunale approva l’emendamento n. 2. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con l’emendamento n. 3, presentato dal Consigliere Carretto, al quale lascio la parola per l’illustrazione. Prego. CARRETTO Damiano Grazie, buongiorno a tutti e tutte. Aprirei l’intervento con una considerazione per cui mi sembra evidente che ormai la Città di Torino sia governata dal Movimento 5 Stelle con la Destra organica alla Maggioranza, visti i voti che si stanno succedendo ormai da qualche tempo, davvero... sarei curioso di sapere cosa ne pensano i miei ex colleghi e colleghe di avere i voti del... SICARI Francesco (Presidente) Può procedere con l’illustrazione dell’emendamento? Le rimangono due minuti. CARRETTO Damiano Presidente, se mi lascia finire il discorso magari lo illustro, se mi interrompe mi è difficile, visto che (voci sovrapposte). SICARI Francesco (Presidente) Illustri l’emendamento, prego. CARRETTO Damiano Eh, se mi lascia fare l’introduzione, poi illustro l’emendamento. Grazie. Dicevo... SICARI Francesco (Presidente) Lei interviene nell’illustrazione dell’emendamento. Prego. CARRETTO Damiano Sì, lo sto illustrando. Dicevo: quindi, nel rinnegare alcune peculiarità che videro la nascita del Movimento 5 Stelle anche con membri del popolo viola, mi ricordo, questo emendamento va a toccare un altro tema che fa a quanto pare - ma spero di no - del rinnegare i propri principi una bandiera del Movimento 5 Stelle 2.0. Io con questo emendamento sto offrendo, diciamo, una scialuppa di salvataggio, chiamiamola così. Questo emendamento fa il paio poi con quello presentato successivamente, che andrà a intervenire sull’allegato 1, va quindi a toccare quello che è il famoso prato Parella, chiamiamolo così, prato del palazzetto Parella, che per qualche strano motivo è rimasto nel Piano Alienazioni con indicazione di cessione novantanovennale di tutte le superfici, e immagino sia rimasto per errore, visto che l’Assessore Iaria ha più volte ribadito che non era intenzione dell’Amministrazione proseguire su quella strada, e a quanto mi è stato riferito, anche nell’ultima Commissione, l’Assessore ha ribadito che non c’è nessuna difficoltà e nessun problema nell’eliminare la previsione di diritto di superficie novantanovennale su quest’area. Di conseguenza, appunto... posso capire rinnegare i propri principi più e più volte, io che sono diciamo ottimista di natura... così, offro tramite questo emendamento la possibilità, almeno, di mantenere fede a uno dei principi, che tra l’altro è riportato anche più volte in questo DUP, dello stop al consumo di suolo, se uno va a prendere il DUP in diversi punti è proprio citato espressamente lo stop al consumo di suolo, non la limitazione del consumo di suolo, ma lo stop al consumo di suolo. Quindi credo che un buon gesto sarebbe quello di eliminare questo prato dalle previsioni di alienazione e di proseguire, come aveva più volte annunciato l’Assessore Iaria, sul tema della trasformazione di quest’area attraverso gli oneri di urbanizzazione dello strumento urbanistico vigente appunto in quell’area della città, alla trasformazione in area verde, così come era previsto in origine. Grazie, e scusi Presidente se... SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. CARRETTO Damiano ... se l’ho turbata con un’introduzione un po’ articolata. SICARI Francesco (Presidente) No, non mi sento minimamente turbato, la ringrazio comunque per pensare al mio stato d’animo. Procediamo con l’intervento del Consigliere Mensio, ne ha facoltà per tre minuti, prego. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Mah, io devo dire che questo emendamento forse nelle intenzioni poteva anche essere positivo, ma... come dire, per accontentare i pruriti di qualcuno, secondo me, è un emendamento soprannumerario rispetto invece all’obiettivo che credo sia anche quello dei miei colleghi di Maggioranza, magari non tutti, io credo però che la maggior parte di loro sia a favore del mantenimento delle... di un’area, come dire, in pieno suolo ma che di fondo questo emendamento aggiunge quell’orpello non efficace all’eliminazione dal Piano di Dismissioni del prato di Madonna della Salette, cosa che mi ha ricordato chi mi ha preceduto, l’Assessore si è dimostrato disponibile, io so che è nelle sue intenzioni anche fare questo; quindi su questo emendamento devo dire che il nostro voto sarà contrario proprio perché non aggiunge nulla all’obiettivo di mantenere quel prato in quanto tale, almeno nelle nostre intenzioni, o comunque di salvaguardarne la stragrande maggioranza. Sul discorso del Piano Regolatore, quando si sarà presentato il Piano Regolatore andremo a vedere quello che dice il Piano Regolatore; concludo dicendo che io non mi sento in vergogna di niente, mi sarei sentito molto più in vergogna avessi fatto, come dire, ai miei elettori una promessa elettorale che era quella che in caso di cambiamento di idee, rispetto al cambiamento di idee rispetto alla mia indicazione partitica mi sarei dimesso e invece evidentemente qualcuno questa vergogna o onestà intellettuale non ce l’ha e parla ancora. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo con l’intervento della Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per tre minuti, prego. ARTESIO Eleonora Per esprimere il voto favorevole all’emendamento presentato dal Consigliere Carretto, nell’auspicio che la ragione e l’argomentazione di merito prevalga sul giudizio relativo ai rapporti politici del Consigliere che lo ha presentato. Sono favorevole nella sostanza a questo emendamento, perché corrisponde anche a una petizione popolare che si è espressa sia a livello di Circoscrizione 4 nei dibattiti pubblici, sia a livello di dibattito verso il Consiglio Comunale, ma lo sono anche in ossequio ad un principio che è stato ribadito persino nella discussione precedente, quando si diceva: il Documento Unico di programmazione può indicare delle tendenze, perché queste tendenze vengano verificate, occorrerà che gli stanziamenti nazionali o locali corrispondano e costruiscano l’ossatura per queste intenzioni. Ora, è importante, altrettanto, che di fronte alle intenzioni non si assumano atti contraddittori, purtroppo, in queste ultime settimane, abbiamo visto più volte, dal prato Parella alla questione del Maria Adelaide, alla questione della Salvo D’Acquisto, emergere ipotesi di destinazioni diverse da quelle auspicate, a parole, anche dalla stessa Giunta, quindi non è bene che nelle more di determinare come si andrà a governare la destinazione di quelle aree e la loro gestione o di quei patrimoni, seppure in capo ad altri, ma la cui programmazione compete al Comune - come nel caso ad esempio del Maria Adelaide - si assumano decisioni contraddittorie rendendoli disponibili per le Universiadi piuttosto che...; intanto se siamo convinti della conferma di quelle destinazioni, confermiamole in tutte le sedi possibili, altrimenti questa programmazione urbanistica non sembra una programmazione strategica, sembra una questione del giorno per giorno, del volta per volta, peraltro in forte contraddizione con le dichiarazioni proprie di principio, come quella del no al consumo del suolo, e anche con le aspettative della popolazione. Quindi, io condivido l’intenzione e il contenuto dell’emendamento del Consigliere e mi auguro che possa essere condiviso dal Consiglio. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Io non ho ulteriori richieste di intervento e quindi... ho Pollicino, prego ne ha facoltà per due minuti. POLLICINO Marina No, molto breve. Secondo me è inutile dire che, se l’emendamento non venisse approvato, non aggiunge nulla; secondo me è il non approvarlo che sottrae, sottrae molto alla volontà dei cittadini che si sono espressi chiaramente in questo senso. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Ci sono ulteriori interventi? Non mi risulta, quindi possiamo procedere con la richiesta di parere della Giunta in merito all’emendamento n. 3. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere negativo. Si è sentito? Parere negativo. SICARI Francesco (Presidente) Sì, si è sentito. Un attimo, no... ora non ho sentito. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere negativo. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Allora, possiamo procedere adesso con la votazione dell’emendamento n. 3 del Consigliere Carretto, con il parere negativo della Giunta. Lascio, quindi, la parola al Segretario Generale per procedere con appello nominale. Prego. SPOTO Mario (Segretario Generale) (Votazione per appello nominale). Allora Presidente, io ho 16 contrari. In chat c’è qualcosa, no? SICARI Francesco (Presidente) No, in chat non c’è nulla. SPOTO Mario (Segretario Generale) Okay. Astenuti uno, favorevoli 9. SICARI Francesco (Presidente) Allora, quindi, con 26 Consiglieri votanti, 9 voti a favore e 16 voti contro, il Consiglio Comunale non approva, respinge l’emendamento n. 3. NAPOLI Osvaldo Chiedo scusa Presidente, ho sentito astenuti uno, ma ho sentito due astenuti, il sottoscritto e il Consigliere Ricca. SICARI Francesco (Presidente) Io non ho sentito il suo voto astenuto, probabilmente neanche il Segretario. Quindi sono due... sì, sì, quindi aumentano solo gli astenuti, diventano 2, e i votanti diventano 27. NAPOLI Osvaldo Chiedo scusa Presidente se mi intrometto, io dovrò abbandonare l’Aula fra cinque minuti e, come già detto in precedenza ai Capigruppo, domani non ci sarò perché sarò a Roma in Parlamento. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. NAPOLI Osvaldo Chiedo scusa per l’interruzione. SICARI Francesco (Presidente) Di nulla, si figuri. |