Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Questo atto, come ricordato dalla data di deposito che lei ha nominato, era contestuale e coerente con la proposta di conferimento alla “Brigada Sanitaria” che ha operato durante la Fase 1 dell’emergenza Covid nella nostra Città. Il contenuto di questo ordine del giorno è di grande evidenza ed è tuttora attuale, riguarda la valutazione del Consiglio Comunale di Torino in ordine alla pratica dell’embargo operata fin dal 1960 dagli USA e ripetutamente stigmatizzata anche dalle Organizzazioni Internazionali come l’Assemblea Generale dell’ONU e dal 1992 richiede la fine del blocco. È evidente come le pratiche di embargo commerciale, economico e finanziario gravino non soltanto sulle relazioni tra gli Stati, ma gravino principalmente sulle conseguenze relative alle popolazioni. È quindi interessante e significativo sottolineare le diverse modalità con le quali nello stigmatizzare violazioni di diritti fondamentali della persona si richieda agli Stati di non intraprendere, ad esempio, la vendita di armi o di dispositivi, di interrompere la vendita di armi e dispositivi bellici, ma non si chieda di produrre limitazioni rispetto a beni essenziali importati che intervengono sulle condizioni di benessere delle popolazioni. Purtroppo, dal 1960 Cuba subisce l’embargo e questo è un dato particolarmente sensibile, ad esempio, su tutta la questione delle dotazioni di carattere sanitario per le quali non si può accedere a farmaci che abbiano brevetti statunitensi o di altri Paesi che intrattengano con gli USA rapporti commerciali, ciò nonostante noi abbiamo conosciuto e conosciamo tuttora la grande capacità di autodeterminazione e di autorganizzazione al punto tale da riuscire a costruire sistemi di protezione nella loro efficacia e nelle loro modalità organizzative del tutto apprezzabili e al punto tale di costruire addirittura delle competenze capaci di intervenire in procedure di solidarietà nei confronti degli altri Paesi e degli altri popoli, secondo quella logica che abbiamo avuto modo di apprezzare per cui non si accede e non si offre, non si consente e non si offre ciò che avanza, ma si condivide ciò che si ha. Quindi, in quel contesto mi era sembrato opportuno e condivisibile da parte del Consiglio proporre un ordine del giorno che richiamasse il tema dell’ingiustizia dell’embargo e che impegnasse, congiuntamente a quanto fatto dagli organismi internazionali, il nostro Governo a procedere nella richiesta di sospensione dell’embargo e della revoca dell’embargo, peraltro accompagnando - e questo è anche il dato di attualità sul quale pongo un buono augurio - un’intenzione che nel 2014 era stata espressa dall’allora Presidente Obama e che dovrebbe - mi auguro - caratterizzare le nuove relazioni nel modificato panorama politico statunitense. Ritengo anche che nell’attualità questo stesso impegno, questa stessa vocazione, questa stessa sensibilità sia già stata avvertita da tantissime Istituzioni locali del nostro Paese, sia fondata anche su sentimenti di amicizia, di carattere interassociativo che legano l’Italia con Cuba e che quindi possa incontrare, accanto ad un pronunciamento istituzionale, anche la sensibilità e la condivisione più diffuse. Grazie. |