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TRESSO Francesco Presidente, mi sente? TRESSO Francesco Mi dispiace aver fatto perdere del tempo. Cercherò di essere molto rapido per recuperare, ma parlo piano. Sono molto perplesso sulla natura di questi atti, lo dico sinceramente, e mi spiace anche sentire parlare anche da chi mi ha preceduto di sistemi innovativi, perché questi atti non rappresentano proprio nulla di innovativo, devo dire, anzi, rincorrono un concetto di sicurezza che secondo me è decisamente obsoleto rispetto a quello che abbiamo vissuto, a quello che stiamo vivendo, in cui i cittadini sentono fortemente necessità di sicurezza ma in un’accezione molto più ampia. Credo che oggi il cittadino principalmente senta e avverta un sentimento di sicurezza su vari e articolati discorsi, che vanno dalla sicurezza sanitaria, a una sicurezza in termini di lavoro, una sicurezza in termini di erogazione di servizi di prossimità. In questo anche, ovviamente, una sicurezza, che è una sicurezza di comunità, che si deve poter garantire a livello di territorio, a livello di quartiere, e che ovviamente deve consentire anche a chiunque di poter frequentare un giardino, una strada, una piazza in tutta tranquillità. Ho sentito parlare da molti dei colleghi - che peraltro ritengo abbiano fatto delle riflessioni assolutamente adeguate - sulla necessità di integrare delle azioni, ma qui io vedo parlare di un’unica azione, che è quella di mettere delle webcam, che francamente mi sembrano dei criteri un po’ limitativi, perché davvero poco garantiscono e devo dire che anche le considerazioni che faceva la Consigliera Paoli, sotto il profilo proprio di quello che anche a livello mondiale, ma a livello di molte città europee, si sta verificando, sono in controtendenza rispetto alla natura di questi atti. Quindi, io ritengo che anche dire che in questi atti si vuole rappresentare la vicinanza al territorio, ma i territori li abbiamo persi non perché sono mancate le telecamere, li abbiamo persi per mille altri motivi: perché mancano i servizi, perché manca la possibilità di dare ed erogare effettivamente sul territorio la possibilità di dare tutta una serie di elementi per cui quei territori non hanno più una vivibilità adeguata, ma non per una telecamera che manca, sicuramente non è quello il tema. Quindi, sono molto perplesso e credo che mi asterrò da questi voti, perché sono davvero un ragionamento molto monco, e presentare un atto così secondo me non ha un valore complessivo, che è quello di voler esprimere una vicinanza territoriale a tutta una serie di problemi che vanno considerati in maniera decisamente più articolata. Sicuramente anche solo, sotto il profilo proprio di quella che è la rigenerazione urbana, si può considerare il valore, per esempio considerare maggiormente il sistema dell’illuminazione. Io sono stato l’altro giorno in piazza Alimonda, è incredibile come, per esempio, non sia assolutamente considerata, con dei pali della luce posti a 15 metri, non c’è la possibilità di poter avere anche un livello sufficiente di illuminazione. Però poi ancora ci sono dei presidi che possono essere individuati con strumenti molto più efficaci. Penso, per esempio, ai nuovi giardini di Falchera che hanno una valenza enorme, ma finché non riusciremo a dare in concessione la casa del parco a qualche struttura del territorio che si occupi non solo di avere magari un esercizio commerciale, ma costituire un vero presidio sul terreno, quelli rischiano di nuovo di diventare un luogo poi non presidiato e quindi abbandonato, con tutte le derive che poi può comportare. Chiudo per dire, appunto, che non mi ritrovo nella natura di questi atti, così come sono formulati, anche se a monte ovviamente, alla base c’è un’espressione di dare una maggiore vicinanza, ma non mi sembra questo il tipo di risposta adeguata. Grazie. |