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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Gennaio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 28
ORDINE DEL GIORNO 2021-00923
ATTIVAZIONE TAVOLI PER INSTALLAZIONE SISTEMI?PER LA VIDEOSORVEGLIANZA SICUREZZA DEI CITTADINI.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Le argomentazioni in illustrazione emendamenti e in discussione generale svolte
dalla collega Paoli hanno dei dati di evidenza e delle argomentazioni culturali e
politiche, che avremmo - almeno per quel che mi riguarda - volentieri approfondito, se
avessimo potuto farlo nella Commissione dedicata alla lettura e alla discussione degli
ordini del giorno. Non abbiamo potuto farlo, perché questo atto approda con procedura
d’urgenza, condivisa dalla Maggioranza alla Conferenza dei Capigruppo, in Consiglio
Comunale; quindi, ho dovuto far fronte alle mancanze di approfondimento di
Commissione con la lettura diretta dei riferimenti della delibera del Consiglio
Regionale, da cui prende le mosse questo ordine del giorno. E vorrei ricordare, almeno
per il testo che è pubblicato sugli atti ufficiali della Regione Piemonte, che stiamo
parlando di un allegato che al punto 2) parla di “progetto sperimentale finalizzato a
elevare i livelli di sicurezza degli operatori di Polizia Locale e ad aumentare la sicurezza
dei cittadini tramite sistema di videosorveglianza a disposizione dei Comuni capoluogo
di Provincia e della Città Metropolitana, per i quali si prevede di assegnare dei
contributi...”, diversamente dalla collega Tevere, leggo uno stanziamento di 800.000
euro, secondo modalità che ora approfondirò. Quindi, stiamo parlando di applicare
un’indicazione di una delibera regionale, che individua i destinatari - e, in quanto
Capoluogo di Provincia, il Comune di Torino lo è evidentemente, oltre che per Città
Metropolitana -, ma il criterio di riparto è quello - leggo testualmente - “in misura
proporzionale agli operatori in servizio della Polizia Locale”. Quindi, a meno che non
siamo di fronte a una libera interpretazione di un atto pubblicato all’Albo della Regione
Piemonte, noi ci troviamo in questa situazione: che adottiamo una delibera regionale,
che come criterio utilizza il parametro degli operatori in servizio, e il riparto quindi
avverrà su quel parametro; come Città di Torino, indichiamo di utilizzarlo secondo
ambiti territoriali indicati dall’ordine del giorno. Quindi abbiamo un Amministratore
regionale che, nel momento in cui delibera la scelta e l’importo, non determina i criteri
di localizzazione, che sarebbero potuti essere molti: l’andamento dell’indice di
criminalità, la concentrazione nelle aree urbane capoluogo di particolari fenomeni,
alcune caratteristiche specifiche dell’andamento dei dati di sicurezza come percepiti
dagli osservatori. No, quando si fa la norma di riferimento, questo non si indica; poi,
invece, quando si è Amministratori del livello comunale, si cambiano i parametri di
riferimento, non è più la dotazione organica della Polizia Locale, ma sono
l’individuazione di ambiti territoriali ritenuti particolarmente sensibili per diverse
ragioni. Già questo mi pare un elemento di forte contraddizione. Ma l’ulteriore elemento
di forte contraddizione è che non risolve le problematiche che sono state sollevate dalla
collega che mi ha appena preceduta, nel senso che la collega dice: “Siamo d’accordo,
perché abbiamo già richiesto un finanziamento al Ministero”, dopodiché evidentemente
si discuterà in questo Consiglio Comunale la destinazione del finanziamento del
Ministero, e con questo ordine del giorno noi già predeterminiamo le modalità di
utilizzo di una chance, di una quota, quella regionale, di cui non conosciamo l’importo,
perché non è riferita alle criticità delle zone dei quartieri, ma alla dotazione della polizia
locale, già lo predeterminiamo. Cosa vuol dire? Che quando arriveranno i fondi
ministeriali, le zone che sono così interessate da questo ordine del giorno non saranno
più coinvolte? Vedete che ci sono molti elementi, anche volendo accettare la logica di
questo ordine del giorno, che si sarebbero dovuti approfondire? Ma questo atto, che
prende le mosse da una delibera del Consiglio Regionale, contiene molti altri indicatori.
Ne dico uno: si parla di decoro urbano. Sbaglio io, ho la memoria corta io, oppure ho
sentito parlare in questo Consiglio Comunale, da esponenti della Giunta e della
Maggioranza, della volontà di opporsi ad ogni costo, anche con ricorsi alle delibere
regionali, di traduzioni del termine “decoro urbano” che andassero ad intaccare delle
manifestazioni legate alla cosiddetta “economia di sussistenza”, come il mercato del
libero scambio? Solo per capire, ma solo per capire, in un’epoca in cui sono superate le
ideologie, e forse anche la coerenza, se la delibera a cui si fa riferimento, a cui ci si
vuole opporre, è questa o in quale altro atto, sempre di sicurezza integrata, la Regione
Piemonte ha adombrato quell’opzione a cui la Maggioranza di questo Consiglio si
ribella, e io sono con la Maggioranza di questo Consiglio…

ARTESIO Eleonora
Ecco, ...e poi si accetta, invece, un altro principio di quelle stesse delibere, quegli stessi
indirizzi, quale quello qui contenuto della videosorveglianza? Non voglio proprio
pensare che sia per la congiunzione astrale del fatto che lo stesso giorno approda questo
ordine del giorno e si raccolgano le firme sulla mozione di accorpamento del PUR
Cavallerizza, non lo voglio pensare.

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