Interventi |
LEON Francesca Paola (Assessora) Sì, sono presente. LEON Francesca Paola (Assessora) Sì, buongiorno Presidente, buongiorno Consigliere e Consiglieri. In riferimento all’interpellanza in oggetto, seguono le risposte. La prima domanda era: “Si consideri che le biblioteche cittadine”... scusate, “Se considerino che le biblioteche cittadine debbano continuare ad essere uno spazio di conoscenza ed inclusione sociale per tutti i cittadini e tutte le cittadine, e se in questo senso ritengano che la responsabilità della riapertura degli spazi nel rispetto dei protocolli definiti debba essere pienamente assunta da chi amministra la Città”. Le biblioteche civiche torinesi rappresentano da sempre un punto di riferimento fondamentale per i cittadini e le cittadine della nostra città, e con il verificarsi dell’emergenza sanitaria ancora in corso, già in occasione del primo lockdown l’attenzione alla lettura da parte dei cittadini ha registrato un forte incremento, grazie al potenziamento di alcune azioni: 1) i servizi della biblioteca digitale che rispetto al 2019 ha raddoppiato il numero di iscrizioni, le consultazioni e i prestiti; sono stati proposti in modalità digitale a distanza i servizi di sportello “aiuta compiti”, le conversazioni in lingua e i gruppi di lettura insieme alla presentazione di novità editoriali; video lettura e attività di lettura ad alta voce per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado per l’iniziativa “Libriamoci” promossa da (incomprensibile) sono state realizzate 4.000 video letture; si è dato impulso all’iniziativa : “L’esperto risponde” in attesa di poter riavviare l’attività in presenza, mettendo a disposizione sul sito le domande frequenti a commercialisti e notai. I prestiti digitali sono passati da 32.248 nel 2019 a 65.487 nel 2020, gli iscritti al servizio di biblioteca digitale (incomprensibile) da 4.973 del 2019 a 11.580 del 2020, questi sono solo i nuovi iscritti; le consultazioni quotidiani, press reader, audiolibri e musica da 931.348 consultazioni a 2.195.385 per il 2020. Dal 23 novembre, a seguito delle disposizioni ministeriali che lo hanno permesso, le biblioteche civiche hanno attivato il prestito sulla soglia e con il bibliobus anche il prestito a domicilio per le persone che non si possono spostare dal proprio domicilio e hanno difficoltà a spostarsi. Dal 18 gennaio - cioè da oggi - sono riaperte le sale di consultazione della biblioteca civica centrale e musicale con un servizio su prenotazione, come stabilito dal Decreto del 3 dicembre che consente l’accesso ai servizi e alle biblioteche pubbliche soltanto con tale modalità. Sul fronte degli impegni finanziari poi la Città, come vi ho relazionato in Commissione, nel 2020 ha riconfermato gli investimenti in acquisto libri; le biblioteche civiche torinesi hanno partecipato al bando, come sapete, MiBACT che ha permesso di acquistare ulteriori documentazione libraria per un valore di 146.000 euro; sono stati vinti altri bandi: (incomprensibile) Library di Compagnia di San Paolo, con cui si sta lavorando al rafforzamento delle competenze del personale bibliotecario del sistema perché diventi più capace di gestire processi di audience and engagement sul territorio; una specifica azione verrà dedicata nel 2021 al pubblico giovane e al progetto di ridisegno degli spazi anche con specifici approfondimenti sugli aspetti gestionali di Villa Moretti e (incomprensibile). Con uno specifico finanziamento di CEPER potrà essere recuperata la biblioteca braille di via Nizza; inoltre si sono svolte in modalità a distanza tutte le attività previste dal progetto “New Public Library Torino 2020” sostenuto da Compagnia di San Paolo per un totale di 30.000 euro, uno specifico progetto sostenuto sempre dal MiBACT con Cascina Roccafranca, Fondazione Merz e altri partner attivato per potenziare i servizi di biblioteca diffusa per sopperire all’attuale chiusura della biblioteca civica Carlucci. Seconda domanda: “Quali sono i motivi che ad oggi ostano alla riapertura delle funzioni non meramente legate al solo prestito libri per le biblioteche civiche, e perché la Città di Torino non segue in questo senso l’esempio di altre città italiane, quali Milano, Firenze e Bologna; a che punto sia e quali risultati abbia sortito lo studio del ridisegno delle modalità di erogazione dei servizi per ciascuna sede di Biblioteca civica”. Allora il DPCM del 3 novembre aveva chiuso l’accesso al pubblico di tutti i servizi delle biblioteche; al fine di non interrompere almeno i servizi di prestito e restituzione, la Città ha formulato idonea richiesta alla Prefettura di Torino, ottenendo così dalla medesima l’autorizzazione per l’erogazione dei servizi di prestito e restituzione appunto già a far data dal 23 novembre, nonché in via sperimentale il prestito a domicilio nelle aree limitrofe alle soste del bibliobus. In attesa del prossimo DPCM, cioè quello che è uscito l’altro ieri, restano valide le disposizioni del DPCM del 3 dicembre - che mi sembra siano confermate - che ha previsto per le biblioteche l’apertura dei soli servizi su prenotazioni. Le biblioteche civiche torinesi hanno già definito le linee guida sede per sede nel rispetto delle prescrizioni vigenti in materia di emergenza sanitaria, non le elenco qui perché in cinque minuti non è possibile, per la riapertura al pubblico su prenotazione delle sale letture e degli scaffali. Non appena arriverà il nullaosta dalla cabina di regia della Città, Servizio Centrale, Sicurezza e Divisione Personale, potremmo accogliere gli utenti in massima sicurezza. Intanto ricordo, l’ho detto prima, che riapre la sala consultazione della civica centrale e quella della biblioteca musicale sempre su prenotazione. Sul punto si evidenzia altresì la massima attenzione anche per i dipendenti delle biblioteche, sono in corso di acquisizione barriere in plexiglass per i punti accoglienza e inoltre è in via di completamento la predisposizione dell’accesso a tali servizi mediante le funzioni di Torino Facile, per snellire le procedure di gestione e organizzazione interna dei flussi e le modalità di prenotazione da parte della cittadinanza. Le biblioteche comunali di Milano, dopo il DPCM del 3 novembre hanno ridotto i loro servizi. Attualmente è consentito: restituire il materiale preso in prestito e ritirare i documenti prenotati a catalogo; per il momento non si può accedere direttamente agli scaffali né leggere i giornali o studiare nelle sale; restano incluse tra i servizi le nuove modalità di prestito con consegna a domicilio con ritiro presso edicole e librerie. A Firenze, le biblioteche sono aperte ed è possibile accedere solo su prenotazione per ritirare e restituire il materiale, utilizzare le sale studio e lettura, i pc a disposizione digitali e cercare libri a scaffali. Attivo su prenotazione il servizio di prestito a domicilio che consente di ricevere a casa libri, cd e dvd, audiolibri e riviste. Da lunedì 11 gennaio riparte il servizio bibliobus. Questo, stiamo parlando di Firenze. A Bologna al momento i servizi di cui si può usufruire sono ancora limitati, per esempio non è anche possibile entrare in biblioteca e fermarsi a leggere o consultarle riviste; è invece attivo il servizio di prestito su prenotazione. “In che tempi e secondo quali modalità si intenda operare per far ripartire le numerose iniziative culturali, sociali e di inclusione, che hanno sempre contraddistinto la ricchezza culturale delle nostre Biblioteche civiche, rendendole luoghi di aggregazione aperti a tutte le persone... LEON Francesca Paola (Assessora) Sì, è l’ultima risposta. La riattivazione delle attività in presenza ovviamente è vincolata alla situazione pandemica, le attività culturali in presenza svolte nel periodo estivo prevalentemente all’aperto non sono state ancora riavviate, vista la situazione pandemica in corso, le prescrizioni contenute nel decreto del 3 dicembre in tema di convegni manifestazioni e attività culturali. È stato possibile realizzare tuttavia l’iniziativa “Torino, la mia città” organizzata dal MIC con i Servizi Sociali della Città di Torino, è ospitata nel piano ammezzato della biblioteca Primo Levi, garantendo condizioni di sicurezza e pulizia, e limitando notevolmente il numero degli iscritti al corso - 50 - cioè un terzo rispetto a quello previsto in periodo pre Covid. Il palinsesto di attività resta ricco come si può vedere dal sito internet e dai social; numerose le attività che si svolgono con le scuole e inserite nel palinsesto “Crescere in città”. Io ho concluso, grazie. |