Interventi |
SACCO Alberto (Assessore) Sì, io leggerei un po’ la storia di piazza Crispi, che è stata preparata dal dottor Mangiardi che conosce molto bene la situazione. Con una delibera del 2003, il Consiglio Comunale provvedeva a restituire il mercato di piazza Crispi ristrutturato nel corso del biennio 2001/2002 che, a causa della relativa vicinanza con i mercati Foroni, Porpora e Porta Palazzo, stava subendo da anni un declino che si manifestava nella progressiva diminuzione della clientela, e di conseguenza nell’abbandono del mercato da parte degli operatori concessionari di posto fisso. La soluzione individuata dall’Amministrazione, sentiti i soggetti interessati, è stata quella di ridurre il numero dei posteggi da 104 a 44, mettendo a bando quelli liberi e articolando l’area in modo da ampliare il ventaglio delle specializzazioni merceologiche presenti sul mercato, al fine di offrire ai consumatori un’offerta più completa. Tali interventi, del 2003 quindi, non hanno, tuttavia, centrato l’obiettivo che si prefiggevano, tant’è che buona parte dei nuovi assegnatari di posteggio cessavano ben presto di esercitare l’attività sull’area mercatale. Richiesta di intervenire per tentare di rivitalizzare il mercato dagli operatori e dalle associazioni di categoria. La Giunta Comunale adottava una delibera del dicembre 2004, con cui si proponeva di varare un’iniziativa sperimentale che consentisse di: individuare una fascia oraria che potesse fare del mercato di Crispi una valida alternativa delle aree mercatali vicine; attirare nuovi operatori sull’area e ripristinare l’organico completo del mercato. Sulla base di questi presupposti, la Giunta deliberava di far svolgere l’attività di vendita sul mercato, limitatamente alle giornate del mercoledì e del venerdì in orario pomeridiano dalle 15.30 alle 19.30. Inoltre, venivano individuati i posteggi liberi e fissati i requisiti professionali necessari per (incomprensibile) all’iniziativa da parte degli operatori. Si consentiva alle associazioni di categoria, che avevano contribuito alla stesura del progetto, di raccogliere le domande di adesione di commercianti in possesso di tali requisiti. In data 16/05/2006 veniva approvata la deliberazione che, preso atto dei risultati raggiunti dalle sperimentazioni per le giornate di apertura pomeridiana, deliberava un’ulteriore proroga per un periodo transitorio, la cui durata era connessa alle procedure per l’assegnazione dei posteggi sul nuovo mercato di corso Taranto. Tuttavia, non tutti gli operatori aderenti alla prima fase della sperimentazione, individuati dalla deliberazione che fissava l’inizio, hanno poi proseguito l’attività sul mercato, e pertanto i posteggi vuoti sono stati assegnati giornalmente in spunta ad un numero di operatori ridottosi nel corso del tempo a poche unità. Con deliberazione del 18 gennaio 2016, in occasione della revisione del Piano dei mercati, si è deciso di proseguire la sperimentazione. Circa eventuali azioni di promozione dell’area, l’attuale fase emergenziale sanitaria ha inciso profondamente sulle abitudini dei consumatori, per cui si è dell’opinione che dette azioni vadano coordinate con i provvedimenti generali del Piano mercati della Città, previa adeguata valutazione delle risultanze della fase di assestamento dell’intero sistema del commercio su aree pubbliche, successiva a quella emergenziale. Allora, questo è quello che ci scrive il dottor Mangiardi, che ripercorre un po’ la storia di piazza Crispi, che quindi è in mezzo a tre mercati molto belli che lavorano molto, perché sia Foroni, che Porpora, che Porta Palazzo, per fortuna, stanno lavorando bene. Cosa abbiamo fatto noi per quell’area, che è costata ai cittadini moltissimi milioni di euro? Come, peraltro, anche l’area di corso Taranto, che altrettanto è costata ai cittadini moltissimi milioni di euro? Abbiamo tentato in tutti i modi, vi dico solo che..., forse era anche uscito sui giornali, non credo..., ma comunque, durante il Coronavirus… durante il primo lockdown abbiamo fatto diversi sopralluoghi nell’area per cercare di portare lì una parte dei banchi, per rendere tutta la zona di Porta Palazzo più decongestionata, perché a Porta Palazzo, anche con l’utilizzo delle fermate, la polemica di cui sopra, molta gente voleva…, insisteva ad andare a Porta Palazzo, posso comprenderne le ragioni, ma non era, assolutamente, il momento. Quindi abbiamo tentato di creare un nuovo mercato in quella zona, non abbiamo avuto adesioni, abbiamo chiesto a Coldiretti di portare i banchi perché, se vi ricordate, a Porta Palazzo (incomprensibile) dei contadini durante il periodo… il primo lockdown aveva i banchi alternati, quindi posavano un giorno sì e un giorno no, ed era un problema perché, trattandosi di merce deperibile, potete immaginare, i coltivatori non è che possono tenerle lì a lungo, abbiamo cercato di farli andare lì, sia quelli di Coldiretti, che gli altri della (incomprensibile) dei contadini, neanche quello hanno voluto sentire ragioni. Abbiamo cercato di organizzare degli eventi lì sotto, anche lì non riusciamo a trovare soggetti che vanno. Quindi, assolutamente, è molto complicato, piazza Crispi.… Io non discuto le scelte delle Amministrazioni passate che, sicuramente, saranno state fatte, assolutamente, in buona fede e sicuramente nel 2003 c’era un’altra congiuntura economica e c’erano altre situazioni. Purtroppo, allo stato attuale, trovare sul lato mercati, anche se il dottor Mangiardi dice che bisogna vedere un po’ la (incomprensibile) generale della città, secondo me è complicato immaginare che si riesca a recuperare dal lato mercato. Questo è quello che è stato fatto. Per reincentivare i banchi alimentari o extralimentari, ricordo a tutti che allo stato attuale più incentivati di così non possono esserlo, non pagano per tre mesi la COSAP e TARI, perché abbiamo già il canone unico, quindi andassero lì, non pagherebbero niente come posizionamento, tant’è che in alcune zone della città, che erano decisamente in difficoltà, un po’ i mercati si stanno riprendendo. Questa è la situazione. |