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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Gennaio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 25
MOZIONE 2020-02102
"LIBERT? E DEMOCRAZIA PER L'IRAN" PRESENTATA IN DATA 2 OTTOBRE 2020 - PRIMA FIRMATARIA CARLEVARIS. - STILO (202100001) APPROVATA [PMOZ 346/2021]
Interventi
CARLEVARIS Cinzia
Sì, grazie. Ringrazio anche i Capogruppo per aver anticipato la trattazione di questo atto
che era depositato da inizio ottobre in seguito all’audizione in Commissione Pari
Opportunità dell’Associazione “Iran Libero e Democratico” e degli esuli iraniani.
Questo atto si colloca nel solco dell'ordine del giorno recentemente approvato per il
rilascio del dottore Ahmad Reza Jalali condannato a morte dal regime iraniano. Questa
mozione vuole essere una ferma presa di posizione del Consiglio Comunale sulle
terribili e permanenti violazioni dei più basilari diritti umani e democratici che vengono
perpetrate dal regime teocratico degli ayatollah che è al potere da ormai quarant'anni e
che tiene soggiogate diciamo 80 milioni di persone. Come sappiamo, l'Iran è un Paese
in cui non è consentito il dissenso, a nessun livello, anche il dissenso pacifico è punito
con la pena di morte. È il Paese con il più alto tasso al mondo per cittadini condannati a
morte in rapporto alla propria popolazione e la pena di morte è applicata anche a
minorenni, anche a ragazzini molto molto giovani e viene applicata quotidianamente e
per reati che sono previsti dal Codice penale in una maniera molto vaga e questi reati
vaghi vengono spesso usati come strumento legale per condannare i prigionieri di
coscienza in virtù dell'esercizio dei loro diritti elementari. Per reati vaghi intendo, per
esempio, la cosiddetta “diffusione della corruzione sulla terra”, che è un reato che
prevede la pena di morte, oppure il “reato di inimicizia contro Dio”, che è un altro reato
che prevede la pena di morte, e inoltre in Iran è ordinario l'utilizzo di pene che rientrano
nella categoria della tortura o dei trattamenti disumani e degradanti come la stessa
lapidazione, le frustate, le amputazioni, le impiccagioni su pubblica piazza. Il 16
dicembre, quindi meno di un mese fa, le Nazioni Unite hanno adottato la 67°risoluzione
di condanna per le violazioni dei diritti umani in Iran; nell'atto è citata la 66°, ma perché
questo appunto è di tre settimane fa e questa nuova risoluzione è arrivata pochi giorni
dopo l'esecuzione del giornalista Ruhollah Zam che era stato rapito da agenti iraniani
durante il suo viaggio in Iraq dopo essere vissuto per anni come rifugiato in Francia
perché aveva il passaporto francese, e Zam è stato impiccato il 12 dicembre, quindi
meno di un mese fa proprio con l'accusa di ostilità verso Dio e di spionaggio e questa
sua esecuzione ha suscitato una diffusa protesta da parte dei Paesi europei e ha portato
anche alla cancellazione del previsto Forum economico Europa-Iran. Anche il
Parlamento europeo ha approvato l'ennesima risoluzione di condanna del regime
iraniano, proprio il 17 dicembre, quindi cinque giorni dopo esecuzione di Zam, con la
risoluzione molto, insomma, determinata in cui viene condannata la degenerazione della
situazione dei diritti umani in Iran che si è deteriorata regolarmente nell'ultimo anno in
seguito alle manifestazioni contro il carovita, iniziate nel novembre 2019, la cui
repressione è stata violentissima con centinaia di manifestanti uccisi, migliaia di
arrestati e i manifestanti arrestati, così come tutti i prigionieri di coscienza, vengono
tenuti in carcere in condizioni disumane senza accesso adeguato di cure mediche, che è
un altro strumento che il regime utilizza per costringere alla confessione i prigionieri
senza processi equi e sia i manifestanti che i prigionieri di coscienza spesso vengono
giustiziati senza informare né i loro avvocati, né i loro familiari, come è avvenuto per
esempio nel caso della star del wrestling, il campione nazionale iraniano, Navid Afkari,
che è stato giustiziato il 12 settembre del 2020 sulle basi di accuse da lui tra l'altro
interamente negate e quindi, oltre appunto alla risoluzione delle Nazioni Unite, c’è
quest’altra risoluzione, recentissima, del Parlamento europeo che tra l'altro chiede il
rilascio di tutti i cittadini europei di origine iraniana tra cui anche proprio il dottor
Ahmad Reza Jalali; chiede una moratoria sulla pena di morte, in particolar modo la
sospensione di tutte le condanne a morte dei minori, la scarcerazione dei prigionieri di
coscienza e il rispetto del diritto di espressione, che non viene rispettato, soprattutto per
le attiviste dei diritti delle donne che vengono arrestate costantemente, e il rispetto dei
trattati internazionali. Queste prese di posizione della comunità internazionale, di fronte
all'inasprimento della repressione in Iran, potrebbero, o almeno dovrebbero
rappresentare un primo passo per una rivalutazione dei rapporti con gli ayatollah da
parte dei Paesi, condizionando questi rapporti all'allineamento di Teheran, ma con gli
obblighi internazionali a cui l'Iran stesso ha aderito, perché ha firmato tutti i trattati
internazionali sui diritti umani.
Questa mozione - e chiudo - ha due impegni: impegna la Sindaca e la Giunta 1) ad
organizzare occasioni di dibattito pubblico di confronto, di divulgazione, di
sensibilizzazione sulla grave violazione dei diritti umani in Iran e 2) a sostenere questa
posizione del Consiglio Comunale, quindi di ferma condanna delle violazioni dei diritti
umani perpetrate dall'attuale Governo iraniano e a farsene portavoce, quindi a farsi
portavoce di questa ferma condanna in ogni occasione di relazione con i rappresentanti
delle autorità pubbliche iraniane. Vi ringrazio.

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