Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie, Presidente. Il mio intervento non riguarda gli aspetti procedurali con i quali il Consiglio si appresta a discutere e votare questo atto, quindi qualora la prenotazione del Collega Carretto fosse rivolta a questi aspetti, volentieri cedo la parola, perché io interverrei sul merito dell’atto deliberativo. Se non ci sono questioni ostative di questo tipo, brevemente riprendo gli argomenti che ho già rappresentato nel corso della discussione nella I Commissione Consiliare. Noi stiamo ottemperando certamente ad un impegno che è prescritto normativamente e quindi viene presentato quest’atto deliberativo anche come adempimento obbligatorio, questo però non esime il Consiglio Comunale dalle valutazioni di merito sulla materia nel suo insieme, ma soprattutto sui comportamenti determinati dalla Giunta, e vedremo se anche dal Consiglio, relativamente alle decisioni contemplate in questo atto, che riguardano le conferme o gli adattamenti determinati da vicende esterne relativamente ai rapporti tra la Città di Torino ed alcune partecipate, sulle quali mi soffermo. Vorrei dire che Colleghi che hanno maggiore proprietà di argomentazioni rispetto alla materia potrebbero in quest’occasione intervenire relativamente a tutta la vicenda delle partecipazioni azionarie detenute dalla Città di Torino in TRM e delle informazioni che abbiamo avuto rispetto alle scelte e ai comportamenti dei Comuni della Città Metropolitana in ordine alla determinazione, assunta dalla Città di Torino, di uscire, salvo una residuale percentuale, da quel tipo di partecipazione e quindi, nonostante le rassicurazioni in senso inverso fornite durante la discussione, di smettere anche ruoli di indirizzo e di programmazione su tutta la tematica relativa al trattamento dei rifiuti, ma non è esplicitamente l’argomento sul quale voglio attirare l’attenzione dei Colleghi del Consiglio, quanto piuttosto, accanto a questo, che ripeto vede altri Colleghi poter svolgere le loro riflessioni, ricordare al Consiglio Comunale la questione delle Farmacie Comunali, sulle quali, con un intenso dibattito, avvenuto prima dell’estate in Consiglio Comunale, la Maggioranza aveva determinato, anche in quel caso, la dismissione delle proprie partecipazioni residue e la contemporanea esplorazione degli interessi attraverso una procedura di evidenza pubblica affinché soggetti terzi potessero rappresentarsi all’attenzione della Città come interessati acquirenti. È inutile, direi che ormai è senso comune, che io ripeta alcune delle argomentazioni che in allora avevo cercato di produrre rispetto all’essenzialità di questi presidi sanitari che sempre, a maggior ragione in questo particolare contesto storico, svolgono un importante funzione di prevenzione e di informazione; un’importante funzione relativamente alla distribuzione dei prodotti relativi alla cura della persona ed ai famaci; un’importante azione relativa al contenimento dei disagi che coinvolgono i soggetti sociali più fragili, pensando ad esempio a tutta la tematica della domiciliazione. Se era vero in allora, quando sembrava possibile ritornare a condizioni di relazione, di vita, di lavoro, di frequentazione più frequenti e più abituali, rispetto a quelle a cui siamo ancora costretti oggi, a maggior ragione oggi quel ruolo e quell’importanza sono significativi. Ma a maggior ragione noi dovremmo essere preoccupati rispetto all’indirizzo che coinvolge i presìdi delle Farmacie, rispetto al fatto che, ad esempio, la prima gara avviata dalla Città, andando deserta, lascia il Consiglio Comunale nell’incertezza dei comportamenti successivi. Io desidererei che il Comune di Torino recedesse dall’intenzione della dismissione delle quote, ma vorrei, laddove questo non accade, almeno non l’ho ancora sentito dichiarare e sarei molto lieta invece di ascoltarlo, almeno vorrei conoscere le intenzioni dell’Amministrazione Comunale rispetto a questa dismissione, per provare a collegare l’intenzione e la volontà con i comportamenti operativi e la loro congruenza. Ad esempio sarebbe molto interessante conoscere se l’Amministrazione che vuole procedere nella concessione, intende procedere con un blocco unitario di tutta la partita delle azioni detenute o se intendesse frazionarle, se l’Amministrazione metterà nuovamente in una procedura di gara pubblica per le manifestazioni di interesse quel valore nominale delle azioni o se intenderà chiedere ulteriori valutazioni di carattere tecnico per determinarne l’eventuale nuovo valore. Quindi io ho significativi elementi di differenziazione rispetto alle scelte e, credo con me dovrebbero averli anche altri Colleghi del Consiglio Comunale, franchi dubbi, nel senso che non sono in grado, mancandomi gli elementi conoscitivi di determinare un’opinione, rispetto ai comportamenti operativi che saranno successivi a questa delibera, perché, lo dico espressamente, quando noi abbiamo avviato in Consiglio Comunale la discussione proprio su Farmacie, ci è stato serenamente detto che avremmo dovuto rappresentare tutte le nostre obiezioni e tutte le nostre perplessità quando nel dicembre dell’anno precedente si era proceduto ad adottare esattamente una delibera come questa, cioè la rivisitazione delle partecipazioni della Città di Torino. Allora, da questo punto di vista io non ritengo di avere gli elementi e le condivisioni sufficienti per poter acconsentire a questo atto e anticipo la dichiarazione di voto, senza più chiedere la parola quando sarà il momento, esprimendomi con un voto contrario. Grazie. |