Interventi |
GRIPPO Maria Grazia Grazie, Presidente. Non vorrei guastare il clima di festa, ma mi corre l'obbligo di lasciare a verbale alcune questioni di merito su cui nessuna risposta, o perlomeno nessuna convincente, è arrivata dalla Giunta e degli Uffici durante le sedute di Commissione, totale due, convocate per analizzare un Regolamento da cui si attende, per i mercati e i loro operatori, un cambiamento che l'Assessore, non solo Sacco, mi pare di capire, non ha esitato a definire epocale. La prima questione riguarda la precisa previsione della Legge nazionale in base alla quale i Comuni sono chiamati ad applicare le tariffe frazionate per ore in relazione all'orario effettivo svolto dall’ambulante fino a un massimo di nove ore. Il Regolamento di Torino non lo prevede e applica l’intera tariffa giornaliera. Perché, Assessore? Perché nella determinazione delle tariffe si è scelto di prevedere un numero di variabili di gran lunga superiore a quelle contenute nella legge 160, cui invece noi dovremmo dare attuazione? La pluralità di criteri applicati da questa Giunta è tale da sortire, a parte una gran confusione, che abbiamo potuto registrare nei giorni scorsi, anche un unico effetto che è quello di neutralizzare una significativa percentuale di sgravi, altrimenti contemplati dal Legislatore nazionale, e lei non lo ha spiegato perché questo è avvenuto, Assessore. Non una parola ha speso sulle circostanze in cui il nuovo metodo di versamento richiederà di pagare, oltre ad una certa cifra, anche una commissione che, seppure piccola, moltiplicata per il numero dei giorni e dei posteggi alla fine genererà un costo, un costo che gli ambulanti dovranno scalare dagli sconti che lei ha definito significativi che il nuovo sistema tariffario garantisce. E a proposito di sconti è bene che rimanga a verbale come non sia stato possibile né per noi Consiglieri, né per le sigle sindacali, analizzare una significativa casistica di simulazioni che ci mettesse nelle condizioni di comparare il prima con il dopo. A grandi linee, lei oggi lo ha ribadito, abbiamo capito che con il nuovo canone gli ambulanti andranno a risparmiare, ma altrettanto è risultato chiaro che aveva ragione Confesercenti quando ci spiegava che la scelta del Comune di personalizzare i dettami della Legge nazionale comporteranno un risparmio minore per gli operatori di quello che si poteva concedere. Quindi, Assessore, Presidente, colleghi, questo non è il trattamento di maggior favore previsto dalla normativa nazionale, ma è l'equivalente atteso dal recupero di efficienza in termini di riscossione e sono due questioni ben diverse. E tanto per rimanere sul tema dell'efficienza e delle sue ricadute viene da chiedersi e oggi io glielo chiedo, che cosa succederà del canone unico ora che il Decreto Ristori ha sospeso TOSAP e COSAP fino a marzo del ‘21 e con la prospettiva che a gennaio passi la proposta di proroga fino a giugno del medesimo provvedimento. Mi chiedo: si compone oggi per scomporre domani? Esiste già un piano di azione o un piano b? Io lo chiedo perché rischiamo di produrre un primato negativo dal quale sarà complicato, Assessore, tornare indietro e che probabilmente ricadrà su chi verrà dopo di lei. Grazie, Presidente. |