Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Si tratta dell’interpellanza n. mecc. 202002561/002. Ha come titolo: “Circoscrizione 2: tra insediamenti abusivi, occupazione di case ATC e tutela e diritti dei minori” FERRERO Viviana (Vicepresidente) È stata presentata in data 16 novembre del 2020, il primo firmatario è il Consigliere Magliano, a cui segue anche il Consigliere Curatella. Passo subito la parola all’Assessora Schellino per i cinque minuti che vengono assegnati per le risposte. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie. Allora, nell’area indicata dall’interpellanza, cioè Mirafiori Nord, ci sono attualmente sei alloggi ATC, che risultano occupati abusivamente da un gruppo di persone provenienti da Roma, e nove alloggi che sono occupati da altri cittadini non provenienti dalle aree sosta cittadine, piuttosto provengono dalla cintura o da altre regioni. A ogni alloggio occupato corrisponde un numero imprecisato di camper e roulotte utilizzati come abitazione o deposito, e si ricorda che su talune situazioni l’accordo siglato con ATC e Prefettura per la gestione del fenomeno “occupazioni abusive degli alloggi popolari” ha già avuto un esito, perché sono già stati liberati degli spazi, tenuto conto ovviamente di tutte le criticità che sempre ci raccontiamo quando raccontiamo queste casistiche. Oltre ai nuclei in occupazione abusiva, in piazza d’Armi, che è un’area destinata formalmente a roulotte e camper, solo due dei nuclei che ci dimorano temporaneamente sono famiglie bosniache rom inserite nel Progetto speciale, provenienti rispettivamente dal superamento di Germagnano 10 e da quello più recente di Germagnano abusivo. Una di queste famiglie avrà collocazione definitiva presso una figlia, che stiamo supportando nella procedura per la locazione dell’abitazione. L’altra famiglia ha rifiutato una sistemazione in civile abitazione e, trattandosi però di persone con capacità cognitive e di gestione domestica piuttosto limitate, è necessaria una soluzione particolare, di non facile reperimento, per la quale però stiamo ancora continuando a lavorare col Terzo Settore e con la rete diocesana per trovare lo spazio più adeguato. Per quanto riguarda i punti 2) e 3) dell’interpellanza, dal mese di giugno a oggi gli agenti del reparto Polizia Abitativa del Corpo hanno effettuato, per le località indicate nell’interpellanza, una trentina di interventi di monitoraggio e verifica delle lamentele relative al comportamento degli abusivi, compresi due controlli per i camper in sosta parcheggiati, risultati di proprietà di occupanti abusivi, già segnalati all’autorità giudiziaria. Diciamo che, riepilogativamente, per esempio in via Scarsellini nel mese di luglio sono stati eseguiti dei controlli con il coinvolgimento dell’Amministrazione e degli addetti dell’AMIAT e sono state rimosse varie masserizie presenti negli spazi comuni. Tra le famiglie sono state notoriamente controllate le persone e segnalate nei casi opportuni all’autorità le persone che occupano. Un’altra via di quelle citate dall’interpellanza, via De Bernardi, si tratta di una occupazione che va avanti da un po’ più di tempo e si sono aggiunte un paio di altre casistiche con, anche in questo caso, i responsabili denunciati all’autorità giudiziaria, così come altre delle vie citate, tutto laddove ci sono delle irregolarità, le segnalazioni sono già state fatte tutte. Complessivamente, da maggio 2020 ad oggi sono state redatte nove notizie di reato a carico di occupanti non tollerati e tre notizie di reato contro ignoti relative ad interventi in cui si è proceduto al recupero di alloggi con serratura forzata o sostituita, ma non ancora fisicamente occupati. Questo è importante da segnalare, perché il nostro Nucleo quotidianamente sventa delle occupazioni e interagisce con ATC per il blocco di inserimento di porte di sicurezza, di porte francesi o comunque per mettere in sicurezza gli alloggi, insomma. Sono proseguiti, inoltre, i controlli in ambito di decoro e tutela della salute pubblica da parte degli agenti del Comando Sezione II e del Reparto Informativo Minoranze Etniche e della Polizia Municipale, senza riscontrare particolari variazioni rispetto a quanto riferito nelle interpellanze precedenti, questo relativamente alla domanda di cui al punto 4). Naturalmente i controlli proseguiranno da parte delle parti già operanti nell’area, ciascuno per le proprie competenze. Per quanto riguarda i minori in età di obbligo scolastico, che si dichiarano appartenenti alla comunità, alla comunità rom, questi sono 27 e c’è un mix di minori che risultano iscritti a scuola e frequentano regolarmente, e alcuni minori che invece non frequentano o non sono iscritti. In piazza d’Armi una minore risulta comunque iscritta e con frequenza alterna. Va detto che in questo momento la comunità rom-bosniaca, come peraltro altre comunità straniere, per timore del Covid ha ulteriormente ridotto, se non annullato, la frequenza scolastica dei minori, anche nelle situazioni più integrate. L’Ufficio Minoranze Etniche sta seguendo costantemente in particolare i minori e, tutto laddove possibile, si attiva un affidamento diurno o comunque l’importanza della frequenza scolastica, dell’integrazione dei bambini è assolutamente all’attenzione, anche se si tratta di un contesto come quello che stiamo descrivendo. Naturalmente la procedura che riguarda l’inadempienza scolastica è oggetto di uno specifico protocollo, prevede la discrezionalità della scuola nel segnalare alla Polizia Municipale una situazione critica, però l’attenzione è davvero massima, anche in modo proattivo, per essere vicini a questi bimbi. Quindi direi che le informazioni ci sono tutte, quelle richieste, grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, grazie, Assessora Schellino. Passo subito la parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessora per l’intervento e per quello che ha detto. La prego, se fosse possibile, di inviarmi via mail, agli uffici del Gruppo dei Moderati, le due relazioni che ha enunciato in Aula. È chiaro che il quadro che noi rappresentiamo, dal punto di vista delle occupazioni abusive, ancorché può essere definito “limitato”, nel senso che rispetto ad altri capoluoghi, rispetto ad altre città il nostro numero di occupazioni abusive è ancora contenuto, ma a me preoccupa il trend, è un trend che sto continuando a denunciare e a segnalare, perché, se le risposte sono quelle che noi diamo, è evidente - questo lo dico senza nessuna polemica - che questi soggetti sono riusciti a capire esattamente con quali regole di ingaggio possono occupare e non correre il rischio di essere sgomberati o non correre il rischio di vedersi tolta questa casa che hanno indebitamente occupato, perché ormai sono diventati bravissimi ad occuparle con minori, ad occuparle con persone che hanno delle patologie, per cui cercano così di interdire l’intervento delle Forze dell’Ordine e dei nostri Vigili. Detto questo, invece penso che sia necessario, da questo punto di vista, prima o poi prendere in mano la situazione con forza, perché noi abbiamo centinaia e centinaia di famiglie, non per forza italiane, famiglie che ne hanno diritto di avere una casa popolare, che in questo momento sono in lista d’attesa, stanno aspettando, e che ci sono visti togliere delle opportunità, a volte anche in modo ingiusto, sia per le occupazioni abusive, sia perché in alcuni casi, nei piani di sgombero e di superamento dei campi, abbiamo poi destinato delle abitazioni a coloro che hanno voluto fare dei percorsi di inclusione. Non è semplice, l’Assessora ha dedicato tanto del suo tempo a questo tema, ma è evidente che il dato che noi registriamo è un dato preoccupante; come è preoccupante, Presidente, la seconda parte della risposta dell’Assessora. Anche lì, se i numeri non sono evidentemente importanti, però dobbiamo prendere atto del fatto che il fatto che i bimbi e le bimbe non frequentino la scuola sia un reato, reato che evidentemente è perseguibile nello Stato italiano ed è perseguibile se a fare una cosa di questo tipo fossero famiglie italiane, rimane assurdo non poter perseguire queste persone che non mandano i figli a scuola. Perché? Perché evidentemente preferiscono utilizzare i figli magari per questioni culturali, per questioni loro, dal punto di vista della tradizione, utilizzarli per fare altro, per fare accattonaggio, per rovistare nei bidoni della spazzatura, evidentemente creando poi le condizioni perché queste persone non vogliono, da questo punto di vista, potersi integrare, come invece sarebbe necessario che accadesse, proprio perché la scuola è veramente il primo punto di integrazione. Per cui io, da questo punto di vista, sono molto, molto preoccupato. Leggerò con attenzione quanto è stato detto in Aula e cercheremo, come Gruppo dei Moderati, di fare anche delle proposte perché, da questo punto di vista, noi pensiamo che la scuola sia il vero il vero fattore di coesione sociale, il vero fattore di inserimento, il vero fattore di inclusione e il Covid non può essere, da questo punto di vista, un alibi, per cui io ormai sto sentendo il Covid utilizzato e questa pandemia utilizzata come alibi per tanti e tanti aspetti e tanti e tanti non rispetto delle norme. Per cui io ringrazio l’Assessora per quello che ha voluto comunicarci e, una volta letto, sarà mia cura magari pensare a un approfondimento - che non chiedo oggi perché non si può più fare, da Regolamento - in Commissione, proprio per capire come superare questo gap. Grazie, Presidente. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, grazie, Consigliere Magliano, rimanga con noi perché io vado a trattare un’altra sua interpellanza, dovendo saltare, per motivi giustificati, la n. mecc. 202002211/002 della Consigliera Montalbano. |