Interventi |
ARTESIO Eleonora Presente. ARTESIO Eleonora Ringrazio l’Assessora per essersi attivata nei confronti dell’ASL e premetto che questo tema dell’attività dei poliambulatori dovrebbe tornare come elemento di approfondimento in Commissione Consiliare; non è un caso che in questa sola seduta noi abbiamo tre atti, due interpellanze e un ordine del giorno, che insistono in modo preoccupato rispetto a quella che è la condizione attuale di riduzione delle opportunità e quindi quale dovrà essere la futura programmazione. È persino superfluo che io descriva i disagi prodotti dalla chiusura del Poliambulatorio di via del Ridotto: le prenotazioni di visite specialistiche non urgenti molto spesso rientrano in percorsi programmati di continuità assistenziale e significativi per determinate patologie e quindi rinvio o difficoltà al raggiungimento di sedi diverse sono significativi per i pazienti interessati. Ancor più significativa è la questione del Centro Prelievi, cui si recano con una frequenza costante soggetti portatori di patologie croniche, che richiedono frequenti accertamenti attraverso analisi del sangue, ed è comprensibile a chiunque, anche a chi non è esperto della materia, quanto una persona, un grande anziano, in questa condizione incontri disagio a dover attraversare il territorio della Circoscrizione 5 con due mezzi di trasporto diversi, partendo da Borgo Vittoria, o ricorrendo al taxi, o richiedendo l’aiuto di qualche forma di sostegno familiare o di volontariato. Quindi la questione è importante per i soggetti che sono coinvolti e i temi che ci sono stati rappresentati a motivazione sono anche comprensibili dal punto di vista dell’urgenza, dell’urgenza sanitaria nella quale ci ritroviamo, ma dovrebbero essere accompagnati da una migliore definizione del concetto “chiusura temporanea”. Che cosa significa per l’ASL Città di Torino questo termine “temporanea”? In quanti giorni, in quante settimane si definirà la riapertura del Poliambulatorio di via del Ridotto? Ed è così vero che le prestazioni specialistiche, quelle ritenute non differibili secondo un criterio anche opinabile, quale ho cercato di descrivere, al di là della declinazione tecnica che viene indicata dalle Aziende Sanitarie, quali prestazioni sono effettivamente garantite ed utilizzate oggi dai cittadini in corso Toscana per le difficoltà che ho segnalato? Solo per inciso, avverto che, di fronte a questa assenza che si è prodotta in quella parte del territorio, l’unica possibilità che permane ai pazienti è quella di rivolgersi a una struttura privata convenzionata, non facendolo per libera scelta, ma facendolo per necessità. Quindi il conoscere, da parte dell’Azienda Sanitaria, quanto questo termine temporaneo durerà è essenziale, oltre che forse si sarebbe anche dovuto provare a ragionare su percorsi di agevolazione rispetto ad un trasferimento così impattante. In ultimo, perché dico che l’interpellanza dovrà essere approfondita? Perché questo tema dell’aver chiuso dei servizi territoriali di riferimento - e non può essere soddisfacente pensare che in una Circoscrizione grande come una città ci sia un unico punto di riferimento -, ebbene, aver fatto questa operazione, sicuramente motivata dalle condizioni di emergenza sanitaria, è in fortissima contraddizione con quello che tutti sosteniamo, anche le persone meno esperte del tema o meno coinvolte, in quanto pazienti, ormai sostengono, per averlo ascoltato, come rivalutazione della programmazione sanitaria e come insegnamento derivante da questa situazione, cioè che bisogna sostenere i servizi di prossimità, che tutte le modalità per intercettare non soltanto la grave specificità di oggi, ma tutti i percorsi di continuità assistenziale nelle malattie croniche sta nel rafforzamento e nel potenziamento del territorio. Non più tardi di un paio di giorni fa il Presidente della Regione, congiuntamente all’ex Ministro Fazio, ha lanciato in una conferenza stampa esattamente tutta la questione del potenziamento dell’assistenza territoriale e degli investimenti che dovrebbero o dovranno essere realizzate in quella direzione. Paradossalmente noi partiamo a rifondare e rafforzare il sistema dell’assistenza territoriale, avendolo in questo contesto contemporaneo indebolito con la chiusura o il trasferimento o la concentrazione di funzioni in punti unici, difficilmente visibili e vivibili da parte della popolazione, come un’offerta sanitaria di prossimità. Quindi, pur comprendendo le motivazioni puntuali di questa fase, credo che il tema, per le rassicurazioni, per la durata di questa situazione, per le prospettive sul futuro, debba essere approfondito in una Commissione; quindi chiedo il rinvio dell’interpellanza in Commissione Consiliare. Grazie. |