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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Dicembre 2020 ore 11,00
Paragrafo n. 35
MOZIONE 2020-01092
"ACCESSO ALLA RETE INTERNET PER LE CASE DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA" PRESENTATA IN DATA 8 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO. [Testo coordinato]
Interventi
TRESSO Francesco
Mi sentite?

TRESSO Francesco
Mi scusi.

TRESSO Francesco
Oggi ho anch’io dei problemi.

TRESSO Francesco
Grazie. Allora stiamo parlando di questa proposta di mozione che avevo presentato già
un po' di tempo fa, poi abbiamo avuto modo di discuterla nel corso di alcune
Commissioni, in cui abbiamo anche audito gli ATC, l’Agenzia Territoriale per la Casa,
in quanto l’atto si orienta a chiedere che venga avviato un programma, diciamo così,
sperimentale di concerto, ovviamente, con l’Agenzia Territoriale con la Casa, al fine di
poter valutare la possibilità di connettere unità condominiali in gestione dell’ATC, per
potere valutare la possibilità di fornire il sistema di accesso alla rete in certe situazioni,
in particolare, e che possano richiedere delle situazioni di maggiore urgenza. In
particolare nell’atto viene anticipato, viene premesso tutta una serie di aspetti che,
sostanzialmente, come più volte abbiamo avuto modo di constatare, di discutere nei
nostri lavori consiliari, si riferiscano al fatto che la crisi conseguente all’epidemia ha
messo a nudo e ha enfatizzato alcune disuguaglianze socio-economiche nella società e
che quindi, sostanzialmente, anche il contagio del Covid e l’espansione del Covid è un
fattore a rischio, soprattutto, per tutti quelli che si trovano, diciamo, all’estremità
inferiore della distribuzione del reddito. Faccio riferimento agli aspetti che ormai, anche
nell’esperienza che tutti noi abbiamo vissuto, la disponibilità di una connessione
Internet e, ovviamente, poi di un device, quindi un PC, di un tablet, di un cellulare che
possa utilizzarlo e quanto viene utilizzato da molti che possono fruire della modalità di
telelavoro o di smart working, ma soprattutto, la modalità che, ahimè, anche oggi,
ancora oggi, e proprio esattamente in questi giorni viene proposta per tutta una serie di
attività didattiche secondo la cosiddetta didattica a distanza, anche se speriamo che
questa pratica possa essere presto cessata per un ritorno a una didattica in presenza, cosa
che, ovviamente, non ha solo la difficoltà di non essere accessibile per tutti, ma invece
enfatizza anche il fatto che vengono a mancare tutta una serie di funzioni sociali, però è
indubbio pensare che anche per il futuro sarà possibile, sempre più frequentemente, che
a delle modalità di didattica in presenza vengano associate delle modalità di didattica a
distanza. Allora, la mia preoccupazione nasceva dal fatto che, come ampiamente
dimostrato, anche da tutta una serie di elementi che sono stati rappresentati nel corso di
diverse Commissioni, non solo c’è una difficoltà oggettiva di poter avere degli
strumenti di hardware, insomma, per poterne usufruire, ma anche se sono stati fatti degli
investimenti importanti, anche grazie ai fondi ministeriali per poter fornire a buona
parte degli studenti la strumentazione necessaria, molti hanno poi difficoltà ad avere una
rete stabile e anche solo una rete accessibile. In questo senso io chiedevo di valutare,
d’accordo e di concerto con l’ATC che, ricordiamolo, ha nella sua mission e proprio
anche nel suo Statuto degli elementi che richiamano il fatto di non praticare solamente,
diciamo, un housing, nel senso di fornire abitazione, ma anche proprio una sua funzione
specifica di non essere un semplice amministratore, ma anche di avere una funzione
sociale nell’attività che svolge. Allora, in sostanza io chiedo che si venga a valutare
delle soluzioni mirate a, come dicevo, delle realtà in cui sono presenti maggiormente
minori in età scolastica, io ho ben presente, ho provato a informarmi anche, ci sono
almeno sette, otto situazioni di case gestite da ATC che ad oggi ospitano comunità di
minori. Tra l’altro mi risulta che anche l’Ufficio Pio, però su questo non ho più avuto
degli aggiornamenti recenti, aveva avviato una valutazione di quali possano essere delle
realtà in cui, effettivamente, valga la pena, nel senso che sia effettivamente prioritario
fornire l’accesso a Internet. Ecco, quindi, fatta questa valutazione di quali che possano
essere delle soluzioni su cui andare a testare tutta una serie di aspetti che sono anche
tecnici, no? Rispetto a quale tipo di connessione poter provvedere, con che modalità
fare anche delle valutazioni di costistica che siano quindi in relazione a quanti utenti si
vogliono raggiungere e, soprattutto, avendo un livello di interlocuzione che la Città e
ATC si possono permettere con i provider rispetto a quello che può fare un singolo.
Quindi richiedere un impegno che sia rivolto ad attivare delle possibilità di connessione
associandolo anche, su questo si potrebbe costituire una rete anche a una serie di
soggetti che sul territorio operano, per attivare, diciamo, delle formazioni dedicate,
proprio alla alfabetizzazione informatica dei residenti, quindi io in primis penso ai
ragazzi, ai giovani perché sono quelli che più di tutti possono avere delle difficoltà, se
non sono messi in grado di poter essere collegati, ma tutto sommato, se questo potesse
essere poi valutato anche con un progetto, come dicevo, a scopo pilota che possa poi,
eventualmente, anche andare a intercettare altre fasce; io penso, per esempio, alla
necessità di dare un’alfabetizzazione informatica anche delle fasce anziane, questo
potrebbe essere poi un progetto su cui valutare poi dei parametri su cui poter poi
espandere questo tipo, diciamo, di soluzione. Chiudo dicendo che quello che, insomma,
oggi si ripropone è il fatto che una connessione Internet diventa un servizio essenziale al
pari di un’utenza idrica o di un’utenza elettrica e credo che questo sarà un paradigma
ormai inevitabile da qui a venire. Quindi in questo senso mi sembrava utile e necessario
che la Città si ponesse la volontà di provare a valutare in che misura favorire dei
progetti che, rivolte alle fasce più deboli, possano dare la garanzia di avere questo tipo
di accesso. Grazie.

TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Ma, io riprendo solo una valutazione che già era emersa e che
avevo già fatto nell’ambito della discussione in Commissione Consiliare, chi mi ha
preceduto aveva già fatto presente che questo è un problema di livello nazionale, ma io
sono assolutamente d’accordo e questo è il classico tipo di progettualità che
richiederemo sul programma Next Generation cioè il Recovery Fund, che è proprio
finalizzato alle generazioni future, mi sembra che, ahimè, siamo stati, oggi, invece
molto deboli su questo programma che è un programma ancora poco dettagliato di cui i
parametri sono ancora molto confusi, in cui ancora manca una vera chiarezza di dare
fattivamente gambe a un progetto chiaro e definito, quindi ci saranno poi, sicuramente,
delle somme a disposizione, ma a me sembrava e sembra tuttora che il Comune di
Torino non possa sempre rimandare, ad organi sovraordinati, la valutazione di scelte che
riguardano poi comunità locali, che riguardano poi cittadini e riguardano poi, in ultima
analisi, il nostro territorio. Allora, quello che era lo spirito che però, mi rendo conto,
proprio non si riesce a fare cogliere, insomma, da un lato quello di dire: “Certamente,
rimandiamo pure al Governo” peraltro sono assolutamente d’accordo sulle
videochiamate, mi sembra che chi lo ha proposto facesse parte della Giunta della
Maggioranza, quindi insomma, forse, facciamoci anche poi delle domande sul tipo di
scelte che è giusto proporre e sulle priorità da dare, però, voglio dire, anziché stare a…
accettare e demandare sempre a livelli superiori, a me sembrava che fosse interessante,
invece, una valutazione che, come dico, aveva una eccezione prototipale, cioè fare una
valutazione di tipo indagine e poter mettere, appunto, alcune situazioni in cui provare
effettivamente a sviluppare una progettualità, ma io non sto parlando di grandi cifre,
credo che sia ovvio ed evidente a tutti, io ho detto che non ho contezza esatta di quante
comunità di minori siano oggi ospitate in strutture dell’ATC, ma sicuramente sono
meno di dieci, vogliamo dire sette o otto. Allora per quelle situazioni, sette o otto, in cui
c’è un’emergenza immediata, urgente, attuale, non credo che disporre di un accesso
Internet con i costi commerciali che abbiamo, stiamo parlando di 20, 30 euro al mese,
stiamo parlando quindi di alcune centinaia di euro che moltiplicate per le sette, otto
comunità potrebbero incidere sul Bilancio del Comune di Torino per alcune migliaia di
euro. Allora vogliamo dirci che non abbiamo il coraggio di poter fare una valutazione di
questo tipo che consentirebbe di mettere a punto alcuni parametri, quali possono essere i
parametri fisici che quindi dipendono dalla struttura condominiale da una serie di
elementi che possono essere valutati in sitospecificità che dipendono da che tipo di
edificio, di che anni, come è stato costruito, come sono i servizi, però almeno iniziamo a
farci una casistica e anche questo ci serve; ci sono anche degli altri parametri che
dipendono, che larghezza di banda poter fornire, se abbiamo cinque ospiti in quella
comunità, se ne abbiamo dieci, con che utilizzo, quant’è la frequenza di utilizzo a
seconda degli orari scolastici, riusciamo a mettere a punto una serie di parametri e,
intanto, diamo una risposta immediata che forse è quello di cui c’è bisogno. Allora,
questo ci serviva anche per valorizzare dei costi in funzione del servizio che riuscivamo
a erogare, almeno in quelle situazioni. Io ripeto, ma perché sembra sempre poi di dire le
cose usando una lingua diversa, io ho parlato di individuare una soluzione mirata e
quella realtà in cui sono maggiormente presenti minori in età scolastica, quali strutture
che ospitano comunità di minori. Allora per la tranquillità e la pace dei Consiglieri di
Maggioranza, non sto parlando di dire: “Adesso ATC da a tutti Internet gratis”, mi
rendo perfettamente conto che questa non è una cosa oggettivamente possibile e quindi
sarebbe velleitaria, non possibile, rimandabile, sicuramente ci dovrà pensare il Governo,
anziché far fare le videochiamate di Natale, sto parlando di una cosa che, ahimè, questo
atto è stato depositato molti mesi fa, abbiamo visto cosa ha causato nelle prima ondata
di lockdown, vediamo cosa, e ringrazio la Consigliera Patriarca che parla con
cognizione di causa, perché conosce delle realtà avendo lei una struttura da dirigere che
si occupa di un plesso scolastico, continua a permanere tra i nostri studenti, allora in
questo chiedo un po' più di coraggio, ma non sto chiedendo di impegnare delle cifre che
posano ledere alla possibilità di andare a chiudere un Bilancio in pareggio, sto
chiedendo di dare una manciata di soldi, ma almeno attivare una progettazione, una
programmazione che consentirebbe di avere degli elementi utili, in modo che domani
arrivassero i famosi e attesi ristori a livello nazionale, che comunque non arriveranno
molto presto, perché arriveranno, probabilmente, se va bene nella tarda primavera, forse
questa estate, allora avremo già qualche elemento in più per poter conoscere come
spenderli e nel frattempo avremo già risolto delle situazioni che sono in urgenza oggi,
non quando arriveranno poi quello che sempre viene demandato a livello superiore. Mi
spiace che si continui ad avere sempre questo tipo di atteggiamento, di diffidenza da un
lato e di mancanza di una propositività che ci rimanda sempre a una funzione passiva
che, francamente, non coincide col mio livello di interpretare la funzione istituzionale di
un Consiglio Comunale. Grazie.

TRESSO Francesco
Sì, perché vengo citato come colui che prende per i fondelli e francamente questo mi
sembra irrispettoso, anche di quello che faccio, perché io presento un atto che sarà
irricevibile da chi lo giudica tale perché, ovviamente, poi non si spende proprio a
provare a emendarlo, perché così era stato anche detto, tra l’altro, in fase di
Commissione, poi costa fatica, perché come sempre costa fatica poi elaborare delle idee
e metterle giù. Allora, pensiamo pure all’Amazzonia, ma forse pensiamo anche a coloro
che non hanno Internet a casa nostra, perché ci vuole anche quello e forse in questo
momento ci sono delle urgenze: è sempre una questione di priorità, è quello che da
sempre caratterizza la scelta politica è sapere allocare delle priorità. Allora, nessuno
dice che l’atto poteva essere perfetto, sicuramente la valutazione di quelle che potevano
essere concessioni anche di allacciamenti già esistenti in sharing ha dei limiti, anche se
nel precedente lockdown sono state attuate, poi sicuramente questo sotto il profilo
normativo hanno dei limiti, si può benissimo lavorare su un atto e si può anche lavorare
a un’idea di condividere delle idee, anziché solo criticarle, perché su questo siamo bravi
tutti sempre molto, molto bravi a criticare, poi peccato che manca un po' la capacità di
far lavorare la materia grigia per elaborare. Allora, io dico, qui ci sono delle urgenze era
stato specificato, l’ho detto più volte in Commissione che quest’atto era soprattutto
finalizzato a quelle soluzioni per le comunità di minori e su quello si poteva valutare se
c’era la volontà da parte di questo Consiglio Comunale di essere proattivi, di agire e di
dare delle urgenze e delle priorità, non lo si vuole fare, ne prendo atto, mi sembra che
questo sia, come al solito, abbiamo già visto in molte altre situazioni, siccome non è
qualcosa che viene proposta dalla Maggioranza si ha diffidenza e paura nel fare
qualcosa che può essere utile per la cittadinanza, ma non è una novità, l’abbiamo già
visto abbastanza frequentemente in questi cinque anni, benissimo sappiamo che questo
è il tipo di spirito che anima anche di fronte a prendere questo tipo di soluzioni. Io ero
assolutamente, lo avevo dichiarato in Commissione, disponibilissimo ad accettare degli
emendamenti, discuterli, valutarli purché si arrivasse, addivenisse a qualcosa che
potesse in maniera propositiva portare a delle soluzioni, qui invece si è sempre pronti a
smontare, ma a cercare di fare qualcosa di fattivo mi sembra siamo un po' lontani.
Grazie.

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