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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Dicembre 2020 ore 11,00
Paragrafo n. 35
MOZIONE 2020-01092
"ACCESSO ALLA RETE INTERNET PER LE CASE DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA" PRESENTATA IN DATA 8 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO. [Testo coordinato]
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con i successivi atti di indirizzo. Siamo al Punto 25, la proposta di
mozione n. mecc. 202001092/002 del Capogruppo Tresso che ha oggetto:

“Accesso alla rete Internet per le case di Edilizia Residenziale Pubblica”

SICARI Francesco (Presidente)
Prima di procedere verifico solo la presenza del Consigliere Curatella, che è firmatario
di tre emendamenti.

CURATELLA Cataldo
Ci sono Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Perfetto. Allora possiamo procedere, dando la parola al Capogruppo Tresso, per
l’illustrazione, prego. Capogruppo Tresso. Aspettiamo.

TRESSO Francesco
Mi sentite?

SICARI Francesco (Presidente)
Ora la sentiamo. Prego.

TRESSO Francesco
Mi scusi.

SICARI Francesco (Presidente)
Ma si figuri.

TRESSO Francesco
Oggi ho anch’io dei problemi.

SICARI Francesco (Presidente)
Non importa. Prego.

TRESSO Francesco
Grazie. Allora stiamo parlando di questa proposta di mozione che avevo presentato già
un po' di tempo fa, poi abbiamo avuto modo di discuterla nel corso di alcune
Commissioni, in cui abbiamo anche audito gli ATC, l’Agenzia Territoriale per la Casa,
in quanto l’atto si orienta a chiedere che venga avviato un programma, diciamo così,
sperimentale di concerto, ovviamente, con l’Agenzia Territoriale con la Casa, al fine di
poter valutare la possibilità di connettere unità condominiali in gestione dell’ATC, per
potere valutare la possibilità di fornire il sistema di accesso alla rete in certe situazioni,
in particolare, e che possano richiedere delle situazioni di maggiore urgenza. In
particolare nell’atto viene anticipato, viene premesso tutta una serie di aspetti che,
sostanzialmente, come più volte abbiamo avuto modo di constatare, di discutere nei
nostri lavori consiliari, si riferiscano al fatto che la crisi conseguente all’epidemia ha
messo a nudo e ha enfatizzato alcune disuguaglianze socio-economiche nella società e
che quindi, sostanzialmente, anche il contagio del Covid e l’espansione del Covid è un
fattore a rischio, soprattutto, per tutti quelli che si trovano, diciamo, all’estremità
inferiore della distribuzione del reddito. Faccio riferimento agli aspetti che ormai, anche
nell’esperienza che tutti noi abbiamo vissuto, la disponibilità di una connessione
Internet e, ovviamente, poi di un device, quindi un PC, di un tablet, di un cellulare che
possa utilizzarlo e quanto viene utilizzato da molti che possono fruire della modalità di
telelavoro o di smart working, ma soprattutto, la modalità che, ahimè, anche oggi,
ancora oggi, e proprio esattamente in questi giorni viene proposta per tutta una serie di
attività didattiche secondo la cosiddetta didattica a distanza, anche se speriamo che
questa pratica possa essere presto cessata per un ritorno a una didattica in presenza, cosa
che, ovviamente, non ha solo la difficoltà di non essere accessibile per tutti, ma invece
enfatizza anche il fatto che vengono a mancare tutta una serie di funzioni sociali, però è
indubbio pensare che anche per il futuro sarà possibile, sempre più frequentemente, che
a delle modalità di didattica in presenza vengano associate delle modalità di didattica a
distanza. Allora, la mia preoccupazione nasceva dal fatto che, come ampiamente
dimostrato, anche da tutta una serie di elementi che sono stati rappresentati nel corso di
diverse Commissioni, non solo c’è una difficoltà oggettiva di poter avere degli
strumenti di hardware, insomma, per poterne usufruire, ma anche se sono stati fatti degli
investimenti importanti, anche grazie ai fondi ministeriali per poter fornire a buona
parte degli studenti la strumentazione necessaria, molti hanno poi difficoltà ad avere una
rete stabile e anche solo una rete accessibile. In questo senso io chiedevo di valutare,
d’accordo e di concerto con l’ATC che, ricordiamolo, ha nella sua mission e proprio
anche nel suo Statuto degli elementi che richiamano il fatto di non praticare solamente,
diciamo, un housing, nel senso di fornire abitazione, ma anche proprio una sua funzione
specifica di non essere un semplice amministratore, ma anche di avere una funzione
sociale nell’attività che svolge. Allora, in sostanza io chiedo che si venga a valutare
delle soluzioni mirate a, come dicevo, delle realtà in cui sono presenti maggiormente
minori in età scolastica, io ho ben presente, ho provato a informarmi anche, ci sono
almeno sette, otto situazioni di case gestite da ATC che ad oggi ospitano comunità di
minori. Tra l’altro mi risulta che anche l’Ufficio Pio, però su questo non ho più avuto
degli aggiornamenti recenti, aveva avviato una valutazione di quali possano essere delle
realtà in cui, effettivamente, valga la pena, nel senso che sia effettivamente prioritario
fornire l’accesso a Internet. Ecco, quindi, fatta questa valutazione di quali che possano
essere delle soluzioni su cui andare a testare tutta una serie di aspetti che sono anche
tecnici, no? Rispetto a quale tipo di connessione poter provvedere, con che modalità
fare anche delle valutazioni di costistica che siano quindi in relazione a quanti utenti si
vogliono raggiungere e, soprattutto, avendo un livello di interlocuzione che la Città e
ATC si possono permettere con i provider rispetto a quello che può fare un singolo.
Quindi richiedere un impegno che sia rivolto ad attivare delle possibilità di connessione
associandolo anche, su questo si potrebbe costituire una rete anche a una serie di
soggetti che sul territorio operano, per attivare, diciamo, delle formazioni dedicate,
proprio alla alfabetizzazione informatica dei residenti, quindi io in primis penso ai
ragazzi, ai giovani perché sono quelli che più di tutti possono avere delle difficoltà, se
non sono messi in grado di poter essere collegati, ma tutto sommato, se questo potesse
essere poi valutato anche con un progetto, come dicevo, a scopo pilota che possa poi,
eventualmente, anche andare a intercettare altre fasce; io penso, per esempio, alla
necessità di dare un’alfabetizzazione informatica anche delle fasce anziane, questo
potrebbe essere poi un progetto su cui valutare poi dei parametri su cui poter poi
espandere questo tipo, diciamo, di soluzione. Chiudo dicendo che quello che, insomma,
oggi si ripropone è il fatto che una connessione Internet diventa un servizio essenziale al
pari di un’utenza idrica o di un’utenza elettrica e credo che questo sarà un paradigma
ormai inevitabile da qui a venire. Quindi in questo senso mi sembrava utile e necessario
che la Città si ponesse la volontà di provare a valutare in che misura favorire dei
progetti che, rivolte alle fasce più deboli, possano dare la garanzia di avere questo tipo
di accesso. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Lascio ora la parola al Consigliere Curatella, prego.

CURATELLA Cataldo
Sì, grazie, Presidente. Io ringrazio il Consigliere Tresso, per la presentazione di questo
atto, perché una delle lezioni che abbiamo imparato durante questo difficile anno è che
oramai la connessione, la connettività, la possibilità di poter accedere alla rete non è una
questione accessoria ma fondamentale e che può essere anche una causa di
disuguaglianza e di aumento di disuguaglianza all’interno di diverse categorie sociali e
via dicendo. Quindi è fondamentale che l’Ente Territoriale in Piemonte, nel caso
specifico, su Torino, quindi l’Agenzia Territoriale per la Casa, nei propri alloggi, nelle
proprie unità immobiliari, permetta e consenta di avere a disposizione l’infrastruttura di
collegamento per poter accedere facilmente alla rete, e poter usufruire dei servizi legati
alla didattica a distanza, legata alla possibilità di svolgere attività in smart working, tutto
quello che un po' abbiamo imparato in questo ultimo anno. Io su questo atto ho
presentato tre emendamenti che cerco di sintetizzare, nel senso che, allora un primo
emendamento vuol far presente che già questo Consiglio Comunale, era febbraio del
2017, aveva votato una mozione, in cui si chiedeva a Sindaco e Giunta di destinare una
parte consistente di fondi per la manutenzione straordinaria di edifici e unità abitative,
destinate all’edilizia sociale, perché una delle cose che è emersa sin dall’inizio di questa
(audio disturbato) del 2016 è che esistevano tutta una serie di situazioni legate
all’edilizia sociale e alloggi non utilizzati, non assegnati, perché richiedevano delle
pesanti manutenzioni e quindi era necessario avere dei fondi, per poter effettuare delle
manutenzioni. Quindi, in tale ottica, avevamo disposto con la Consigliera Montalbano,
all’epoca, e poi approvato in Consiglio Comunale questa mozione. Gli altri due
emendamenti, tendenzialmente, vanno anche un po' a modificare, ad aggiungere più che
modificare, un punto all’interno della mozione del Consigliere Tresso, in particolare, in
quella in cui si richiede di predisporre di concerto, non solo con ATC, ma anche con la
Regione Piemonte, di un piano di manutenzione straordinaria di tutti gli edifici e unità
legate all’edilizia sociale, in modo tale da garantire la connettività e, soprattutto,
tenendo in conto una cosa che alcuni, soprattutto i non addetti ai lavori non sanno è che
gli edifici di ATC ricadono all’interno dell’edilizia pubblica e come tale si applica
quello che viene comunemente chiamato il Decreto CAM, ovvero, il Decreto sui Criteri
Ambientali Minimi, che è stato approvato nell’ottobre 2017 ed è stato predisposto dal
Ministero dell’Ambiente. Questo Decreto, in particolare, in relazione alla connettività,
siccome è, comunque, necessario procedere col dare la connettività per ogni unità
abitativa, per ogni alloggio, per ogni locazione, richiede che, nel punto specifico che io
riporto anche nell’emendamento, che il Punto 2, il Punto 3 e il Punto 5, Punto 4
dell’allegato al Decreto CAM, è un punto relativo, proprio testuale, all’inquinamento
elettromagnetico indoor e richiede che all’interno dell’Edilizia Pubblica tutte le attività
di manutenzione straordinaria, prevedano una connettività che prediliga sistemi di
trasferimento dati alternativi al Wi-Fi e porta come esempi la connessione via cavo, o la
Power Line Communication come tecnologia, quindi cercando di ridurre il più possibile
delle connessioni legate all’alta frequenza, quindi radio frequenza e cercando di dare dei
collegamenti, preferibilmente via cavo, fibra ottica. Ormai nella maggior parte delle
situazioni, soprattutto se ragioniamo su Torino, sono poche le zone della Città non
raggiunte dalla fibra ottica. Quindi si tratterebbe di predisporre all’interno della…
(incomprensibile) pianificazione della manutenzione straordinaria, non solo di rivedere
l’impianto elettrico, non solo di rivedere l’impianto idrico, non solo di rivedere
l’impianto legato al riscaldamento e per tutto quello che è collegato, come possono
essere serramenti, cappotti, eccetera, ma anche e soprattutto nell’andare a rivedere e
predisporre un piano di installazione della infrastruttura tecnologica via fibra ottica, via
cavo, nel rispetto del Decreto CAM che è comunque, lo ricordo a tutti, un obbligo per
l’Amministrazione pubblica, un obbligo all’interno dell’edilizia pubblica, quindi non è
una…, volendo, una questione opzionale, quindi nella mozione ho aggiunto questi punti
per cercare di dar forza a questi aspetti e ricordare, perché, magari, chi non lavora
nell’ambito, probabilmente potrebbe esserseli persi, che è fondamentale muoversi
all’interno di tutto il Decreto CAM, anche di quegli aspetti che sono un pochino meno
noti, anche perché solo negli ultimi 5, 10 anni che si sta spingendo ed è diventato
sempre più fondamentale avere a disposizione un accesso alla rete, all’interno degli
alloggi, per garantire a tutti quanti, indipendentemente dal proprio ceto sociale,
indipendentemente dalle proprie disponibilità, di poter studiare, lavorare, usufruire dei
servizi che, ormai, tutti quanti diamo per scontati, ma teniamo in conto che non per tutti
sono scontati. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego. Ora Consigliere Mensio.

MENSIO Federico
Sì, intanto poi chiederò ai presentatori dell’atto e degli emendamenti, se si voterà il testo
coordinato, ma questo lo volevo fare dopo, io volevo intervenire, più che altro, sulla
mozione. Allora, come già detto nelle Commissioni che si sono svolte sul tema, ormai
da tempo, il problema non è un problema locale, è un problema nazionale, l’ha detto
qualcuno prima e forse più di uno anche il presentatore dello stesso atto. Internet, ormai
l’accesso alla rete e questo credo che il “Movimento” lo dica da anni, dovrebbe essere
un diritto, un diritto che, tra l’altro, il Comune di Torino tanti, tanti anni fa concedeva
gratuitamente tramite le comunicazioni dial-up, con un suo numero di telefono. Non
può essere però il Comune di Torino a fornire accessi gratuiti e men che meno con degli
allacciamenti già esistenti, cioè non credo che il Comune di Torino possa convincere un
privato cittadino e tanto meno un ente privato ATC a condividere dei collegamenti,
seppur già esistenti, o meglio si possono fare degli inviti, ma il rischio è quello che è
stato anche presentato in Commissione e che ci sia una malversazione nell’uso di
abbonamenti condivisi e tra l’altro, essendo abbonamenti fatti da gestori privati, non
credo che sia una politica commerciale corretta quella di condividere con più persone,
anzi, addirittura, forse illegittima, se non illegale la stessa connessione. Quindi, lì
dovrebbe essere ATC in qualità di ente gestore di case, eventualmente, a proporre,
tramite degli operatori privati questa connessione. È chiaro che il problema esiste,
esiste, come esiste anche per chi non sta nelle case ATC, esistono dei soggetti fragili
che non stanno in casa ATC, io su questo credo il Comune ha già lavorato, aveva già
interessato un operatore privato, che ha dato la disponibilità di alcune connessioni, ma
connessioni in sistema… in radiofrequenza e quindi delle due l’una, se si prevede di
accettare gli emendamenti dove si dice, anche correttamente, per carità, se evito la
radiofrequenza a… (incomprensibile) della Power Line, per quelle realtà che invece
stanno usando la radiofrequenza, le due cose non collimano. È importante il tema,
questo non è fuori luogo, anzi, è assolutamente, credo sul pezzo, tuttavia non credo che
il Comune di Torino abbia, in questo senso, come lo abbiamo già affrontato per altri
temi, delle competenze specifiche, ma sono competenze nazionali. Ecco, io su questo mi
piacerebbe che si facesse, veramente, un lavoro di bipartisan, di squadra, per lavorare
sul Governo affinché, invece di parlare di videochiamate gratuite a Natale, si parlasse di
un accesso libero, seppur a bassa…, come dire, a bassa velocità alla rete, ma libero e
gratuito, perché quella sarebbe la vera rivoluzione, quello sarebbe il vero modo di fare
innovazione a livello nazionale e conquistarsi le classifiche a livello internazionale, di
innovazione, lasciare in mano agli operatori, pur nel mercato libero come oggi, non si
può pensare di fare in modo diverso. Io credo che non si possa più di tanto operare
come Comune di Torino, anzi ne sono abbastanza convinto, sicuramente ATC può fare
qualcosa, ma non più di tanto, perché ATC, sostanzialmente, gestisce degli immobili,
non delle connessioni alla rete. È pur vero, e chiudo, che nelle ristrutturazioni, nelle fasi
di immaginare delle nuove costruzioni di edilizia residenziale, come, appunto, nelle
ristrutturazioni, bisognerebbe pensare anche a garantire ad ogni alloggio, ad ogni unità
immobiliare, un accesso, magari via cavo, a un potenziale sistema condiviso tra Enti
pubblici. A oggi non è così, a oggi ognuno si deve fare la sua connessione, se vuole è
libero di condividerla rischiando nel civile, nel penale tutte le sanzioni previste, ma non
può essere il Comune di Torino a spingere su questa opzione, perché, cioè, potrebbe
convincere eventualmente gli operatori a fare, come dire, delle agevolazioni, aiutare le
persone, ma si creerebbe un precedente, secondo me, non così facile poi da gestire in
futuro. Quindi la Maggioranza, al momento non voterà favorevolmente all’atto. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ora la Consigliera Patriarca, prego.

PATRIARCA Lorenza
Grazie. Torno invece io alla concretezza dell’atto, perché il tema dell’accesso, non solo
libero, a Internet, ma proprio l’accesso ad Internet è un problema, sicuramente, molto
più grande di noi, ma uno deve partire da ciò che di concreto si può fare, per favorire
l’accesso, ecco. Sicuramente chi occupa un alloggio popolare, casa ATC, è sicuramente
appartenente ad una fascia debole e quindi, secondo me, intervenire in questa direzione,
è senz’altro molto positivo e lo dico non solo per quanto riguarda e lo dico non solo per
quanto… scusate, per quanto attiene l’aspetto educativo, dove è indubbio che, in questa
fase, la mancanza di un accesso a internet preclude l’esercizio di un diritto fondamentale
come il diritto allo studio, ma lo dico, appunto, per tutte quelle categorie anche di
lavoratori che possono, eventualmente, accedere ad un’attività di smart working, oppure
no, anche in questa direzione, oppure ad accedere a servizi nel momento in cui sono
impossibilitati a muoversi di casa, per esempio perché si trovano in quarantena.
L’accesso ad una macchina per il collegamento a Internet è di fatto molto più facile e
molto più accessibile dal punto di vista economico, invece, l’accesso alla rete ho
verificato che è molto più complicato e molto più difficile da attivare. Quindi io credo
che, e ringrazio il collega Tresso per questo atto, credo che sia molto opportuno e che
possa essere un primo passo per aiutare sia fasce deboli della popolazione e in
particolare i ragazzi, ma non solo. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Adesso, prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Ma, io riprendo solo una valutazione che già era emersa e che
avevo già fatto nell’ambito della discussione in Commissione Consiliare, chi mi ha
preceduto aveva già fatto presente che questo è un problema di livello nazionale, ma io
sono assolutamente d’accordo e questo è il classico tipo di progettualità che
richiederemo sul programma Next Generation cioè il Recovery Fund, che è proprio
finalizzato alle generazioni future, mi sembra che, ahimè, siamo stati, oggi, invece
molto deboli su questo programma che è un programma ancora poco dettagliato di cui i
parametri sono ancora molto confusi, in cui ancora manca una vera chiarezza di dare
fattivamente gambe a un progetto chiaro e definito, quindi ci saranno poi, sicuramente,
delle somme a disposizione, ma a me sembrava e sembra tuttora che il Comune di
Torino non possa sempre rimandare, ad organi sovraordinati, la valutazione di scelte che
riguardano poi comunità locali, che riguardano poi cittadini e riguardano poi, in ultima
analisi, il nostro territorio. Allora, quello che era lo spirito che però, mi rendo conto,
proprio non si riesce a fare cogliere, insomma, da un lato quello di dire: “Certamente,
rimandiamo pure al Governo” peraltro sono assolutamente d’accordo sulle
videochiamate, mi sembra che chi lo ha proposto facesse parte della Giunta della
Maggioranza, quindi insomma, forse, facciamoci anche poi delle domande sul tipo di
scelte che è giusto proporre e sulle priorità da dare, però, voglio dire, anziché stare a…
accettare e demandare sempre a livelli superiori, a me sembrava che fosse interessante,
invece, una valutazione che, come dico, aveva una eccezione prototipale, cioè fare una
valutazione di tipo indagine e poter mettere, appunto, alcune situazioni in cui provare
effettivamente a sviluppare una progettualità, ma io non sto parlando di grandi cifre,
credo che sia ovvio ed evidente a tutti, io ho detto che non ho contezza esatta di quante
comunità di minori siano oggi ospitate in strutture dell’ATC, ma sicuramente sono
meno di dieci, vogliamo dire sette o otto. Allora per quelle situazioni, sette o otto, in cui
c’è un’emergenza immediata, urgente, attuale, non credo che disporre di un accesso
Internet con i costi commerciali che abbiamo, stiamo parlando di 20, 30 euro al mese,
stiamo parlando quindi di alcune centinaia di euro che moltiplicate per le sette, otto
comunità potrebbero incidere sul Bilancio del Comune di Torino per alcune migliaia di
euro. Allora vogliamo dirci che non abbiamo il coraggio di poter fare una valutazione di
questo tipo che consentirebbe di mettere a punto alcuni parametri, quali possono essere i
parametri fisici che quindi dipendono dalla struttura condominiale da una serie di
elementi che possono essere valutati in sitospecificità che dipendono da che tipo di
edificio, di che anni, come è stato costruito, come sono i servizi, però almeno iniziamo a
farci una casistica e anche questo ci serve; ci sono anche degli altri parametri che
dipendono, che larghezza di banda poter fornire, se abbiamo cinque ospiti in quella
comunità, se ne abbiamo dieci, con che utilizzo, quant’è la frequenza di utilizzo a
seconda degli orari scolastici, riusciamo a mettere a punto una serie di parametri e,
intanto, diamo una risposta immediata che forse è quello di cui c’è bisogno. Allora,
questo ci serviva anche per valorizzare dei costi in funzione del servizio che riuscivamo
a erogare, almeno in quelle situazioni. Io ripeto, ma perché sembra sempre poi di dire le
cose usando una lingua diversa, io ho parlato di individuare una soluzione mirata e
quella realtà in cui sono maggiormente presenti minori in età scolastica, quali strutture
che ospitano comunità di minori. Allora per la tranquillità e la pace dei Consiglieri di
Maggioranza, non sto parlando di dire: “Adesso ATC da a tutti Internet gratis”, mi
rendo perfettamente conto che questa non è una cosa oggettivamente possibile e quindi
sarebbe velleitaria, non possibile, rimandabile, sicuramente ci dovrà pensare il Governo,
anziché far fare le videochiamate di Natale, sto parlando di una cosa che, ahimè, questo
atto è stato depositato molti mesi fa, abbiamo visto cosa ha causato nelle prima ondata
di lockdown, vediamo cosa, e ringrazio la Consigliera Patriarca che parla con
cognizione di causa, perché conosce delle realtà avendo lei una struttura da dirigere che
si occupa di un plesso scolastico, continua a permanere tra i nostri studenti, allora in
questo chiedo un po' più di coraggio, ma non sto chiedendo di impegnare delle cifre che
posano ledere alla possibilità di andare a chiudere un Bilancio in pareggio, sto
chiedendo di dare una manciata di soldi, ma almeno attivare una progettazione, una
programmazione che consentirebbe di avere degli elementi utili, in modo che domani
arrivassero i famosi e attesi ristori a livello nazionale, che comunque non arriveranno
molto presto, perché arriveranno, probabilmente, se va bene nella tarda primavera, forse
questa estate, allora avremo già qualche elemento in più per poter conoscere come
spenderli e nel frattempo avremo già risolto delle situazioni che sono in urgenza oggi,
non quando arriveranno poi quello che sempre viene demandato a livello superiore. Mi
spiace che si continui ad avere sempre questo tipo di atteggiamento, di diffidenza da un
lato e di mancanza di una propositività che ci rimanda sempre a una funzione passiva
che, francamente, non coincide col mio livello di interpretare la funzione istituzionale di
un Consiglio Comunale. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
A lei. Prego, Consigliere Mensio, ha tre minuti, per fatto personale.

MENSIO Federico
Sì, Presidente. Io credo di saper ancora leggere l’italiano l’atto non l’ho scritto io, al
primo punto dell’atto c’è scritto: “Ad attivarsi presso l’Agenzia Territoriale per la Casa
(ATC) al fine di promuovere azioni tese alla diffusione di connessioni condominiali con
accesso gratuito, anche tramite condivisione di allacciamenti già esistenti”, vorrei sapere
quali sono: “…a favore della popolazione residente presso unità abitative gestite
dall’ente”. Si parla di una generalità, poi nel Punto 2: “Particolare attenzione
all’individuazione di situazioni mirate a quelle realtà”. Allora non mistifichiamo le
parole degli altri Consiglieri, c’è scritto quello, si chiede di dare gratuitamente in
qualche forma a tutta la popolazione residente presso l’unità abitative gestite dall’ente,
non l’ho scritto io quell’atto. Poi, l’ha ricordato il presentatore, l’hanno ricordato altri, è
un atto nazionale e allora non si risolve con una mozione, si risolve con un ordine del
giorno. Io sono anche disposto a discutere su un ordine del giorno e magari votarlo
favorevolmente, ma questa è una mozione che chiede al primo punto di cercare di
fondere delle connessioni condominiali con accesso gratuito a favore della popolazione
residente presso unità abitative gestite dall’ente, non prendiamoci per i fondelli, lo dico
molto onestamente. Allora, è così, è così, allora, detto questo, visto che l’atto non l’ho
scritto io e leggo quello, per me l’atto così è irricevibile, non solo, poi bisogna anche
farle le azioni, perché lo ribadisco, quando abbiamo fatto le Commissioni precedenti, si
era detto all’Assessore: “Guardi che ci sono delle società che possono permettere di
utilizzare il Wi-Fi senza avere la connessione”, è stato fatto e poi ci sono anche delle
persone che hanno messo a disposizione computer e conoscenze, proprio per darle a
delle società…, scusate, a dei soggetti fragili, magari che non stavano nell’ATC proprio
per la connettività. Quindi, va bene che ci siano persone che parlano per cognizione di
causa, ma non sono tutti scemi, scusate eh, ci sono anche persone che stanno zitte e
fanno, ecco questa è la realtà, allora l’atto non l’ho scritto io, per me il primo punto è
irricevibile, se si voleva partire dal secondo, si partiva dal secondo, ma non prendiamo
in giro gli elettori, non prendiamo in giro i cittadini, l’atto dice una cosa specifica che
ribadisco, per me e credo per la Maggioranza, è assolutamente irricevibile. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Tresso, per fatto personale.

TRESSO Francesco
Sì, perché vengo citato come colui che prende per i fondelli e francamente questo mi
sembra irrispettoso, anche di quello che faccio, perché io presento un atto che sarà
irricevibile da chi lo giudica tale perché, ovviamente, poi non si spende proprio a
provare a emendarlo, perché così era stato anche detto, tra l’altro, in fase di
Commissione, poi costa fatica, perché come sempre costa fatica poi elaborare delle idee
e metterle giù. Allora, pensiamo pure all’Amazzonia, ma forse pensiamo anche a coloro
che non hanno Internet a casa nostra, perché ci vuole anche quello e forse in questo
momento ci sono delle urgenze: è sempre una questione di priorità, è quello che da
sempre caratterizza la scelta politica è sapere allocare delle priorità. Allora, nessuno
dice che l’atto poteva essere perfetto, sicuramente la valutazione di quelle che potevano
essere concessioni anche di allacciamenti già esistenti in sharing ha dei limiti, anche se
nel precedente lockdown sono state attuate, poi sicuramente questo sotto il profilo
normativo hanno dei limiti, si può benissimo lavorare su un atto e si può anche lavorare
a un’idea di condividere delle idee, anziché solo criticarle, perché su questo siamo bravi
tutti sempre molto, molto bravi a criticare, poi peccato che manca un po' la capacità di
far lavorare la materia grigia per elaborare. Allora, io dico, qui ci sono delle urgenze era
stato specificato, l’ho detto più volte in Commissione che quest’atto era soprattutto
finalizzato a quelle soluzioni per le comunità di minori e su quello si poteva valutare se
c’era la volontà da parte di questo Consiglio Comunale di essere proattivi, di agire e di
dare delle urgenze e delle priorità, non lo si vuole fare, ne prendo atto, mi sembra che
questo sia, come al solito, abbiamo già visto in molte altre situazioni, siccome non è
qualcosa che viene proposta dalla Maggioranza si ha diffidenza e paura nel fare
qualcosa che può essere utile per la cittadinanza, ma non è una novità, l’abbiamo già
visto abbastanza frequentemente in questi cinque anni, benissimo sappiamo che questo
è il tipo di spirito che anima anche di fronte a prendere questo tipo di soluzioni. Io ero
assolutamente, lo avevo dichiarato in Commissione, disponibilissimo ad accettare degli
emendamenti, discuterli, valutarli purché si arrivasse, addivenisse a qualcosa che
potesse in maniera propositiva portare a delle soluzioni, qui invece si è sempre pronti a
smontare, ma a cercare di fare qualcosa di fattivo mi sembra siamo un po' lontani.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Consigliera Patriarca lei è già intervenuta nella discussione, non ci sono
secondi interventi a meno di fatti personali. Quindi procedo con l’intervento del
Consigliere Giovara, prego.

GIOVARA Massimo
Ma, mi sono permesso di intervenire, grazie, Presidente, perché si è scivolati dalla
trattazione di una mozione al giudizio su atteggiamenti, opere e omissioni ed è bizzarro
che si dica per un’altra volta ancora che se gli atti non vengono dalla Maggioranza non
vengono votati, perché proprio riguardo a un atto che viene dalla Minoranza che non è
ancora stato votato, chiedo scusa se sto un po' fuori tema, ma chi ci ascolta deve sapere
anche a che livello di onestà intellettuale ci poniamo. Un atto, che è Capitale Europea
della Cultura, poi è stato fortemente giudicato male nel momento in cui le Commissioni
vengono svolte proprio da chi mi ha preceduto. Quindi, io credo che rileggendo
l’impegna, ad attivarsi presso l’Agenzia Territoriale per la Casa al fine di promuovere
azioni tese alla diffusione di connessione condominiali con accesso gratuito anche
tramite condivisione di allacciamenti già esistenti a favore della popolazione residente
presso le unità abitative gestite dall’Ente, condivido totalmente la lettura che ha dato il
mio collega Federico Mensio e che se si vuole lavorare in uno spirito di collaborazione,
forse bisogna utilizzare dei toni che toccano un po' meno quelli dell’arroganza e toccano
un po' di più quelli dell’accoglimento di eventuali errori segnalati da chi poi quest’atto
va a votarlo e questo riguarda tutti quanti, non soltanto la Maggioranza o la Minoranza.
Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Mensio ennesimo fatto personale.

MENSIO Federico
Sì, Presidente. Io non accetto e glielo dico e chiedo un’altra emenda, di essere tacciato
come uno che non ha materia grigia, okay? Io non lo accetto, non lo accetto, non accetto
il fatto che mi si rimandi un atto che è stato anche sottoscritto e votato, bastava non
sottoscriverlo e non votarlo se si pensava che fosse inutile e poi bastava fare un ordine
del giorno. Io questo lo avevo anche proposto, mi sembra, in Commissione, se non è
stato accettato il trasferimento… (incomprensibile) non è colpa mia. Io non lavoro su…,
poi se avessi lavorato con degli emendamenti mi sarebbe stato detto come è uso da
parte… volte dall’altra parte… delle altre parti politiche, poi dovevo stravolgere l’atto.
Quindi non ho ritenuto opportuno farlo, dopodiché, io sono sempre disponibile e il
Consigliere Tresso lo sa, a discutere sul merito, eventualmente anche di modificare
degli atti quando si trova la concordia, in questo caso non credo che avremmo trovato la
concordia, perché già c’era stata, come dire, maretta in Commissione, non mi sono
risentito di presentare nessun emendamento, ma sentirmi dire che non ho materia grigia
per lavorare questo mi spiace, perché evidentemente ognuno ha delle opinioni personali
politiche, ma andare a toccare la sfera personale in Consiglio Comunale mi sembra un
atto grave e personalmente non accettabile da parte mia. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Assessore Pironti.

PIRONTI Marco
Sì, Presidente se posso intervenire velocemente?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, velocemente. Prego.

PIRONTI Marco
Mi spiace, perché i toni che avevamo usato in Commissione anche collaborativi erano
stati molto diversi, quindi io credo sia proprio una deriva che non era, credo, nello stile
di nessuno dei Consiglieri in Commissione e ringrazio il Consigliere Tresso,
ovviamente, è evidente che questa pandemia, l’ha sottolineato, che il divario
tecnologico è un problema, è un problema sociale, è un problema di amplificazione di
quelle differenze che già in alcuni contesti sono evidenti. Quindi al di là delle
discussioni che stanno emergendo, io credo che sia impegno di tutti quelli di rendere un
accesso più semplice e al di là del ruolo meno fattivo del Comune e impegno di tutti, in
primis della Giunta, quello di intercettare queste difficoltà e immaginare le progettualità
e quindi qui al di là di rispondere in maniera puntuale a criticità emergenti e quelle che
citava il Consigliere Tresso sono alcune delle tantissime emergenze che abbiamo dovuto
intercettare e solo in parte siamo riusciti a risolvere. Ricordo, come diceva prima il
Consigliere Mensio che la nostra infrastruttura era nata per colpire le aree pubbliche e
non private, quindi nel momento in cui abbiamo avuto le persone costrette in casa, per
definizione, la rete pubblica non nasceva per quell’obbiettivo e non potevo intercettare,
ma con lo stesso Consigliere Mensio, si è ragionato, abbiamo intercettato un operatore,
Fastweb che ringrazio ancora per aver messo a disposizione dove era tecnicamente
fattibile, la loro rete privata e quindi le emergenze per quando possibile abbiamo cercato
di gestirle con pure enormi difficoltà. Oggi invece quello che si richiede è un po' un
approccio un po’ più strutturale, demandiamo sempre tutto ai Recovery, al Next
Generation Europe, come se fosse la soluzione di tutto, l’attenzione che avrà tempi
particolari, regole particolari, oltre quello c’è l’impegno della Città a affrontare questi
temi in maniera strutturale, faccio un esempio su tutti, a fine novembre in Giunta
abbiamo approvato il nuovo protocollo di intesa con Cassa Depositi e Prestiti,
un’operazione del genere può rientrare nella missione di Cassa Depositi e Prestiti lì
dove si costruisce un progetto che sia interessante per tutti gli operatori, perché qui
andiamo sulle sfere private e quindi non possiamo regalare nulla a nessuno, ma creare le
condizioni affinché anche gli operatori siano interessati ad investire in quella zona e i
soggetti che quelle zone le abitano abbiano tutti gli interessi e i vantaggi a autorizzare
questa rete. Quindi io credo che il messaggio di questa discussione non vada perso,
quello dell’impegno di tutti noi con diversi ruoli di intercettare queste difficoltà, che
non sono solo in ATC, tra l’altro, sono tante zone, non solo periferiche tra l’altro della
Città e immaginare una progettualità a più ampio respiro che non vada necessariamente
a intercettare le urgenze, perché quando è stato possibile è stato fatto, ma non è quello
che oggi il territorio richiede. Quindi quello che posso dire è che la Giunta ha già fatto
proprio non ultimo in questa delibera relativa a questo nuovo protocollo d’intesa di
Cassa Depositi e Prestiti e lì in avanti, ovviamente, non solo Recovery, ma anche
un’interlocuzione con questi operatori che in qualche modo può ampliare l’accesso che,
come dicevate giustamente voi, oggi sta mutuando in un oggettivo problema sociale.
Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Io non ho altri interventi. Quindi prima di procedere con la messa in
votazione devo capire se il Capogruppo Tresso accoglie i 3 emendamenti del
Consigliere Curatella e quindi per il Capogruppo va bene votare il testo coordinato?
Comunica via chat che va bene. Allora possiamo procedere con la votazione del testo
coordinato. Lascio quindi la parola al Vicesegretario Generale, per procedere con la
votazione mediante appello nominale, prego.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
(Votazione per appello nominale).

SICARI Francesco (Presidente)
Vicesegretario la Consigliera Amore ha comunicato in chat che deve rettificare il
proprio voto.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
Come? Amore?

AMORE Monica
Sì, scusate, rettifico in contrario. Grazie. Ci sono problemi?

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
No.

AMORE Monica
Grazie.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
Un attimo che li riconto Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Certo, prego.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
11 favorevoli e 17 contrari.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Allora con 28 Consiglieri votanti, 11 voti a favore e 17 voti contro, il
Consiglio non approva la mozione.
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