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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Dicembre 2020 ore 11,00
Paragrafo n. 26
ORDINE DEL GIORNO 2020-01662
(ODG N. 22/2020) "CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA A PATRICK GEORGE ZAKI" PRESENTATA IN DATA 24 LUGLIO 2020 - PRIMA FIRMATARIA CARLEVARIS.
Interventi
CARLEVARIS Cinzia
Grazie, Presidente. Ringrazio anche la Conferenza dei Capigruppo per aver anticipato
nell’Ordine dei Lavori di oggi la trattazione di quest’atto, perché la situazione di Patrick
Zaki, come avrete potuto apprendere dai giornali, è sempre più preoccupante. Zaki è
detenuto in custodia cautelare dal 7 febbraio del 2020, quindi sono oltre 10 mesi. È nel
carcere di Tora in Egitto, nella sezione Scorpion II, dove vengono detenuti i prigionieri
politici. Dorme per terra fin dal primo giorno in cui è stato arrestato, perché in cella non
ha nemmeno un materasso, tuttavia le prove delle accuse di cospirazione a suo carico
non vengono mai presentate in aula, perché Zaki non riesce ad ottenere nemmeno un
processo. Nell’ultima udienza lunedì scorso, 7 dicembre, è stata rinnovata di altri
45 giorni la sua detenzione preventiva ed è stata rinnovata insieme a quella di centinaia
di detenuti, perché in 12 ore sono stati discussi 750 casi, quindi 62-63 casi all’ora e a
tutti è stata rinnovata la custodia cautelare, quindi si è trattato, di nuovo, di un mero
esercizio, diciamo, simbolico, di quella che dovrebbe essere la giustizia. Con questo
atto, che è il secondo che discutiamo in questo Consiglio sulla vicenda di Zaki - nel
precedente, ricorderete, avevamo chiesto la scarcerazione, un giusto processo e
l’intervento del nostro Governo in questo senso -, con quest’atto, dicevo - considerata la
difficoltà oggettiva per lo Stato italiano nella gestione della vicenda, poiché Zaki è
cittadino egiziano, il che non permette all’Italia di agire in autotutela -, chiediamo al
Presidente della Repubblica ed al Governo di conferire la cittadinanza italiana a Patrick
Zaki, affinché l’Italia possa tutelarlo anche formalmente, riconoscendo nella figura di
Zaki quei valori di libertà di studio, di pensiero, di partecipazione alla vita pubblica
propri del nostro Paese e delle Istituzioni che lo rappresentano. Quindi fornire a Patrick
Zaki un passaporto italiano e quindi europeo, potrebbe salvargli la vita, perché
concedergli la cittadinanza italiana consentirebbe di mettere in moto tutte le procedure
di tutela internazionale riservate ad un cittadino italiano in un simile contesto e
consentirebbe di non ripetere, diciamo, gli errori fatali compiuti con Giulio Regeni.
Questo atto ha un secondo punto in cui chiediamo al Governo anche di valutare la
cessazione della fornitura di armi ed equipaggiamenti militari, laddove sussista un
rischio chiaro che tali forniture possano essere usate per commettere gravi violazioni del
Diritto Internazionale Umanitario. La ringrazio.

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