Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con le interpellanze della Sindaca. Verifico la presenza. APPENDINO Chiara (Sindaca) Sì, ci sono, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Perfetto. Allora possiamo procedere con la n. mecc. 202002189/002 presentata dalla Consigliera Albano e sottoscritta da altri Consiglieri, che ha come oggetto: “Il grande mistero del Codice della Strada” SICARI Francesco (Presidente) Risponde la Sindaca Appendino per cinque minuti. Prego. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. In riferimento all’oggetto do lettura di quanto ha comunicato il Comandante Bezzon, e poi farò una piccola aggiunta. “In riferimento all’oggetto, si comunica che i video sono stati realizzati sulla base dei contenuti studiati dalla Polizia Municipale contemperando diverse esigenze: correttezza delle informazioni anche giuridiche, efficacia visiva, valenza educativa o rieducativa. Solo per i velocipedi sono stati prodotti cinque diversi video al fine di valorizzarne al meglio l’utilizzo e non certo per stigmatizzarlo. Poiché una buona parte degli utenti di velocipedi e monopattini rispetta le norme previste dal Codice della Strada, con questa campagna di informazione si è puntato ad evidenziare comportamenti scorretti per facilitare la presa di coscienza dei fruitori soprattutto più giovani. Nel merito delle osservazioni si evidenzia quanto di seguito: più che rappresentare che i bambini possono essere trasportati regolarmente con seggiolino omologato, si mostra un comportamento scorretto che è il trasporto di un passeggero adulto su un velocipede. È vero che la maggior parte dei ciclisti urbani non impenna con la bicicletta, ma sui social network questi comportamenti imperversano” e abbiamo rilevanza anche di questo, devo dire, anche dai controlli che facciamo, che è una delle azioni che qualcuno, ovviamente, non tutti, attua. Le riprese di attraversamento pedonale in via Roma sono state prodotte riducendo volutamente il numero di pedoni presenti per garantire le condizioni di sicurezza, ma è chiaro che in situazioni come quella rappresentata la conflittualità tra velocipedi e pedoni è pericolosa, così come sappiamo essere pericolosa la conflittualità, in genere, tra tutti gli utenti della strada. Si sottolinea che per una maggiore efficacia la comunicazione deve essere semplice, chiara e diretta, cosa che non appartiene purtroppo al nostro Codice della Strada e peraltro ci risulta che alcune scuole abbiamo chiesto il materiale per poter utilizzare il video in questione per la didattica. Aggiungo che stiamo anche per uscire con un’altra forma di comunicazione, tramite animazioni e video, che è fatta in collaborazione peraltro con la Consulta; è stato anche chiesto il parere del Disability Manager e siccome abbiamo dovuto fare tutti questi passaggi, questo lo sta seguendo soprattutto l’Assessorato, devo dire, di Lapietra, non è ancora uscita, che invece è un’altra tipologia di comunicazione che è più incentrata, come dire, al tema della mobilità sostenibile, quindi l’attrattività della mobilità sostenibile in continuità peraltro con alcuni materiali già fatti, mentre invece il materiale in oggetto - questo lo dico io ovviamente in aggiunta a quello che ha scritto il Comandante Bezzon - il materiale in oggetto di questa specifica campagna, su cui è stata fatta l’interpellanza, invece è concentrata sui comportamenti corretti o non corretti da utilizzare, che evidentemente si riferisce sempre a responsabilità individuali, quindi non c’era nessuna intenzione di andare a “criminalizzare” l’utilizzo di uno strumento, bensì di informare su come utilizzarlo correttamente, soprattutto alla luce del fatto che il Codice della Strada ha inserito strumenti nuovi che non tutti conoscono. Penso ad esempio, nello specifico, ma è stato discusso più volte, alla “casa avanzata”. In molti ancora non sanno, ma è normale che sia anche così, che cos’è la “casa avanzata” e come deve essere utilizzata, quindi lo scopo è ovviamente anche di sensibilizzazione, di comunicazione rispetto a strumenti che non tutti conoscono. Per quanto riguarda invece la campagna di sensibilizzazione rispetto alla mobilità sostenibile in quanto tale, quindi non ai comportamenti e come utilizzare il mezzo, stiamo appunto per uscire con una campagna ad hoc, condivisa, questa sì, con la Consulta e con il Disability Manager per quanto riguarda la parte specifica di competenza del Disability Manager. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo adesso con la replica da parte della Consigliera Albano, ne ha facoltà per cinque minuti. Prego. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Ringrazio la Sindaca per la risposta, che comunque è assolutamente incompleta perché manca la parte principale che io avevo sottolineato nella mia interpellanza, che ovviamente la Sindaca conosce anche bene, perché è stato oggetto anche di un’interpellanza a risposta scritta da parte sua, nel precedente mandato e il problema essenziale e principale era il fatto che se, appunto, le biciclette sono autorizzate o meno ad attraversare sulle strisce pedonali. Da quello che risulta a me, le biciclette possono, è lecito che attraversino sulle strisce pedonali. Mi pare che la risposta che aveva dato l’ex Assessore anche all’allora Consigliera Appendino fosse la stessa, quindi c’è la possibilità per le biciclette di attraversare sulle strisce pedonali, ovviamente purché questo non arrechi intralcio o disturbo ai pedoni che stanno attraversando. Quindi nel caso in cui i pedoni non siano presenti o comunque si attraversi con le dovute precauzioni è consentito l’attraversamento sulle strisce pedonali. Informazione che, a mio avviso, invece, in quel video era trasmessa in maniera scorretta perché appunto si diceva che le biciclette non possono attraversare sulle strisce pedonali. Questa questione è una questione molto importante perché io, adesso, nell’insieme del video, io mi rallegro che la prossima campagna venga studiata in accordo con la Consulta per la Mobilità Ciclabile e con l’Assessorato, perché questi video da quel che risulta a me non sono stati condivisi, né studiati in accordo con la Consulta e neanche con gli Uffici dell’Assessorato, quindi mi rallegro che per la prossima invece si sia pensato comunque a questa collaborazione, è già un passo importante. Quello che mi stupisce, e ha stupito molte persone vedendo quel video, era il modo in cui si venivano presentati i ciclisti, insomma, perché comunque venivano sottolineati comportamenti scorretti che appartengono veramente a un ridottissimo numero di ciclisti sulla strada. Cioè noi dobbiamo pensare che le persone che scelgono la mobilità dolce e la mobilità ciclistica sono persone che comunque hanno un elevato senso civico perché è una scelta, la mobilità dolce in città, utilizzare la bicicletta al posto dell’auto in città per gli spostamenti quotidiani, è una scelta di responsabilità. Le persone che fanno questa scelta lo fanno anche per il bene della propria comunità perché sanno che è una scelta che rende le strade più sicure, che fa bene all’ambiente, oltre a essere una scelta che ovviamente fa bene alle persone che la fanno. Quindi io non credo che rappresentare i ciclisti come persone irresponsabili, che fanno lo slalom tra i pedoni o che viaggiano facendosi trainare da un altro mezzo a motore o che impennano in mezzo alla strada mentre attraversano, non credo che dia veramente un’immagine corretta del ciclista medio, insomma. Il ciclista sceglie una mobilità dolce proprio perché è responsabile. Le persone più responsabili scelgono la bicicletta, scelgono di lasciare a casa l’auto quando possono, ovviamente quando possono, quindi nei tragitti casa-scuola usano la bicicletta, nei tragitti per andare al lavoro, se è possibile, se le distanze non sono troppo elevate utilizzano la bicicletta, quindi sono persone responsabili, responsabili non solo di sé stessi, ma della comunità in cui vivono, rispettose della comunità in cui vivono. È per quello che mi è sembrato molto, molto inopportuno, inopportuno quel video perché presentava tutto un altro tipo di ciclista che in realtà non è quello che percorre le nostre strade e le strade della nostra città, perché, appunto, è una scelta di tipo diverso che rappresenta, appunto, un senso di comunità molto forte la scelta della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. Quindi io mi sono stupita, in tanti ci siamo subiti a vedere quei video proprio per questo motivo, perché non solo danno delle informazioni scorrette. Ripeto, il fatto di poter attraversare sulle strisce con la bicicletta, non arrecando danno ai pedoni, è qualcosa che si può fare, io posso attraversare sulle strisce con la bicicletta. Molto spesso, però, molto spesso cosa succede: che gli automobilisti, forti dell’arroganza di essere su quel mezzo - e a me è successo più di una volta - vogliono insegnarti che tu non puoi attraversare sulle strisce in bicicletta e quindi magari inchiodano a pochi metri da te per darti un segnale che dice: “Devi scendere” e imprecano contro di te dicendo: “Devi scendere dalla bicicletta, questa cosa non è fattibile”. E quindi questo mette a rischio, non tutela i ciclisti, ma piuttosto li mette a rischio da comportamenti scorretti da parte degli automobilisti che si sentono autorizzati a poter attuare certi comportamenti proprio perché ritengono che l’attraversamento in bicicletta delle strisce pedonali sia un comportamento errato dei ciclisti, cosa che non è, ed era per questo, essenzialmente per questo motivo… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. ALBANO Daniela Grazie, concludo, che io chiedevo di non diffondere più quel video perché comunque, a mio avviso... - e la risposta a questo punto non c’è stata nell’interpellanza - a mio avviso si sta diffondendo comunque un’informazione errata. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Possiamo dare quindi per discussa la terza interpellanza. |