Interventi |
CARRETTO Damiano Grazie. Questa mozione ormai ha diversi mesi e diciamo che la situazione si è evoluta sotto molti aspetti. La mozione semplicemente chiede, in un momento di estrema difficoltà per gli Enti Locali, di fatto, rivedere il proprio rapporto con il debito e con le banche e quindi chiede fondamentalmente di pagare il debito per due anni, se non ricordo male, in modo da poter recuperare risorse da poter investire sulla Città, quindi utilizzare le proprie risorse per investimenti e non per pagare il debito, perché sappiamo che la quota di bilancio che finisce nelle quote di debito, di fatto, non ha nessun tipo di beneficio per i cittadini, ma viene di fatto sottratta da investimenti, manutenzioni, progetti magari a lungo termine, riqualificazioni e via dicendo. Io credo che, appunto, dopo questa pandemia, che mi auguro trovi la sua fine nel più breve tempo possibile, gli Enti Pubblici debbano fare la propria parte nel far ripartire l’economia e far ripartire l’economia può avvenire solamente con investimenti e con gli Enti Pubblici che diventano protagonisti della ripartenza e non che fanno semplicemente da catalizzatori di investimenti privati, se ci sono, e non sempre ci sono - anzi, io credo che, se la Città avesse possibilità di spesa, potrebbe anzi indirizzare la ripartenza, potrebbe indirizzare anche delle riqualificazioni urbanistiche, piuttosto che delle politiche che possano generare occupazione, che possano generare volani che facciano in modo che l’economia della Città, estremamente piegata dal Covid, possa in qualche modo ripartire. Io credo che, appunto, in una situazione del genere, purtroppo la Città di Torino deve, secondo me, aumentare il peso del debito, il peso specifico del debito sulle proprie, sulla propria vita amministrativa. Quindi io credo che sia semplicemente un discorso da portare avanti. So che in questi mesi sicuramente qualcosa è stato fatto. Mi auguro che si riesca ad andare ulteriormente in questa direzione. Grazie. CARRETTO Damiano Sì, votiamo il testo coordinato. |