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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 23
MOZIONE 2020-02589
(MOZIONE N. 54/2020) "COMUNICAZIONE ZERO STEREOTIPI" PRESENTATA IN DATA 19 NOVEMBRE 2020 - PRIMA FIRMATARIA CARLEVARIS.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Io considero quanto mai opportuna e quanto mai fondata la proposta che la
Presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità ha avanzato presso i colleghi e
le colleghe del Consiglio Comunale e in questo senso ho ritenuto di sostenerne l’invio
dalla Commissione al Consiglio. Quindi, nelle intenzioni e nei contenuti trova
pienamente il mio consenso. L’osservazione che vorrei muovere, che riguarda
quest’atto, ma anche un altro atto che in parte è stato accennato dal collega Consigliere
Tresso, cioè l’interruzione dell’attenzione all’educazione al genere nei percorsi
formativi fin dalle prime opportunità educative dei servizi per l’infanzia, ha un grande
significato, perché esprime la volontà dell’intera assemblea consiliare, ma avrebbe
ancora più significato nella continuità se gli indirizzi di questa natura potessero
poggiarsi su una struttura nel tempo continuativa interna all’apparato
dell’Amministrazione comunale, incaricata e garante di dare continuità a prescindere
dalle sensibilità che si avvicendano nelle maggioranze, salvo evidentemente, altri
indirizzi di tipo politico che potrebbero sopraggiungere successivamente. Perché faccio
questa riflessione? Perché con grande amarezza, ormai a quasi conclusione del mandato
amministrativo, devo rilevare, dopo averlo segnalato, sia all’Assessore di riferimento,
che a molte colleghe e colleghi del Consiglio, la totale assenza di iniziative di questa
Giunta nei confronti di una mozione votata dal Consiglio Comunale, volta a proporre
l’istituzione del Gender City Manager nel Comune di Torino, cioè di una figura di tipo
apicale, cui dovrebbe competere una funzione di coordinamento trasversale sugli atti di
carattere più politico espressi dal Consiglio, ma anche sull’ordinaria attività
amministrativa degli Uffici, affinché ciascuna deliberazione assunta anche in ambiti
settoriali di politiche puntuali, penso ai trasporti, possa essere prima esaminata con il
punto di vista e l’ottica di genere, perché tutti conosciamo, per le molte ragioni che
hanno svolto da premessa anche all’illustrazione di questo documento di oggi, quanto la
vita e la vivibilità di una città siano differenti a seconda del differente genere, delle
diverse situazioni professionali e di relazione sociale di ciascun genere, del modo con il
quale si percepisce l’ambiente circostante, a seconda della propria collocazione e quindi
tutte le politiche risulterebbero più efficaci se si valessero di uno sguardo di genere, che
in altri paesi europei, e ormai anche in altre città italiane sono state tradotte dal punto di
vista dell’impegno nelle politiche pubbliche, con l’istituzione o di una figura o di una
struttura, il Gender City Manager, appunto, capace di introdurre una modalità di lettura
delle determinazioni o dei processi di partecipazione con questo specifico approccio.
Questa era stata la volontà iscritta in una mozione agli albori di questo mandato
amministrativo. Nel 2016 era stata presentata la proposta di mozione. A quasi più di un
anno e mezzo se n’era verificato lo stato di attuazione con impegni da parte
dell’Assessore Giusta a procedere con diverse soluzioni organizzative da sottoporre al
Consiglio, di lì ad una settimana, due settimane, a tre settimane. Siamo alla fine del
mandato, il Comune di Torino ha ricevuto nella stampa nazionale, parlo di Sole 24 ore,
riconoscimenti per poter essere la prima Città Metropolitana capace di istituire questo
approccio e questa modalità organizzativa, nulla si è fatto e siamo quasi alla fine del
mandato. Quindi io con convinzione ritrovo le mie stesse motivazioni e le mie stesse
proiezioni di futuro in tanti atti che le colleghe, in particolare la Consigliera Carlevaris,
stanno sottoponendo alla nostra attenzione. Mi dispiaccio che non possano incardinarsi
strutturandole in una struttura ed in una funzione stabile del Comune di Torino. Voterò
ovviamente l’atto che è sottoposto al nostro giudizio, ma con questo rammarico. Grazie.

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