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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 23
MOZIONE 2020-02589
(MOZIONE N. 54/2020) "COMUNICAZIONE ZERO STEREOTIPI" PRESENTATA IN DATA 19 NOVEMBRE 2020 - PRIMA FIRMATARIA CARLEVARIS.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con il punto numero 12 del nostro Ordine dei Lavori, la proposta di
mozione, n. mecc. 202002589/002, presentata dalla Consigliera Carlevaris, che ha come
oggetto:

“Comunicazione zero stereotipi”

SICARI Francesco (Presidente)
Lascio, quindi, la parola alla Consigliera per l’illustrazione. Prego.

CARLEVARIS Cinzia
Sì, la ringrazio. Questo atto è un atto di iniziativa della Commissione Pari Opportunità
in base all’articolo 36. Il testo è stato redatto accogliendo le osservazioni e i contributi
di tutte le Commissarie ed i Commissari ed è una mozione che ha l’obiettivo di rendere
strutturale una comunicazione pubblica della Città che non solo non diffonda pregiudizi
e stereotipi, ma che diventa anche strumento attivo e strategico nella decostruzione degli
stereotipi esistenti. Già nel 1917 Norman Douglas scriveva: “Si possono conoscere gli
ideali di una nazione attraverso la sua pubblicità”, questo perché la comunicazione
pubblicitaria rispecchia l’immaginario collettivo, ma contribuisce anche a modellare la
realtà che riflette, perché i modelli proposti influiscono su come le persone vedono il
mondo e se stesse e quindi la comunicazione pubblicitaria finisce per assolvere anche ad
una funzione prescrittiva, perché suggerisce il modo corretto di apparire e di
comportarsi in conformità con gli ideali ed i ruoli socialmente condivisi. La pubblicità
attraverso i suoi messaggi si fa vincolo di significati ideologici, lo incorpora ad una
visione del mondo, manifesta, condizione il nostro modo di pensare. Per cui tutto questo
assunto, quindi: che la comunicazione diffonde linguaggi e valori, contribuisce a
costruire l’immaginario collettivo, orienta le opinioni, le convinzioni, gli atteggiamenti
e ci dice come è meglio essere, come è ovvio che le donne e gli uomini si comportino,
tutto questo premesso, abbiamo scritto questa mozione che si rifà in realtà ad un’ampia
normativa di riferimento dove ci sono moltissime risoluzioni, il Consiglio d’Europa, del
Parlamento Europeo, obiettivi strategici, Convenzione ONU, direttive UE auspicano un
utilizzo della comunicazione pubblicitaria, pubblica, dei mass media, che forniscono
rappresentazione, diciamo, bilanciata e non stereotipata e promuova la parità in tutti i
settori della vita sociale, fino alla Convenzione di Istanbul e fino alle linee guida, che
sono citate come ultimo punto nella normativa, delle linee guida promosse dalla
Consulta Femminile Regionale del Piemonte nel 2002 per la valorizzazione dell’identità
di genere dell’immagine femminile nella comunicazione istituzionale, che erano proprio
rivolte alle Pubbliche Amministrazioni, in qualità di promotrici di campagne
informative e di comunicazioni rivolte alla cittadinanza e erogatrici di patrocini a
manifestazioni proposte da altri soggetti. Queste linee guida indicavano, insomma, dei
criteri minimi per favorire il rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne
nell’elaborazione dei progetti di comunicazione che sono state, sono del 2002, erano
state recepite anche dalla Città di Torino, infatti adesso chi volesse chiedere per esempio
un patrocinio per un evento, alla domanda di patrocinio deve anche allegare
un’autocertificazione sul modulo precompilato dal Comune, in cui il promotore
dell’iniziativa certifica che la comunicazione e direzione pubblicitaria che intraprenderà
per promuovere l’evento, non conterrà messaggi lesivi della dignità delle persone;
riproduzioni del corpo umano quale oggetto di possesso o sopraffazione sessuale;
rappresentazione della sessualità in chiave violenta, coercitiva o di dominio,;
sfruttamento dell’immagine di minori che ne leda la dignità; quindi sono dei criteri
minimi, diciamo, al limite del penale. Con questa mozione noi vogliamo alzare un po’
l’asticella, cioè i criteri minimi su cui dovrebbe basarsi la comunicazione, per cui
impegniamo la Sindaca e la Giunta a definire un Protocollo per una comunicazione
attenta al genere, l’abbiamo chiamata “comunicazione zero stereotipi” questa mozione
ed abbiamo elencato una serie di punti che dovrà contenere questo Protocollo, tra cui
che venga superato l’uso strumentale dell’immagine femminile intesa come richiamo
sessuale, passivo oggetto di desiderio, elemento decorativo (incomprensibile) o
complemento del lusso, che siano rappresentati entrambi i sessi al fine di esplicitare il
contributo di donne e uomini al corpo sociale, che venga dato conto della molteplicità
dei ruoli sociali e professionali per donne e uomini, si vede che la pubblicità stereotipata
in genere racchiude la donna in quattro stereotipi tipici: la mamma, la casalinga pulitrice
e cucinatrice, l’algida donna in carriera, oppure l’animale sessuale molto disponibile.
Quindi, chiediamo che venga proposta un’immagine più realistica sia di donna, che di
uomini, che venga utilizzato un linguaggio inclusivo, che non vengano rappresentati
bambini e bambine abbinati a giochi o attività stereotipati e molto probabilmente
escludenti e che questo Protocollo venga adottato per le campagne di comunicazione
della Città, venga allegato in capitolati di gara nel caso in cui le campagne siano affidate
ad un’agenzia di comunicazione esterna all’Ente e vengano integrate nella modulistica
per la richiesta della concessione del patrocinio. Poi un punto successivo, che è il punto
3) dell’“impegna”, che è quel punto che invece non solo fissa dei criteri base, ma che,
diciamo, propone un’azione positiva, cioè un qualcosa per contrastare gli stereotipi già
esistenti, e il punto è che venga previsto nell’ambito delle campagne di comunicazione
dei grandi eventi organizzati dalla Città o in collaborazione con la Città almeno un
filone comunicativo dedicato ad una decostruzione di stereotipi di genere tramite
l’utilizzo di contro stereotipi, perché pare che sia il modo più rapido per decostruire uno
stereotipo la rappresentazione visiva di un contro stereotipo. Per fare un esempio, se
deve essere rappresentata una persona che sta svolgendo un lavoro di cura non
retribuito, invece di rappresentare una donna, com’è classico che sia, rappresentare un
uomo; oppure se deve essere rappresentata una persona che sta eseguendo un intervento
a cuore aperto in una sala operatoria, che non venga rappresentato un uomo, ma che
venga rappresentata una donna. Questo punto sull’utilizzo strategico della
comunicazione dei grandi eventi per veicolare, diciamo, messaggi di civiltà sociale, è un
punto a cui tengo molto perché utilizzare la visibilità dei grandi eventi per promuovere
indirettamente, diciamo, modelli sociali e lavorativi, culturali verso i quali tendere, a
differenza di quello che avrebbe potuto essere una campagna a sé stante nelle pubblicità
progresso promosse dalla Città sulla decostruzione di stereotipi, che avrebbe avuto un
costo e avrebbe avuto un inizio ed una fine, questa mozione, invece, definisce un’azione
a costo zero, perché la comunicazione dei grandi eventi è già a budget per i grandi
eventi. Di solito hanno i grandi eventi diversi filoni comunicativi, quindi si chiede che
almeno uno venga dedicato alla decostruzione di stereotipi. Quindi non ci sono costi, è
permanente e costante, i grandi eventi ci sono sempre, costantemente, in tutti i periodi
dell’anno e si rivolgono a diversi tipi di pubblico, quindi riusciamo a raggiungere in
questo modo differenti pubblici. Ritengo anche che sia un’iniziativa che qualifica la
comunicazione e l’identità della Città a livello nazionale ed internazionale, perché
evidenzia un’attenzione ai diritti, alla parità, all’inclusione (incomprensibile) civile. Per
cui spero che questa mozione trovi il voto favorevole del Consiglio di oggi. Vi
ringrazio.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Allora, soltanto perché ho avuto un problema nuovamente con la sala virtuale.
Ho un intervento prenotato dal Capogruppo Tresso, ma non so se si sono prenotati
prima altri Consiglieri, quindi vi chiedo gentilmente di aggiornarmi in tal senso.

INTERVENTO
No, solo Tresso.

SICARI Francesco (Presidente)
Allora, possiamo procedere con l’intervento del Capogruppo Tresso. Prego.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Io intervengo brevemente, intanto per ringraziare la collega
Carlevaris per quest’atto che sicuramente continua a lavorare nel solco di un’attenzione
che il Consiglio Comunale credo abbia rivolto in questi anni e si pone come, diciamo,
tema assolutamente necessario, quello di adottare di protocolli che siano garanti di una
comunicazione e di un modo di esprimersi che abbatta stereotipi come quelli che sono
stati illustrati. Aggiungo che in tema, diciamo così, collegato allo stesso, avremo in
settimana una Commissione che la Presidente ha accordato su mia richiesta per
illustrare un aspetto che comunque ha a che fare con questo contratto (incomprensibile)
stereotipi, cioè la presentazione di una proposta di legge, che riguarda le misure per il
contrasto agli stereotipi di genere e per la promozione della diversità e dell’inclusione
nei testi scolastici. Allora, è una proposta di legge che ci verrà rappresentata in una
Commissione di questa settimana. Credo abbia una sua inerenza, perché propone dei
temi, anche degli aspetti piuttosto pratici che riguardano le linee guida sulla diversità,
riguardano la possibilità di formare editor e docenti ed istituire un Osservatorio e quindi
sono anche elementi che, seppure su scala diversa, ma qui si sta parlando di una
proposta di legge a livello nazionale, possono essere dei riferimenti che potremmo in
qualche modo anche confrontare con delle reali possibilità di essere concreti anche
nell’attuazione di linee che vadano nella direzione che l’atto che oggi andiamo a votare
ci propone. Quindi, io implicitamente aderisco all’iniziativa proposta dalla Consigliera e
quindi esprimo già anticipatamente il mio voto favorevole. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Capogruppo Tresso. Procediamo con l’intervento della Consigliera Patriarca.
Prego.

PATRIARCA Lorenza
Sì. Volevo anch’io ringraziare la collega Carlevaris, ne abbiamo ampiamente discusso
in Commissione. La ringrazio anche perché spesso ci dimentichiamo quanto, io stessa
per prima, quanto comunque l’uso di un linguaggio piuttosto che un altro sia molto
rilevante per il messaggio che poi si arriva a comunicare, quindi, in questo caso
richiamare la comunicazione istituzionale al suo dovere anche educativo e formativo
credo che sia sicuramente importante. Quindi anche io ovviamente voterò
favorevolmente. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ora ho la Vicecapogruppo Pollicino. Prego.

POLLICINO Marina
Grazie. Intervento lapidario, Presidente. È solo per annunciare che voterò a favore, ma
consiglio alla Maggioranza di comunicarlo anche al Senatore Morra, quando in TV, a
proposito della vicenda calabrese, se ne esce con metafore indefinibili e volgari quali:
“Qualcuno deve rifarsi la verginità dell’imene”. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Ho la Capogruppo Artesio. Prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Io considero quanto mai opportuna e quanto mai fondata la proposta che la
Presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità ha avanzato presso i colleghi e
le colleghe del Consiglio Comunale e in questo senso ho ritenuto di sostenerne l’invio
dalla Commissione al Consiglio. Quindi, nelle intenzioni e nei contenuti trova
pienamente il mio consenso. L’osservazione che vorrei muovere, che riguarda
quest’atto, ma anche un altro atto che in parte è stato accennato dal collega Consigliere
Tresso, cioè l’interruzione dell’attenzione all’educazione al genere nei percorsi
formativi fin dalle prime opportunità educative dei servizi per l’infanzia, ha un grande
significato, perché esprime la volontà dell’intera assemblea consiliare, ma avrebbe
ancora più significato nella continuità se gli indirizzi di questa natura potessero
poggiarsi su una struttura nel tempo continuativa interna all’apparato
dell’Amministrazione comunale, incaricata e garante di dare continuità a prescindere
dalle sensibilità che si avvicendano nelle maggioranze, salvo evidentemente, altri
indirizzi di tipo politico che potrebbero sopraggiungere successivamente. Perché faccio
questa riflessione? Perché con grande amarezza, ormai a quasi conclusione del mandato
amministrativo, devo rilevare, dopo averlo segnalato, sia all’Assessore di riferimento,
che a molte colleghe e colleghi del Consiglio, la totale assenza di iniziative di questa
Giunta nei confronti di una mozione votata dal Consiglio Comunale, volta a proporre
l’istituzione del Gender City Manager nel Comune di Torino, cioè di una figura di tipo
apicale, cui dovrebbe competere una funzione di coordinamento trasversale sugli atti di
carattere più politico espressi dal Consiglio, ma anche sull’ordinaria attività
amministrativa degli Uffici, affinché ciascuna deliberazione assunta anche in ambiti
settoriali di politiche puntuali, penso ai trasporti, possa essere prima esaminata con il
punto di vista e l’ottica di genere, perché tutti conosciamo, per le molte ragioni che
hanno svolto da premessa anche all’illustrazione di questo documento di oggi, quanto la
vita e la vivibilità di una città siano differenti a seconda del differente genere, delle
diverse situazioni professionali e di relazione sociale di ciascun genere, del modo con il
quale si percepisce l’ambiente circostante, a seconda della propria collocazione e quindi
tutte le politiche risulterebbero più efficaci se si valessero di uno sguardo di genere, che
in altri paesi europei, e ormai anche in altre città italiane sono state tradotte dal punto di
vista dell’impegno nelle politiche pubbliche, con l’istituzione o di una figura o di una
struttura, il Gender City Manager, appunto, capace di introdurre una modalità di lettura
delle determinazioni o dei processi di partecipazione con questo specifico approccio.
Questa era stata la volontà iscritta in una mozione agli albori di questo mandato
amministrativo. Nel 2016 era stata presentata la proposta di mozione. A quasi più di un
anno e mezzo se n’era verificato lo stato di attuazione con impegni da parte
dell’Assessore Giusta a procedere con diverse soluzioni organizzative da sottoporre al
Consiglio, di lì ad una settimana, due settimane, a tre settimane. Siamo alla fine del
mandato, il Comune di Torino ha ricevuto nella stampa nazionale, parlo di Sole 24 ore,
riconoscimenti per poter essere la prima Città Metropolitana capace di istituire questo
approccio e questa modalità organizzativa, nulla si è fatto e siamo quasi alla fine del
mandato. Quindi io con convinzione ritrovo le mie stesse motivazioni e le mie stesse
proiezioni di futuro in tanti atti che le colleghe, in particolare la Consigliera Carlevaris,
stanno sottoponendo alla nostra attenzione. Mi dispiaccio che non possano incardinarsi
strutturandole in una struttura ed in una funzione stabile del Comune di Torino. Voterò
ovviamente l’atto che è sottoposto al nostro giudizio, ma con questo rammarico. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con la Vicepresidente Ferrero. Prego.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Io ringrazio la Presidente Carlevaris per questa mozione che ha tanti
richiami ad una serie di azioni che sono raccolti in qualche modo, cuce i fili di
tantissime situazioni in cui questo tema è stato affrontato a livello anche nazionale e in
qualche modo vuole fare atterrare però nel Comune di Torino e su quella che è la nostra
comunicazione. Sicuramente noi viviamo in un mondo di comunicazioni ed
apparteniamo ad una modellizzazione collettiva. Lo verifichiamo attraverso le immagini
che vediamo anche camminando per strada, le immagini delle donne, le statue della
Città, queste immagini sempre molto stereotipate. È un cambiamento culturale, è un
cambiamento di cui parliamo un po’ da troppo tempo e forse non siamo ancora riusciti
comunque a renderlo così importante sulle nuove generazioni. Abbiamo bisogno di
modelli dove le ragazze si riconoscano. Io continuo a parlare di non appiattire le
diversità, ma di dare più rilevanza alla femminilità. Io cito per esempio una campagna
che in qualche modo a me ha colpito molto, che è di questi giorni, quella degli
assorbenti della Lines. Se io dico assorbenti della Lines è facile che io finisca sui
giornali per questo, perché parlare della femminilità è una cosa che è ancora un tabù, è
una cosa che normalmente non si può affrontare. Ecco, invece noi dobbiamo pensare a
delle ragazze che, nonostante siano ragazze, cioè fiere, consce della loro femminilità,
possono anche ambire a diventare Presidente della Repubblica. Ecco, queste sono le
nostre ambizioni, che tutte possano riuscire ad immaginarsi anche nei ruoli apicali,
perché le donne nel lavoro hanno difficoltà, hanno difficoltà a trovare, anche se spesso
sono molto più scolarizzate degli uomini, però a trovare quella spinta anche emotiva che
danno purtroppo gli stereotipi di genere. Pensiamo anche al discorso della bellezza del
corpo femminile, ma perché non anche la bellezza del corpo maschile.

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
(Voci sovrapposte) che spesso dà il problema, per esempio, di modelli irraggiungibili,
come scrive la Consigliera Carlevaris che poi provocano dei problemi alimentari, per
esempio, come l’anoressia. Quindi, io l’ho sempre detto, è un percorso che abbiamo
iniziato quattro anni e mezzo fa, partendo dal bullismo, mettendo insieme tanti pezzi,
credo che questa mozione si inserisca perfettamente in un percorso molto più ampio di
decostruzione e di soprattutto supporto nelle nuove generazioni alle nostre ragazze.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Petrarulo.

PETRARULO Raffaele
Grazie, Presidente. Anche io faccio parte della Commissione di Pari Opportunità e
quindi, quando è stato proposto e quando nei Capigruppo abbiamo chiesto di
calendarizzarla, quindi scavalcando la miriade, come lei ben sa, di mozioni ed ordini del
giorno che languono nel nostro “Filippo”, così viene chiamato, lo dico per chi ci ascolta,
quel lungo elenco di mozioni e all’ordine del giorno che non riusciamo mai a portare
avanti su altri e tanti argomenti. Non si poteva non fare anticipare quello che era questo
qua, questa mozione sugli zero stereotipi, anche per un semplice discorso, siamo
qualche giorno dopo alla ricorrenza, alla data dove naturalmente viene considerata
quindi, quella (incomprensibile) sulla donna, che naturalmente, nonostante tutto nella
stessa data abbiamo visto quello che sta succedendo in varie parti d’Italia, cos’è
successo ad alcune donne. Sono convinto naturalmente che un documento... Dico la
verità, riporta tantissime cose, fa molti richiami a convenzioni, leggi, risoluzioni,
programmi, basterebbero due righe, secondo me, l’ho detto allora e lo ripeto oggi, lo
stereotipo, la donna secondo me non ha bisogno di tutele, perché non lo ritengo un
animale da tutelare, così come l’uomo naturalmente, anche perché ha un’intelligenza
superiore, l’ho detto in quella sede e lo ripeto oggi. Penso che nel privato non ci siano
tutte queste cose che diceva pocanzi qualcun altro che mi ha preceduto, perché io parlo
personalmente, se debbo avere una collaboratrice o debbo avere qualcuno che... parlo di
un campo privato, perché nel pubblico è un po’ diverso nel pubblico, parliamoci chiaro,
o nella politica, ma nel campo privato, vediamo anche nel campo sanitario, fossi a capo
di una società di ricerca, proprio in questo periodo, vado a scegliere la collaboratrice e
ricercatrice perché ha la minigonna o è bellissima, o vado a scegliere invece una che ha
capacità e, nonostante possa essere bella o meno, non me ne fregherebbe proprio niente,
ha le capacità tecniche cognitive ed intellettive per poter risolvere quel problema? Solo
uno stupido può, o anche una stupida, donna, che è a capo di questa società, andrebbe a
scegliere forse quella che ha quell’immagine diversa, perché quando io andrò a prendere
quel materiale o quel vaccino o quella medicina, non me ne frega niente se me la
presenta qualcuna che ha una minigonna vertiginosa, oppure i pantaloni che siano a
zampa di cavallo, (incomprensibile) e potrebbe avere quell’interesse. Credo che le
donne, lo dice l’anagrafe, lo dice l’ISTAT, sono nettamente superiori di numero a quelli
che sono gli uomini oggi nel territorio italiano e, se vogliono, naturalmente, non
debbono avere questi (incomprensibile), anche perché ci sono già le tutele, sia negli
organi elettivi, che (incomprensibile). Quando mi parlava di Presidente della Repubblica
prima la Vicepresidente Ferrero, beh, basterebbe che l’elezione del Presidente della
Repubblica fosse anziché nominativamente data dai partiti, siano ad elezione diretta,
vorrei vedere se poi dopo la maggior parte delle donne vota un uomo o una donna.
Zampa di elefante, ha ragione la Grippo, scusi, mi sono sbagliato anch’io, ma certe volte
mi faccio prendere dal parlare e pensavo ad altre cose. Comunque grazie Grippo, essere
precisi è giusto su queste cose, non era questo l’interesse, ma era naturalmente il
Presidente. Ecco, sarebbe importante e bellissimo che il Presidente della Repubblica sia
eletto direttamente a suffragio dai cittadini, quindi non ci sarebbe logica se le donne che
sono in maggioranza, che vanno ad eleggere, vanno ad eleggere una donna, perché non
vedo il perché ci possa essere un uomo che può essere più avvincente di una donna,
intelligente. La pubblicità la fa naturalmente il marketing, quindi certe volte non mi
vengono a dire, ci sono uomini anche che vengono messi sui cartelloni che diventano
ridicoli per come vengono messi. Quindi, per quello quando si parla di pari opportunità,
l’ho sempre detto, l’ho ripetuto anche ai tempi di quand’ero Consigliere con
Chiamparino, penso che la parità non è solamente della donna, ma anche dell’uomo,
lasciando perdere quello che è la violenza, ove sulla violenza naturalmente mi vede
fautore di prendere queste persone, naturalmente, che fanno delle violenze alle donne di
siffatta maniera e non mi dite come le metterei in galera, ma le lascerei lì buttando la
chiave naturalmente, (voci sovrapposte).

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

PETRARULO Raffaele
Colpevoli dalla Cassazione sono loro gli assassini. Quindi su questo non esiste, quindi,
come vedete non ci sono tante cose. Chiudo naturalmente anticipando, così non
togliamo tempo poi nella dichiarazione di voto, che naturalmente, nonostante la
corposità di quello che è l’atto, quattro pagine per dire quello che poi alla fin fine ho
detto in poche parole è: la donna, quando vale ed è capace sicuramente nel campo
privato viene privilegiata, nel campo pubblico ha delle rimostranze diverse. Nel campo
politico purtroppo le donne spesso e volentieri, non so perché, ma questo dovete
chiederlo alle donne stesse, votano più gli uomini che le donne, ma questo qui, perché
sennò sarebbero tutte quante nei posti più apicali. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
A lei. Prego, Consigliera Imbesi.

IMBESI Serena
Grazie, Presidente. Io volevo solo esprimere il mio dispiacere rispetto a quanto è stato
detto da una Consigliera durante il dibattito. Io penso che questo sia un argomento che
ci ha dato la possibilità di avere un dibattito veramente alto in alcuni momenti di questa
seduta consiliare e anche nei momenti che hanno portato alla composizione dell’atto
stesso. Quindi io ringrazio assolutamente il contributo di tutta la Commissione, della
Presidente Carlevaris, anche le aggiunte rispetto a quanto ha detto la Capogruppo
Artesio durante il dibattito. Mi dispiace solo per questa parentesi, anche perché
quest’Aula credo che si sia sempre anche abbastanza distinta su dibattiti su
quest’argomenti abbastanza seri che ci hanno coinvolto anche nella scrittura di
documenti in questi quattro anni. Alle volte alcune esternazioni dei membri dei nostri
partiti e movimenti sono più vicine alle nostre idee e altre volte no, questo lo capisce
solamente chi in un Gruppo consiliare ci sta quattro, cinque anni, dieci anni. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Io non ho ulteriori richieste di intervento e allora possiamo procedere con
la votazione della proposta di mozione. Lascio quindi la parola al Vicesegretario
Generale per l’appello nominale.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
34 e 1 astenuto.

SICARI Francesco (Presidente)
Ringrazio il Vicesegretario. Quindi, con 35 Consiglieri votanti, 34 voti a favore e 1 voto
astenuto, il Consiglio approva la proposta di mozione.
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