Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Iniziamo con la trattazione degli ordini del giorno e delle proposte di mozione, essendo finite le deliberazioni. Siamo al punto 10 e il punto 11, sono due atti presentati dal Capogruppo Tresso, rispettivamente un ordine del giorno e una mozione, l’ordine del giorno, n. mecc. 202001414/002 ha come oggetto: “Candidiamo i forti alpini piemontesi e valdostani a patrimonio UNESCO” SICARI Francesco (Presidente) Ed è stato presentato un emendamento dal Consigliere Tresso. Dopodiché c’è la mozione n. mecc. 202002265/002 che ha come oggetto: “Valorizzare Torino come sede UNESCO” SICARI Francesco (Presidente) La discussione dei due atti avverrà in forma congiunta. Lascio, quindi, ora la parola al Capogruppo Tresso per l’illustrazione degli atti. Prego. TRESSO Francesco Sì, grazie Presidente. Questi sono due atti che, appunto, trattiamo congiunti, perché hanno a che fare con un tema comune, che è quello della valorizzazione di patrimonio UNESCO. Parto dal primo, che è una proposta di ordine del giorno e, sostanzialmente, si rifà alla volontà di rendersi parte attiva in un processo, che porterebbe a candidare i forti alpini piemontesi e valdostani, a patrimonio UNESCO. Questo nasce dalla considerazione che Torino ha un rapporto molto intenso con, diciamo, la cerchia delle Alpi che la circondano, e che ha anche determinato una particolare (incomprensibile) sotto il profilo architettonico che è quello delle fortificazioni alpine. Che Torino abbia un rapporto molto intenso e venisse chiamata appunto: “La Città delle Alpi”, nasce anche da una serie di..., ovviamente, dalla conformazione geografica di questo tipo, e d’altronde giova ricordare che nel 1863 proprio il Club Alpino Italiano, grazie ad un personaggio di rilievo come Quintino Sella, ha visto qui la sua nascita e oggi stesso abbiamo un museo dedicato alla montagna, che vanta, tra l’altro, una tra le biblioteche più fornite al mondo. Questo proprio per dire, che c’è un patrimonio storico-culturale che rendono Torino una città particolarmente vicina a questi elementi, e le fortificazioni difensive sono uno degli elementi connotanti che pervadono il sistema montano. Il fatto di volerlo, ulteriormente, valorizzare, rendendolo patrimonio e quindi avviando una procedura per candidarlo ad essere patrimonio riconosciuto dall’UNESCO, trova valore anche in una serie di situazioni del tutto analoghe anche a livello piemontese, pensiamo, per esempio, il caso delle Langhe, che hanno determinato una crescita, sotto il profilo turistico, decisamente consistente. Ci sono delle stime che dicono che, da quando il Piemonte ha riconosciuto il territorio delle Langhe come patrimonio UNESCO, la crescita dei flussi turistici si è aggirata intorno - come incremento - al 4%. Ricordo anche che, ci sono delle situazioni anche limitrofe, per esempio il circuito di (incomprensibile) nell’area di Briançon, quindi nella zona strettamente vicina al confine dell’alta Valsusa, dove, esattamente, dei patrimoni alpini di fortificazione sono stati opportunamente segnalati e resi noti anche ai circuiti turistici, e questi hanno fatto sì che ci siano tutta una serie di attività che sono nate, rispetto a questa iniziativa, che hanno molto potuto incrementare un certo tipo di turismo, valorizzandone bene il territorio. In assoluto, diciamo che, la valorizzazione turistica è anche un elemento per rivedere ad una dimensione della città in un’ottica metro-montana, in cui si riscoprono quindi delle possibilità di... così, diciamo, non solo di fruire di questi aspetti e anche di queste realtà che ci sono, come quelle dei forti alpini sotto il profilo, diciamo così, turistico, ma potrebbero essere anche occasione per generare nuova economia, proprio nella Commissione interessante che abbiamo fatto con degli ospiti che ci hanno dato delle suggestioni, si pensava a come alcune realtà, come il Forte di Exilles o il Forte di Fenestrelle, potrebbero essere sede, anche perché, se pensiamo per esempio ad Exilles, ben connesso ad un sistema ferroviario, potrebbe diventare, addirittura, un centro di competenza o, insomma, dei centri di ricerca che potrebbero essere raggiunti in tempi molto rapidi dalla città. Quindi questa volontà di renderli maggiormente noti, in un’ottica UNESCO, potrebbe andare anche a connotarsi in quella direzione. Quindi, sostanzialmente, quest’atto chiede di avviare un percorso, ovviamente, non da solo, ma stimolare in cooperazione con la Regione Piemonte e la Regione Val d’Aosta, perché ricordiamoci che in questo segmento, in questo settore delle Alpi, sono entrambe le regioni ad avere una serie di situazioni di forti famosi. Vediamo anche il Forte di Bard come è stato valorizzato, anche sotto il profilo culturale e delle iniziative degli eventi che ha saputo ospitare, per istituire un comitato promotore che valuti appunto il... diciamo, la sequenza delle azioni da intraprendere e, ovviamente, considerando le potenziali ricadute sul territorio. Questo percorso va fatto anche sotto l’egida dell’UNCEM, che è l’Unione Nazionale dei Comuni degli Enti Montani, per concertare, diciamo, delle modalità di coinvolgimento dei Comuni che potrebbero essere interessati a questa iniziativa. Questo è quanto attiene all’ordine del giorno. In quest’ottica si inquadra bene quello della valorizzazione del patrimonio UNESCO, la mozione che parimenti contestualmente ho presentato che riguarda, proprio, invece, Torino come sede UNESCO, perché già Torino ospita una serie di realtà che sono patrimonio dell’UNESCO, e che però a mio modo di vedere non sono..., diciamo così, adeguatamente divulgate e pubblicizzate. Abbiamo avuto anche modo di audire l’attuale Presidentessa dell’UNESCO italiana, la professoressa (incomprensibile) durante la Commissione, che ci ha ben rappresentato come ci sono delle realtà, i cinque beni UNESCO piemontesi, che velocemente ricordo, che sono quelli delle residenze Sabaude e che quindi interessa in primo luogo Torino e le sue aree limitrofe, il Sacro Monte di Belmonte, le palafitte del Lago di Viverone, i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato e infine Ivrea, Città Industriale del XX Secolo. È importante riconoscere e ricordare anche che Torino nel 2014 è stata designata come Creative City per il Design e che nel 2016 il Parco Collina è stato inserito dall’UNESCO nel programma MaB, Man and the Biosphere Programme. Quindi queste sono valenze, io mi riferisco in particolare a queste ultime due e soprattutto alle residenze Sabaude, che sono patrimonio proprio nostro della città. Ahimè, oggi..., anche solo all’entrata di Torino, non c’è alcun elemento visivo, un cartello, un’adeguata segnaletica, che possa indicare questo tipo di valore. Allora, sostanzialmente, io credo che sia indispensabile, tra l’altro anche durante la Commissione sono venute fuori delle suggestioni interessanti, che potrebbero essere, anche in maniera molto semplice, apportate, ovviamente, io dico questo nel testo della mozione, dell’atto, di farlo avvalendosi di Torino e provincia che è l’organismo, diciamo, naturalmente preposto alla promozione turistica della città e della provincia, per attivare una serie di elementi che, come dicevo, potrebbero rendere maggiormente evidente questa importante risorsa culturale, con delle…, attuando anche un sistema, sostanzialmente, di promozione con delle forme adeguate di evidenziazione dei siti dei beni UNESCO, in particolare, come dicevo, riferendosi alle residenze Sabaude. SICARI Francesco (Presidente) Non la sento più. Capogruppo Tresso, io non la sento. Tresso, non sento più nulla. Procediamo con gli interventi, eventualmente, farò poi intervenire nuovamente. Prego, Consigliere Carretto. CARRETTO Damiano Grazie. Buongiorno a tutti e tutte. Ma, io solo per annunciare il mio voto favorevole ad entrambi gli atti, immaginando che, diciamo, la tutela UNESCO possa fungere, appunto, da… la tutela, da valorizzazione non intesa come valorizzazione economica e credo che, appunto, come iniziativa sia, diciamo, da seguire. Mi auguro che, onestamente, il patrimonio UNESCO futuro, se verrà riconosciuto, non faccia la fine della Cavallerizza, che è patrimonio UNESCO, ma è stata venduta dal Comune di Torino, quindi, diciamo che, non è un gran precedente per la città e forse sul cartello all’inizio dell’ingresso della città si potrebbe mettere: “Benvenuti a Torino, la Città che vende patrimoni UNESCO”. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo adesso con l’intervento della Vicecapogruppo Pollicino. POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Nell’appoggiare pienamente e con convinzione l’iniziativa del collega Tresso, circa l’istituzione di un Comitato promotore per la costruzione di un dossier di candidatura a patrimonio UNESCO, mi chiedo, peraltro, se il perimetro geografico proposto sia l’unico possibile. Mi riferisco alla specificità alpina di quel patrimonio fortificato. La diacronia dei manufatti mette insieme castelli e fortezze, vale a dire restituisce sulla lunga durata manufatti di origine e progettazione diverse. Se li (incomprensibile) tipicità di quel patrimonio si affida alla costruzione territoriale delle terre di dominazione sabauda, l’area alpina non è un unicum. In questo senso si potrebbe includere la sezione occidentale della Liguria, l’esempio oltrealpino del circuito a Vauban, a Briançon, già riconosciuto dall’UNESCO, non si limita all’area alpina, ma promuove una specifica tipologia di fortificazioni nate secondo progettazioni originali. Inoltre molte fortificazioni, oggi oltrealpine, ma in origine sabaude, come le (incomprensibile), sono partecipi di questa storia comune. Per ultimo concordo con la definizione di Torino Città delle Alpi, magari specificando: Torino, Città delle Alpi Occidentali. Naturalmente, come ho già annunciato, voterò favorevolmente ad ambedue gli atti proposti. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Capogruppo Tresso. Vedo che è nuovamente collegato. Se vuole, può intervenire nuovamente, per concludere quello che stava dicendo. TRESSO Francesco Grazie. Io sono andato avanti a parlare sereno come una Pasqua, ma non so dov’è (incomprensibile) la connessione. Non so su…, se a valle del primo atto dell’ordine del giorno, mi dica lei, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Sì, a votare il primo atto. TRESSO Francesco Sì. Ma, niente, credo che, sostanzialmente, si sia capito. Aggiungevo solo due elementi che forse erano in chiusura. Uno che ha particolarmente valenza, andare a votare questi due atti oggi, anche se sarebbe stato più significativo farlo due settimane fa, data in cui ricorreva il 75° anniversario della istituzione dell’UNESCO. Allora, comunque siamo in prossimità di quella data, sono tre quarti di secolo ed è interessante che ricordiamo quell’evento con un atto, anzi due atti del Consiglio Comunale. Dicevo anche che, avvalendosi del fatto che Torino è stata, appunto, designata come Creative City per il Design nel 2016, sarebbe interessante che a questo sistema di valorizzazione del sistema UNESCO torinese si potesse affiancare il coinvolgimento, magari con un concorso, proprio con i giovani designer torinesi, per riuscire ad individuare le forme più opportune di segnalazione, di comunicazione di questa risorsa. Si possono individuare delle segnaletiche, anche magari con uno stile, un design e anche con degli accorgimenti, tipo QR Code, che possono essere posizionati in corrispondenza delle residenze sabaude e che offrono la possibilità di circuiti che vanno a collegare, con diverse modalità di trasporto, dalla bici ad altri sistemi, le varie residenze tra loro, offrendo un circuito particolarmente di valore. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Controllo, ci sono... Prego, Vicepresidente Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Presidente. Io ci tenevo a ringraziare, innanzitutto, i proponenti per questi documenti, sia l’ordine del giorno, che la mozione, che mi vedono particolarmente interessato a sostenere il percorso. Sono suggestioni interessanti, che però mi corre l’obbligo ed anche il dovere, in parte d’ufficio, di evidenziare come atti importanti, se coerentemente sostenuti da iniziative politiche che, in qualche modo, ne garantiscono in una prima battuta, certo la candidatura con serietà e determinazione il raggiungimento di questo riconoscimento, ma soprattutto che necessitano uno sforzo politico ed amministrativo che sia all’altezza del riconoscimento. Lo dico perché, è per quello che facevo riferimento al debito d’ufficio, perché a me, nella mia esperienza personale, è capitato di interpretare, nel pieno svolgimento del servizio amministrativo, una candidatura UNESCO, non nell’ambito, diciamo, del programma culturale, quanto nel programma ambientale e in particolare mi è capitato non solo di costruire, definire con il territorio, il dossier di candidatura con tutti gli attori interessati, con l’importante contributo dell’Istituto City, ma anche di ottenere questo riconoscimento e faccio, in particolare…, mi riferisco in particolare al primo caso di proposta e riconoscimento di Urban MaB UNESCO, cioè quel programma dell’UNESCO che riconosce lo sforzo del territorio nel coniugare ambiente e presenza antropica e presenza dell’uomo. Correva infatti l’anno 2016 quando, nel marzo del 2016, l’UNESCO, in una sede internazionale, eravamo a Lima, accettava questa sfida, quella che Torino aveva voluto lanciare nei confronti di tutti gli altri territori, dicendosi pronta ad immaginare che la propria collina potesse essere, per propria collina intendo, ovviamente, il territorio delle aree protette di Collina Po, una riserva di biosfera italiana nell’ambito del programma MaB UNESCO. Non solo la presentazione della candidatura, ma anche il lavoro approfondito, serio, accompagnato dal Politecnico di Torino, dall’Università degli Studi, ci aveva permesso di costruire una proposta credibile, che valorizza…, orientata alla valorizzazione dei programmi storici della Città di Torino, da Torino Città d’Acque ad altri, e ci eravamo impegnati nel marzo del 2016 ad assumerci una grande responsabilità di coerenza rispetto a questa scelta ed in particolare, oltre alla tutela del patrimonio della collina e quindi anche dei fiumi, anche ad una sua valorizzazione. Quello che a me dispiace registrare, forse l’ho fatto una sola volta, per non risultare particolarmente antipatico agli occhi dei colleghi, soprattutto quelli della Maggioranza, però mi è capitato solo in una circostanza, di evidenziare che l’Amministrazione non aveva dato seguito a quell’importante risultato. Quindi, io voterò convintamente questi due atti, ringrazio i proponenti, evidenzio però, rispetto alle candidature in generale, che le medaglie, quelle vere, in genere, stanno su da sole e cioè che, se lo si fa per immaginare che l’Amministrazione possa aggiungere un riconoscimento tra gli altri, io credo che questo sforzo possa essere orientato in altra direzione. Se invece nello spirito dei proponenti, mi pare di aver capito, che questa rappresenti un’occasione vera, utile a rappresentare un valore aggiunto nell’ambito di politiche integrate e coerenti, beh, allora non posso che registrare, in questa circostanza, che purtroppo questo, nel recente passato, non è avvenuto e quindi non possiamo che, tutti quanti, sperare che alla candidatura, invece, questa, si accompagni uno sforzo coerente. Quindi, il mio voto sarà sicuramente favorevole, con un velo di tristezza, perché, purtroppo l’ultima candidatura che ci ha visto relazionarci con questa importante istituzione, che è l’UNESCO, non ha fatto fare una bella figura all’Amministrazione, che non solo non ha voluto rendere onore a questo riconoscimento, ma che non si è minimamente sforzata di essere coerente. Poi qualcuno potrà dirmi: “Ma era un impegno che si era preso nel marzo del 2016 l’Amministrazione precedente”. Io continuo a credere che la Città sia una, indipendentemente da chi la amministra, ancorché, temporaneamente. Non abbiamo…, non ci sono cartelli in collina che lo segnalano. Purtroppo abbiamo assistito a degli interventi, soprattutto sul patrimonio privato, in deroga a quelle che sono le regole paesaggistiche, non voglio fare nomi, non voglio, in questa sede, annoiarvi tutti, però il dossier, diciamo, della scarsa attenzione nei confronti del patrimonio della collina, in questi anni, purtroppo, è ricco. L’unico, e di questo, invece, va dato atto all’Amministrazione, l’unico sforzo coerente è stato quello di cercare di mantenere in vita quell’importantissimo reticolato di sentieri collinari che caratterizza da sempre la nostra collina, sicuramente è uno sforzo nell’ambito della forestazione, ma vi posso garantire…. SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Vi posso garantire che non erano questi gli elementi di ordinaria amministrazione che erano previsti in quel dossier. C’era bisogno di uno sforzo straordinario che, purtroppo, non abbiamo registrato. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Assessore Unia. UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie, Presidente, buon pomeriggio. Soltanto per…, visto che, probabilmente, non è informato, anche se è stata la precedente Amministrazione a presentare la candidatura e a far diventare MaB UNESCO l’area, appunto, delle colline del Po torinese, probabilmente poi non ha seguito più. Quindi, ci tenevo a fare una precisazione, il progetto, al di là dei cartelli che si possono vedere o non vedere in giro, che mi sembrano, veramente, il minimo rispetto al lavoro incredibile ed enorme che sta facendo non solo la Città di Torino, ma la Città di Torino insieme a tutti gli altri Comuni che fanno parte, appunto, del percorso MaB. Un gran percorso che ha fatto sì che si potesse costituire il Comitato direttivo, iniziare i lavori prendere dei finanziamenti da parte del Ministero, stiamo andando avanti, stiamo andando avanti molto bene. Ci siamo confrontati con tutti gli altri MaB italiani, insomma, al di là di quello che faccio io o che fa la Città per questo, non vorrei che venisse sminuito anche il lavoro di colleghi che invece lavorano negli altri Comuni, che insieme a me stanno proseguendo un lavoro che aveva una sua… aveva una sua dignità, ma adesso ce l’ha molto più di prima. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Assessore Unia. Io non ho altri interventi al momento, all’interno della chat. |