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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 20
ORDINE DEL GIORNO 2020-01414
(ODG N. 21/2020) "CANDIDIAMO I FORTI ALPINI PIEMONTESI E VALDOSTANI A PATRIMONIO UNESCO" PRESENTATA IN DATA 23 GIUGNO 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Iniziamo con la trattazione degli ordini del giorno e delle proposte di mozione, essendo
finite le deliberazioni. Siamo al punto 10 e il punto 11, sono due atti presentati dal
Capogruppo Tresso, rispettivamente un ordine del giorno e una mozione, l’ordine del
giorno, n. mecc. 202001414/002 ha come oggetto:

“Candidiamo i forti alpini piemontesi e valdostani a patrimonio UNESCO”

SICARI Francesco (Presidente)
Ed è stato presentato un emendamento dal Consigliere Tresso. Dopodiché c’è la
mozione n. mecc. 202002265/002 che ha come oggetto:

“Valorizzare Torino come sede UNESCO”

SICARI Francesco (Presidente)
La discussione dei due atti avverrà in forma congiunta. Lascio, quindi, ora la parola al
Capogruppo Tresso per l’illustrazione degli atti. Prego.

TRESSO Francesco
Sì, grazie Presidente. Questi sono due atti che, appunto, trattiamo congiunti, perché
hanno a che fare con un tema comune, che è quello della valorizzazione di patrimonio
UNESCO. Parto dal primo, che è una proposta di ordine del giorno e, sostanzialmente,
si rifà alla volontà di rendersi parte attiva in un processo, che porterebbe a candidare i
forti alpini piemontesi e valdostani, a patrimonio UNESCO. Questo nasce dalla
considerazione che Torino ha un rapporto molto intenso con, diciamo, la cerchia delle
Alpi che la circondano, e che ha anche determinato una particolare (incomprensibile)
sotto il profilo architettonico che è quello delle fortificazioni alpine. Che Torino abbia
un rapporto molto intenso e venisse chiamata appunto: “La Città delle Alpi”, nasce
anche da una serie di..., ovviamente, dalla conformazione geografica di questo tipo, e
d’altronde giova ricordare che nel 1863 proprio il Club Alpino Italiano, grazie ad un
personaggio di rilievo come Quintino Sella, ha visto qui la sua nascita e oggi stesso
abbiamo un museo dedicato alla montagna, che vanta, tra l’altro, una tra le biblioteche
più fornite al mondo. Questo proprio per dire, che c’è un patrimonio storico-culturale
che rendono Torino una città particolarmente vicina a questi elementi, e le fortificazioni
difensive sono uno degli elementi connotanti che pervadono il sistema montano. Il fatto
di volerlo, ulteriormente, valorizzare, rendendolo patrimonio e quindi avviando una
procedura per candidarlo ad essere patrimonio riconosciuto dall’UNESCO, trova valore
anche in una serie di situazioni del tutto analoghe anche a livello piemontese, pensiamo,
per esempio, il caso delle Langhe, che hanno determinato una crescita, sotto il profilo
turistico, decisamente consistente. Ci sono delle stime che dicono che, da quando il
Piemonte ha riconosciuto il territorio delle Langhe come patrimonio UNESCO, la
crescita dei flussi turistici si è aggirata intorno - come incremento - al 4%. Ricordo
anche che, ci sono delle situazioni anche limitrofe, per esempio il circuito di
(incomprensibile) nell’area di Briançon, quindi nella zona strettamente vicina al confine
dell’alta Valsusa, dove, esattamente, dei patrimoni alpini di fortificazione sono stati
opportunamente segnalati e resi noti anche ai circuiti turistici, e questi hanno fatto sì che
ci siano tutta una serie di attività che sono nate, rispetto a questa iniziativa, che hanno
molto potuto incrementare un certo tipo di turismo, valorizzandone bene il territorio. In
assoluto, diciamo che, la valorizzazione turistica è anche un elemento per rivedere ad
una dimensione della città in un’ottica metro-montana, in cui si riscoprono quindi delle
possibilità di... così, diciamo, non solo di fruire di questi aspetti e anche di queste realtà
che ci sono, come quelle dei forti alpini sotto il profilo, diciamo così, turistico, ma
potrebbero essere anche occasione per generare nuova economia, proprio nella
Commissione interessante che abbiamo fatto con degli ospiti che ci hanno dato delle
suggestioni, si pensava a come alcune realtà, come il Forte di Exilles o il Forte di
Fenestrelle, potrebbero essere sede, anche perché, se pensiamo per esempio ad Exilles,
ben connesso ad un sistema ferroviario, potrebbe diventare, addirittura, un centro di
competenza o, insomma, dei centri di ricerca che potrebbero essere raggiunti in tempi
molto rapidi dalla città. Quindi questa volontà di renderli maggiormente noti, in
un’ottica UNESCO, potrebbe andare anche a connotarsi in quella direzione. Quindi,
sostanzialmente, quest’atto chiede di avviare un percorso, ovviamente, non da solo, ma
stimolare in cooperazione con la Regione Piemonte e la Regione Val d’Aosta, perché
ricordiamoci che in questo segmento, in questo settore delle Alpi, sono entrambe le
regioni ad avere una serie di situazioni di forti famosi. Vediamo anche il Forte di Bard
come è stato valorizzato, anche sotto il profilo culturale e delle iniziative degli eventi
che ha saputo ospitare, per istituire un comitato promotore che valuti appunto il...
diciamo, la sequenza delle azioni da intraprendere e, ovviamente, considerando le
potenziali ricadute sul territorio. Questo percorso va fatto anche sotto l’egida
dell’UNCEM, che è l’Unione Nazionale dei Comuni degli Enti Montani, per concertare,
diciamo, delle modalità di coinvolgimento dei Comuni che potrebbero essere interessati
a questa iniziativa. Questo è quanto attiene all’ordine del giorno. In quest’ottica si
inquadra bene quello della valorizzazione del patrimonio UNESCO, la mozione che
parimenti contestualmente ho presentato che riguarda, proprio, invece, Torino come
sede UNESCO, perché già Torino ospita una serie di realtà che sono patrimonio
dell’UNESCO, e che però a mio modo di vedere non sono..., diciamo così,
adeguatamente divulgate e pubblicizzate. Abbiamo avuto anche modo di audire l’attuale
Presidentessa dell’UNESCO italiana, la professoressa (incomprensibile) durante la
Commissione, che ci ha ben rappresentato come ci sono delle realtà, i cinque beni
UNESCO piemontesi, che velocemente ricordo, che sono quelli delle residenze Sabaude
e che quindi interessa in primo luogo Torino e le sue aree limitrofe, il Sacro Monte di
Belmonte, le palafitte del Lago di Viverone, i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e
Monferrato e infine Ivrea, Città Industriale del XX Secolo. È importante riconoscere e
ricordare anche che Torino nel 2014 è stata designata come Creative City per il Design
e che nel 2016 il Parco Collina è stato inserito dall’UNESCO nel programma MaB, Man
and the Biosphere Programme. Quindi queste sono valenze, io mi riferisco in particolare
a queste ultime due e soprattutto alle residenze Sabaude, che sono patrimonio proprio
nostro della città. Ahimè, oggi..., anche solo all’entrata di Torino, non c’è alcun
elemento visivo, un cartello, un’adeguata segnaletica, che possa indicare questo tipo di
valore. Allora, sostanzialmente, io credo che sia indispensabile, tra l’altro anche durante
la Commissione sono venute fuori delle suggestioni interessanti, che potrebbero essere,
anche in maniera molto semplice, apportate, ovviamente, io dico questo nel testo della
mozione, dell’atto, di farlo avvalendosi di Torino e provincia che è l’organismo,
diciamo, naturalmente preposto alla promozione turistica della città e della provincia,
per attivare una serie di elementi che, come dicevo, potrebbero rendere maggiormente
evidente questa importante risorsa culturale, con delle…, attuando anche un sistema,
sostanzialmente, di promozione con delle forme adeguate di evidenziazione dei siti dei
beni UNESCO, in particolare, come dicevo, riferendosi alle residenze Sabaude.

SICARI Francesco (Presidente)
Non la sento più. Capogruppo Tresso, io non la sento. Tresso, non sento più nulla.
Procediamo con gli interventi, eventualmente, farò poi intervenire nuovamente. Prego,
Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Grazie. Buongiorno a tutti e tutte. Ma, io solo per annunciare il mio voto favorevole ad
entrambi gli atti, immaginando che, diciamo, la tutela UNESCO possa fungere,
appunto, da… la tutela, da valorizzazione non intesa come valorizzazione economica e
credo che, appunto, come iniziativa sia, diciamo, da seguire. Mi auguro che,
onestamente, il patrimonio UNESCO futuro, se verrà riconosciuto, non faccia la fine
della Cavallerizza, che è patrimonio UNESCO, ma è stata venduta dal Comune di
Torino, quindi, diciamo che, non è un gran precedente per la città e forse sul cartello
all’inizio dell’ingresso della città si potrebbe mettere: “Benvenuti a Torino, la Città che
vende patrimoni UNESCO”. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo adesso con l’intervento della Vicecapogruppo Pollicino.

POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. Nell’appoggiare pienamente e con convinzione l’iniziativa del
collega Tresso, circa l’istituzione di un Comitato promotore per la costruzione di un
dossier di candidatura a patrimonio UNESCO, mi chiedo, peraltro, se il perimetro
geografico proposto sia l’unico possibile. Mi riferisco alla specificità alpina di quel
patrimonio fortificato. La diacronia dei manufatti mette insieme castelli e fortezze, vale
a dire restituisce sulla lunga durata manufatti di origine e progettazione diverse. Se li
(incomprensibile) tipicità di quel patrimonio si affida alla costruzione territoriale delle
terre di dominazione sabauda, l’area alpina non è un unicum. In questo senso si
potrebbe includere la sezione occidentale della Liguria, l’esempio oltrealpino del
circuito a Vauban, a Briançon, già riconosciuto dall’UNESCO, non si limita all’area
alpina, ma promuove una specifica tipologia di fortificazioni nate secondo progettazioni
originali. Inoltre molte fortificazioni, oggi oltrealpine, ma in origine sabaude, come le
(incomprensibile), sono partecipi di questa storia comune. Per ultimo concordo con la
definizione di Torino Città delle Alpi, magari specificando: Torino, Città delle Alpi
Occidentali. Naturalmente, come ho già annunciato, voterò favorevolmente ad ambedue
gli atti proposti. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Capogruppo Tresso. Vedo che è nuovamente collegato. Se vuole, può
intervenire nuovamente, per concludere quello che stava dicendo.

TRESSO Francesco
Grazie. Io sono andato avanti a parlare sereno come una Pasqua, ma non so dov’è
(incomprensibile) la connessione. Non so su…, se a valle del primo atto dell’ordine del
giorno, mi dica lei, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, a votare il primo atto.

TRESSO Francesco
Sì. Ma, niente, credo che, sostanzialmente, si sia capito. Aggiungevo solo due elementi
che forse erano in chiusura. Uno che ha particolarmente valenza, andare a votare questi
due atti oggi, anche se sarebbe stato più significativo farlo due settimane fa, data in cui
ricorreva il 75° anniversario della istituzione dell’UNESCO. Allora, comunque siamo in
prossimità di quella data, sono tre quarti di secolo ed è interessante che ricordiamo
quell’evento con un atto, anzi due atti del Consiglio Comunale. Dicevo anche che,
avvalendosi del fatto che Torino è stata, appunto, designata come Creative City per il
Design nel 2016, sarebbe interessante che a questo sistema di valorizzazione del sistema
UNESCO torinese si potesse affiancare il coinvolgimento, magari con un concorso,
proprio con i giovani designer torinesi, per riuscire ad individuare le forme più
opportune di segnalazione, di comunicazione di questa risorsa. Si possono individuare
delle segnaletiche, anche magari con uno stile, un design e anche con degli
accorgimenti, tipo QR Code, che possono essere posizionati in corrispondenza delle
residenze sabaude e che offrono la possibilità di circuiti che vanno a collegare, con
diverse modalità di trasporto, dalla bici ad altri sistemi, le varie residenze tra loro,
offrendo un circuito particolarmente di valore. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Controllo, ci sono... Prego, Vicepresidente Lavolta.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie, Presidente. Io ci tenevo a ringraziare, innanzitutto, i proponenti per questi
documenti, sia l’ordine del giorno, che la mozione, che mi vedono particolarmente
interessato a sostenere il percorso. Sono suggestioni interessanti, che però mi corre
l’obbligo ed anche il dovere, in parte d’ufficio, di evidenziare come atti importanti, se
coerentemente sostenuti da iniziative politiche che, in qualche modo, ne garantiscono in
una prima battuta, certo la candidatura con serietà e determinazione il raggiungimento
di questo riconoscimento, ma soprattutto che necessitano uno sforzo politico ed
amministrativo che sia all’altezza del riconoscimento. Lo dico perché, è per quello che
facevo riferimento al debito d’ufficio, perché a me, nella mia esperienza personale, è
capitato di interpretare, nel pieno svolgimento del servizio amministrativo, una
candidatura UNESCO, non nell’ambito, diciamo, del programma culturale, quanto nel
programma ambientale e in particolare mi è capitato non solo di costruire, definire con
il territorio, il dossier di candidatura con tutti gli attori interessati, con l’importante
contributo dell’Istituto City, ma anche di ottenere questo riconoscimento e faccio, in
particolare…, mi riferisco in particolare al primo caso di proposta e riconoscimento di
Urban MaB UNESCO, cioè quel programma dell’UNESCO che riconosce lo sforzo del
territorio nel coniugare ambiente e presenza antropica e presenza dell’uomo. Correva
infatti l’anno 2016 quando, nel marzo del 2016, l’UNESCO, in una sede internazionale,
eravamo a Lima, accettava questa sfida, quella che Torino aveva voluto lanciare nei
confronti di tutti gli altri territori, dicendosi pronta ad immaginare che la propria collina
potesse essere, per propria collina intendo, ovviamente, il territorio delle aree protette di
Collina Po, una riserva di biosfera italiana nell’ambito del programma MaB UNESCO.
Non solo la presentazione della candidatura, ma anche il lavoro approfondito, serio,
accompagnato dal Politecnico di Torino, dall’Università degli Studi, ci aveva permesso
di costruire una proposta credibile, che valorizza…, orientata alla valorizzazione dei
programmi storici della Città di Torino, da Torino Città d’Acque ad altri, e ci eravamo
impegnati nel marzo del 2016 ad assumerci una grande responsabilità di coerenza
rispetto a questa scelta ed in particolare, oltre alla tutela del patrimonio della collina e
quindi anche dei fiumi, anche ad una sua valorizzazione. Quello che a me dispiace
registrare, forse l’ho fatto una sola volta, per non risultare particolarmente antipatico
agli occhi dei colleghi, soprattutto quelli della Maggioranza, però mi è capitato solo in
una circostanza, di evidenziare che l’Amministrazione non aveva dato seguito a
quell’importante risultato. Quindi, io voterò convintamente questi due atti, ringrazio i
proponenti, evidenzio però, rispetto alle candidature in generale, che le medaglie, quelle
vere, in genere, stanno su da sole e cioè che, se lo si fa per immaginare che
l’Amministrazione possa aggiungere un riconoscimento tra gli altri, io credo che questo
sforzo possa essere orientato in altra direzione. Se invece nello spirito dei proponenti,
mi pare di aver capito, che questa rappresenti un’occasione vera, utile a rappresentare
un valore aggiunto nell’ambito di politiche integrate e coerenti, beh, allora non posso
che registrare, in questa circostanza, che purtroppo questo, nel recente passato, non è
avvenuto e quindi non possiamo che, tutti quanti, sperare che alla candidatura, invece,
questa, si accompagni uno sforzo coerente. Quindi, il mio voto sarà sicuramente
favorevole, con un velo di tristezza, perché, purtroppo l’ultima candidatura che ci ha
visto relazionarci con questa importante istituzione, che è l’UNESCO, non ha fatto fare
una bella figura all’Amministrazione, che non solo non ha voluto rendere onore a
questo riconoscimento, ma che non si è minimamente sforzata di essere coerente. Poi
qualcuno potrà dirmi: “Ma era un impegno che si era preso nel marzo del 2016
l’Amministrazione precedente”. Io continuo a credere che la Città sia una,
indipendentemente da chi la amministra, ancorché, temporaneamente. Non abbiamo…,
non ci sono cartelli in collina che lo segnalano. Purtroppo abbiamo assistito a degli
interventi, soprattutto sul patrimonio privato, in deroga a quelle che sono le regole
paesaggistiche, non voglio fare nomi, non voglio, in questa sede, annoiarvi tutti, però il
dossier, diciamo, della scarsa attenzione nei confronti del patrimonio della collina, in
questi anni, purtroppo, è ricco. L’unico, e di questo, invece, va dato atto
all’Amministrazione, l’unico sforzo coerente è stato quello di cercare di mantenere in
vita quell’importantissimo reticolato di sentieri collinari che caratterizza da sempre la
nostra collina, sicuramente è uno sforzo nell’ambito della forestazione, ma vi posso
garantire….

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Vi posso garantire che non erano questi gli elementi di ordinaria amministrazione che
erano previsti in quel dossier. C’era bisogno di uno sforzo straordinario che, purtroppo,
non abbiamo registrato. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Assessore Unia.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, grazie, Presidente, buon pomeriggio. Soltanto per…, visto che, probabilmente, non è
informato, anche se è stata la precedente Amministrazione a presentare la candidatura e
a far diventare MaB UNESCO l’area, appunto, delle colline del Po torinese,
probabilmente poi non ha seguito più. Quindi, ci tenevo a fare una precisazione, il
progetto, al di là dei cartelli che si possono vedere o non vedere in giro, che mi
sembrano, veramente, il minimo rispetto al lavoro incredibile ed enorme che sta facendo
non solo la Città di Torino, ma la Città di Torino insieme a tutti gli altri Comuni che
fanno parte, appunto, del percorso MaB. Un gran percorso che ha fatto sì che si potesse
costituire il Comitato direttivo, iniziare i lavori prendere dei finanziamenti da parte del
Ministero, stiamo andando avanti, stiamo andando avanti molto bene. Ci siamo
confrontati con tutti gli altri MaB italiani, insomma, al di là di quello che faccio io o che
fa la Città per questo, non vorrei che venisse sminuito anche il lavoro di colleghi che
invece lavorano negli altri Comuni, che insieme a me stanno proseguendo un lavoro che
aveva una sua… aveva una sua dignità, ma adesso ce l’ha molto più di prima.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Assessore Unia. Io non ho altri interventi al momento, all’interno della
chat.
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