Interventi |
ARTESIO Eleonora Dicevo che ho sottoscritto prima, e anche ora nella programmazione dei Lavori, la mozione della collega Tisi per l’assoluta necessità che questo tema riveste nella continuità dei Servizi Sociali e della qualità delle competenze professionali che vi sono assegnate in gran parte, purtroppo, dico purtroppo perché sottolineo la condizione di precarietà, consegnate a persone di grande competenza ma con una condizione contrattuale di carattere precario. Perché insistiamo come Consiglio Comunale su questo tema? Perché la possibilità di dare prosecuzione ai contratti definiti attraverso il ricorso alle Agenzie interinali non è vietata dalle leggi tant’è che altre Amministrazioni, ad esempio in ambito sanitario, hanno provveduto alla prosecuzione di questi incarichi anche oltre il famoso vincolo dei 36 mesi sulla cui interpretazione si sviluppa il contenzioso. Quindi la procedura non è vietata, ma sicuramente se l’Amministrazione comunale di Torino sta adottando le cautele, che purtroppo diventano rallentamenti sulla sicurezza dei servizi a cui assistiamo, è perché esiste un dubbio di carattere interpretativo di cui si è cercata soluzione con ricorso a livelli superiori di cosiddetta interpretazione autentica, vuoi i Ministeri di riferimento, vuoi l’ARAN, avendone evidentemente perché il Consiglio non è stato informato in maniera opposta, avendone evidentemente ancora ora o una non interpretazione o il rinvio a quello che io ritengo essere la necessità di oggi, cioè l’assunzione di una responsabilità da parte del Comune. Ora questa responsabilità, mi rendo conto, si sviluppa lungo due profili, uno è il profilo politico del Consiglio Comunale e della Giunta e uno è il profilo tecnico. I profili sono distinti e paralleli ma non sono certamente indifferenti l’uno agli altri, nel senso che non avendo oggi - almeno non avendola ricevuta i Consiglieri - una interpretazione opposta a quella che altre Amministrazioni invece hanno adottato, quindi avendo aperta anche la possibilità di dare continuità ai lavori in somministrazione oltre i 6 mesi, il consenso che il Consiglio Comunale potrebbe dare, con questo atto di indirizzo della collega Tisi, è anche un’indicazione di carattere operativo. Cioè, di fronte a una dimensione in cui la praticabilità formale è aperta a diverse soluzioni, l’interesse pubblico prevalente, non solo per come lo esprime il Consigliere comunale ma anche come lo esprime la sensibilità dei servizi e dei loro utenti, va nella direzione della continuità, quindi io credo che sia particolarmente importante corroborare gli incontri in Prefettura anche di questo conforto del Consiglio Comunale che si esprime nella direzione di trovare la forma giuridica per la continuità, sulla scia e sull’esempio di altre Amministrazioni che con altre figure professionali o con qualifiche analoghe hanno proceduto in questa direzione. La sensibilità sul tema rilevata in Commissione da tutte le forze politiche mi fa confidare che l’atto potrà essere approvato e dare questo ulteriore sostegno. Grazie. |