Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Presidente. Interrompo solo il video perché così abbiamo una linea migliore. Allora, questa mozione ha un significato ben più grande di quello che queste due pagine, di fatto, rappresentano, è veramente un’assunzione di responsabilità di quest’Amministrazione. Si tratta di restituire voce ai cittadini, ai territori per essere attori nelle decisioni sulle grandi opere, opere che non possono, anche se decise a livello nazionale o transnazionale, tappare la bocca alle Città, alle valli, ai piccoli Comuni che ne vengono interessati. Nel caso in particolare della Torino-Lione che nell’analisi costi- benefici che fu redatta dal Professor Ponti, nel caso appunto dell’ultimo tracciato, e ricordiamoci che si sono susseguiti ben 7 diversi tracciati, questa linea non aveva caratteristiche di sostenibilità ambientale e soprattutto economica. Già nel 1990, il Sindaco Zanone, della Città di Torino, aveva accolto il Sindaco di Lione e contraccambiato la visita. Allora i due Sindaci erano in accordo per realizzare quel tracciato. Sono passati 30 anni, il mondo è cambiato e sono cambiate le emergenze, lo ha ricordato bene il collega Malanca e questa Amministrazione cittadina democraticamente votata è anche, a nome della sua Sindaca, un’Amministrazione contraria a questa linea ferroviaria della Torino-Lione, anche i Sindaci di Lione all’indomani della elezione, il Sindaco ecologista Grégory Doucet all’indomani della sua elezione chiaramente in un’intervista dichiarava e si esprimeva dicendo: “Che esiste già un’infrastrutturazione ferroviaria che è sufficiente ed è su quella che dovremmo investire”. Ma non basta, anche il Sindaco di Grenoble, Éric Piolle, ha manifestato in ogni sede la sua posizione all’opera ritirando, già nel 2016, il proprio appoggio economico al progetto, ribadendo che lo Stato debba puntare sulla rete esistente e non dilapidare soldi in progetti di un’altra epoca. E sempre nelle premesse non possiamo non ricordare la testimonianza di una portavoce del Movimento no TAV, che è Dana Lauriola, trattenuta in carcere da mesi e su questo caso la stessa Amnesty International si è espressa con le parole che cito: “Esprimere il proprio dissenso pacificamente non può essere punito con il carcere. L’arresto emblematico del clima di criminalizzazione del diritto alla libertà di espressione e di manifestazione non violenta garantiti dalla Costituzione e da diversi meccanismi internazionali”. Per concludere, crediamo che i due Comuni debbano essere portavoce dei loro cittadini, insieme arrivare alla sottoscrizione di un documento comune per esercitare una pressione sui diversi Governi per non procedere al prossimo finanziamento settennale ma che vengano indirizzati ad altri finanziamenti come le linee locali, la mobilità del Trasporto Pubblico Locale perché, ricordiamoci, nell’opera principale di questa settimana linea non si è ancora scavato un metro, non è ancora iniziata come appalti né come opera. Grazie, Presidente. |