Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 23 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 26
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-02375
IMMOBILI DI PROPRIET? COMUNALE. APPROVAZIONE LINEE DI INDIRIZZO FINALIZZATE ALLA VALORIZZAZIONE DEI BENI ED ALLA SUCCESSIVA MODIFICA ED INTEGRAZIONE DEL PIANO DISMISSIONI 2020-2022.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Ogni programmazione relativa alla valorizzazione e alienazione delle proprietà
comunali è evidentemente un atto di programmazione molto significativo per qualunque
Amministrazione e non riconducibile semplicemente ad un inventario di valori
patrimoniali. Da questo punto di vista, come ho già detto in discussione in
Commissione, a me sembra che noi stiamo procedendo ad assumere una deliberazione,
peraltro molto composita nei contenuti, così come è emerso anche dall’illustrazione
dell’Assessore Iaria, che quindi rende anche molto complicata la valutazione di insieme
da parte del Consigliere, che può trovare ragioni di consenso su alcune parti, come nel
caso di acquisire locali destinati tradizionalmente, e in futuro da ridestinare, a funzioni
di attività comunale, come quelli per la riprografia, insieme ad altre operazioni che
invece suscitano maggiori perplessità. Perplessità che illustro sotto due profili: il primo
profilo è quello che riguarda tutto il capitolo relativo alla ridefinizione dei prezzi di base
d’asta delle attività dedicate all’edilizia e alla residenzialità universitaria; in modo
particolare ho ricordato in Commissione che periodicamente il Consiglio Comunale
aggiorna i propri indirizzi in ordine a Torino Città Universitaria e lo fa in maniera
ancora più puntuale soffermandosi sul tema degli studenti fuori sede e delle modalità di
accoglienza di residenzialità collettiva o di residenzialità individuali che la Città,
insieme all’offerta immobiliare diffusa, rendono disponibili. Ricordo, in particolare,
quanto fu dibattuto, ad esempio, l’investimento via Malta/via Lussimpiccolo
relativamente ai valori che si ritenevano attribuibili ai costi di locazione in quella
residenza relativamente alla possibilità di spesa degli studenti, oppure ricordo in
particolare il dibattito che si è svolto con interlocutore l’Assessore Giusta relativamente
alla tematica del mercato delle locazioni dedicato agli studenti. Quindi, quando si
adottano delle modalità relative a funzioni di questa natura ragionando esclusivamente
sui prezzi della base d’asta, a me pare che, rispetto all’organo di indirizzo politico,
venga meno una possibilità di inserire il giudizio di opportunità di queste operazioni
dentro all’analisi aggiornata delle finalità a cui sono destinate, e questo è il primo tema.
Il secondo tema mi preoccupa relativamente a un quadro più generale che vedo
emergere ed è relativo a tutta la questione del patrimonio immobiliare ricevuto per
trasferimento dalle IPAB, sulle quali sappiamo che esiste un vincolo per il quale i valori
introitati dalla Città devono essere destinati alle funzioni per cui le IPAB operavano e
acquisivano patrimonio, cioè alle funzioni di carattere socio-assistenziale. Questo
vincolo..., parliamo in questo caso di una piccola situazione, via Cardinal Massaia,
ereditata dalla “Piccola Casa di Carità Madonna di Campagna”, questa valutazione
viene confermata all’interno di questa deliberazione, ma c’è un procedimento che, se è
formalmente fondato, va però politicamente ragionato, e incrocio questa delibera con
una delibera che non arriverà all’attenzione del Consiglio Comunale, che è stata adottata
il 17, quindi la settimana scorsa, dalla Giunta, relativa al Buon Pastore e alle
disponibilità abitative del Buon Pastore in via Santa Chiara, dove la determinazione
della Giunta, dopo una valutazione patrimoniale di quei locali, è quella di assegnare le
entrate derivanti dalla vendita alla Divisione delle Politiche Sociali, contestualmente
liberando quei locali dal vincolo socio-assistenziale. Ora, a parte il fatto che forse
preliminarmente si dovrebbe in questo caso, come in quell’altro, ragionare se l’uso
diretto per fini socio-assistenziali da parte della Città non fosse prevalente o
interessante, il tema è questo: che progressivamente, anche in luoghi di pregio, come
poteva essere nel caso della delibera che ho citato per affinità, anche in luoghi di pregio,
che possono essere destinati, ad esempio, a funzioni di soddisfazione dell’emergenza
abitativa, si consente, attraverso una rinuncia al vincolo socio-assistenziale, di operare
in direzioni, diciamo, di mercato libero, conservando alle Politiche Sociali il valore
economico, stabilito peraltro su una base di congruità da parte degli Uffici Tecnici, che,
non sappiamo, sarà poi il valore da qui a qualche anno di quelli stessi edifici.
La terza e ultima questione, sulla quale mi volevo soffermare, è quella relativa al
rapporto Città e INFRA.TO su “ex Clinica Salus” in via Magenta: noi qui consegniamo
a INFRA.TO la possibilità di procedere sulla base di una manifestazione di interesse
che INFRA.TO ha fatto sapere alla Città essere pervenuta e stiamo di nuovo parlando di
un contesto immobiliare significativo, storicamente rilevante, collocato in una parte
centrale della città di cui il Consiglio Comunale non sa la destinazione, perché noi non
conosciamo qual è la manifestazione di interesse pervenuta, quale funzione vi verrà
allocata. Quindi, questa deliberazione nella sua sintesi ha precipuamente un valore di
carattere contabile-finanziario, di cui io capisco anche la necessità, ma che in qualche
modo non consente al Consiglio Comunale una valutazione di merito sull’opportunità di
alienazioni e sull’opportunità di valorizzazioni, quindi da questo punto di vista non può
incontrare il mio favore, ma spero che almeno che i ragionamenti che ho cercato di
svolgere possano interessate il Consiglio e la Giunta. Grazie.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)