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SICARI Francesco (Presidente) Adesso proviamo a vedere se abbiamo per le comunicazioni il Vicepresidente Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Lavolta c’è. SICARI Francesco (Presidente) Lavolta c’è e l’Assessore Unia? UNIA Alberto (Assessore) Presente. SICARI Francesco (Presidente) Okay. Allora, possiamo riprendere le comunicazioni rimaste in sospeso. Prego Assessore Unia per la risposta. UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie, Presidente, ringrazio anche il Vicepresidente Lavolta per la pazienza e mi scuso veramente per il disguido però, come vede, alla fine ce l’abbiamo fatta. Con riferimento, appunto, alle modifiche statutarie della società TRM, queste si riferiranno unicamente a variazioni che hanno già avuto l’avallo del Consiglio Comunale, senza alcuna apertura a ulteriori soggetti privati. In particolare, per quanto attiene ai soggetti possibili cessionari delle azioni della Città, queste potranno essere acquisite dopo le prossime modifiche statutarie, appunto - che tra l’altro sono ancora in discussione, quindi stiamo ancora facendo ulteriori valutazioni -, oltre che dal socio operativo Gruppo IREN, esclusivamente da gruppi pubblici e loro società controllate, ai sensi dell’articolo 2359 del Codice Civile, quindi: Regione Piemonte, Città Metropolitana, Comuni, Enti Pubblici della Città Metropolitana e società controllate dai predetti Enti elencati. Questo è quanto…, appunto, l’oggetto di questa richiesta di comunicazione, per cui rimane, sostanzialmente, avallato quanto approvato in Consiglio Comunale circa… LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Posso? SICARI Francesco (Presidente) Certo, assolutamente sì. Prego, Vicepresidente Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) È abbastanza sorprendente la risposta dell’Assessore Unia. La mia richiesta di comunicazioni era riferita a quanto abbiamo appreso dai giornali e cioè che dopo quattro anni quest’Amministrazione procede alla dismissione pressoché totale della partecipazione propria - della Città di Torino stiamo parlando - delle quote del termovalorizzatore di TRM. Noi sappiamo tutti che il 27 luglio la Città di Torino ha pubblicato un avviso che era finalizzato alla raccolta di manifestazioni di interesse per l’acquisto di azioni ordinarie della società TRM; sappiamo anche che questa procedura a un certo punto, intorno…, se non sbaglio in data 30 settembre, ha visto la partecipazione di una società in house, non della Città di Torino, ma che è ACEA di Pinerolo; abbiamo letto sui giornali che il Sindaco di Pinerolo non era propriamente d’accordo, ma saranno problemi di Pinerolo, insomma, era abbastanza contrariato e aveva espresso una richiesta di un supplemento di informazione; siamo nel pieno di una gara a doppio oggetto e la Città di Torino propone una modifica dello Statuto. A me risulta che nelle gare a doppio oggetto lo Statuto sia una parte correlata alla gara e quindi la prima domanda che io volevo porre è se è vero che noi siamo ancora nella procedura di gara e se, addirittura, non solo siamo nella procedura di gara perché non si è perfezionato, a valle della manifestazione d’interesse, il trasferimento delle azioni ad ACEA, ma addirittura la procedura è stata prorogata fino al 31/12/2020, quindi altri soggetti potranno ancora manifestare l’interesse. Mi dispiace che l’Assessore abbia risposto così in modo netto, perché, probabilmente, lui immaginava che io facessi la solita polemica, per carità solita, evidente, nel senso che se il Movimento 5 Stelle pensava all’inizio, solo quattro anni fa di chiudere il termovalorizzatore e di affamarlo, così diceva in campagna elettorale, oggi, di fatto, sta sfamando, questo termovalorizzatore, la Città con utili, dividendi e con dismissioni quote, ma non era questo l’oggetto della mia richiesta di comunicazione. Io volevo solo proprio sapere, innanzitutto, se è corretto che in una fase di gara si proceda alla modifica dello Statuto. Chi ha partecipato, nello specifico ACEA, sicuramente nel mese di settembre avrà letto le carte, quindi uno Statuto che oggi viene modificato e questa è una domanda semplice, quella che faccio io. Però, nello specifico, quello che l’Assessore dice non è propriamente vero, perché la modifica che l’Assessore Rolando ha trasferito ai soci è questa, l’articolo è l’articolo 8 e propone che questo articolo venga modificato da questa formula che leggo: “Il socio privato operativo industriale non potrà essere titolare di più dell’80% del capitale sociale” questo dice oggi lo Statuto di TRM, cioè che il socio privato, IREN nello specifico, non può essere titolare di più dell’80% del capitale sociale. Quello che propone l’Assessore Rolando come modifica è che, questa è la versione che dovrebbero votare gli altri soci: “Il socio privato operativo industriale dovrà essere titolare di almeno l’80% del capitale sociale”, insomma non è una modifica dello Statuto, diciamo, non si stanno aggiustando le virgole, non è una correzione lessicale, qui c’è un elemento sostanziale. Cioè, IREN, era su questo che io volevo riflettere con l’Assessore - probabilmente non era chiara la mia richiesta di comunicazione, anche se i giornali erano chiarissimi da questo punto di vista oggi e nei giorni scorsi -, qui IREN che la politica, le Istituzioni, ma soprattutto una gara aveva definito che avrebbe potuto detenere quote per massimo l’80% del capitale sociale, con una modifica dello Statuto, quindi con una semplice votazione dell’assemblea si va a cambiare quelle che erano le regole, diciamo, a valle di quella gara e si estende la possibilità a IREN di poter detenere più dell’80%. Ma scusate, ma se io avessi partecipato a quella gara a suo tempo o avessi deciso di non partecipare perché l’80% per me era poco, oggi mi stupirei di questa possibilità, di questa facoltà che non è vero, Assessore… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) … che è stata approvata dal Consiglio Comunale, questa è una forzatura che, secondo me, va ben approfondita e va ben ponderata anche perché, di fatto, IREN così diventa un partner industriale all’interno di una società che è a controllo pubblico, fino ad oggi, ma, nel momento in cui avvenisse questa modifica dello Statuto, diventerebbe una società commerciale e di questo io mi preoccuperei, non solo per una generica coerenza con il cancrovalorizzatore, che animava le manifestazioni del Movimento 5 Stelle nel 2016, quanto piuttosto perché si sta snaturando una società di cui sarebbe bene continuare a mantenere il controllo pubblico. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Do ora la parola al Consigliere Mensio, prego ne ha facoltà per cinque minuti. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Io leggo un articolo di giornale che dice: “Il Comune di Torino si è aggiudicato il primato per il volume di dismissioni effettuato nel 2012 incassando 230 milioni di euro. Tre i gioielli venduti dalla Giunta Fassino”; non mi viene in mente in questo momento, abbia pazienza, ho un vuoto di memoria, chi era l’Assessore all’ambiente nella Giunta Fassino, così non mi viene in mente, sono un po’ stanco alle 20.12, comunque… LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Ero io, Consigliere Mensio, ero io. MENSIO Federico Presidente, io non ho interrotto nessuno. SICARI Francesco (Presidente) Per favore, andiamo avanti. MENSIO Federico Comunque, era stato venduto: AMIAT, TRM e SAGAT. Tra l’altro, il Sindaco di allora in questo articolo in un virgolettato dice: “Il Comune rimane in tutte le società e sappiamo di aver fatto una buona scelta, acquisendo un partner che ha una politica industriale”, ecco, il partner in questione era una commistione tra il fondo F2i e IREN. Questo accadeva nel 2012 e, tra l’altro, in un articolo, si dice che F2i e IREN avranno così il controllo di TRM, quindi il controllo di TRM con l’80% ce l’avevano già i privati; quando l’articolo, che credo cita il Consigliere che ha fatto la richiesta di comunicazioni, dice che non c’è controllo pubblico, il controllo pubblico non c’è dal 2012 perché ricordo che la norma parla di controllo pubblico quando c’è il 50,1% di quote in mano pubblica, qui siamo dal 2012, da otto anni con l’80% in mano ai privati, ma non solo, perché adesso ci si lamenta che IREN possa salire nelle quotazioni dell’inceneritore, e va bene, peccato che questa cosa sia stata fatta nel 2018 e esattamente all’inizio dell’anno dove, tra l’altro, c’è scritto, in un altro articolo, “IREN si compra tutto il termovalorizzatore del Gerbido”, in realtà, aveva comprato la quota di F2i che rappresentava il 51% salendo finalmente all’80% già citato. Bene, di cosa vogliamo parlare? Vogliamo parlare di controllo pubblico? Beh, il controllo pubblico non c’è dal 2012, vogliamo parlare di rendimento, di quote, di dividendi? Devo ricordare che i dividendi sono aumentati anche grazie allo “Sblocca Italia” voluto dal Governo Renzi già PD - poi Renzi ha fatto un’altra scelta, magari qualcuno lo ha anche seguito, ecco -, dove non si parla più di quantità rifiuti, ma di massimo carico termico per tutti gli inceneritori. Vogliamo parlare di “affamare” l’inceneritore? Sì, la raccolta differenziata è stata ripresa e aumentata dal 2016, fino al 2016 dal 2011 è stata bloccata, dal 2011 al 2016 è stata bloccata la crescita della raccolta differenziata ed è lì che si fa la differenza. Ora, il combinato disposto di non aumentare la raccolta differenziata, anzi, di aumentare la raccolta differenziata, del fatto che una legge voluta dal Governo Renzi del PD abbia permesso agli inceneritori di incamerare qualsiasi cosa, portando la quantità di rifiuti a una quantità ben superiore a quella prevista in sede progettuale dell’inceneritore… Vogliamo parlare del fatto che nel 2012 prima e nel 2018 la Città di Torino, nell’Amministrazione Fassino, di cui non ricordo ancora, ma forse mi è stato detto prima - ma ho la memoria a breve termine, un po’ claudicante in questo momento - che l’Assessore all’Ambiente di allora abbia avallato queste scelte di vendita, beh, abbiate pazienza… Poi mi stupisce tutta una serie di altre considerazioni fatte sull’articolo, credo uscito ieri o l’altro ieri su “la Repubblica” e ci sono addirittura anche esponenti regionali che si immaginano chissà quale trama alle spalle, ma i Consiglieri Regionali con la Legge 1 del 2018, quando c’era la Giunta Chiamparino del PD in Regione, che ha voluto far sì che gli impianti fossero in gestione regionale, ma dov’erano? Dov’erano questi Consiglieri Regionali? È la Regione che ha deciso che quell’impianto - e così rispondo anche ad alcune polemiche su quell’articolo - ha voluto far sì che quell’impianto fosse l’unico impianto regionale in mano e in gestione alla Regione che in allora era di Amministrazione del PD. Allora, non facciamo polemiche, la delibera di votazione della cessione del 17,35% di quote è già stata votata, è stata fatta una gara, chi ha deciso di partecipare ha partecipato, chi ha deciso di non partecipare non ha partecipato, io faccio solo un invito all’Assessore, che ringrazio delle risposte, che mi sembrano puntali e precise e che non volevano essere una risposta a una provocazione… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. MENSIO Federico Sì, faccio solo l’invito che è quello di, siccome il mandato è di vendere fino al 17,35%, ove si trovino maggiori risorse da altre fonti, ecco, magari quella quota non sia… non ridurre la quota all’1% alla Città di Torino, ma mantenere il più possibile. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Io non ho altre richieste di intervento in merito alla richiesta di comunicazioni e quindi possiamo dare per discusse le comunicazioni. |