Interventi |
CARRETTO Damiano Grazie. Buongiorno a tutti. Allora, io volevo solo fare un paio di considerazioni. Ho ascoltato il dibattito, gli interventi di tutti, però credo che ci siano un paio di questioni da sottolineare: la prima è, come ha detto il Consigliere Mensio, diciamo, che fare propaganda politica populista di taglio dei costi della politica, facendo leva su una pandemia globale, mi sembra un po’ di cattivo gusto, ma questo è un mio pensiero personale e anche perché, appunto, credo che il mondo andrà avanti dopo questa pandemia e non significa che tutte le scelte che stiamo facendo adesso politicamente debbano essere in ottica pandemica, io credo che bisogna pensare anche a cosa succederà dopo, e quello che deve succedere è che gli Enti funzionino meglio; l’altra considerazione, vabbè, volevo solo fare un piccolo appunto: la questione della pista ciclabile in via Servais, è stato semplicemente modificato il progetto e migliorato il progetto per rendere quella pista ciclabile funzionale nel collegamento Torino- Collegno, senza dover spedire i ciclisti in via Servais per poi farli tornare giù perché non dessero fastidio agli automobilisti, ma questo forse… chi ha parlato di quel caso non conosce né la Circoscrizione né il tracciato e né quello che comporta quel progetto e perché quel progetto è stato pensato in quel modo; ultimo aspetto, ogni volta che si evoca la Corte dei Conti, la Corte dei Conti agisce sulla base di due principi che sono il dolo e la, diciamo, negligenza, in questo caso non credo ci sia né dolo né negligenza e credo ci sia anzi uno studio attento, un percorso durato più di un anno, di una Commissione che ha rilevato che la scelta politica più coerente e che fa gli interessi dei cittadini, e quindi contribuisce al miglior funzionamento dell’Ente, sia quella che viene proposta in un questa delibera. Quindi, diciamo che la Corte dei Conti la lascerei tranquilla, se non nel momento in cui magari qualcuno sceglierà di (incomprensibile) a 600 milioni di euro, non so, di debiti sui cittadini torinesi per finanziare la Metro 2, magari, non so, la Corte dei Conti qualcosa potrebbe aver da dire se andiamo in questa logica, ma… (audio interrotto). Se 2 milioni all’anno valgono più di 600 milioni, non lo so, forse la mia concezione di matematica è un po’ spostata. Quindi, io credo che quando si fanno dei ragionamenti vadano fatti bene, con coerenza, pensando al complesso di quello che si va a modificare con una delibera del genere e con l’istruttoria che è stata fatta; quindi, eviterei facili populismi fuori luogo, in questo caso credo totalmente fuori luogo, e piuttosto, e io su questo sono anche d’accordo con il Consigliere Fornari…, del fatto che ci sarà una carenza di personale, ci sarà una carenza di personale perché le Amministrazioni precedenti non hanno mai, mai, mai fatto un Piano sul personale, hanno sempre e comunque accettato il fatto che, ad un certo punto, il personale sarebbe diminuito naturalmente, senza pensare alla conseguenza sui servizi, ma io, che conosco un po’ meglio la parte degli Uffici Tecnici, lo so che sarà un grosso, grosso problema il Settore Tecnico del Comune, l’Urbanistica, l’Edilizia, i Trasporti e via dicendo e io credo che la vera battaglia da fare è quella di consentire al Comune di Torino di poter assumere. Noi non possiamo pensare di fare i ragionieri e di dire: “La Corte dei Conti ci ha chiesto di tagliare”, no, la Corte dei Conti ci ha chiesto di far quadrare i conti, mettiamola così; quindi, piuttosto ragioniamo su come tagliare il debito, su come modificare il debito, su come non fare ulteriore debito e piuttosto pensare a come assumere, cosa che forse è un po’ più utile per i cittadini. Quindi, io su questo vorrei che si lavorasse perché, appunto, ci sono dei settori che andranno in crisi, in crisi pesante e con delle ricadute pesantissime per quel che riguarda i cittadini. Quindi, non partiamo dal presupposto che i dipendenti del Comune di Torino debbano per forza scendere, perché sotto una certa soglia il Comune non eroga più servizi, non fa più progettazioni, non cura più le manutenzioni e via dicendo. Quindi, ad un certo punto, tagliare le spese è puro e semplice populismo… CARRETTO Damiano E concludo. Dobbiamo far funzionare l’Ente questa è la nostra responsabilità, non fare campagna elettorale. Grazie. |