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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2020-02270
RIFORMA DEL DECENTRAMENTO E DELLA PARTECIPAZIONE - APPROVAZIONE MODIFICHE REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO.
Interventi
CARRETTO Damiano
Grazie. Buongiorno a tutti. Allora, io volevo solo fare un paio di considerazioni. Ho
ascoltato il dibattito, gli interventi di tutti, però credo che ci siano un paio di questioni
da sottolineare: la prima è, come ha detto il Consigliere Mensio, diciamo, che fare
propaganda politica populista di taglio dei costi della politica, facendo leva su una
pandemia globale, mi sembra un po’ di cattivo gusto, ma questo è un mio pensiero
personale e anche perché, appunto, credo che il mondo andrà avanti dopo questa
pandemia e non significa che tutte le scelte che stiamo facendo adesso politicamente
debbano essere in ottica pandemica, io credo che bisogna pensare anche a cosa
succederà dopo, e quello che deve succedere è che gli Enti funzionino meglio; l’altra
considerazione, vabbè, volevo solo fare un piccolo appunto: la questione della pista
ciclabile in via Servais, è stato semplicemente modificato il progetto e migliorato il
progetto per rendere quella pista ciclabile funzionale nel collegamento Torino-
Collegno, senza dover spedire i ciclisti in via Servais per poi farli tornare giù perché non
dessero fastidio agli automobilisti, ma questo forse… chi ha parlato di quel caso non
conosce né la Circoscrizione né il tracciato e né quello che comporta quel progetto e
perché quel progetto è stato pensato in quel modo; ultimo aspetto, ogni volta che si
evoca la Corte dei Conti, la Corte dei Conti agisce sulla base di due principi che sono il
dolo e la, diciamo, negligenza, in questo caso non credo ci sia né dolo né negligenza e
credo ci sia anzi uno studio attento, un percorso durato più di un anno, di una
Commissione che ha rilevato che la scelta politica più coerente e che fa gli interessi dei
cittadini, e quindi contribuisce al miglior funzionamento dell’Ente, sia quella che viene
proposta in un questa delibera. Quindi, diciamo che la Corte dei Conti la lascerei
tranquilla, se non nel momento in cui magari qualcuno sceglierà di (incomprensibile) a
600 milioni di euro, non so, di debiti sui cittadini torinesi per finanziare la Metro 2,
magari, non so, la Corte dei Conti qualcosa potrebbe aver da dire se andiamo in questa
logica, ma… (audio interrotto). Se 2 milioni all’anno valgono più di 600 milioni, non lo
so, forse la mia concezione di matematica è un po’ spostata. Quindi, io credo che
quando si fanno dei ragionamenti vadano fatti bene, con coerenza, pensando al
complesso di quello che si va a modificare con una delibera del genere e con l’istruttoria
che è stata fatta; quindi, eviterei facili populismi fuori luogo, in questo caso credo
totalmente fuori luogo, e piuttosto, e io su questo sono anche d’accordo con il
Consigliere Fornari…, del fatto che ci sarà una carenza di personale, ci sarà una carenza
di personale perché le Amministrazioni precedenti non hanno mai, mai, mai fatto un
Piano sul personale, hanno sempre e comunque accettato il fatto che, ad un certo punto,
il personale sarebbe diminuito naturalmente, senza pensare alla conseguenza sui servizi,
ma io, che conosco un po’ meglio la parte degli Uffici Tecnici, lo so che sarà un grosso,
grosso problema il Settore Tecnico del Comune, l’Urbanistica, l’Edilizia, i Trasporti e
via dicendo e io credo che la vera battaglia da fare è quella di consentire al Comune di
Torino di poter assumere. Noi non possiamo pensare di fare i ragionieri e di dire: “La
Corte dei Conti ci ha chiesto di tagliare”, no, la Corte dei Conti ci ha chiesto di far
quadrare i conti, mettiamola così; quindi, piuttosto ragioniamo su come tagliare il
debito, su come modificare il debito, su come non fare ulteriore debito e piuttosto
pensare a come assumere, cosa che forse è un po’ più utile per i cittadini. Quindi, io su
questo vorrei che si lavorasse perché, appunto, ci sono dei settori che andranno in crisi,
in crisi pesante e con delle ricadute pesantissime per quel che riguarda i cittadini.
Quindi, non partiamo dal presupposto che i dipendenti del Comune di Torino debbano
per forza scendere, perché sotto una certa soglia il Comune non eroga più servizi, non fa
più progettazioni, non cura più le manutenzioni e via dicendo. Quindi, ad un certo
punto, tagliare le spese è puro e semplice populismo…

CARRETTO Damiano
E concludo. Dobbiamo far funzionare l’Ente questa è la nostra responsabilità, non fare
campagna elettorale. Grazie.

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