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FORNARI Antonio Sì, grazie Presidente. L’emendamento, ovviamente, questo emendamento chiede poi - che si collega anche agli altri emendamenti successivi - di rivedere una parte in cui si scrive, e io lo vado a leggere, che non si procede alle 5 Circoscrizioni, ma a 8 perché gli obiettivi che c’erano precedentemente non sono stati conseguiti; ma gli obiettivi non sono stati conseguiti, perché? Nessuno lo spiega o lo dice perché. Perché, ad esempio, in Circoscrizione 8 hanno voluto tenere due sedi per il Consiglio di Circoscrizione; alla Circoscrizione 2 hanno avuto seri problemi di Maggioranza, sono 4 anni che litigano anziché pensare alla Circoscrizione, quelli sono stati i motivi perché non ci sono stati i risparmi e, di conseguenza, la questione fondamentale è che tornare indietro non ha una giustificazione, nessuno giustifica il motivo del tornare a 8 Circoscrizioni. Io lo chiedo qui, perché la Presidente Paoli non l’ha detto nel precedente intervento, ha preferito insultare piuttosto che entrare nel merito. Allora lo chiedo al Partito Democratico, visto che loro avevano votato la precedente Riforma di riduzione a 5 Circoscrizioni, mi spiegate perché invece adesso volete tornare a 8, io non l’ho capito, magari voi che avete seguito la Commissione Onofri, dove mi risulta che in quella Commissione è stata affrontata la questione dei costi e dei numeri, perché è bello parlare di democrazia, di partecipazione, ma poi purtroppo bisogna anche affrontare la questione dei numeri, dei dati, sia di personale che di risorse, perché è con quello che poi si fanno le cose, non si fanno solo con le buone intenzioni e in quella Commissione Onofri questo tema era stato trattato, purtroppo in quest’ultima Commissione Decentramento non mi è stata data la possibilità. Io ero un membro di quella Commissione, chiesi a luglio “Facciamo una Commissione per sentire la Presidente Onofri, facciamo una Commissione per parlare di numeri, di dati numerici”, mi hanno detto che ormai i lavori erano chiusi e non se ne parlava più, poi in realtà siamo arrivati a novembre. Quindi, non si è mai affrontata la questione dal punto di vista numerico dei dati, perché qualcuno parlava anche del principio di sussidiarietà, corretto, io sono d’accordo, ottimo, ma a fianco al principio di sussidiarietà ci deve essere anche un’autonomia finanziaria come succede nei Municipi, qualcuno fa il riferimento di Milano, di Roma, perché lì funzionano? Perché lì c’è un’autonomia finanziaria dei Municipi, cioè spendono tot., cioè incassano tot e spendono tot. quindi hanno sempre il pareggio di bilancio. Invece, le nostre Circoscrizioni ricevono un budget annuale e sono propense a spendere tutti quei soldi perché hanno paura, l’anno successivo, di avere dei tagli, quindi c’è un incentivo a spendere sempre di più le risorse, spenderle a volte anche male, perché comunque hanno paura poi di avere dei tagli negli anni successivi quindi li spendono magari a volte anche non con un criterio logico e quindi di conseguenza si ha una situazione perversa che porta le Circoscrizioni a non funzionare o a funzionare male, perché negli anni - basta vedere i dati - hanno avuto continuamente tagli dal Comune proprio perché gestivano male queste risorse. Quindi così come sono, quindi finché non ci sarà una riforma e quindi si permetterà di avere dei Municipi, le Circoscrizioni con il sistema attuale, con la legge attuale non possono funzionare perché non hanno un’autonomia finanziaria e quindi, di conseguenza, se noi continuiamo a tenere in piedi delle strutture che nei prossimi anni non avranno personale, non avranno risorse, ma avranno più competenze, come diceva il Consigliere Versaci, avremo dei danni irreparabili che qualcuno non evidenzia. Cioè il danno irreparabile noi ce l’abbiamo perché continueremo ad avere 8 Circoscrizioni, ma senza personale, perché il colmo sarà che avremo due Circoscrizioni quindi due strutture politiche e magari un unico tecnico che dovrà seguire tutte e due le Circoscrizioni, quindi avremo un tecnico comunale che dovrà fare riferimento al Presidente x, al Presidente y e quindi, di conseguenza, un caos che vi lascio immaginare con il rischio poi di dover, proprio per mantenere queste strutture politiche, c’è il rischio di dover tagliare i servizi. Quindi, magari al cittadino di Falchera, a cui chiuderanno la sede anagrafica, cosa risponderemo? Io lo chiedo anche a quelli che si candidano come Sindaci, che cosa andrete a raccontare ai cittadini di Falchera se per caso gli anni prossimi andrete a dover chiudere una sede anagrafica? Gli direte: “Eh, però puoi andarti a lamentare dal Consigliere di Circoscrizione o dal Presidente di Circoscrizione, perché purtroppo le risorse le abbiamo utilizzate per mantenere una struttura politica anziché garantire i servizi ai cittadini”, perché basta dare un dato, con quei 2-3 milioni di euro noi potremmo magari assumere 30-40 persone in più per il Comune di Torino e quindi migliorare i Servizi anagrafici, migliorare i Servizi per le pratiche edilizie, quindi assumere architetti, invece no diciamo che è fondamentale, cioè assolutamente garantire una struttura politica circoscrizionale dove non c’è autonomia finanziaria e quindi regna il caos, non c’è un rapporto, un filo logico tra la struttura del personale amministrativo e quindi la struttura del Comune di Torino, che è scritto nelle delibere, io ve l’ho detto prima, le delibere, vi ho fatto riferimento ci sono delibere in cui dicono che negli anni prossimi dovremmo ridurre il personale delle Circoscrizioni. Mi spiegate come faranno i Presidenti di Circoscrizione a garantire dei servizi se non avranno il personale? Questa risposta non mi è stata data da nessuno; come faremo a migliorare i servizi per i cittadini o comunque a garantire una qualità alta senza risorse? Purtroppo, questa risposta non c’è. Si difende, a spada tratta, una decisione che avrà dei danni irreparabili, questo bisogna dirlo. Quindi, di conseguenza, la mia proposta è: magari sospendiamola, cerchiamo un modo per… ridiscutiamone, c’è una pandemia, ma possibile che con una pandemia in corso tutti si sono fermati a riflettere, invece noi non possiamo continuare a rifletterne e rivedere questa decisione? Non lo capisco, io sinceramente non capisco questa voglia di andare come un treno contro un muro a tutta velocità, e perché? Perché ormai abbiamo deciso così, la Commissione Decentramento ha deciso così e quindi si va avanti. Quindi, lo richiedo, lo chiedo visto che adesso in questa discussione c’è questo emendamento, rivediamo questa situazione, riduciamo a 4 Circoscrizioni, poi eventualmente la prossima Amministrazione le riporterà a 5, le riporterà a 6, farà un discorso, come diceva il Consigliere Mensio, sui confini, andrà a rivedere, a fare un lavoro più specifico sui vecchi quartieri storici, ma in questo momento, in una situazione di emergenza, la questione fondamentale è non fare dei danni irreparabili alla nostra Amministrazione e ai cittadini torinesi per i prossimi cinque anni. Grazie. |