Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2020-02270
RIFORMA DEL DECENTRAMENTO E DELLA PARTECIPAZIONE - APPROVAZIONE MODIFICHE REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO.
Interventi
TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Oggi siamo nella battuta conclusiva di un lavoro che ci ha visto
impegnati per quasi un anno e mezzo. Devo dire che, a mio modo di vedere, è stato un
lavoro serio e io ho apprezzato particolarmente il fatto che abbia visto la collaborazione
di tutti, della Presidente Paoli, di tutti i Commissari che hanno partecipato, dei
Presidenti di Circoscrizione, che ringrazio insieme agli altri e che hanno avuto un ruolo
anche importante nel darci conto di quelle che sono le situazioni che loro stessi avevano
vissuto in tema di decentramento, e poi anche di tutti i Consiglieri di Circoscrizione e
dei cittadini che abbiamo incontrato negli incontri che sono stati previsti itineranti, poi,
ahimè, l’emergenza Covid ci ha costretti a renderli poi fattivi in remoto, però almeno
c’è stato un tentativo di recarsi anche nelle Circoscrizioni, seppur poi in parte
virtualmente, per raccogliere osservazioni e impressioni, e secondo me questo è stato un
lavoro comunque prezioso, che ci ha consentito anche di rendere maggiormente
aderente anche alle esigenze la riforma che oggi andiamo a votare con questa delibera.
Io credo che, anche tenendo conto di quello che è stato il tempo piuttosto limitato, forse
un errore - l’avevo già sottolineato in altre circostanze - è stato anche quello di avviare i
lavori della Commissione non particolarmente tempestivamente nell’arco di questa
consiliatura, siamo partiti di fatto a giugno, cos’era, dell’anno scorso. (Audio
interrotto)... potevano sicuramente essere, come sempre, migliori, anche più coraggiosi,
diciamolo, ma io credo che sia un buon punto di partenza. Come già ha detto nel suo
intervento la Presidente Paoli, questa è una rivisitazione del decentramento, che poi si
concretizza nei tre punti che sono stati richiamati, e quindi: il Regolamento stesso, le
competenze che vengono assegnate alle Circoscrizioni, e le Consulte di Quartiere, che
consentono comunque di dare un ruolo più definito e secondo me anche più importante
alle Circoscrizioni. Sicuramente sarà necessario far seguire degli atti, che investano
anche in termini di risorse economiche e di risorse umane. Negli incontri che abbiamo
avuto con gli uffici abbiamo visto come il personale delle Circoscrizioni sia molto
sottodimensionato rispetto alle esigenze e anche rispetto al complesso delle risorse
umane presenti nella macchina comunale, diciamo. Così pure dal punto di vista del
Bilancio, le cifre stanziate hanno avuto un declino, cioè un declino... un abbassamento,
una riduzione complessiva, che nell’arco del decennio ha portato a limitare moltissimo
le risorse destinate poi alle Circoscrizioni come spesa diretta.
Io credo che, se il decentramento è una politica su cui un’Amministrazione, una Città
vuole puntare, è necessario investire. Ecco, io credo che una cosa che abbiamo
verificato, devo dire con una convergenza almeno della maggior parte, mi sembra di
poter dire, dei Consiglieri e dei Commissari che hanno partecipato ai lavori, è che il
decentramento non deve essere visto come un’occasione di risparmio. Potrà esserlo nel
tempo, ma per poterlo rendere efficace e se politicamente l’intento prioritario è quello di
dare maggiore vicinanza, partecipazione e responsabilità al territorio e ai cittadini, deve
essere un qualcosa su cui si investe. Ce l’ha spiegato molto bene anche il responsabile
del decentramento della Città di Milano: loro hanno avuto, ovviamente, una riforma che
si poneva su dei binari diversi, in quanto, secondo la Legge sull’Ordinamento sugli Enti
Locali, loro hanno costituito dei Municipi, ma sicuramente ci ha fatto capire bene che si
è trattato di un investimento anche in termini di risorse.
Io credo sia un buon punto di partenza, come dicevo, e anche il tentativo che è stato
fatto di perimetrare meglio il ruolo delle Circoscrizioni, dando, come già è stato
richiamato nell’intervento che mi ha preceduto, delle competenze più specifiche. Io
penso che sia stato importante, per esempio, vedere come si sia cercato anche di dare
una maggiore possibilità di partecipazione. Io penso, per esempio, al dimensionamento
scolastico, la possibilità di nominare dei rappresentanti per le scuole paritarie, anche
sullo sport, sul lavoro e commercio, si cerca di dare maggiore peso ai pareri delle
Circoscrizioni. Questo sicuramente, anche con la scelta e negli articoli che sono stati
modificati del Regolamento, per esempio i pareri richiesti, come è stato accennato
sull’urbanistica, sulle varianti, eccetera, e poi con il ruolo sulle Consulte, che cercano di
avere quindi una maggiore fluidità nel rendere partecipativa la presenza dei cittadini che
intendono spendersi e progettare e anche dare una progettualità su alcuni temi.
Il tema fondamentale che è stato toccato, cioè l’articolo 2, che mantiene le otto
Circoscrizioni attuali, io credo sia stato ampiamente valutato, anche con una dovizia di
elementi, di analisi e di esperienze anche da chi aveva vissuto l’accorpamento, che
hanno di fatto reso impossibile ritornare ai punti che erano stati definiti dalla
Commissione (incomprensibile) della precedente legislatura. Si è ritenuto, ma a valle di
un’analisi che secondo me è stata comunque esaustiva e chiara, mantenere l’attuale
assetto ad otto Circoscrizioni, proprio in virtù del fatto che sono stati ben noti i problemi
che si sarebbero dovuti superare in una fase in cui non si è maturi, non si è pronti per
avere un decentramento che vada verso una costruzione più similare a quella dei
Municipi, ma che la Legge, sappiamo, non ci consente.
Quindi io penso che l’attuale assetto, il mantenimento dell’attuale assetto sia anche una
scelta di volere mantenere una maggiore aderenza con la cittadinanza e con la realtà dei
territori che la cittadinanza vive. Quindi, io, devo dire, a valle di questo percorso,
ritengo che oggi sia un atto assolutamente dovuto di votare convintamente questa
delibera. È un buon punto di partenza, sicuramente non è il punto di arrivo. Ci ha
consentito, anche con un lavoro che, ribadisco, è stato comunque articolato ed efficace,
di meglio chiarire alcuni aspetti. Da qui in aventi c’è ancora molto da fare. Io credo che
ci sia anche un discorso più complessivo, che riguarda proprio la funzione, mi viene da
dire, delle Città Metropolitane, che in realtà si è più propri nel nostro caso parlare di
Aree Metropolitane, e quindi veda la possibilità di un decentramento che incardini sulle
Circoscrizioni la possibilità di un dialogo anche con i Comuni contermini. Questo deve
essere il vero punto su cui tendere, proprio perché non è più possibile pensare ad
un’Amministrazione cittadina che sia vincolata dalla cinta daziaria, ma necessariamente
le Circoscrizioni, che sono il vero punto di transizione verso la Città dell’Area
Metropolitana estesa, hanno bisogno di essere la cerniera di raccordo, quindi hanno
bisogno anche di poter condividere servizi, strategie e politiche, proprio per non poter
poi creare delle situazioni sperequative, in cui i cittadini di un Comune, o di quello
affianco, che magari bordeggia con quello di Torino, si trovano ad avere dei servizi
fruibili in maniera diversa. Io ribadisco, questo che abbiamo oggi completato come
percorso ci consente di avere una certa chiarezza in una prospettiva futura. Lasciamo in
eredità all’Amministrazione che verrà il fatto di concretizzare quanto è stato delineato e
di fare con coraggio, e compatibilmente con quella che sarà l’impostazione dei bilanci
della Città di Torino, un maggiore sforzo nel dotare di risorse, e quindi avviare un
processo che sia anche più finalizzato a dare delle autonomie, in termini economici ed
in termini di risorse. Però credo che a oggi, quanto si poteva fare è stato portato a
termine e vale la pena di concludere qua questo percorso. Grazie.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)