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FORNARI Antonio Sì, grazie, Presidente. Nonostante la pandemia in corso e gli appelli accorati della dirigenza e del personale comunale, oggi votiamo il Regolamento del Decentramento di nuovo con otto Circoscrizioni. La situazione preoccupante in cui si troverà il Paese nei prossimi anni, con tutti gli Enti Locali in seria difficoltà fisiologica, dovuta alla diminuzione delle entrate - penso agli oneri di urbanizzazione, alla TARI, all’IMU, a tutte le altre imposte e tributi locali - dovrebbe obbligare a ridurre e a razionalizzare le spese di un ente, in vista dei prossimi anni che si annunciano di lacrime e sangue. Invece si è deciso di tornare indietro, perché, come tutti sanno, dal 2021 era già previsto il ritorno a cinque Circoscrizioni; invece, con questo nuovo Regolamento ritorniamo di nuovo indietro e quindi aumentiamo di nuovo i costi dell’Ente, calcolato - non dal sottoscritto, ma dall’Ufficio del decentramento a cui io personalmente ho chiesto i conti - di circa 2-3 milioni di euro annui. Quindi avremo tre Presidenti di Circoscrizione in più, 75 Consiglieri di Circoscrizione in più, più coordinatori, perché questo Regolamento aumenta anche i coordinatori, da quattro torneranno quindi a sei, quindi avremo più gettoni di presenza, più rimborsi ai datori di lavoro che dovrà sostenere l’Ente, più personale amministrativo che dovrà supportare la struttura politica circoscrizionale e più costi fissi poi ovviamente per le utenze, tutte le spese per gli edifici comunali per mantenere queste sedi in più. Eppure il Direttore finanziario del Comune di Torino, nel parere allegato al Regolamento, l’ha evidenziato chiaramente, io l’ho preso quasi come un grido di dolore, un ultimo tentativo per evidenziare che cosa? Ve lo vado a leggere. “Punto a) la scelta di mantenere inalterato il numero delle Circoscrizioni si discosta, dal punto di vista finanziario, con le linee programmatiche deliberate dal Piano di interventi richiesto dalla Corte dei Conti e approvato dal Consiglio Comunale in data 30 ottobre 2017, e in particolare con l’obiettivo di riduzione delle spese correnti, aventi caratteri di rigidità, quindi: personale, utenze, spese di gestione delle strutture, compensi ed indennità”. Quindi noi, come Consiglio Comunale, avevamo già votato di ridurre le spese circoscrizionali; oggi neghiamo quanto ci eravamo impegnati a fare. Io sfido domani la Corte dei Conti a commissariare il Comune di Torino, perché questa è una palese presa in giro della Corte dei Conti, perché prima diciamo una cosa e poi facciamo l’esatto contrario, sempre se passerà questa deliberazione. Il punto b), sempre del parere del Direttore finanziario, dove dice che “I risparmi sui costi della politica, che sarebbero derivati dal passaggio a cinque Circoscrizioni, dovranno essere compensate con minori spese e con maggiori entrate nel Bilancio pluriennale 2021-2023”, perché nel Bilancio attuale, che è dal 2020 al 2022, e negli anni 2021 e 2022 ovviamente c’è una riduzione delle spese per i costi della politica, invece adesso torniamo ad aumentarli e quindi dovremo o aumentare le tasse ai torinesi, o ridurre qualche spesa e quindi magari ridurre qualcosa sul verde, qualche spesa di manutenzione in meno, comunque dovremo trovare questi soldi per mantenere i costi della politica. Al punto c), sempre il Direttore finanziario evidenzia: “In ogni caso, al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi di riduzione della spesa, si auspica l’avvio di un processo di razionalizzazione gestionale ed amministrativa, che preveda un accorpamento delle strutture e degli immobili utilizzati, con la correlata diminuzione dei costi di gestione, di pulizia, delle utenze elettriche e di riscaldamento dei locali”. Quindi l’Amministrazione... quindi ci dovrà essere comunque una razionalizzazione della spesa, come non si sa, però bisognerà farla, questo è chiaro. In questi anni - lo citava anche qualcuno - tutti i Presidenti di Circoscrizione si sono lamentati per la mancanza di personale. Sapete qual è la risposta che diamo noi? Aumentiamo le competenze alle Circoscrizioni, quindi con questo Regolamento diamo anche più competenze, però senza tenere in considerazione la fisiologica diminuzione di personale che avverrà nei prossimi anni, ma non perché quest’Amministrazione è cattiva o perché non ha voluto aumentare il personale, perché non ce lo possiamo permettere semplicemente ed è scritto in una Delibera di Giunta, che invito ad andare a leggere, che è la 202001991 del 22 settembre 2020, e anche qui si sottolinea che il Come di Torino è un Comune cosiddetto “a rischio”, in base ai parametri ministeriali fissati dal D.M. del 17 marzo 2020, perché non rispetta i valori di riferimento tra le entrate correnti e le spese di personale. Siccome sappiamo benissimo che aumentare le entrate correnti è difficile, perché già i tributi comunali a Torino sono quasi al massimo, bisognerà ridurre le spese del personale, questo dice la Dirigenza del Comune di Torino, e tra le azioni per ridurre le spese del personale, loro scrivono chiaramente, io ve lo vado a leggere lo stralcio che trovate nella delibera: “A tal fine sarà indispensabile individuare azioni finalizzate alla riduzione del personale dipendente circoscrizionale, per effetto di accorpamenti unità d’ambito specialistico”. Quindi, che cosa succede? Che praticamente la nostra macchina comunale, quindi la nostra struttura amministrativa gestionale, si sta già organizzando per accorpare tutto il possibile, quindi tutto. Ad esempio, vi faccio un esempio, che è quello dei Servizi Sociali, che sono già impostati su quattro zone e quattro Circoscrizioni, perché seguono un po’ i Distretti Sanitari, ma ci sono altri settori della macchina comunale che sono già stati accorpati. Invece la politica che cosa fa? Continua ad andare per i fatti suoi su otto Circoscrizioni. Quindi, mentre il mondo o comunque il Comune di Torino va da una parte, la politica va dall’altra. Mi dite com’è possibile che ci sia un rapporto efficiente, efficace, se queste due cose non si parlano e ovviamente andranno in conflitto? I danni quali saranno? Che ci saranno delle ripercussioni sui servizi dei cittadini, ipotizzo: chiusura sedi anagrafiche, riduzione degli orari di sportelli, tempi lunghi per avere una risposta di una pratica, perché se il personale continuerà ad essere ridotto, dall’altra parte però i servizi ai cittadini bisognerà garantirli. Come faremo a garantirli? Questa era un’occasione per ridurre le spese, i costi della politica e accorpare il personale che segue la politica e quindi che segue la struttura circoscrizionale, ed era un’occasione importante, invece si è scelta un’altra strada. E quindi attendo dei chiarimenti, perché obiettivamente ai cittadini noi dobbiamo rispondere, perché io questi chiarimenti ho provato a chiederli anche in Commissione Decentramento. Io, ricordo, avevo chiesto l’audizione della Presidente Onofri, che era la Presidente della Commissione Decentramento di cinque anni fa, in cui si era deciso di accorpare le Circoscrizioni a cinque. Ovviamente l’audizione della Presidente Onofri non c’è stata, perché sarebbe stato chiaro che cinque anni fa la situazione non era migliore di adesso, anzi, forse adesso la situazione diciamo che è ben peggiore con una pandemia in corso che sarà devastante per le casse dei Comuni e degli Enti Locali. E ho chiesto anche un’analisi sui costi, ma un’analisi vera, perché quello che qualcuno citava sono stati i pareri dei Presidenti della Circoscrizione 8 e 2, che sono venuti in Commissione Decentramento a dire: “No, ma questo accorpamento è stato un problema, non ci sono stati...”, quindi su pareri personali dei singoli Presidenti, ma non con dati alla mano, perché con i dati alla mano, cioè quelli che ho chiesto io personalmente all’Ufficio Decentramento, si evidenziava chiaramente una riduzione di 2-3 milioni di euro annui. Quindi, alla luce di questi dati, io mi chiedo: ma come è possibile andare avanti su otto Circoscrizioni? Noi stiamo creando otto scatole vuote con dietro nessuno. Dietro non ci sarà personale, perché non ce ne sarà più, non avranno risorse, perché le risorse stanno calando, noi teniamo otto Circoscrizioni che costeranno di più rispetto ai soldi che andranno a gestire. Ma vi sembra normale? In un sistema economico queste otto Circoscrizioni il giorno dopo, se fossero delle società dei privati, o meglio, delle società, delle aziende private, dovrebbero portare i libri in tribunale per fallimento, perché se una struttura spende di più rispetto ai soldi che gestisce, dopo un po’ arriva un fallimento. Soltanto nel Comune di Torino permettiamo che questa cosa vada avanti e quindi teniamo in piedi otto strutture che costano di più, per i cittadini, rispetto ai soldi che gestiscono. È un qualcosa di folle. In un momento come questo, che è un momento difficile, serve una riflessione. Quindi io invito tutti a fare una riflessione - io ho presentato gli emendamenti per l’accorpamento -, a fare veramente un atto di responsabilità e un atto verso la cittadinanza, che in questo momento sta soffrendo e si aspetta dalla politica delle risposte vere e non delle promesse che non servono a nulla. Questa è un’occasione per ridurre le spese, fare degli accorpamenti e migliorare i servizi dei cittadini. Io mi auguro che l’emendamento per l’accorpamento passi, in modo veramente da fare qualcosa nell’interesse della nostra città. Grazie. |