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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2020-02270
RIFORMA DEL DECENTRAMENTO E DELLA PARTECIPAZIONE - APPROVAZIONE MODIFICHE REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO.
Interventi
FORNARI Antonio
Sì, grazie, Presidente. Nonostante la pandemia in corso e gli appelli accorati della
dirigenza e del personale comunale, oggi votiamo il Regolamento del Decentramento di
nuovo con otto Circoscrizioni. La situazione preoccupante in cui si troverà il Paese nei
prossimi anni, con tutti gli Enti Locali in seria difficoltà fisiologica, dovuta alla
diminuzione delle entrate - penso agli oneri di urbanizzazione, alla TARI, all’IMU, a
tutte le altre imposte e tributi locali - dovrebbe obbligare a ridurre e a razionalizzare le
spese di un ente, in vista dei prossimi anni che si annunciano di lacrime e sangue.
Invece si è deciso di tornare indietro, perché, come tutti sanno, dal 2021 era già previsto
il ritorno a cinque Circoscrizioni; invece, con questo nuovo Regolamento ritorniamo di
nuovo indietro e quindi aumentiamo di nuovo i costi dell’Ente, calcolato - non dal
sottoscritto, ma dall’Ufficio del decentramento a cui io personalmente ho chiesto i conti
- di circa 2-3 milioni di euro annui. Quindi avremo tre Presidenti di Circoscrizione in
più, 75 Consiglieri di Circoscrizione in più, più coordinatori, perché questo
Regolamento aumenta anche i coordinatori, da quattro torneranno quindi a sei, quindi
avremo più gettoni di presenza, più rimborsi ai datori di lavoro che dovrà sostenere
l’Ente, più personale amministrativo che dovrà supportare la struttura politica
circoscrizionale e più costi fissi poi ovviamente per le utenze, tutte le spese per gli
edifici comunali per mantenere queste sedi in più. Eppure il Direttore finanziario del
Comune di Torino, nel parere allegato al Regolamento, l’ha evidenziato chiaramente, io
l’ho preso quasi come un grido di dolore, un ultimo tentativo per evidenziare che cosa?
Ve lo vado a leggere. “Punto a) la scelta di mantenere inalterato il numero delle
Circoscrizioni si discosta, dal punto di vista finanziario, con le linee programmatiche
deliberate dal Piano di interventi richiesto dalla Corte dei Conti e approvato dal
Consiglio Comunale in data 30 ottobre 2017, e in particolare con l’obiettivo di
riduzione delle spese correnti, aventi caratteri di rigidità, quindi: personale, utenze,
spese di gestione delle strutture, compensi ed indennità”. Quindi noi, come Consiglio
Comunale, avevamo già votato di ridurre le spese circoscrizionali; oggi neghiamo
quanto ci eravamo impegnati a fare. Io sfido domani la Corte dei Conti a commissariare
il Comune di Torino, perché questa è una palese presa in giro della Corte dei Conti,
perché prima diciamo una cosa e poi facciamo l’esatto contrario, sempre se passerà
questa deliberazione.
Il punto b), sempre del parere del Direttore finanziario, dove dice che “I risparmi sui
costi della politica, che sarebbero derivati dal passaggio a cinque Circoscrizioni,
dovranno essere compensate con minori spese e con maggiori entrate nel Bilancio
pluriennale 2021-2023”, perché nel Bilancio attuale, che è dal 2020 al 2022, e negli anni
2021 e 2022 ovviamente c’è una riduzione delle spese per i costi della politica, invece
adesso torniamo ad aumentarli e quindi dovremo o aumentare le tasse ai torinesi, o
ridurre qualche spesa e quindi magari ridurre qualcosa sul verde, qualche spesa di
manutenzione in meno, comunque dovremo trovare questi soldi per mantenere i costi
della politica.
Al punto c), sempre il Direttore finanziario evidenzia: “In ogni caso, al fine di garantire
il perseguimento degli obiettivi di riduzione della spesa, si auspica l’avvio di un
processo di razionalizzazione gestionale ed amministrativa, che preveda un
accorpamento delle strutture e degli immobili utilizzati, con la correlata diminuzione dei
costi di gestione, di pulizia, delle utenze elettriche e di riscaldamento dei locali”. Quindi
l’Amministrazione... quindi ci dovrà essere comunque una razionalizzazione della
spesa, come non si sa, però bisognerà farla, questo è chiaro.
In questi anni - lo citava anche qualcuno - tutti i Presidenti di Circoscrizione si sono
lamentati per la mancanza di personale. Sapete qual è la risposta che diamo noi?
Aumentiamo le competenze alle Circoscrizioni, quindi con questo Regolamento diamo
anche più competenze, però senza tenere in considerazione la fisiologica diminuzione di
personale che avverrà nei prossimi anni, ma non perché quest’Amministrazione è
cattiva o perché non ha voluto aumentare il personale, perché non ce lo possiamo
permettere semplicemente ed è scritto in una Delibera di Giunta, che invito ad andare a
leggere, che è la 202001991 del 22 settembre 2020, e anche qui si sottolinea che il
Come di Torino è un Comune cosiddetto “a rischio”, in base ai parametri ministeriali
fissati dal D.M. del 17 marzo 2020, perché non rispetta i valori di riferimento tra le
entrate correnti e le spese di personale. Siccome sappiamo benissimo che aumentare le
entrate correnti è difficile, perché già i tributi comunali a Torino sono quasi al massimo,
bisognerà ridurre le spese del personale, questo dice la Dirigenza del Comune di Torino,
e tra le azioni per ridurre le spese del personale, loro scrivono chiaramente, io ve lo
vado a leggere lo stralcio che trovate nella delibera: “A tal fine sarà indispensabile
individuare azioni finalizzate alla riduzione del personale dipendente circoscrizionale,
per effetto di accorpamenti unità d’ambito specialistico”. Quindi, che cosa succede?
Che praticamente la nostra macchina comunale, quindi la nostra struttura
amministrativa gestionale, si sta già organizzando per accorpare tutto il possibile, quindi
tutto. Ad esempio, vi faccio un esempio, che è quello dei Servizi Sociali, che sono già
impostati su quattro zone e quattro Circoscrizioni, perché seguono un po’ i Distretti
Sanitari, ma ci sono altri settori della macchina comunale che sono già stati accorpati.
Invece la politica che cosa fa? Continua ad andare per i fatti suoi su otto Circoscrizioni.
Quindi, mentre il mondo o comunque il Comune di Torino va da una parte, la politica
va dall’altra. Mi dite com’è possibile che ci sia un rapporto efficiente, efficace, se
queste due cose non si parlano e ovviamente andranno in conflitto? I danni quali
saranno? Che ci saranno delle ripercussioni sui servizi dei cittadini, ipotizzo: chiusura
sedi anagrafiche, riduzione degli orari di sportelli, tempi lunghi per avere una risposta di
una pratica, perché se il personale continuerà ad essere ridotto, dall’altra parte però i
servizi ai cittadini bisognerà garantirli. Come faremo a garantirli? Questa era
un’occasione per ridurre le spese, i costi della politica e accorpare il personale che segue
la politica e quindi che segue la struttura circoscrizionale, ed era un’occasione
importante, invece si è scelta un’altra strada. E quindi attendo dei chiarimenti, perché
obiettivamente ai cittadini noi dobbiamo rispondere, perché io questi chiarimenti ho
provato a chiederli anche in Commissione Decentramento. Io, ricordo, avevo chiesto
l’audizione della Presidente Onofri, che era la Presidente della Commissione
Decentramento di cinque anni fa, in cui si era deciso di accorpare le Circoscrizioni a
cinque. Ovviamente l’audizione della Presidente Onofri non c’è stata, perché sarebbe
stato chiaro che cinque anni fa la situazione non era migliore di adesso, anzi, forse
adesso la situazione diciamo che è ben peggiore con una pandemia in corso che sarà
devastante per le casse dei Comuni e degli Enti Locali. E ho chiesto anche un’analisi sui
costi, ma un’analisi vera, perché quello che qualcuno citava sono stati i pareri dei
Presidenti della Circoscrizione 8 e 2, che sono venuti in Commissione Decentramento a
dire: “No, ma questo accorpamento è stato un problema, non ci sono stati...”, quindi su
pareri personali dei singoli Presidenti, ma non con dati alla mano, perché con i dati alla
mano, cioè quelli che ho chiesto io personalmente all’Ufficio Decentramento, si
evidenziava chiaramente una riduzione di 2-3 milioni di euro annui. Quindi, alla luce di
questi dati, io mi chiedo: ma come è possibile andare avanti su otto Circoscrizioni? Noi
stiamo creando otto scatole vuote con dietro nessuno. Dietro non ci sarà personale,
perché non ce ne sarà più, non avranno risorse, perché le risorse stanno calando, noi
teniamo otto Circoscrizioni che costeranno di più rispetto ai soldi che andranno a
gestire. Ma vi sembra normale? In un sistema economico queste otto Circoscrizioni il
giorno dopo, se fossero delle società dei privati, o meglio, delle società, delle aziende
private, dovrebbero portare i libri in tribunale per fallimento, perché se una struttura
spende di più rispetto ai soldi che gestisce, dopo un po’ arriva un fallimento. Soltanto
nel Comune di Torino permettiamo che questa cosa vada avanti e quindi teniamo in
piedi otto strutture che costano di più, per i cittadini, rispetto ai soldi che gestiscono. È
un qualcosa di folle. In un momento come questo, che è un momento difficile, serve una
riflessione.
Quindi io invito tutti a fare una riflessione - io ho presentato gli emendamenti per
l’accorpamento -, a fare veramente un atto di responsabilità e un atto verso la
cittadinanza, che in questo momento sta soffrendo e si aspetta dalla politica delle
risposte vere e non delle promesse che non servono a nulla. Questa è un’occasione per
ridurre le spese, fare degli accorpamenti e migliorare i servizi dei cittadini. Io mi auguro
che l’emendamento per l’accorpamento passi, in modo veramente da fare qualcosa
nell’interesse della nostra città. Grazie.

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