Interventi |
MENSIO Federico Grazie, Presidente. Io ovviamente faccio i complimenti alla Presidente Paoli, al Vicepresidente Tresso e a tutti i membri della Commissione, di cui io ho fatto anche parte, per il lavoro svolto, anche a chi poi ha deciso di lasciare i lavori della Commissione, ovviamente una scelta personale che non condivido, ma che ritengo opportuna se questo non rappresentava più il proprio pensiero. Detto questo, la mia partecipazione si è concentrata anche e soprattutto sulla parte relativa a due aspetti: uno è quello delle aree verdi, della manutenzione del verde, che è, e rimane, in parte una competenza circoscrizionale, poi qui farei un piccolo distinguo su cosa voglia dire competenza circoscrizionale in quel tema; e poi sulla riperimetrazione dei confini delle Circoscrizioni. Intervenendo sul primo tema, io sono convinto, anche perché la letteratura, e invito tutti ad andarsi a leggere la letteratura della ricentralizzazione di alcune attività, di alcuni servizi, non possa che portare benefici. Io credo che tutti noi abbiamo sotto gli occhi quali effetti ha avuto il federalismo sanitario in questo Paese, ce l’abbiamo sott’occhio da qualche mese. Ecco, il federalismo sanitario, oggi tutti tornano ad invocare commissariamenti delle Sanità regionali, la ricentralizzazione della Sanità pubblica, perché evidentemente quel sistema non ha funzionato o non sta funzionando, è sotto gli occhi di tutti. Alcuni sistemi decentralizzati evidentemente non funzionano. La decentralizzazione forse funziona sul tema di indirizzo, sul tema di controllo, sul tema più politico, ma quando si va a mettere mano alla parte più decentralizzata, sull’operatività, quello è il risultato e non è un risultato che viene da vicino, viene da molto distante. Ecco, in tal senso io lo ritengo assolutamente fondamentale rivedere ed avere rivisto quali sono le competenze operative delle Circoscrizioni in termini di gestioni del verde. Credo che sia fondamentale che le Circoscrizioni, com’è stato definito poi nella versione in questo nuovo Regolamento, mantengano un indirizzo sulle attività del verde ed un controllo su quelle attività e anche una piccola parte operativa, proprio quella che, come ricordava la Presidente, è più vicina ai cittadini, quella che i cittadini percepiscono più direttamente. Ecco, su questo bisogna fare un ragionamento, perché se è vero che ci sono dei risparmi, tutti si lamentano che non c’è personale, beh, io credo che in qualunque Settore comunale oggi, se uno va a chiedere, si vanno ad indicare le carenze di personale, io l’ho vissuto con il verde, ma credo che non sia molto diverso, perché ci sono delle limitazioni date dalle normative nazionali, sono state anche ricordate. Se il Comune di Torino potesse assumere, io credo che lo farebbe, ma non lo può fare, proprio in vigore di quelle norme nazionali. Ecco, però quando poi si dice riduciamo il numero di Circoscrizioni, così riduciamo anche il personale, parliamoci chiaro, se riduciamo il personale non riduciamo solo i Consiglieri o i Presidenti o altri aspetti, ma riduciamo anche il personale, come dalla tabella che ci fu inviata al tempo, proprio dei servizi a supporto delle Circoscrizioni: i servizi tecnici. Ecco, allora, se da una parte vogliamo ridurre i costi, riduciamo il personale, ma non è che quel personale sia sufficiente per gestire il doppio della superficie, il doppio delle strade, il doppio dei parchi, non funziona così, non funziona così. Quindi probabilmente il personale tecnico, che guarda caso è la spesa più alta nelle Circoscrizioni, basta prendere quella tabella, è quello che non può essere smembrato, perché delle due l’una: o si mantengono, come dire, le stesse qualità/quantità di servizi nelle Circoscrizioni mantenendo il personale, oppure, se si decide di tagliare, si taglia anche quel personale, allora si va in contrario a quanto è stato detto, cioè che il personale non va tagliato. Stante questo, è sintomatico che la riduzione da 8 a 5 Circoscrizioni nei rimborsi dei datori di lavoro cubi per 16.000 euro su un bilancio comunale di qualche centinaio di milione di euro, ecco, diciamo che forse quello è il minore dei problemi. I problemi ci sono, sì, non lo nascondo, ci sono, ma come ci sono in tutte le città d’Italia, più o meno grandi, ma io credo che, se si debba fare dei risparmi, se si debba lavorare meglio non si debbano tagliare e fare dei risparmi così, si debba lavorare sull’efficacia e l’efficienza dei servizi, sull’efficacia e l’efficienza, anche prendendo delle scelte che sono state contrastate dalle Circoscrizioni stesse. Io mi ricordo gli articoli di giornale alla mia richiesta di ripensare al sistema del verde. Poi poteva rimanere così, se mi veniva dimostrato, ma oggi quel sistema in qualche parte è carente, ma non carente per volontà tecnica, è carente, perché è un sistema che non può essere gestito al meglio. E questa è la parte sul verde. Poi io faccio un’ammenda, Presidente, a lei, alla Presidente, al Vicepresidente, ai membri. Io ho sbagliato, ho sbagliato a non forse impuntarmi prima sul tema del numero e della divisione delle Circoscrizioni. È stato ricordato prima, già oggi, i Servizi Sociali sono divisi in 4. Allora, se sono divisi in 4, le Circoscrizioni dovrebbero essere 4, ma il precedente Regolamento parla di 5. Allora è impossibile accorpare i Servizi e mantenere, come dire, le Circoscrizioni nella loro configurazione attuale. Ma anche ammettendo che noi volessimo, anche politicamente, questa sì è una scelta politica, ridurre il numero di Circoscrizioni, ecco, io vorrei evitare di vedere le foto di Consiglieri Comunali abbarbicati su una scrivania che vanno a vedere le vie dove mettere o non mettere. Io me la ricordo quella fotografia di ottobre 2015, sono passati cinque anni ed un mese dalla foto di due Consiglieri, anzi uno in particolare, che si arrampicava su una scrivania per andare a vedere la carta geografica della Città di Torino dove far passare le nuove Circoscrizioni. Ecco, forse questo è stato il mio errore. Io dico il mio, poi ognuno prenda atto se è anche un suo errore, che è quello di non avere insistito o lavorato prima sulla divisione nuova delle Circoscrizioni, che però non può essere una divisione, banalmente, facendo un accorpamento della 2 più la 3, della 3 più la 4, della 5 più la 6, non può essere quello, perché questa situazione l’abbiamo vissuta, alcuni Consiglieri di Circoscrizione attuali e precedenti, anzi precedenti no, ma attuali e soprattutto che oggi sono anche in alcuni casi Consiglieri comunali, hanno visto sulle loro spalle e sulla loro pelle che cosa vuol dire avere accorpato la Circoscrizione 2 con la 10 e la Circoscrizione 8 con la 9. Ecco, non si fanno così i lavori, non si fanno perché bisogna dare una risposta politica a tutti i costi, una risposta elettorale, va bene che siamo già quasi in campagna elettorale, però non mi aspetterei una verve così alta da alcuni Consiglieri con cui condivido anche il Gruppo consiliare. Bene, io ritengo che la divisione forse debba essere andata fatta. Il mio auspicio era quello di demandare alla prossima Amministrazione, magari nei primi due anni di mandato, la revisione dei limiti circoscrizionali, però tenendo conto di una serie di fattori oggettivi, perché se noi prendiamo e disegniamo sulla mappa i nuovi limiti senza tenere conto della socialità delle Circoscrizioni, della divisione anche in termini demografici, economici e chi più ne ha più ne metta, secondo me non facciamo un bene alla Città, anzi rischiamo di fare dei danni. Parliamo poi di risparmi, i risparmi si possono fare sulle sedi. Nessuno vieta che due Circoscrizioni oggi possano condividere la stessa sede. Chi lo vieta? Non c’è scritto da nessuna parte. Perché la Circoscrizione 3 e la Circoscrizione 4 non possono condividere una sede e l’altra dismetterla? A parte che, se parliamo di dismissioni poi con gli edifici cosa vogliamo fare, ne vogliamo aumentare il numero di anagrafe? Ma il problema delle anagrafi non è un problema di Circoscrizioni, è un problema che il personale, com’è stato detto, non c’è e probabilmente lì bisogna fare un ragionamento ancora più ad alto livello, un ragionamento a livello nazionale sulle risorse date ai Comuni per la gestione delle attività più vicine ai cittadini, io su questo sono assolutamente d’accordo. Credo che il lavoro fatto sia stato fatto non bene, decisamente molto bene. L’ottimo è nemico del buono, questo io l’ho sempre detto e continuerò ad insistere. Si poteva fare di più? Sì, si poteva fare di più, i tempi sono quelli che sono stati, abbiamo avuto anche una situazione che non ci ha permesso di lavorare, come dire, in piena serenità nella Commissione, con le Circoscrizioni e vorrei anche ricordare che un Regolamento di Decentramento, permettetemi, non si fa a botte di Maggioranza, perché oggi c’è una Maggioranza, domani magari ce ne sarà un’altra, non si fa a botte di Maggioranza, si fa con delle scelte condivise, a volte un po’ meno condivise, a volte più condivise, ma si fa cercando, come dire, una forma democratica di discussione per raggiungere un risultato, che non dico accontenti tutti, ma che sia il migliore in una situazione che stiamo ovviamente vivendo in questo periodo, ma che poteva presentarsi prima o che si sarebbe potuta presentare dopo. Ritengo che alcuni Servizi possano, oltre quello del verde, io sono quattro anni che ho presentato quella mozione - o tre - possano e debbano essere rivisti in un’ottica di un loro efficientamento ed efficacia sul territorio. Credo che questo sia disgiunto dalla volontà politica, o meglio, dal compito politico di partecipazione delle Circoscrizioni. Mi auguro che la prossima Amministrazione prenda in carico l’eventuale revisione del numero e dei limiti delle Circoscrizioni, ma tenendo conto, come ho detto, di criteri il più possibile oggettivi e che possano portare serenamente ad una discussione e soprattutto ad un’eventuale rivisitazione di questi limiti, senza incidere, com’è stato anche detto, sui Servizi e sulla qualità degli stessi. Grazie, Presidente. |