Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2020-02270
RIFORMA DEL DECENTRAMENTO E DELLA PARTECIPAZIONE - APPROVAZIONE MODIFICHE REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO.
Interventi
PAOLI Maura
Grazie, Presidente. Pensavo 15 per le delibere. Sapevo male?

PAOLI Maura
Va bene. Allora grazie Presidente, è passato quasi...

PAOLI Maura
Perfetto. Grazie. È passato quasi un anno e mezzo da quando il Consiglio Comunale ha
dato mandato alla Commissione Speciale Decentramento di elaborare una riforma che
oggi finalmente trova la sua conclusione. Abbiamo già detto, nell’occasione
dell’approvazione della delibera con le modifiche dello Statuto, che questa non è una
riforma perfetta, non accontenta tutti, ma si è cercato di coinvolgere tutti e di mediare
con tutti, o almeno con chi con spirito collaborativo si è impegnato e ha lavorato, per
portare a casa il miglior risultato possibile. Io credo che questo obiettivo sia stato
raggiunto e per questo tutti noi dovremmo essere orgogliosi del nostro lavoro.
Come avete potuto vedere, ci sono tre allegati alla delibera, ovvero le modifiche
regolamentari, le competenze e il Regolamento delle Consulte di Quartiere.
Cercherò di illustrare velocemente gli allegati, non entrando troppo nel merito, anche
perché chi ha voluto seguire questo lungo percorso ha avuto il modo e il tempo per
farlo, ma ci tengo a raccontare le modifiche che ritengo più significative e le
motivazioni che ci hanno spinto, come Commissione, a proporre questa riforma oggi in
Consiglio.
Per il Regolamento ci sono 3 articoli, che ritengo importanti e che per obiettivi
racchiudono anche altri articoli. Il primo sicuramente, come avevamo già visto con lo
Statuto, è l’articolo 2, modificato al fine di mantenere le otto Circoscrizioni attuali e non
procedere, quindi, con gli accorpamenti immaginati nello scorso mandato, per tre
questioni fondamentali: i risparmi non avrebbero superato i costi, costi sia organizzativi
e amministrativi che di rappresentanza; non avremmo potuto modificare i confini, che
erano già stati immaginati sulle cinque Circoscrizioni, e secondo noi quei confini ad
oggi non erano più adeguati; e terzo, uno degli obiettivi fondamentali che ci eravamo
posti all’inizio del percorso è stato quello di far diventare le Circoscrizioni effettivi
attori della partecipazione dei cittadini, e non solo un accorpamento non avrebbe
giovato a questo obiettivo, ma, come ci hanno detto tutti i cittadini che hanno
partecipato e sono intervenuti durante le nostre Commissioni o nelle Commissioni che
abbiamo fatto nelle Circoscrizioni, davvero tutti, compresi i Comitati più diversi che
proponevano azioni contrapposte, ma tutti comunque ci hanno sempre espresso la stessa
preoccupazione, ovvero che l’accorpamento avrebbe allontanato ancora di più i cittadini
dalla Cosa Pubblica, come di fatto si è verificato nelle Circoscrizioni che già hanno
subìto l’accorpamento, e per me questo è stato fondamentale per questa decisione.
Il secondo articolo, che ritengo importante, è il 43, che riguarda i pareri richiesti
sull’Urbanistica, Varianti, cambi di destinazione d’uso di immobili e opere pubbliche di
interesse circoscrizionale. Questo articolo è stato modificato, come anche altri, per fare
in modo di rafforzare il ruolo e la voce del Consiglio Circoscrizionale sulle decisioni
che impattano sul territorio; non saranno ovviamente pareri vincolanti, ma diamo
un’occasione in più al Consiglio di Circoscrizione per dialogare con l’Ente Centrale,
affinché gli interessi dei territori vengano ascoltati con più attenzione.
L’ultimo articolo che prendo ad esempio - e così ne approfitto per illustrare
l’emendamento che va a modificarlo - è l’articolo 51 sulle entrate circoscrizionali.
L’idea è stata quella di responsabilizzare le Circoscrizioni, che spesso gestiscono dei
beni di cui poi non raccolgono i frutti: parlo ad esempio degli impianti sportivi, orti
urbani, dehors, eccetera, beni di cui hanno il compito di assegnazione, di preparazione
dei bandi, di raccolta dei proventi, ma se lo fanno bene o male non cambia niente,
perché quei proventi entreranno nelle casse centrali. La nostra proposta iniziale era
quella di riservare dei capitoli del Bilancio comunale, in modo che fossero vincolati e
potessero tornare alle Circoscrizioni, affinché, appunto, potesse essere da stimolo e da
elemento responsabilizzante. Come avrete visto, però, questo non è totalmente possibile
e perciò con gli Uffici finanziari abbiamo presentato un emendamento che inneschi un
meccanismo di premialità, in modo che una parte non inferiore al 50% delle maggiori
entrate incassate nell’Esercizio precedente venga destinato a maggiori spese.
Per quanto riguarda le competenze, invece, anche qui il lavoro è stato lungo e
complesso: oltre a un percorso di analisi con gli Uffici, di discussione tra i Commissari
e di confronto molto importante con le Circoscrizioni e i cittadini, ci siamo poi anche
misurati con la Giunta per trovare il più possibile una mediazione tra la volontà della
Commissione di rafforzamento del ruolo, dei valore e dei compiti delle Circoscrizioni,
in ragione dell’articolo 17 del TUEL, e la necessità di efficienza ed efficacia e di una
chiara ripartizione di responsabilità.
Possiamo fondamentalmente suddividere le competenze in tre categorie: nella prima
categoria ci sono le deleghe che abbiamo valorizzato e rafforzato, come ad esempio lo
Sport, la Gioventù, il Lavoro e il Commercio, e in parte i Servizi Scolastici e la
Viabilità; nella seconda categoria ci sono le deleghe che abbiamo specificato e
dettagliato, quindi competenze che in realtà la Circoscrizione già svolge, ma non erano
scritte nero su bianco, quindi da una parte andiamo a fare chiarezza e dall’altra
riconosciamo il ruolo svolto. Tra queste, ci sono, ad esempio, quelle che riguardano la
Polizia Municipale, le Anagrafi e l’occupazione del suolo pubblico.
Nella terza categoria, che è stata quella un po’ più dibattuta, ci sono competenze che
invece sono state centralizzate, perché materie più complesse di cui abbiamo ritenuto
fosse importante avere una gestione più unitaria, oppure, come nel caso del sociale, che
ha subìto di fatto una centralizzazione dopo la Riforma del Sistema dei Servizi Sociali,
che ha comportato il superamento della suddivisione sugli ambiti circoscrizionali.
Su questi temi, però, non si è voluto comunque sottovalutare l’importanza del ruolo
della Circoscrizione, perciò siamo andati a rafforzare gli strumenti di collaborazione tra
Ente centrale e territori. In questa categoria, come vi dicevo, rientra il Sociale e il
Sociosanitario, in parte la Cultura per quanto riguarda il Sistema bibliotecario, il Suolo
Pubblico, il Patrimonio edilizio e il Verde. Per questi ultimi, specialmente, rimane la
manutenzione ordinaria, ma dovranno essere adottati specifici provvedimenti attuativi
con assegnazione di risorse umane e finanziarie, questo vale in generale in realtà, ma
maggiormente su questi temi per un problema di responsabilità: non possiamo
permettere, ad esempio, che, in mancanza di risorse, la Circoscrizione non faccia un
intervento e che questo causi un incidente e non si sappia, quindi, di chi sia la
responsabilità.
Per quanto riguarda il Verde, abbiamo voluto efficientarne il più possibile la gestione,
che attualmente viene organizzata con un sistema molto complesso di suddivisione di
competenze, che però non crea un servizio efficiente: banalmente, troviamo aree
sfalciate, perché di competenza centrale, affianco ad aree non sfalciate, perché di
competenza circoscrizionale, che magari semplicemente ha previsto lo sfalcio in un
momento diverso o non ha sufficienti soldi per farlo, oppure una gara è andata deserta.
Spesso in questa organizzazione così complessa non si sa, anche qui, di chi sia la
responsabilità, sia a livello tecnico che a livello politico. Per questo abbiamo optato per
una gestione più centralizzata in generale delle aree verdi, ad eccezione però delle aree
gioco, le aree cani, il verde scolastico e gli orti urbani, che crediamo abbiamo bisogno di
un’attenzione particolare, perché più fruite dai cittadini del territorio e per cui
immaginiamo una procedura più veloce, dato che si parla di affidamenti diretti con
importi che non superino le soglie previste dal Codice degli Appalti per cui non è
necessario espletare le procedure di gara.
Detto questo, siamo consapevoli che per concretizzare l’indirizzo che diamo
complessivamente sulle competenze, dovranno seguire, come dicevo prima, una serie di
delibere attuative del Regolamento, dovranno seguire risorse umane ed economiche, e
forse non sarà possibile nei prossimi anni, a causa dei problemi economici dell’Ente e
del Piano di Rientro richiesto dalla Corte dei Conti che tutti conosciamo, ma abbiamo
voluto determinare un indirizzo che potesse dare la direzione a cui tendere, fino al suo
effettivo raggiungimento.
Passo al Regolamento delle Consulte di Quartiere e chiudo: le Consulte di Quartiere
nascono con l’obiettivo di essere degli strumenti di lavoro organici alle Circoscrizioni e
di superare le problematiche riscontrate nelle attuali Commissioni di Quartiere. Avrete
visto che abbiamo redatto un Regolamento apposito, che è l’allegato B, che cambia
fortemente la struttura delle Commissioni come le abbiamo conosciute, oltre che a
cambiarne il nome. Le Consulte di Quartiere non avranno più un Presidente, questo
perché si è voluto dare maggiore peso all’autonomia e alla responsabilità dei cittadini; le
riunioni saranno moderate a turno dai cittadini stessi e sarà l’Assemblea a decidere gli
argomenti di discussione e la frequenza delle riunioni. Questo non significa che la
politica sia esclusa da questo processo, anzi, dovrà collaborare attivamente per fornire
gli strumenti e i saperi necessari all’Assemblea, con l’obiettivo ultimo di creare
sviluppo di comunità e capitale sociale.
Come si possono raggiungere questi obiettivi? Innanzitutto abbiamo alleggerito le
procedure e aperto le convocazioni; l’Assemblea non solo decide gli argomenti da
trattare in ogni riunione, ma può anche essere consultata dal Consiglio Circoscrizionale,
può promuovere azioni di partecipazione attiva alla Circoscrizione e può richiedere che
un determinato argomento sia discusso nella Commissione Consiliare Competente.
Quindi non sarà più un’Assemblea che si riunisce e si chiede cosa l’Amministrazione
può fare per i cittadini, ma sarà un’Assemblea che si chiederà cosa i cittadini possano
fare per migliorare l’Amministrazione.
Oltre a queste competenze più di indirizzo delle politiche, abbiamo voluto sviluppare
una parte di co-progettazione: le Consulte, infatti, periodicamente avranno il compito di
presentare una proposta alla Circoscrizione su un tema rilevante per il quartiere; questo
tema sarà poi preso in carico dai Laboratori Tematici, che sono luoghi in cui i cittadini
sviluppano concretamente, con i tecnici comunali e circoscrizionali, il progetto sul
quartiere per raggiungere gli obiettivi presentati, appunto, dalla Consulta.
Cosa ci permette di fare la co-progettazione con i cittadini? Innanzitutto è un modo per
far mettere in discussione le esigenze che ogni cittadino ha con quelle degli altri, ma
anche con i processi amministrativi, creando una sorta di educazione civica; inoltre, la
co-progettazione ci permette di creare quel collegamento tra Consulta di Quartiere,
Circoscrizione e Comune, che mancava alle Commissioni di Quartiere. Quello che si
dovrebbe innestare è un gioco - passatemi il termine - in cui si vince solo se vincono
tutti, quindi i cittadini, Ente decentrato ed Ente centrale, tutti costretti a collaborare per
poter ottenere ognuno la propria parte, andando quindi a spezzare il meccanismo di
rivendicazione e contrapposizione, che spesso invece abbiamo visto o, almeno, questo è
quello che ci auguriamo e questo è tutto.
Interverrò poi sugli emendamenti e, se c’è una replica, alla fine degli interventi. Grazie.

PAOLI Maura
Grazie, Presidente. Io ringrazio i Consiglieri e le Consigliere intervenute. La maggior
parte degli interventi li condivido fortemente e su altri cercherò di essere più veloce e
pacata possibile anche se dopo il lavoro di un anno e mezzo che ha coinvolto tutti, certo
non sono andata a citofonare a casa dei Consiglieri, quello forse poteva funzionare, e
rispondere su certi argomenti appunto mi demoralizza un po' perché probabilmente non
è arrivata a tutti la logica di quello che si è fatto e soprattutto vedo che non è arrivata a
chi non ha proprio seguito la Commissione o forse non è mai stato in una Circoscrizione
e non sa che cosa sia e quindi non sa proprio bene di che cosa parla.
Noi saremo potuti partire dal numero delle Circoscrizioni e poi riempirle o svuotarle di
contenuti, quello che abbiamo fatto, invece, è stato proprio l’opposto: noi abbiamo
pensato prima quale fosse il ruolo che noi immaginavamo per le Circoscrizioni affinché
potessero essere utili ai cittadini cercando, non abbastanza sicuramente, ed è giusta la
critica della Consigliera Artesio, ma il più possibile di seguire appunto i principi di
sussidiarietà verticale ben spiegati della Consigliera, a cui tra l’altro non faccio fatica a
riconoscere lo stimolo e il contributo importante che ha dato, e quell’idea che abbiamo
costruito ci ha portato a mantenerne il numero. Per questo oggi non possiamo, come
dicevo anche qualche lunedì fa, giocare a tombola e sparare numeri alla fine di questo
percorso, neanche alla luce della pandemia mondiale perché, come dicevo, siamo tutti
consapevoli dei problemi dell’Ente che c’erano e che ci sono, ma abbiamo voluto
determinare un indirizzo che potesse dare la direzione a cui tendere fino al suo effettivo
raggiungimento, ed è stato scritto, ed è stato anche detto più e più volte. E anzi, proprio
in questo momento di difficoltà, io credo che sia ancora più importante che la politica
sia sui territori e vicina ai cittadini che si faccia sentire, senza contare il caos
amministrativo che si creerebbe approvando ora, ad esempio, l’emendamento per la
riduzione a 4 mandando all’aria tutto il lavoro fatto finora, senza aver posto le basi per
un effettiva riduzione, perché davvero pensiamo basti cambiare un numero su una
delibera? E, ma allora non siete stati per niente attenti durante le Commissioni o non
avete capito nulla, cioè davvero mandereste la città nel caos impegnando in questa
trasformazione il poco personale disponibile, in questo momento di pandemia mondiale,
per… propaganda. Tra l’altro a me spiace profondamente sentire che pensiate - perché è
questo che alcuni Consiglieri stanno dicendo tra le righe - pensano che i nostri
Consiglieri circoscrizionali siano inutili e siano uno spreco di soldi; ma come vi
permettete? Io ho lavorato tanto con alcuni Consiglieri circoscrizionali e vi assicuro che
non sono per niente inutili, fanno bene il loro lavoro e molto spesso sono stati
indispensabili, anche per questa riforma. Io, ad esempio, non mi sono mai sentita inutile
quando ero in Circoscrizione, eppure essendo da sola in Minoranza ho ottenuto più di
quanto qualche Consigliere comunale ha ottenuto in Maggioranza. Io in questo anno e
mezzo, inoltre, siamo andati ad analizzare cosa avessero prodotto gli accorpamenti già
effettuati e al di là del risparmio generato dai tagli sui costi della politica che,
diciamocelo, è meno dello 0,08% del bilancio comunale e non servirà né a risanare le
casse del Comune, né a risolvere i problemi di personale dell’Ente, né a soddisfare
l’esigenza della Corte dei Conti, né ad aiutare le persone durante questa emergenza
sanitaria e fare intendere il contrario lo trovo, davvero, tanto, non dico populista, ma
gretto e disonesto, quello sì. Quindi, dicevo, oltre all’infimo risparmio sui costi della
politica quando abbiamo fatto le nostre analisi non abbiamo riscontrato nessun
risparmio sulle strutture o sulle utenze degli immobili delle ex Circoscrizioni, in questo
caso parlo dell’ex IX e dell’ex X che, abbiamo visto, sono state costrette a rimanere
attive perché hanno continuato ad ospitare degli uffici che non hanno potuto essere
accorpati e chi ha seguito le Commissioni questo lo sa e, al di là della questione
risparmio, abbiamo analizzato i costi dell’accorpamento e abbiamo potuto constatare
che a livello organizzativo e amministrativo è stato un disastro e l’abbiamo constatato
grazie alle audizioni che abbiamo fatto per sei mesi con gli uffici centrali a confronto
con gli uffici decentrati e, ancora oggi, a quasi cinque anni dagli accorpamenti, non si
sono riusciti a risolvere i più banali ed elementari problemi organizzativi e non è che
non ci sono riusciti quelli competenti che c’erano prima, non ci siamo riusciti noi. Senza
contare che gli accorpamenti che erano stati immaginati, secondo i ragionamenti che
abbiamo fatto in Commissione, non erano adeguati perché non immaginati tenendo
conto delle modificazioni sociali, demografiche del cambiamento dell’assetto urbano
degli ultimi anni. Quindi, anche se avessimo voluto procedere con l’accorpamento, cosa
che abbiamo deciso di no, ma anche se avessimo voluto farlo l’avremmo fatto dopo
un’analisi della densità della popolazione, del numero dei bisogni dei residenti, dei
servizi, del verde, ma purtroppo un lavoro del genere, come ben ci hanno spiegato gli
uffici del Servizio Elettorale, sarebbe dovuto iniziare nel 2016 per essere fatto davvero
bene e non a caso, giusto per accorpare a 5 o 4, proprio come ci ha spiegato molto bene
il Consigliere Mensio. Quindi, che adesso ci si rammarichi che la Commissione non
abbia fatto questo lavoro per riequilibrare i territori, modificare quindi i confini o si
tratta di analfabetismo funzionale o è in malafede e aggiungo un’altra cosa perché si
parla del bene dei cittadini, ma forse se si fosse partecipato un po' di più avreste sentito
che cosa dicevano i cittadini, perché tutti i cittadini intervenuti nelle varie Commissioni
sia nelle Circoscrizioni, ma anche in quelle comunali, con numeri impressionanti,
perché erano 30-40-50 persone ogni volta, ma anche i Comitati e le Consulte comunali
che abbiamo audito, tutti hanno espresso la preoccupazione per un ulteriore
accorpamento e considerato che già la partecipazione dei cittadini nelle Circoscrizioni
non è ai massimi storici, certo, è invece però uno degli obiettivi fondamentali che
c’eravamo posti a inizio del percorso era proprio quello di far diventare le
Circoscrizioni effettivi attori della partecipazione e quindi non c’è sembrato il caso di
procedere con un accorpamento che avrebbe prodotto un ulteriore allontanamento da
parte dei cittadini come, appunto, i cittadini stessi ci hanno segnalato. Quindi, che si
eviti di fare i paladini dei cittadini, adesso, piuttosto si dica la verità: si pensa che le
Circoscrizioni siano Enti inutili, sono in mano a una forza politica che ci sta antipatica,
in questi anni hanno disturbato, quindi riduciamole, chiudiamole per punizione e questo
è molto facile, ma non è né furbo, né lungimirante. La nostra è stata una sfida diversa,
noi vogliamo che funzionino perché noi ne riconosciamo l’importante valore
democratico. Grazie, Presidente.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)