Interventi |
PETRARULO Raffaele Presidente, buonasera. Allora, quando… stavolta non per fare il politicante come fanno in molti - hanno ragione tutti, perché lo dico? Perché certe volte bisogna anche parlare con l’esperienza propria: nasco nel 2001 come Consigliere di Circoscrizione, sono stato nelle Istituzioni di secondo livello, quindi Consigliere provinciale, Consigliere comunale, Consigliere circoscrizionale e quindi mi hanno insegnato anche nel lavoro che spesso e volentieri la teoria è importante, ma la pratica è quella che fa più di tutti e in politica, purtroppo, bisogna dirlo, conosciamo anche gli altri, non è che vanno avanti i migliori, poche volte succede questo, vanno avanti quelli che sono più ligi, quelli che si allineano più facilmente, quelli che sono naturalmente gli “yes man” spesso e volentieri, eccetto per qualche personaggio che conosco di cui stimo da destra a sinistra andando per i 5 Stelle. Quindi questa è una cosa che va detta poi dopo se qualcuno si sente toccato, non ho fatto nomi e non penso di farne perché potrebbe essere anche il sottoscritto, potrebbe essere, ognuno sa nella propria coscienza come fa e come si comporta e questa è la politica, è la politica che poi si riversa a tutti i livelli, no? Da, diventi scomodo come Consigliere di Circoscrizione a qualcuno che sta più su, forse perché sei più conosciuto a livello del popolo, invece quell’altro è stato nominato perché amico di chi o l’altro, ma ha bisogno del Consigliere di Circoscrizione perché, purtroppo dobbiamo dirlo chiaro e tondo, il Consigliere comunale o il Consigliere regionale spesso e volentieri, ma quasi spesso, più che volentieri ha bisogno dell’appoggio del Consigliere di Circoscrizione quelli che sono sul territorio, quelli che hanno la conoscenza diretta, quelli che hanno il bacino di voti per poter fare uscire qualcuno o meno a seconda di quello che devono fare, poi la bravura propria se mi permettete è sempre soggettiva. Questo preambolo non vuole fare un discorso sul (incomprensibile) o sul politico, il preambolo per dire che 10-8-5-4-20 Circoscrizioni potrebbe essere un numero assoluto che va bene per tutti, se quel 20-8-5-10-4 assolvono agli obiettivi primari che diceva la mia prima Presidente di Circoscrizione, l’Artesio, che l’Artesio sa benissimo, quando nel 2001 sono stato eletto in Circoscrizione, che le risorse erano maggiori di quelle che ci sono oggi, ci mancherebbe. Si poteva fare qualcosa – poco -, la bravura la dava il Presidente che certe volte si interfacciava con il centro quando era di colore diciamo simile, ovvero avevo una rilevanza per quello che era anche se ero un colore diverso perché ero ad altro livello, ad altre… riusciva ad ottenere tra virgolette quelle che erano le cose essenziali per la Circoscrizione, ma non deve funzionare così e non può funzionare così. Deve funzionare che, naturalmente, quando una Istituzione esiste faccia e assolva al suo lavoro che chi come fanno i Regolamenti naturalmente non ci siano delle sovrapposizioni, eccetto alcuni casi conclamati, e quindi non voglio andare a fare delle perequazioni che chi fa un qualcosa ne fa uno, un lavoro solo. Spesso e volentieri assistiamo a parlamentari che fanno i Sindaci o altri che hanno 2-3 incarichi naturalmente, senza entrare nel merito, che sono pagati o meno non mi interessa niente, perché il politico che lavora per i cittadini deve essere retribuito per quello che fa, così come all’interno di società private chi è preposto, nominato per fare questo, e poi porta l’azienda in perdita dovrebbe non solo non prendere i soldi, ma dovrebbe pagare lui l’azienda stessa; quindi non è che se io non costo sono un politico effettivo, ma questo non sta ad indicare qualcuno in particolare, ognuno sa quello che sia, poi ci sono delle cose politiche chi è dietro il primo escluso non è quello che può essere congeniale, ma di un altro partito e quindi queste sono delle deroghe che vanno anche considerate. Però, la Circoscrizione oggi che è l’ultimo, è il fanalino di coda di tutto quella che è la politica, ma è poi considerata quella che oggi è più importante, perché oggi non ha torto Fornari quando parla di costi e parla di numeri, perché i numeri non sono un’equazione che può essere modificata a seconda di quello che è il risultato finale, l’equazione è perfetta, meno Circoscrizioni meno costi, però più Circoscrizioni più Consiglieri più costi, ma qual è l’utilizzo finale? L’utilizzo finale è un miglioramento della politica del cittadino e allora va bene, ma se poi invece noi abbiamo quei livelli che ho sempre detto, spesso e volentieri in tanti miei interventi, in cui si parte dalla Circoscrizione che non ha potere, poi arriviamo al Comune, poi c’è la Città Metropolitana, poi c’è la Regione, poi c’è il Senato, poi c’è la Camera e poi c’è il Parlamento Europeo e poi c’è Gesù Cristo per altre cose, non è possibile questo. Allora, a questo punto noi arriviamo a fare un discorso che ci sono troppi passaggi in cui tutti pensano di avere un ruolo, ma poi alla fine nessuno comanda niente e alla fine chi ci perde è solo il cittadino stupido che viene alle riunioni, che poi sono pochissimi, perché io sfido chiunque… io parlo della Sesta, quando ero in Sesta Circoscrizione, io che mi ricordi bene, a parte qualche Commissione, qualche Consiglio aperto, ma 2 o 3 Consiglieri forse presenti ai Consigli, non c’era (incomprensibile) sa usarli e in Commissione c’erano sempre i soliti, 7-8 persone su una Circoscrizione che conta oltre 100.000 abitanti, quindi la rappresentanza qual è? Però, c’erano i comitati spontanei, certe volte formali, certe volte fatti dal Presidente e dal Vice e basta, ci sono i Comitati di Quartiere che sulla carta sono stati creati, appunto, dai 5 Stelle e tutto quanto, nella Decentramento scusi, ma che poi nella fattispecie, io parlo della mia Circoscrizione, hanno fatto poco e niente, su 6 anni, su 4 anni si sono ritrovati 3-4 volte, quindi (incomprensibile) quartiere per che cosa? Con 20-30-40 persone iscritte sempre su 100.000 abitanti. Oggi questa riforma, bisogna dare atto, nelle Commissioni che io ho ascoltato, poi sono subentrato nel finale, ma lo ero prima come Consigliere di Circoscrizione, la Presidente ha lavorato molto bene. Ha creduto, come deve essere la politica, giovane, quindi ha creduto che questa, cioè di fare… ha creduto nella politica credendo che naturalmente il Decentramento possa essere l’anima della ripartenza di quella che è la politica del territorio, perché non crederci? L’esperienza mi insegna che non sarà così, però ci sono, come spesso e volentieri avviene, bisogna non essere categorici, ci sono delle persone che valgono e possono portare una differenza. Logico che se l’elezione purtroppo è libera, ci mancherebbe, va a preferenze, le liste qui vengono fatte e spesso e volentieri, voi avete visto in tante Circoscrizioni chi viene eletto, a parte qualcuno che ha le competenze specifiche per poter fare qualcosa sul territorio, perché i numeri sono dettati da altre regole, regole che non sono diverse, però il consenso certe volte è dato più dalla persone chi è simpatica, quella che fa un mestiere che è molto riconosciuto, il professionista, quello che capisce certe volte è difficile che venga visto, poi spesso e volentieri c’è gente che promette mari e monti e poi alla fine non sa in che ruolo sta andando e quindi - delle Circoscrizioni sto parlando eh - però il problema delle Circoscrizioni riportarle a 8 con un personale, perché la concertazione doveva essere un Testo Unico. Io mi rifaccio molto spesso alla mia professione da commercialista, se ogni imposta viene normata a sé stante, noi oggi abbiamo - avete visto con quello che sta succedendo - una variegazione di leggi che si interfacciano diversamente, con una scadenza diversa da tutto quello che è - alla fin fine non si riesce a capire qual è il nocciolo della questione, chi fa cosa, perché e per quanto. Se anche nelle Circoscrizioni noi diamo un Regolamento, diamo una… dicendo “dovranno fare questo, avranno le competenze per questo”, ma poi non diamo quelle che sono delle risultanze, quello che è una retrodatazione di quello che è il potere del Consigliere comunale perché questo dovrebbe essere, che non ho visto io questo, non lo sento da quelli che sono i discorsi, quindi il Consigliere comunale dovrebbe fare un po' come avviene nelle specializzazioni, no? Negli ospedali c’è il miglior specialista, poi c’è il medico generico e via discorrendo, invece qui il Consiglio Comunale, spesso e volentieri - ma giustamente lo faccio anche io questo, ci mancherebbe - va ad incidere su quello che fa la Circoscrizione; la Circoscrizione va a dare ordini al Comune per quello che deve fare e alla fin fine si fanno le stesse cose, le stesse interpellanze su cose diverse. Dovrebbe esserci quello che è la cosa perfetta, che io ho sempre amato e adorato, è quello che sono i Municipi, quello che fa Parigi spesso e volentieri per parlare della Francia, ma quello che potrebbe essere Roma, potrebbe essere Milano. Il Municipio ha una sua autonomia dove su quel Municipio agisce con personale proprio su questo discorso senza fare i passaggi… ma voi pensate solamente oggi al taglio del verde: gli alberi li fa il Comune, la zona x della ciclabile la fa il Comune, ma l’aiuola a fianco la fa la Circoscrizione, la panchina la fa la Circoscrizione, ma il tratto della ciclabile che è a fianco lo fa il Comune, cioè quando non vengono dettate regole certe e non si dà un personale certo a quello che fanno, alla 6 c’è solamente un tecnico per tutta la Circoscrizione che può andare a verificare, ma come può verificare una popolazione di 100.000 abitanti sul quel territorio. Allora, bisogna dare risorse e verificare che quelle risorse siano quelle che poi servono per fare quell’attività. Se invece i costi sono - e qui Fornari sfonda una porta aperta - ma non è grillismo e non è neanche demagogia che per tenere in piedi una Circoscrizione viene a costare questo perché ci sono tre Presidenti, più tanti Consiglieri, ma poi alla fine il risultato, qual è il risultato? Perché lì non ha torto lui, cioè lui ha portato dei numeri che vanno smentiti dalla pratica non dalla teoria. Io sono il primo a dire che occorre che ci sia un livello finale attaccato vicino ai cittadini, ci mancherebbe questo, però ci sono Circoscrizioni che si uniscono dieci volte al mese e ci sono Circoscrizioni che si uniscono tre volte al mese, della stessa ampiezza, con gli stessi problemi. Allora va normato anche questo, non è che un Presidente può fare quello che vuole perché c’è la Giunta sua e l’altro fa quello che vuole dall’altra parte, non ci sono cittadini di serie a e serie b, non ci sono problematiche diverse tra una Circoscrizione di nord o una Circoscrizione di sud o del centro, non c’è un numero fisso di cose, occorrono delle regole che non possono essere demandate all’etica del personaggio del politico perché l’etica oggi ne abbiamo pieni i giornali di com’è l’etica del politico, del politicante che poi molti spesso pensano di dare lezioni agli altri quando poi sono loro i primi che certe volte dovrebbero smettere di fare politica. L’ho subito io questo, quindi non vi preoccupate che quello che sto dicendo io lo dico con esperienza personale, un’esperienza che provato sulla mia pelle, ma per il quale sono ancora qui grazie ai cittadini che la politica non è un mestiere, la politica deve essere una passione che poi uno diventa (incomprensibile). È logico che ci sono dei costi che sono indiretti. Molti Consiglieri, giustamente, perché la politica non dev’essere appannaggio solamente dei pensionati o degli altri, hanno la loro dipendente ma incide sulle casse della Circoscrizione che devono fare dei rimborsi. Quei soldi, che potrebbero non essere pagati, potrebbero essere impegnati per quelle piccole manutenzioni, oggi che abbiamo dei bilanci risicati delle Circoscrizioni, risicati, andiamo a vedere quant’era nel 2001 e andiamo a vedere quant’è nel 2020, ma siamo nettamente oltre la metà, ma 1/3 di quello che era con problematiche maggiori su questo. È questo che fa riflettere e deve fare riflettere perché poi dopo alla fin fine è logico che tante pagine le sto guardando, le sto sfogliando, le ho lette anche, tante pagine e tante cose dette, tante cose dette da tanti, ma poi nel merito, poi alla fin fine bisogna poi dopo coniugarle in una questione che deve essere quella che è favorevole quindi a tutti. Deve essere favorevole a quello che non ha voce: Consulta di quartiere, Comitato di Quartiere, Commissione di quartiere, Circoscrizione, interfaccia, Commissione, Commissione con i suoi coordinatori, c’è il Consiglio e poi si va avanti a seguire. Occorre e questo di sicuro a verrà dopo, ma tanto io mi ricordo che partii già con la Commissione del Decentramento, con Chiamparino parlammo allora e poi non ci fu, ma ci fu quella di Fassino, c’è ancora oggi quella dell’Appendino, ma tanto alla fin fine sono 15 anni che si parla di Decentramento, ma alla fin fine se questo è Decentramento, io ho visto più che Decentramento è far niente o far poco o fare poco quello che sia. È come quello che avviene, scusate il termine, oggi in ospedale, cioè non si è voluto incentivare quello che era la politica sanitaria andando ad incentivare sapendo quello che poteva succedere, facendo un taglio drastico e quello l’hanno fatto i Governi precedenti, naturalmente chi ha governato precedentemente, non mi interessa di che colore, e oggi si pretende di poter ripartire naturalmente avendo ospedali a pieno regime quando c’è in corso quella che è un’emergenza non preventivabile, ma preventivabile a marzo/aprile. Idem sono le Circoscrizioni, ma qui il problema è diverso, è che non dai un servizio al cittadino e quindi il mancato servizio si riversa poi nei confronti del disamoramento della politica dove vengono visti naturalmente, nelle Commissioni di Quartiere o Commissioni di Circoscrizione, i soliti noti, poche persone, perché su 100.000 persone - permettetemi - va bene gli orari, va bene tutto, ma neanche in videoconferenza, andate a vedere quanti sono collegati in videoconferenza nei Consigli di Circoscrizione, nel Comunale un po' di più, perché bene o male c’è… ma il problema è quello, capisce? Quindi, a mio parere, non sono contrario al numero di 8 Circoscrizioni perché ci mancherebbe non esserlo, però non sono neanche così convinto che 8 sia il numero perfetto e non lo era 4 e non lo è 10. È che io non so quanto personale poi ci può essere per poter fare quello che c’è da fare e se quel personale che viene delineato, visto che tutti quanti il Comune sta riducendo moltissimo sul personale, vuoi per i pensionamenti, vuoi per quelle che sono le malattie, vuoi per tutto quello che sia. Come fa a funzionare un Ente che naturalmente non può essere delegato alla politica perché i valori sono nettamente diversi, c’è un Direttore di Circoscrizione che spesso e volentieri oggi è a scavalco con le Circoscrizioni e un Presidente di Circoscrizione che è la parte politica e la parte politica non può firmare le delibere, lo deve fare il Direttore, no? E quindi il suo funzionario, la sua PO o quello che sia. Cioè quello che mi rende perplesso è che la Riforma del Decentramento e Partecipazione doveva avere conseguenzialmente una Riforma dello Statuto della Città di Torino, ma immediato, non solo per quello che riguardava il Decentramento, ma per quelli che erano i compiti del Consiglio Comunale. Si doveva avere il coraggio di dire ai Consiglieri di Circoscrizione: “Non solo voi avrete ancora il posto per altri 5 anni, e quindi i 25 per 8 possono ancora andare avanti e fare il Consigliere di Circoscrizione. Voi avete il posto ma andate a fare anche questo tipo di mestiere che sarà questo e il Consigliere comunale non potrà fare questo perché dovete farlo voi”, non si è avuto il coraggio di fare questo, ovvero si è detto, si è scritto, ma io so benissimo perché è da tanto tempo che questo è stato detto, tanti anni che stiamo parlando di Circoscrizione e Decentramento, ma da tanti anni non si sta avendo quello che la gente pretende, quindi un servizio per il cittadino che non significa un servizio ad personam, significa un servizio fatto. Quello che avevo chiesto anche, dato che le Circoscrizioni sono vicine al territorio, mi ricordo in una, ma che però è difficile, era il contorno della Circoscrizione dove la rappresentanza non poteva essere data dalle preferenze di alcuni, ma siccome le Circoscrizioni sono fatte di tanti quartieri avere la certezza che in quel quartiere c’erano - così come i Collegi che sono a livello delle Camere del Senato - ci fosse la rappresentanza di qualcuno che sia di Minoranza o di Maggioranza non c’entra niente, il Consigliere di Circoscrizione tra virgolette ha la bandiera di partito, ma spesso e volentieri fa gli interessi, così come il Consigliere comunale, spesso e volentieri se non è proprio addomesticato, deve fare gli interessi dei cittadini, se no veramente a questo punto che cosa stiamo a fare? Il locale è una cosa, il nazionale è un altro, lo facciamo a livello circoscrizionale, gli Onorevoli o i Senatori ognuno deve fare il suo mestiere, ci sono diverse cose da fare. Queste mie parole non sono tanto per dare fiato ai polmoni e parlare e che rimarranno scritte, rimarranno dette e rimarranno per i posteri, naturalmente che saranno poi quelli che faranno ancora politica e che porteranno avanti il futuro, quelli che saranno eletti, quelli che avranno la fortuna di avere i Consiglieri che potranno spingere più avanti, è quello di fare un servizio per il futuro, naturalmente, compatibilmente con quello che dicevo, lo ripeto, perché Fornari, secondo me, non ha detto sbagliato, quello di andare a contenere i costi se non sono rapportati a quello che è il beneficio. Mentre nella Sanità, io ho sempre detto che non si può andare a fare del conteggio della spesa se qualcuno sta male, il ricco, il povero non puoi parametrarlo a quello che sia, un’ASL non può parametrare gli accessi al Pronto Soccorso in base in quanti arrivano, se quel Pronto Soccorso è di Torino Nord e ne arrivano 100 tu non puoi andare a penalizzare quindi dicendo: “Io ti concedo quello, tu stai andando in perdita”, perché questo è un servizio essenziale, primario e va rapportato a tutta la comunità, idem per le Circoscrizioni, non posso dare dei costi alle Circoscrizioni se poi io spendo 2 milioni, ma poi alla fine non riesco a fare un’aiuola, non riesco a pulire le caditoie dal 2001 in avanti, non riesco a bitumare dell’asfalto perché ho già finito i soldi già a marzo/aprile e non c’ho più i soldi da marzo/aprile in avanti e quindi si fanno interventi straordinari, urgenti chiedendo al (incomprensibile) di fare questo, quindi… PETRARULO Raffaele Naturalmente sto concludendo. Le risorse vanno naturalmente delineate, spero e penso, e qui l’impegno penso che ci sia, quando sarà la sessione di voto che poi ci penserò un attimo, penso che tutto questo sia naturalmente rapportato a un qualcosa che dovrebbe avere un cambiamento da colui che verrà eletto poi nel seguito nel Consiglio Comunale che quindi capisca che questo non è solamente un documento tanto per avere 8 Circoscrizioni e andare quindi in chiave elettiva nelle prossime elezioni con più Consiglieri che possono appoggiarlo, ma quello invece di fare 8 Circoscrizioni con gente che ha voglia di lavorare sul territorio e di aiutare questa città che oggi è in ginocchio, è in piena crisi e naturalmente non può permettersi costi superiori se non ha dei benefici che sono oggettivi. |