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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2020-02270
RIFORMA DEL DECENTRAMENTO E DELLA PARTECIPAZIONE - APPROVAZIONE MODIFICHE REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con il punto n. 8 del nostro Ordine dei Lavori, siamo alla proposta di
deliberazione n. mecc. 202002270/002, delibera di iniziativa consiliare presentata dalla
Consigliera Paoli e dal Capogruppo Tresso, che ha come oggetto:

“Riforma del Decentramento e della partecipazione - Approvazione modifiche
Regolamento del Decentramento”

SICARI Francesco (Presidente)
Anticipo che sono stati presentati 9 emendamenti, così suddivisi: un emendamento di
Commissione, un emendamento della Consigliera Paoli, 3 emendamenti del Consigliere
Fornari e 4 emendamenti della Consigliera Imbesi.
Lascio ora la parola alla Consigliera Paoli per l’illustrazione dell’atto. Prego, ne ha
facoltà per 10 minuti.

PAOLI Maura
Grazie, Presidente. Pensavo 15 per le delibere. Sapevo male?

SICARI Francesco (Presidente)
Per l’illustrazione 10.

PAOLI Maura
Va bene. Allora grazie Presidente, è passato quasi...

SICARI Francesco (Presidente)
Aspetti, aspetti. Trattandosi di Regolamento, ne ha 20. Prego.

PAOLI Maura
Perfetto. Grazie. È passato quasi un anno e mezzo da quando il Consiglio Comunale ha
dato mandato alla Commissione Speciale Decentramento di elaborare una riforma che
oggi finalmente trova la sua conclusione. Abbiamo già detto, nell’occasione
dell’approvazione della delibera con le modifiche dello Statuto, che questa non è una
riforma perfetta, non accontenta tutti, ma si è cercato di coinvolgere tutti e di mediare
con tutti, o almeno con chi con spirito collaborativo si è impegnato e ha lavorato, per
portare a casa il miglior risultato possibile. Io credo che questo obiettivo sia stato
raggiunto e per questo tutti noi dovremmo essere orgogliosi del nostro lavoro.
Come avete potuto vedere, ci sono tre allegati alla delibera, ovvero le modifiche
regolamentari, le competenze e il Regolamento delle Consulte di Quartiere.
Cercherò di illustrare velocemente gli allegati, non entrando troppo nel merito, anche
perché chi ha voluto seguire questo lungo percorso ha avuto il modo e il tempo per
farlo, ma ci tengo a raccontare le modifiche che ritengo più significative e le
motivazioni che ci hanno spinto, come Commissione, a proporre questa riforma oggi in
Consiglio.
Per il Regolamento ci sono 3 articoli, che ritengo importanti e che per obiettivi
racchiudono anche altri articoli. Il primo sicuramente, come avevamo già visto con lo
Statuto, è l’articolo 2, modificato al fine di mantenere le otto Circoscrizioni attuali e non
procedere, quindi, con gli accorpamenti immaginati nello scorso mandato, per tre
questioni fondamentali: i risparmi non avrebbero superato i costi, costi sia organizzativi
e amministrativi che di rappresentanza; non avremmo potuto modificare i confini, che
erano già stati immaginati sulle cinque Circoscrizioni, e secondo noi quei confini ad
oggi non erano più adeguati; e terzo, uno degli obiettivi fondamentali che ci eravamo
posti all’inizio del percorso è stato quello di far diventare le Circoscrizioni effettivi
attori della partecipazione dei cittadini, e non solo un accorpamento non avrebbe
giovato a questo obiettivo, ma, come ci hanno detto tutti i cittadini che hanno
partecipato e sono intervenuti durante le nostre Commissioni o nelle Commissioni che
abbiamo fatto nelle Circoscrizioni, davvero tutti, compresi i Comitati più diversi che
proponevano azioni contrapposte, ma tutti comunque ci hanno sempre espresso la stessa
preoccupazione, ovvero che l’accorpamento avrebbe allontanato ancora di più i cittadini
dalla Cosa Pubblica, come di fatto si è verificato nelle Circoscrizioni che già hanno
subìto l’accorpamento, e per me questo è stato fondamentale per questa decisione.
Il secondo articolo, che ritengo importante, è il 43, che riguarda i pareri richiesti
sull’Urbanistica, Varianti, cambi di destinazione d’uso di immobili e opere pubbliche di
interesse circoscrizionale. Questo articolo è stato modificato, come anche altri, per fare
in modo di rafforzare il ruolo e la voce del Consiglio Circoscrizionale sulle decisioni
che impattano sul territorio; non saranno ovviamente pareri vincolanti, ma diamo
un’occasione in più al Consiglio di Circoscrizione per dialogare con l’Ente Centrale,
affinché gli interessi dei territori vengano ascoltati con più attenzione.
L’ultimo articolo che prendo ad esempio - e così ne approfitto per illustrare
l’emendamento che va a modificarlo - è l’articolo 51 sulle entrate circoscrizionali.
L’idea è stata quella di responsabilizzare le Circoscrizioni, che spesso gestiscono dei
beni di cui poi non raccolgono i frutti: parlo ad esempio degli impianti sportivi, orti
urbani, dehors, eccetera, beni di cui hanno il compito di assegnazione, di preparazione
dei bandi, di raccolta dei proventi, ma se lo fanno bene o male non cambia niente,
perché quei proventi entreranno nelle casse centrali. La nostra proposta iniziale era
quella di riservare dei capitoli del Bilancio comunale, in modo che fossero vincolati e
potessero tornare alle Circoscrizioni, affinché, appunto, potesse essere da stimolo e da
elemento responsabilizzante. Come avrete visto, però, questo non è totalmente possibile
e perciò con gli Uffici finanziari abbiamo presentato un emendamento che inneschi un
meccanismo di premialità, in modo che una parte non inferiore al 50% delle maggiori
entrate incassate nell’Esercizio precedente venga destinato a maggiori spese.
Per quanto riguarda le competenze, invece, anche qui il lavoro è stato lungo e
complesso: oltre a un percorso di analisi con gli Uffici, di discussione tra i Commissari
e di confronto molto importante con le Circoscrizioni e i cittadini, ci siamo poi anche
misurati con la Giunta per trovare il più possibile una mediazione tra la volontà della
Commissione di rafforzamento del ruolo, dei valore e dei compiti delle Circoscrizioni,
in ragione dell’articolo 17 del TUEL, e la necessità di efficienza ed efficacia e di una
chiara ripartizione di responsabilità.
Possiamo fondamentalmente suddividere le competenze in tre categorie: nella prima
categoria ci sono le deleghe che abbiamo valorizzato e rafforzato, come ad esempio lo
Sport, la Gioventù, il Lavoro e il Commercio, e in parte i Servizi Scolastici e la
Viabilità; nella seconda categoria ci sono le deleghe che abbiamo specificato e
dettagliato, quindi competenze che in realtà la Circoscrizione già svolge, ma non erano
scritte nero su bianco, quindi da una parte andiamo a fare chiarezza e dall’altra
riconosciamo il ruolo svolto. Tra queste, ci sono, ad esempio, quelle che riguardano la
Polizia Municipale, le Anagrafi e l’occupazione del suolo pubblico.
Nella terza categoria, che è stata quella un po’ più dibattuta, ci sono competenze che
invece sono state centralizzate, perché materie più complesse di cui abbiamo ritenuto
fosse importante avere una gestione più unitaria, oppure, come nel caso del sociale, che
ha subìto di fatto una centralizzazione dopo la Riforma del Sistema dei Servizi Sociali,
che ha comportato il superamento della suddivisione sugli ambiti circoscrizionali.
Su questi temi, però, non si è voluto comunque sottovalutare l’importanza del ruolo
della Circoscrizione, perciò siamo andati a rafforzare gli strumenti di collaborazione tra
Ente centrale e territori. In questa categoria, come vi dicevo, rientra il Sociale e il
Sociosanitario, in parte la Cultura per quanto riguarda il Sistema bibliotecario, il Suolo
Pubblico, il Patrimonio edilizio e il Verde. Per questi ultimi, specialmente, rimane la
manutenzione ordinaria, ma dovranno essere adottati specifici provvedimenti attuativi
con assegnazione di risorse umane e finanziarie, questo vale in generale in realtà, ma
maggiormente su questi temi per un problema di responsabilità: non possiamo
permettere, ad esempio, che, in mancanza di risorse, la Circoscrizione non faccia un
intervento e che questo causi un incidente e non si sappia, quindi, di chi sia la
responsabilità.
Per quanto riguarda il Verde, abbiamo voluto efficientarne il più possibile la gestione,
che attualmente viene organizzata con un sistema molto complesso di suddivisione di
competenze, che però non crea un servizio efficiente: banalmente, troviamo aree
sfalciate, perché di competenza centrale, affianco ad aree non sfalciate, perché di
competenza circoscrizionale, che magari semplicemente ha previsto lo sfalcio in un
momento diverso o non ha sufficienti soldi per farlo, oppure una gara è andata deserta.
Spesso in questa organizzazione così complessa non si sa, anche qui, di chi sia la
responsabilità, sia a livello tecnico che a livello politico. Per questo abbiamo optato per
una gestione più centralizzata in generale delle aree verdi, ad eccezione però delle aree
gioco, le aree cani, il verde scolastico e gli orti urbani, che crediamo abbiamo bisogno di
un’attenzione particolare, perché più fruite dai cittadini del territorio e per cui
immaginiamo una procedura più veloce, dato che si parla di affidamenti diretti con
importi che non superino le soglie previste dal Codice degli Appalti per cui non è
necessario espletare le procedure di gara.
Detto questo, siamo consapevoli che per concretizzare l’indirizzo che diamo
complessivamente sulle competenze, dovranno seguire, come dicevo prima, una serie di
delibere attuative del Regolamento, dovranno seguire risorse umane ed economiche, e
forse non sarà possibile nei prossimi anni, a causa dei problemi economici dell’Ente e
del Piano di Rientro richiesto dalla Corte dei Conti che tutti conosciamo, ma abbiamo
voluto determinare un indirizzo che potesse dare la direzione a cui tendere, fino al suo
effettivo raggiungimento.
Passo al Regolamento delle Consulte di Quartiere e chiudo: le Consulte di Quartiere
nascono con l’obiettivo di essere degli strumenti di lavoro organici alle Circoscrizioni e
di superare le problematiche riscontrate nelle attuali Commissioni di Quartiere. Avrete
visto che abbiamo redatto un Regolamento apposito, che è l’allegato B, che cambia
fortemente la struttura delle Commissioni come le abbiamo conosciute, oltre che a
cambiarne il nome. Le Consulte di Quartiere non avranno più un Presidente, questo
perché si è voluto dare maggiore peso all’autonomia e alla responsabilità dei cittadini; le
riunioni saranno moderate a turno dai cittadini stessi e sarà l’Assemblea a decidere gli
argomenti di discussione e la frequenza delle riunioni. Questo non significa che la
politica sia esclusa da questo processo, anzi, dovrà collaborare attivamente per fornire
gli strumenti e i saperi necessari all’Assemblea, con l’obiettivo ultimo di creare
sviluppo di comunità e capitale sociale.
Come si possono raggiungere questi obiettivi? Innanzitutto abbiamo alleggerito le
procedure e aperto le convocazioni; l’Assemblea non solo decide gli argomenti da
trattare in ogni riunione, ma può anche essere consultata dal Consiglio Circoscrizionale,
può promuovere azioni di partecipazione attiva alla Circoscrizione e può richiedere che
un determinato argomento sia discusso nella Commissione Consiliare Competente.
Quindi non sarà più un’Assemblea che si riunisce e si chiede cosa l’Amministrazione
può fare per i cittadini, ma sarà un’Assemblea che si chiederà cosa i cittadini possano
fare per migliorare l’Amministrazione.
Oltre a queste competenze più di indirizzo delle politiche, abbiamo voluto sviluppare
una parte di co-progettazione: le Consulte, infatti, periodicamente avranno il compito di
presentare una proposta alla Circoscrizione su un tema rilevante per il quartiere; questo
tema sarà poi preso in carico dai Laboratori Tematici, che sono luoghi in cui i cittadini
sviluppano concretamente, con i tecnici comunali e circoscrizionali, il progetto sul
quartiere per raggiungere gli obiettivi presentati, appunto, dalla Consulta.
Cosa ci permette di fare la co-progettazione con i cittadini? Innanzitutto è un modo per
far mettere in discussione le esigenze che ogni cittadino ha con quelle degli altri, ma
anche con i processi amministrativi, creando una sorta di educazione civica; inoltre, la
co-progettazione ci permette di creare quel collegamento tra Consulta di Quartiere,
Circoscrizione e Comune, che mancava alle Commissioni di Quartiere. Quello che si
dovrebbe innestare è un gioco - passatemi il termine - in cui si vince solo se vincono
tutti, quindi i cittadini, Ente decentrato ed Ente centrale, tutti costretti a collaborare per
poter ottenere ognuno la propria parte, andando quindi a spezzare il meccanismo di
rivendicazione e contrapposizione, che spesso invece abbiamo visto o, almeno, questo è
quello che ci auguriamo e questo è tutto.
Interverrò poi sugli emendamenti e, se c’è una replica, alla fine degli interventi. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, alla fine degli interventi e della discussione, è prevista la replica di chi presenta la
deliberazione. Procediamo adesso con gli interventi. Adesso ho il Capogruppo Tresso.
Prego, ne ha facoltà.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Oggi siamo nella battuta conclusiva di un lavoro che ci ha visto
impegnati per quasi un anno e mezzo. Devo dire che, a mio modo di vedere, è stato un
lavoro serio e io ho apprezzato particolarmente il fatto che abbia visto la collaborazione
di tutti, della Presidente Paoli, di tutti i Commissari che hanno partecipato, dei
Presidenti di Circoscrizione, che ringrazio insieme agli altri e che hanno avuto un ruolo
anche importante nel darci conto di quelle che sono le situazioni che loro stessi avevano
vissuto in tema di decentramento, e poi anche di tutti i Consiglieri di Circoscrizione e
dei cittadini che abbiamo incontrato negli incontri che sono stati previsti itineranti, poi,
ahimè, l’emergenza Covid ci ha costretti a renderli poi fattivi in remoto, però almeno
c’è stato un tentativo di recarsi anche nelle Circoscrizioni, seppur poi in parte
virtualmente, per raccogliere osservazioni e impressioni, e secondo me questo è stato un
lavoro comunque prezioso, che ci ha consentito anche di rendere maggiormente
aderente anche alle esigenze la riforma che oggi andiamo a votare con questa delibera.
Io credo che, anche tenendo conto di quello che è stato il tempo piuttosto limitato, forse
un errore - l’avevo già sottolineato in altre circostanze - è stato anche quello di avviare i
lavori della Commissione non particolarmente tempestivamente nell’arco di questa
consiliatura, siamo partiti di fatto a giugno, cos’era, dell’anno scorso. (Audio
interrotto)... potevano sicuramente essere, come sempre, migliori, anche più coraggiosi,
diciamolo, ma io credo che sia un buon punto di partenza. Come già ha detto nel suo
intervento la Presidente Paoli, questa è una rivisitazione del decentramento, che poi si
concretizza nei tre punti che sono stati richiamati, e quindi: il Regolamento stesso, le
competenze che vengono assegnate alle Circoscrizioni, e le Consulte di Quartiere, che
consentono comunque di dare un ruolo più definito e secondo me anche più importante
alle Circoscrizioni. Sicuramente sarà necessario far seguire degli atti, che investano
anche in termini di risorse economiche e di risorse umane. Negli incontri che abbiamo
avuto con gli uffici abbiamo visto come il personale delle Circoscrizioni sia molto
sottodimensionato rispetto alle esigenze e anche rispetto al complesso delle risorse
umane presenti nella macchina comunale, diciamo. Così pure dal punto di vista del
Bilancio, le cifre stanziate hanno avuto un declino, cioè un declino... un abbassamento,
una riduzione complessiva, che nell’arco del decennio ha portato a limitare moltissimo
le risorse destinate poi alle Circoscrizioni come spesa diretta.
Io credo che, se il decentramento è una politica su cui un’Amministrazione, una Città
vuole puntare, è necessario investire. Ecco, io credo che una cosa che abbiamo
verificato, devo dire con una convergenza almeno della maggior parte, mi sembra di
poter dire, dei Consiglieri e dei Commissari che hanno partecipato ai lavori, è che il
decentramento non deve essere visto come un’occasione di risparmio. Potrà esserlo nel
tempo, ma per poterlo rendere efficace e se politicamente l’intento prioritario è quello di
dare maggiore vicinanza, partecipazione e responsabilità al territorio e ai cittadini, deve
essere un qualcosa su cui si investe. Ce l’ha spiegato molto bene anche il responsabile
del decentramento della Città di Milano: loro hanno avuto, ovviamente, una riforma che
si poneva su dei binari diversi, in quanto, secondo la Legge sull’Ordinamento sugli Enti
Locali, loro hanno costituito dei Municipi, ma sicuramente ci ha fatto capire bene che si
è trattato di un investimento anche in termini di risorse.
Io credo sia un buon punto di partenza, come dicevo, e anche il tentativo che è stato
fatto di perimetrare meglio il ruolo delle Circoscrizioni, dando, come già è stato
richiamato nell’intervento che mi ha preceduto, delle competenze più specifiche. Io
penso che sia stato importante, per esempio, vedere come si sia cercato anche di dare
una maggiore possibilità di partecipazione. Io penso, per esempio, al dimensionamento
scolastico, la possibilità di nominare dei rappresentanti per le scuole paritarie, anche
sullo sport, sul lavoro e commercio, si cerca di dare maggiore peso ai pareri delle
Circoscrizioni. Questo sicuramente, anche con la scelta e negli articoli che sono stati
modificati del Regolamento, per esempio i pareri richiesti, come è stato accennato
sull’urbanistica, sulle varianti, eccetera, e poi con il ruolo sulle Consulte, che cercano di
avere quindi una maggiore fluidità nel rendere partecipativa la presenza dei cittadini che
intendono spendersi e progettare e anche dare una progettualità su alcuni temi.
Il tema fondamentale che è stato toccato, cioè l’articolo 2, che mantiene le otto
Circoscrizioni attuali, io credo sia stato ampiamente valutato, anche con una dovizia di
elementi, di analisi e di esperienze anche da chi aveva vissuto l’accorpamento, che
hanno di fatto reso impossibile ritornare ai punti che erano stati definiti dalla
Commissione (incomprensibile) della precedente legislatura. Si è ritenuto, ma a valle di
un’analisi che secondo me è stata comunque esaustiva e chiara, mantenere l’attuale
assetto ad otto Circoscrizioni, proprio in virtù del fatto che sono stati ben noti i problemi
che si sarebbero dovuti superare in una fase in cui non si è maturi, non si è pronti per
avere un decentramento che vada verso una costruzione più similare a quella dei
Municipi, ma che la Legge, sappiamo, non ci consente.
Quindi io penso che l’attuale assetto, il mantenimento dell’attuale assetto sia anche una
scelta di volere mantenere una maggiore aderenza con la cittadinanza e con la realtà dei
territori che la cittadinanza vive. Quindi, io, devo dire, a valle di questo percorso,
ritengo che oggi sia un atto assolutamente dovuto di votare convintamente questa
delibera. È un buon punto di partenza, sicuramente non è il punto di arrivo. Ci ha
consentito, anche con un lavoro che, ribadisco, è stato comunque articolato ed efficace,
di meglio chiarire alcuni aspetti. Da qui in aventi c’è ancora molto da fare. Io credo che
ci sia anche un discorso più complessivo, che riguarda proprio la funzione, mi viene da
dire, delle Città Metropolitane, che in realtà si è più propri nel nostro caso parlare di
Aree Metropolitane, e quindi veda la possibilità di un decentramento che incardini sulle
Circoscrizioni la possibilità di un dialogo anche con i Comuni contermini. Questo deve
essere il vero punto su cui tendere, proprio perché non è più possibile pensare ad
un’Amministrazione cittadina che sia vincolata dalla cinta daziaria, ma necessariamente
le Circoscrizioni, che sono il vero punto di transizione verso la Città dell’Area
Metropolitana estesa, hanno bisogno di essere la cerniera di raccordo, quindi hanno
bisogno anche di poter condividere servizi, strategie e politiche, proprio per non poter
poi creare delle situazioni sperequative, in cui i cittadini di un Comune, o di quello
affianco, che magari bordeggia con quello di Torino, si trovano ad avere dei servizi
fruibili in maniera diversa. Io ribadisco, questo che abbiamo oggi completato come
percorso ci consente di avere una certa chiarezza in una prospettiva futura. Lasciamo in
eredità all’Amministrazione che verrà il fatto di concretizzare quanto è stato delineato e
di fare con coraggio, e compatibilmente con quella che sarà l’impostazione dei bilanci
della Città di Torino, un maggiore sforzo nel dotare di risorse, e quindi avviare un
processo che sia anche più finalizzato a dare delle autonomie, in termini economici ed
in termini di risorse. Però credo che a oggi, quanto si poteva fare è stato portato a
termine e vale la pena di concludere qua questo percorso. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Adesso ho la Consigliera Foglietta. Prego, ne ha
facoltà.

FOGLIETTA Chiara
Grazie, Presidente. Ci tengo a ringraziare in primis tutti i colleghi, il Gruppo del Partito
Democratico, la Presidente e il Vicepresidente della Commissione e anche tutti i
rappresentanti dei nostri Organi decentrati per il lavoro fatto. È un lavoro in cui
chiaramente abbiamo dovuto fare delle mediazioni, ci siamo spesso scontrati, ma è un
lavoro che io giudico un buon lavoro e soprattutto proficuo. Abbiamo audito
associazioni, comitati, osservatori e tutti coloro e tutte coloro che avevano la necessità,
anche in maniera molto diretta e franca, di venire a raccontare alla Commissione
Speciale Decentramento che si sentivano un po’ abbandonati dall’Amministrazione
cittadina tutta. Io non starò a ripetere quanto hanno già detto la Presidente e il
Vicepresidente della Commissione, perché sono stati piuttosto esaustivi. Oggi votiamo
non solo una modifica al Regolamento Decentramento, ma anche le competenze, così
come le Consulte. Vorrei focalizzare fondamentalmente su due temi: il primo, si sente
tanto parlare del fatto che chiaramente la politica ha un costo e il decentramento e
l’accorpamento avrebbe portato a un risparmio. I Colleghi che, come me, hanno
partecipato a tutte le Commissioni, hanno da subito capito che la tanto amata analisi
costi-benefici ci ha subito dimostrato che era pressoché irrisorio rispetto al guadagno.
Sappiamo bene che le due Circoscrizioni accorpate, quindi l’attuale 8 e l’attuale 2, non è
che hanno dismesso gli edifici della ex 10 e della ex 2, continuano ad esserci e continua
ad essere un posto per la città.
Il secondo tema che vorrei affrontare è il tema, chiaramente, del personale, e qui faccio
un passaggio rispetto ad un ordine del giorno che è stato accompagnato al parere della
Circoscrizione 4 e della Circoscrizione 5, sottolineando che tutte le Circoscrizioni, ad
eccezione della 7, semplicemente perché non è ancora riuscita, per motivi tecnici, a
deliberare, hanno dato parere positivo rispetto al percorso che la Commissione Speciale
Decentramento ha fatto, accogliendo, seppur con delle criticità, alcuni aspetti.
La questione è semplice: la Circoscrizione 4 e la 5, così come anche le altre
Circoscrizioni, da tempo denunciano una drammatica carenza di personale e di risorse,
carenza che chiaramente, come sappiamo, è stata accentuata anche dall’aumento del
pensionamento dovuto all’adesione a quota 100. Noi, come Commissione Consiliare,
come I Commissione, ce ne siamo più volte occupati. Io, alla ripresa delle vacanze, in
una programmazione lavoro della I Commissione, chiesi al Presidente Chessa di
affrontare nel più breve tempo possibile - poi purtroppo non ci siamo ancora riusciti -
questa riorganizzazione che la Giunta Comunale fece, destinando a scavalco delle
Circoscrizioni direttori e dirigenti. Questo perché? Anche perché, Presidente, andava in
netto contrasto con il lavoro che la Commissione Speciale Decentramento stava
portando avanti ed era ben noto alla Giunta. Quindi, io faccio mie le parole dei Consigli
della Circoscrizione 4 e dei Consigli della Circoscrizione 2, che sono stati votati a larga
maggioranza da diverse forze politiche, chiedendo che la Giunta abbia comunque un
ripensamento rispetto alla destinazione personale a scavalco tra le Circoscrizioni. Spero
che qualcuno si ravveda e, se così non fosse, ci penserà la Giunta del 2021-2026 e il
Consiglio Comunale futuro.
Al momento chiudo qui, Presidente, mi riservo di intervenire successivamente, nel caso
abbia qualcosa da aggiungere sulle proposte emendative dei colleghi. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Adesso procediamo con l’intervento del Consigliere Fornari. Prego, ne ha
facoltà.

FORNARI Antonio
Sì, grazie, Presidente. Nonostante la pandemia in corso e gli appelli accorati della
dirigenza e del personale comunale, oggi votiamo il Regolamento del Decentramento di
nuovo con otto Circoscrizioni. La situazione preoccupante in cui si troverà il Paese nei
prossimi anni, con tutti gli Enti Locali in seria difficoltà fisiologica, dovuta alla
diminuzione delle entrate - penso agli oneri di urbanizzazione, alla TARI, all’IMU, a
tutte le altre imposte e tributi locali - dovrebbe obbligare a ridurre e a razionalizzare le
spese di un ente, in vista dei prossimi anni che si annunciano di lacrime e sangue.
Invece si è deciso di tornare indietro, perché, come tutti sanno, dal 2021 era già previsto
il ritorno a cinque Circoscrizioni; invece, con questo nuovo Regolamento ritorniamo di
nuovo indietro e quindi aumentiamo di nuovo i costi dell’Ente, calcolato - non dal
sottoscritto, ma dall’Ufficio del decentramento a cui io personalmente ho chiesto i conti
- di circa 2-3 milioni di euro annui. Quindi avremo tre Presidenti di Circoscrizione in
più, 75 Consiglieri di Circoscrizione in più, più coordinatori, perché questo
Regolamento aumenta anche i coordinatori, da quattro torneranno quindi a sei, quindi
avremo più gettoni di presenza, più rimborsi ai datori di lavoro che dovrà sostenere
l’Ente, più personale amministrativo che dovrà supportare la struttura politica
circoscrizionale e più costi fissi poi ovviamente per le utenze, tutte le spese per gli
edifici comunali per mantenere queste sedi in più. Eppure il Direttore finanziario del
Comune di Torino, nel parere allegato al Regolamento, l’ha evidenziato chiaramente, io
l’ho preso quasi come un grido di dolore, un ultimo tentativo per evidenziare che cosa?
Ve lo vado a leggere. “Punto a) la scelta di mantenere inalterato il numero delle
Circoscrizioni si discosta, dal punto di vista finanziario, con le linee programmatiche
deliberate dal Piano di interventi richiesto dalla Corte dei Conti e approvato dal
Consiglio Comunale in data 30 ottobre 2017, e in particolare con l’obiettivo di
riduzione delle spese correnti, aventi caratteri di rigidità, quindi: personale, utenze,
spese di gestione delle strutture, compensi ed indennità”. Quindi noi, come Consiglio
Comunale, avevamo già votato di ridurre le spese circoscrizionali; oggi neghiamo
quanto ci eravamo impegnati a fare. Io sfido domani la Corte dei Conti a commissariare
il Comune di Torino, perché questa è una palese presa in giro della Corte dei Conti,
perché prima diciamo una cosa e poi facciamo l’esatto contrario, sempre se passerà
questa deliberazione.
Il punto b), sempre del parere del Direttore finanziario, dove dice che “I risparmi sui
costi della politica, che sarebbero derivati dal passaggio a cinque Circoscrizioni,
dovranno essere compensate con minori spese e con maggiori entrate nel Bilancio
pluriennale 2021-2023”, perché nel Bilancio attuale, che è dal 2020 al 2022, e negli anni
2021 e 2022 ovviamente c’è una riduzione delle spese per i costi della politica, invece
adesso torniamo ad aumentarli e quindi dovremo o aumentare le tasse ai torinesi, o
ridurre qualche spesa e quindi magari ridurre qualcosa sul verde, qualche spesa di
manutenzione in meno, comunque dovremo trovare questi soldi per mantenere i costi
della politica.
Al punto c), sempre il Direttore finanziario evidenzia: “In ogni caso, al fine di garantire
il perseguimento degli obiettivi di riduzione della spesa, si auspica l’avvio di un
processo di razionalizzazione gestionale ed amministrativa, che preveda un
accorpamento delle strutture e degli immobili utilizzati, con la correlata diminuzione dei
costi di gestione, di pulizia, delle utenze elettriche e di riscaldamento dei locali”. Quindi
l’Amministrazione... quindi ci dovrà essere comunque una razionalizzazione della
spesa, come non si sa, però bisognerà farla, questo è chiaro.
In questi anni - lo citava anche qualcuno - tutti i Presidenti di Circoscrizione si sono
lamentati per la mancanza di personale. Sapete qual è la risposta che diamo noi?
Aumentiamo le competenze alle Circoscrizioni, quindi con questo Regolamento diamo
anche più competenze, però senza tenere in considerazione la fisiologica diminuzione di
personale che avverrà nei prossimi anni, ma non perché quest’Amministrazione è
cattiva o perché non ha voluto aumentare il personale, perché non ce lo possiamo
permettere semplicemente ed è scritto in una Delibera di Giunta, che invito ad andare a
leggere, che è la 202001991 del 22 settembre 2020, e anche qui si sottolinea che il
Come di Torino è un Comune cosiddetto “a rischio”, in base ai parametri ministeriali
fissati dal D.M. del 17 marzo 2020, perché non rispetta i valori di riferimento tra le
entrate correnti e le spese di personale. Siccome sappiamo benissimo che aumentare le
entrate correnti è difficile, perché già i tributi comunali a Torino sono quasi al massimo,
bisognerà ridurre le spese del personale, questo dice la Dirigenza del Comune di Torino,
e tra le azioni per ridurre le spese del personale, loro scrivono chiaramente, io ve lo
vado a leggere lo stralcio che trovate nella delibera: “A tal fine sarà indispensabile
individuare azioni finalizzate alla riduzione del personale dipendente circoscrizionale,
per effetto di accorpamenti unità d’ambito specialistico”. Quindi, che cosa succede?
Che praticamente la nostra macchina comunale, quindi la nostra struttura
amministrativa gestionale, si sta già organizzando per accorpare tutto il possibile, quindi
tutto. Ad esempio, vi faccio un esempio, che è quello dei Servizi Sociali, che sono già
impostati su quattro zone e quattro Circoscrizioni, perché seguono un po’ i Distretti
Sanitari, ma ci sono altri settori della macchina comunale che sono già stati accorpati.
Invece la politica che cosa fa? Continua ad andare per i fatti suoi su otto Circoscrizioni.
Quindi, mentre il mondo o comunque il Comune di Torino va da una parte, la politica
va dall’altra. Mi dite com’è possibile che ci sia un rapporto efficiente, efficace, se
queste due cose non si parlano e ovviamente andranno in conflitto? I danni quali
saranno? Che ci saranno delle ripercussioni sui servizi dei cittadini, ipotizzo: chiusura
sedi anagrafiche, riduzione degli orari di sportelli, tempi lunghi per avere una risposta di
una pratica, perché se il personale continuerà ad essere ridotto, dall’altra parte però i
servizi ai cittadini bisognerà garantirli. Come faremo a garantirli? Questa era
un’occasione per ridurre le spese, i costi della politica e accorpare il personale che segue
la politica e quindi che segue la struttura circoscrizionale, ed era un’occasione
importante, invece si è scelta un’altra strada. E quindi attendo dei chiarimenti, perché
obiettivamente ai cittadini noi dobbiamo rispondere, perché io questi chiarimenti ho
provato a chiederli anche in Commissione Decentramento. Io, ricordo, avevo chiesto
l’audizione della Presidente Onofri, che era la Presidente della Commissione
Decentramento di cinque anni fa, in cui si era deciso di accorpare le Circoscrizioni a
cinque. Ovviamente l’audizione della Presidente Onofri non c’è stata, perché sarebbe
stato chiaro che cinque anni fa la situazione non era migliore di adesso, anzi, forse
adesso la situazione diciamo che è ben peggiore con una pandemia in corso che sarà
devastante per le casse dei Comuni e degli Enti Locali. E ho chiesto anche un’analisi sui
costi, ma un’analisi vera, perché quello che qualcuno citava sono stati i pareri dei
Presidenti della Circoscrizione 8 e 2, che sono venuti in Commissione Decentramento a
dire: “No, ma questo accorpamento è stato un problema, non ci sono stati...”, quindi su
pareri personali dei singoli Presidenti, ma non con dati alla mano, perché con i dati alla
mano, cioè quelli che ho chiesto io personalmente all’Ufficio Decentramento, si
evidenziava chiaramente una riduzione di 2-3 milioni di euro annui. Quindi, alla luce di
questi dati, io mi chiedo: ma come è possibile andare avanti su otto Circoscrizioni? Noi
stiamo creando otto scatole vuote con dietro nessuno. Dietro non ci sarà personale,
perché non ce ne sarà più, non avranno risorse, perché le risorse stanno calando, noi
teniamo otto Circoscrizioni che costeranno di più rispetto ai soldi che andranno a
gestire. Ma vi sembra normale? In un sistema economico queste otto Circoscrizioni il
giorno dopo, se fossero delle società dei privati, o meglio, delle società, delle aziende
private, dovrebbero portare i libri in tribunale per fallimento, perché se una struttura
spende di più rispetto ai soldi che gestisce, dopo un po’ arriva un fallimento. Soltanto
nel Comune di Torino permettiamo che questa cosa vada avanti e quindi teniamo in
piedi otto strutture che costano di più, per i cittadini, rispetto ai soldi che gestiscono. È
un qualcosa di folle. In un momento come questo, che è un momento difficile, serve una
riflessione.
Quindi io invito tutti a fare una riflessione - io ho presentato gli emendamenti per
l’accorpamento -, a fare veramente un atto di responsabilità e un atto verso la
cittadinanza, che in questo momento sta soffrendo e si aspetta dalla politica delle
risposte vere e non delle promesse che non servono a nulla. Questa è un’occasione per
ridurre le spese, fare degli accorpamenti e migliorare i servizi dei cittadini. Io mi auguro
che l’emendamento per l’accorpamento passi, in modo veramente da fare qualcosa
nell’interesse della nostra città. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Adesso ho la Consigliera Imbesi. Prego, ne ha facoltà.

IMBESI Serena
Grazie, Presidente. Io in questo anno di lavori della Commissione ho avuto occasione di
parlare con membri della Maggioranza, ma anche membri della Minoranza rispetto ad
alcune mie perplessità, sia per quanto riguarda la modalità del percorso, sia su alcune
decisioni che ancora all’epoca non erano nero su bianco, ma erano paventate nelle
discussioni. Ho sicuramente apprezzato la volontà, anzi, la necessità di ascoltare tutte le
Circoscrizioni, proprio anche nelle sedi circoscrizionali, e con la partecipazione dei
cittadini e la volontà di non modificare a colpi di Maggioranza il Regolamento. Questa
non è retorica, è importante e differenzia questa consiliatura dalle modalità proposte
dalla scorsa su questo tema. Molte sono le cose che mi vedono favorevole, ad esempio
cito le Consulte, il rafforzamento dei pareri e degli ordini del giorno arrivati dalle
Circoscrizioni, che sono tutte modifiche, merito del lavoro articolato della
Commissione, lo dico con molto rispetto, non è facile. Quello che invece non mi vede
favorevole è il fatto che, secondo me, ancora una volta questa delibera si discosta un po’
da quella che è la realtà attuale della Città, che, come Amministratori pubblici, non
possiamo evitare di guardare. Non facciamo i ragionieri, facciamo politica, è vero,
dobbiamo però essere consapevoli di quelli che sono i margini di manovra che abbiamo
a disposizione. Non con poche discussioni, lunghe, lunghissime discussioni interne,
abbiamo deciso di percorrere a quasi inizio Consiliatura una strada che ci ha portato a
deliberare un Piano di interventi richiesto dalla Corte dei Conti e, come è scritto nel
parere contabile a questa riforma, che ha già citato il collega Fornari, la scelta di
mantenere inalterato il numero delle Circoscrizioni si discosta dal punto di vista
finanziario da queste linee programmatiche. Però, io ribadisco, non facciamo i
ragionieri, facciamo politica e io personalmente sento di aver assunto una decisione
politica nel 2017 con quella delibera e ho quindi pensato - probabilmente erroneamente,
me ne assumo le responsabilità - che da quelle decisioni politiche partisse poi la
Commissione per il nuovo decentramento. Quello che mi è stato detto e che mi vede
d’accordo è che le questioni finanziarie non devono poi andare a discapito dei cittadini e
della partecipazione degli stessi cittadini: vero, lo ribadisco, ma nelle Commissioni alle
quali ho avuto la possibilità di partecipare come auditrice o quelle di Circoscrizione, che
mi sono anche poi riascoltata in seguito, io ho percepito da parte dei cittadini la
necessità di essere più informati rispetto a quelli che sono gli andamenti dell’Ente, sia
Comunale, che Circoscrizionale; in parte è stato fatto molto più degli scorsi anni, con
una partecipazione massiccia da parte degli Assessori, che io, come Consigliera di
Circoscrizione, non ho molto visto nella passata Consiliatura. Molti vorrebbero tornare
indietro alle dieci Circoscrizioni, ma questo perché l’accorpamento ha portato, a detta
anche dei cittadini, a non interessarsi dalla parte della politica ad alcuni territori, alcuni
hanno proprio manifestato la poca conoscenza, la scarsa conoscenza di alcuni
rappresentati circoscrizionali del territorio, ma anche la richiesta di azioni più concrete.
Qualcuno dice: “Io pago le tasse. Una volta in un’ora chiedevo il ripristino o un
intervento di tipo manutentivo, adesso ci dicono che non ci sono risorse”. Ecco, questi
interventi mi hanno fatto soprattutto capire che alcune parti politiche, comunali,
circoscrizionali, abbiano forse sbagliato a non far comprendere le criticità dell’Ente, ma
soprattutto la modalità della gestione delle risorse economiche. Alle volte, spiegare il
contesto è utile al cittadino. Molto spesso è stato fatto per errore non voluto, altre volte
secondo me c’è stato anche un po’ un gioco politico.
Quello che dobbiamo chiederci oggi è se stiamo consegnando un lavoro concreto, che
realmente aumenterà la partecipazione cittadina, o un’utopia, perché sono ancora troppe
poche le agibilità del Consiglio Circoscrizionale e per le questioni legate al personale,
che, come è stato detto anche dal Consigliere Fornari e anche in un incontro di
Circoscrizione, è una questione centrale per dare delle risposte al cittadino. Il problema
del personale sarà annoso, sarà problematica nei prossimi anni ed è emerso molto
spesso nelle Commissioni congiunte che ho avuto l’opportunità di ascoltare. Alcuni
Consiglieri si sono anche presi l’impegno di fare approfondimenti sul personale,
aggiungendo che dopo un’analisi si sarebbe cercato di dare più risorse economiche e
anche di personale. Eravamo già a settembre-ottobre quando sono state dette queste
parole e siamo sempre allo stesso punto, quindi. Secondo me cercare di parlarci fra Enti
è molto importante, per cercare di capire in maniera congiunta quali sono le difficoltà.
Non è possibile che ci diciamo, anche in Commissioni Consiliari Comunali, che c’è una
sofferenza da questo punto di vista, come appunto ha anche detto il Consigliere Fornari,
e poi magari in Commissione Circoscrizionale dire che possono esserci delle possibilità
di manovra per avere più personale o per avere più risorse economiche. Il cittadino che
vuole partecipare va un po’ in confusione, in contraddizione tra le cose che diciamo in
un consesso e quelle che diciamo in un altro. All’epoca, quando sono state dette queste
cose, appunto, era settembre-ottobre e la pandemia ci aveva già colto da un pezzo.
In Commissione, però, ho anche sentito dire che oggi non ci sono le risorse, domani
nemmeno e forse questo Regolamento rimarrà un obiettivo a cui tendere, una strada
tracciata: se è così e se è solo un obiettivo a cui tendere, ma a cui non potremo
adempiere, allora penso che vada detto.
Io, Presidente, ho presentato, come ha già detto lei, degli emendamenti. Mi dispiace se
non ho presentato questi emendamenti in tempo utile per la liberazione della delibera
per il Consiglio Comunale, non sapevo che ci fossero degli accordi in merito all’interno
della Commissione, quindi, siccome sono emendamenti di merito molto brevi rispetto
ad alcuni articoli del Regolamento, spero che vengano accolti. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Adesso ho iscritta la Consigliera Amore. Prego, ne ha facoltà.

AMORE Monica
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Io innanzitutto voglio ringraziare la Presidente
Maura Paoli per tutto il lavoro che ha svolto. Voglio ricordare a tutti che la
Circoscrizione è il cuore del territorio, quindi la rappresentanza politica ci deve essere a
prescindere da chi amministra, cioè è un diritto di democrazia, si chiama democrazia.
Poi, se vogliamo attaccarci alla pandemia, va bene, facciamolo pure, però credo che le
Circoscrizioni, i servizi dovrebbero essere potenziati, non depotenziati, se veramente si
vuole dare un servizio al cittadino. Parlare di tagli dei costi della politica, bene, voglio
ricordare che a livello nazionale paghiamo ancora vitalizi a Mario Monti, all’ex
Presidente Napolitano. Quindi, di cosa stiamo parlando? Cioè, allora, cerchiamo
veramente di fare un discernimento delle cose, per favore, perché la rappresentanza
politica del territorio deve esserci, altrimenti sapete che c’è? Togliamo il Comune,
togliamo le Circoscrizioni e chiamiamo il re e ci facciamo amministrare da lui
direttamente, così la politica va fuori totalmente. Cioè, io veramente voglio... bisogna
fare i conti con la realtà, certo, ma non bisogna anche cadere nel populismo, perché se
dobbiamo andare con il populismo, non si va da nessuna parte.
Io ancora ringrazio la Presidente Maura Paoli. Viva la democrazia. Viva la
rappresentanza di ogni partito politico. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con l’intervento della Capogruppo Artesio. Prego, ne ha facoltà.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Vorrei ricordare il punto di partenza dei lavori relativi alla rivisitazione dello
Statuto e del Regolamento sul Decentramento. Cito questo punto di partenza, perché mi
appartiene, ma non certo per ascrivermi dei meriti che so che comunque non mi
verrebbero riconosciuti, e in modo particolare lo faccio per ricordare che a metà del
mandato ho presentato una proposta di deliberazione riguardante la rivisitazione del
Regolamento del Decentramento, che è servita soprattutto a introdurre un impulso
rispetto alla necessità che la Maggioranza assumesse un impegno in quella direzione,
che si è poi concretizzato con l’istituzione della Commissione Decentramento. Ma lo
cito soprattutto per ricordare la filosofia che aveva ispirato quell’atto, filosofia che non è
certo una prerogativa personale, ma che discende da un lavoro lungo e approfondito di
analisi, che anni orsono i Consigli di Circoscrizione avevano realizzato in autonomia e
che avevano prodotto in un atto conclusivo proposto al Consiglio Comunale. Qual è il
principio di riferimento di quella riforma ipotizzata? Il principio di riferimento non è
inedito, è solo l’articolo 118 della nostra Costituzione, ed è solo la ripresa degli stessi
principi negli indirizzi di carattere europeo: è il principio della sussidiarietà. Il principio
della sussidiarietà prevede, in modo ormai assolutamente condiviso, dai livelli
sovranazionali a quelli nazionali, che le modalità di articolazione del Governo debbano
corrispondere, a seconda dei servizi dei quali ci si occupa, al livello massimo di
prossimità rispetto al momento e alle sedi in cui si rappresentano i bisogni dei cittadini.
Si chiama sussidiarietà verticale. Il nostro Paese è molto abituato a ragionare e a
strutturarsi sulla base dell’altro principio complementare, che è quello della sussidiarietà
orizzontale, ovvero non faccia lo Stato ciò che i cittadini possono autonomamente
determinare; e, in base al principio della sussidiarietà orizzontale, buona parte delle
ultime pratiche, almeno degli ultimi 10, 15, 20 anni del welfare locale, si sono ispirati
tutti al principio della solidarietà orizzontale, coordinando e programmando i piani dei
propri Servizi Sociali in relazione alle forme di autoorganizzazione dei cittadini nel
Terzo Settore e nel volontariato, mentre il principio di solidarietà verticale continua ad
essere sottoposto al tipo di stress di cui abbiamo un piccolo riflesso e localistico riflesso
nella discussione che stiamo facendo adesso nel Regolamento sul Decentramento.
Perché il principio di solidarietà verticale, che ispirava quelle bozze di Regolamento,
dice banalmente: “Non faccia il livello superiore di governo ciò che potrebbe essere
fatto dal livello territoriale più vicino ai cittadini”, punto. In realtà noi stiamo sempre,
anche con questa proposta di Regolamento, cercando una difficile sintesi tra ciò che
sarebbe assolutamente ordinario e normale provare a scrivere, ragionando di dove si
possono governare i servizi, se questi rispondono alle esigenze di un territorio per la
vicinanza delle sedi anagrafiche, alle esigenze di un’organizzazione territoriale dei
Servizi Educativi, alla capacità di cogliere e interpretare prima i bisogni di nuclei
familiari e condomini, laddove si è territorialmente prossimi, ma questo non si fa e si
cerca invece di conciliare la conservazione di un Governo più centralizzato rispetto a
quello che si sa essere, invece, un indirizzo di legge, la sussidiarietà verticale, nonché un
principio di affermazione della rappresentanza, che è quello della democrazia
istituzionale dei livelli territoriali più prossimi dei Consigli di Circoscrizione.
Quindi, da questo punto di vista, quell’approccio che avrebbe consentito di rivoltare
tutta la riflessione sul modo di governare i servizi, ma che non è possibile, non è
possibile evidentemente con nessun tipo di Maggioranza, perché nessun tipo di
Maggioranza lo ha praticato, perché riguarda la conservazione di ruoli, conservazione
alla quale raramente si intende rinunciare, quel principio avrebbe consentito di non fare
una nostra discussione su quanto costino le Circoscrizioni in rapporto a quanto
producono, ma a quanto le Circoscrizioni dovrebbero fare, essendo il livello di governo
di prossimità, e quanto invece costi il fatto che, anziché consegnarlo al governo delle
Circoscrizioni, lo si conservi al governo dell’Amministrazione Comunale.
Questo approccio, che non abbiamo avuto la forza di perseguire - ma non è una critica
al momento contemporaneo, ripeto, è una consuetudine che si protrae nel tempo - è però
stato temperato - ed è questo il riconoscimento che io voglio fare al lavoro della
Commissione Decentramento -, che, nel ragionare su quali siano i livelli di governo
funzionali alla gestione più produttiva dei servizi di base, si è cercato di non farsi
influenzare dai vincoli contemporanei di bilancio e di dotazioni organiche, ma di
ragionare quale forma sia la migliore per riuscire a gestire quelle determinate funzioni,
che non casualmente sono iscritte nella legge, cioè gestione dei servizi di base,
ricordando ciò che può essere in capo alle Circoscrizioni e ciò che invece deve essere in
capo all’Amministrazione Centrale. Perché sono sempre molto stupita del fatto che chi
invoca provvedimenti formalmente assunti come delibere di carattere amministrativo,
riguardanti ad esempio il Piano di rientro, non si senta egualmente vincolato agli
indirizzi di legge, quelli che ho citato, sui principi di sussidiarietà verticale, o che non si
senta egualmente vincolato alla definizione di legge che ha istituito i Consigli di
Circoscrizione come articolazione della partecipazione e come gestione dei servizi di
base. Quindi, evidentemente, nella mente di qualcuno, cioè dei sostenitori sui costi
eccessivi delle Circoscrizioni, esistono leggi di rango superiore, magari quelle che non
sono leggi, ma delibere sui Piani di rientro, e leggi di rango inferiore, che sono quelle
che determinano addirittura un principio costituzionale e una legge dello Stato.
Quindi, in questa grande contraddizione, nella quale si è avviata la nostra discussione - e
credo di essere una buona interprete, pur non avendola vissuta, anche della stagione
precedente - il lavoro della Commissione Decentramento è stato una buona
manutenzione della situazione, cercando di contemperare il principio fondamentale, che
conserva ai livelli di Circoscrizione la gestione dei servizi di base, con le difficoltà
contemporanee, immaginando che queste possano essere progressivamente superate
anche con un’azione di riordino, di allocazione delle risorse, è tutta la partita compiuta,
ad esempio, sulle entrate, e anche con una valutazione di riorganizzazione del
funzionamento dei servizi di base secondo le dotazioni professionali. Perché io voglio
ricordare che, certo, i servizi si sono riorganizzati secondo accorpamenti di carattere
territoriale che corrispondono ad una complementarietà e ad una riproduzione di
organizzazioni di altri livelli, come quelli sanitari, ma voglio anche ricordare, ad
esempio, che quelle stesse competenze professionali che oggi agiscono nei poli di
inclusione sociale, sono competenze professionali che fino al 2000, prima che
intervenisse una scelta di verticalizzazione di governo di quei servizi, attenevano
esattamente alle competenze circoscrizionali. Non è che i professionisti mutino la loro
dedizione o la loro qualificazione intellettuale ed operativa, a seconda che dipendano
dal Comune o che dipendano dalla Circoscrizione, è una scelta di carattere
organizzativo quella di definirne il livello di governo. E io continuo ad insistere che
almeno le leggi dello Stato dovremmo rispettarle, e le leggi dello Stato assegnano alle
Circoscrizioni la gestione dei servizi di base.
Quindi, da questo punto di vista, il lavoro che la Commissione ha compiuto è stato un
lavoro da equilibristi, non solo - perché non mi riguardano - tenendo insieme le diverse
pulsioni all’interno della Maggioranza, quanto piuttosto per cercare di contemperare il
tema del rispetto della norma, il tema della necessità di quella norma. Perché è inutile
che, quando poi parliamo delle politiche di altri livelli istituzionali, valorizziamo la
prossimità, i servizi di prossimità, la vicinanza degli organi di governo, la
partecipazione dei cittadini, e poi dopo, quando parliamo dei nostri servizi, della nostra
organizzazione, dei nostri livelli di governo, ci permettiamo di ragionare di
centralizzazioni o di ulteriori centralizzazioni, perché questa è una contraddizione
evidente nei comportamenti e nei linguaggi politici. Allora, da questo punto di vista la
Commissione ha fatto un grande lavoro da equilibrista, ha camminato sul filo delle
proprie contraddizioni in termini di Maggioranza e sul filo di una contraddizione
complicata, perché sedimentata negli anni, rispetto al fatto di sapere ciò che dovrebbe
essere consegnato a livello di governo di prossimità, ma di riconoscere anche quanto
questo governo di prossimità sia stato indebolito proprio da una scelta di
centralizzazione, che non ha trasferito né risorse economiche, né risorse professionali e
credo di poterlo dire in buona coscienza per avere amministrato il livello comunale ed il
livello circoscrizionale e avere ben compreso che cosa di diverso si sarebbe potuto e si
potrebbe fare, laddove si adottasse l’ottica della prossimità come livello di governo
ottimale. Il problema vero, e anche da questo punto di vista, cioè quello del profilo della
partecipazione, è che nei primi anni di questa Maggioranza si è cercato di svuotare
dall’interno il valore di demo rappresentanza delle Circoscrizioni, creando meccanismi
paralleli, o provando a creare meccanismi paralleli, senza porsi in quel caso né il
problema delle dotazioni professionali, né il problema dei costi. Penso a tutte le
esperienze partecipative nate a lato e ignorando nella loro nascita l’attività dei Consigli
di Circoscrizione, ed oggi, anche su quel percorso e su quel profilo, la nuova proposta di
Regolamento rimette ordine, prova a compensare gli elementi di partecipazione che non
sempre necessariamente corrispondono alle sedi formalmente definite sul piano
istituzionale, ma spesso rispondono a motivazioni puntuali: un progetto di
riqualificazione urbana, un progetto di intervento educativo sulle reti scolastiche, sulle
reti sociali, e quindi a creare delle modalità di partecipazione dei cittadini che,
riconoscendo il livello di responsabilità della democrazia rappresentativa delle
Circoscrizioni, costruisce nuovi momenti partecipativi che alle Circoscrizioni si
riferiscono. Quindi, questo Regolamento non è certamente quello che io immaginerei
alla luce del principio di sussidiarietà verticale, ma è una buona manutenzione di una
situazione che conserva quel tipo di principio, anche se non lo pratica fino in fondo,
nelle condizioni oggi date. Grazie. Ho finito.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo adesso con l’intervento del Consigliere Mensio. Prego, ne ha
facoltà.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Io ovviamente faccio i complimenti alla Presidente Paoli, al
Vicepresidente Tresso e a tutti i membri della Commissione, di cui io ho fatto anche
parte, per il lavoro svolto, anche a chi poi ha deciso di lasciare i lavori della
Commissione, ovviamente una scelta personale che non condivido, ma che ritengo
opportuna se questo non rappresentava più il proprio pensiero. Detto questo, la mia
partecipazione si è concentrata anche e soprattutto sulla parte relativa a due aspetti: uno
è quello delle aree verdi, della manutenzione del verde, che è, e rimane, in parte una
competenza circoscrizionale, poi qui farei un piccolo distinguo su cosa voglia dire
competenza circoscrizionale in quel tema; e poi sulla riperimetrazione dei confini delle
Circoscrizioni. Intervenendo sul primo tema, io sono convinto, anche perché la
letteratura, e invito tutti ad andarsi a leggere la letteratura della ricentralizzazione di
alcune attività, di alcuni servizi, non possa che portare benefici. Io credo che tutti noi
abbiamo sotto gli occhi quali effetti ha avuto il federalismo sanitario in questo Paese, ce
l’abbiamo sott’occhio da qualche mese. Ecco, il federalismo sanitario, oggi tutti tornano
ad invocare commissariamenti delle Sanità regionali, la ricentralizzazione della Sanità
pubblica, perché evidentemente quel sistema non ha funzionato o non sta funzionando, è
sotto gli occhi di tutti. Alcuni sistemi decentralizzati evidentemente non funzionano. La
decentralizzazione forse funziona sul tema di indirizzo, sul tema di controllo, sul tema
più politico, ma quando si va a mettere mano alla parte più decentralizzata,
sull’operatività, quello è il risultato e non è un risultato che viene da vicino, viene da
molto distante. Ecco, in tal senso io lo ritengo assolutamente fondamentale rivedere ed
avere rivisto quali sono le competenze operative delle Circoscrizioni in termini di
gestioni del verde. Credo che sia fondamentale che le Circoscrizioni, com’è stato
definito poi nella versione in questo nuovo Regolamento, mantengano un indirizzo sulle
attività del verde ed un controllo su quelle attività e anche una piccola parte operativa,
proprio quella che, come ricordava la Presidente, è più vicina ai cittadini, quella che i
cittadini percepiscono più direttamente. Ecco, su questo bisogna fare un ragionamento,
perché se è vero che ci sono dei risparmi, tutti si lamentano che non c’è personale, beh,
io credo che in qualunque Settore comunale oggi, se uno va a chiedere, si vanno ad
indicare le carenze di personale, io l’ho vissuto con il verde, ma credo che non sia molto
diverso, perché ci sono delle limitazioni date dalle normative nazionali, sono state anche
ricordate. Se il Comune di Torino potesse assumere, io credo che lo farebbe, ma non lo
può fare, proprio in vigore di quelle norme nazionali. Ecco, però quando poi si dice
riduciamo il numero di Circoscrizioni, così riduciamo anche il personale, parliamoci
chiaro, se riduciamo il personale non riduciamo solo i Consiglieri o i Presidenti o altri
aspetti, ma riduciamo anche il personale, come dalla tabella che ci fu inviata al tempo,
proprio dei servizi a supporto delle Circoscrizioni: i servizi tecnici. Ecco, allora, se da
una parte vogliamo ridurre i costi, riduciamo il personale, ma non è che quel personale
sia sufficiente per gestire il doppio della superficie, il doppio delle strade, il doppio dei
parchi, non funziona così, non funziona così. Quindi probabilmente il personale tecnico,
che guarda caso è la spesa più alta nelle Circoscrizioni, basta prendere quella tabella, è
quello che non può essere smembrato, perché delle due l’una: o si mantengono, come
dire, le stesse qualità/quantità di servizi nelle Circoscrizioni mantenendo il personale,
oppure, se si decide di tagliare, si taglia anche quel personale, allora si va in contrario a
quanto è stato detto, cioè che il personale non va tagliato. Stante questo, è sintomatico
che la riduzione da 8 a 5 Circoscrizioni nei rimborsi dei datori di lavoro cubi per 16.000
euro su un bilancio comunale di qualche centinaio di milione di euro, ecco, diciamo che
forse quello è il minore dei problemi. I problemi ci sono, sì, non lo nascondo, ci sono,
ma come ci sono in tutte le città d’Italia, più o meno grandi, ma io credo che, se si debba
fare dei risparmi, se si debba lavorare meglio non si debbano tagliare e fare dei risparmi
così, si debba lavorare sull’efficacia e l’efficienza dei servizi, sull’efficacia e
l’efficienza, anche prendendo delle scelte che sono state contrastate dalle Circoscrizioni
stesse. Io mi ricordo gli articoli di giornale alla mia richiesta di ripensare al sistema del
verde. Poi poteva rimanere così, se mi veniva dimostrato, ma oggi quel sistema in
qualche parte è carente, ma non carente per volontà tecnica, è carente, perché è un
sistema che non può essere gestito al meglio. E questa è la parte sul verde. Poi io faccio
un’ammenda, Presidente, a lei, alla Presidente, al Vicepresidente, ai membri. Io ho
sbagliato, ho sbagliato a non forse impuntarmi prima sul tema del numero e della
divisione delle Circoscrizioni. È stato ricordato prima, già oggi, i Servizi Sociali sono
divisi in 4. Allora, se sono divisi in 4, le Circoscrizioni dovrebbero essere 4, ma il
precedente Regolamento parla di 5. Allora è impossibile accorpare i Servizi e
mantenere, come dire, le Circoscrizioni nella loro configurazione attuale. Ma anche
ammettendo che noi volessimo, anche politicamente, questa sì è una scelta politica,
ridurre il numero di Circoscrizioni, ecco, io vorrei evitare di vedere le foto di
Consiglieri Comunali abbarbicati su una scrivania che vanno a vedere le vie dove
mettere o non mettere. Io me la ricordo quella fotografia di ottobre 2015, sono passati
cinque anni ed un mese dalla foto di due Consiglieri, anzi uno in particolare, che si
arrampicava su una scrivania per andare a vedere la carta geografica della Città di
Torino dove far passare le nuove Circoscrizioni. Ecco, forse questo è stato il mio errore.
Io dico il mio, poi ognuno prenda atto se è anche un suo errore, che è quello di non
avere insistito o lavorato prima sulla divisione nuova delle Circoscrizioni, che però non
può essere una divisione, banalmente, facendo un accorpamento della 2 più la 3, della 3
più la 4, della 5 più la 6, non può essere quello, perché questa situazione l’abbiamo
vissuta, alcuni Consiglieri di Circoscrizione attuali e precedenti, anzi precedenti no, ma
attuali e soprattutto che oggi sono anche in alcuni casi Consiglieri comunali, hanno
visto sulle loro spalle e sulla loro pelle che cosa vuol dire avere accorpato la
Circoscrizione 2 con la 10 e la Circoscrizione 8 con la 9. Ecco, non si fanno così i
lavori, non si fanno perché bisogna dare una risposta politica a tutti i costi, una risposta
elettorale, va bene che siamo già quasi in campagna elettorale, però non mi aspetterei
una verve così alta da alcuni Consiglieri con cui condivido anche il Gruppo consiliare.
Bene, io ritengo che la divisione forse debba essere andata fatta. Il mio auspicio era
quello di demandare alla prossima Amministrazione, magari nei primi due anni di
mandato, la revisione dei limiti circoscrizionali, però tenendo conto di una serie di
fattori oggettivi, perché se noi prendiamo e disegniamo sulla mappa i nuovi limiti senza
tenere conto della socialità delle Circoscrizioni, della divisione anche in termini
demografici, economici e chi più ne ha più ne metta, secondo me non facciamo un bene
alla Città, anzi rischiamo di fare dei danni. Parliamo poi di risparmi, i risparmi si
possono fare sulle sedi. Nessuno vieta che due Circoscrizioni oggi possano condividere
la stessa sede. Chi lo vieta? Non c’è scritto da nessuna parte. Perché la Circoscrizione 3
e la Circoscrizione 4 non possono condividere una sede e l’altra dismetterla? A parte
che, se parliamo di dismissioni poi con gli edifici cosa vogliamo fare, ne vogliamo
aumentare il numero di anagrafe? Ma il problema delle anagrafi non è un problema di
Circoscrizioni, è un problema che il personale, com’è stato detto, non c’è e
probabilmente lì bisogna fare un ragionamento ancora più ad alto livello, un
ragionamento a livello nazionale sulle risorse date ai Comuni per la gestione delle
attività più vicine ai cittadini, io su questo sono assolutamente d’accordo. Credo che il
lavoro fatto sia stato fatto non bene, decisamente molto bene. L’ottimo è nemico del
buono, questo io l’ho sempre detto e continuerò ad insistere. Si poteva fare di più? Sì, si
poteva fare di più, i tempi sono quelli che sono stati, abbiamo avuto anche una
situazione che non ci ha permesso di lavorare, come dire, in piena serenità nella
Commissione, con le Circoscrizioni e vorrei anche ricordare che un Regolamento di
Decentramento, permettetemi, non si fa a botte di Maggioranza, perché oggi c’è una
Maggioranza, domani magari ce ne sarà un’altra, non si fa a botte di Maggioranza, si fa
con delle scelte condivise, a volte un po’ meno condivise, a volte più condivise, ma si fa
cercando, come dire, una forma democratica di discussione per raggiungere un risultato,
che non dico accontenti tutti, ma che sia il migliore in una situazione che stiamo
ovviamente vivendo in questo periodo, ma che poteva presentarsi prima o che si sarebbe
potuta presentare dopo. Ritengo che alcuni Servizi possano, oltre quello del verde, io
sono quattro anni che ho presentato quella mozione - o tre - possano e debbano essere
rivisti in un’ottica di un loro efficientamento ed efficacia sul territorio. Credo che questo
sia disgiunto dalla volontà politica, o meglio, dal compito politico di partecipazione
delle Circoscrizioni. Mi auguro che la prossima Amministrazione prenda in carico
l’eventuale revisione del numero e dei limiti delle Circoscrizioni, ma tenendo conto,
come ho detto, di criteri il più possibile oggettivi e che possano portare serenamente ad
una discussione e soprattutto ad un’eventuale rivisitazione di questi limiti, senza
incidere, com’è stato anche detto, sui Servizi e sulla qualità degli stessi. Grazie,
Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Consigliere Mensio. Procediamo adesso con l’intervento del Consigliere
Napolitano. Prego, ne ha facoltà.

NAPOLITANO Vincenzo
Grazie, Presidente. dunque, sono state dette tante cose. Allora l’impostazione differente,
un po’ diversa al dibattito, che secondo me si incentra troppo su due paradigmi che, a
mio giudizio, andrebbero verificati, ossia: più Circoscrizioni uguale più partecipazione;
meno Circoscrizioni uguale meno servizi, meno risorse, eccetera. Forse è questo il
punto su cui dovremmo fare delle riflessioni importanti, anche in un’ottica di periodo
che stiamo attraversando e di dove ci porterà con le sue mutazioni e con i suoi problemi
annessi, ovviamente, perché chiaramente sta cambiando i connotati di tante cose, cioè
purtroppo un periodo con cui dovremmo fare i conti ancora per molto, il cielo non
voglia, ma si parla forse di una terza ondata verso la fine dell’inverno, l’inizio della
primavera e comunque che avrà una scia di conseguenze che si protrarrà ancora negli
anni. Quindi, fondamentalmente io di questa riforma non comprendo proprio questo
voler legare assolutamente il numero delle Circoscrizioni, cioè il numero fisico delle
Circoscrizioni alla partecipazione, perché forse non è neanche un discorso troppo legato
al risparmio, alla possibilità che ci siano dei servizi in meno, che ci sia una
partecipazione in meno, ma forse bisognava semplicemente immaginarseli differenti
queste sedi delle minori Circoscrizioni. Nel senso, qualcosa ha già accennato anche
prima il collega Mensio, comunque non è detto che le sedi fisiche debbano essere
strutturate esattamente nello stesso modo ed essere esattamente in questa forma come le
conosciamo oggi. Forse meno risorse che probabilmente avremo e che abbiamo, com’è
stato anche detto, ma concentrate su meno punti, ma più efficienti, non escludono i
servizi che possono dare, non escludono la partecipazione. Io, infatti, in questa delibera
ho trovato proprio questi punti di debolezza, queste contraddizioni. Cioè, la (audio
interrotto) sostiene che il quadro delle suddivisioni delle Circoscrizioni rilevato non è
coerente con la conurbazione del territorio comunale e della Città. Personalmente dice,
ecco, allora che la suddivisione in Circoscrizioni, come elaborate in origine, con ogni
probabilità non è più aderente al contesto odierno e alle tendenze descritte in
precedenza. È pur vero che è necessario immaginare una ripartizione che tenda ad una
più efficace ed efficiente, più efficiente ed efficace, scusate, gestione dei servizi di
prossimità, suddivisione che potrebbe anche avere come risultato una riduzione del
numero delle Circoscrizioni. Quindi anche in delibera si tiene conto che forse questo
numero di 8 Circoscrizioni, che peraltro arriva da un’altra riforma claudicante, perché
partita da 5 Circoscrizioni, che poi se ne sono proposte 6, poi 7, alla fine si chiude con
8 Circoscrizioni. La delibera indica anche un percorso ben preciso che si sarebbe dovuto
fare, ma che non si è fatto, come ricordava il collega prima, per determinare
correttamente il numero delle Circoscrizioni realmente necessarie al fine di perseguire il
risparmio di risorse pubbliche tramite un efficientamento di servizi. Appunto, lo riporta
testualmente: “il Consiglio comunale della Città eventualmente in collaborazione con
esperti, tra cui sociologi, paesaggisti, filosofi, urbanisti, economisti, eccetera,
propongono una revisione degli attuali confini delle Circoscrizioni, basandosi su
principi, il più possibile oggettivi e misurabili, tra i quali si possono elencare a titolo
esemplificativo: densità di popolazione; numero di residenti; numero di elementi
centrali di servizio; edifici di pubblico servizio; impianti sportivi, eccetera, elementi di
camminabilità, di mobilità, di prossimità, che permettono di raggiungere i servizi
essenziali e i servizi pubblici in modo semplice e in tempi ragionevoli; elementi del
verde urbano; elementi naturali, ad esempio i corsi d’acqua; antropici, ad esempio
strade; o storici; altri elementi legati alla sfera sociologica e culturale del territorio
cittadino”. Cioè, il percorso è chiaro, ma si delega, ancora una volta, alla prossima
Amministrazione, così com’è avvenuto nella riforma del 2015-2016. Cioè,
fondamentalmente scelgo di non cambiare niente, niente a livello proprio intendo
strutturale. Si sceglie di non rischiare, di non lasciare la struttura portante così come la
si è trovata, pur non ritenendola quella più adatta, però si delega a poi si vedrà, si capirà
se effettivamente ne servono 8, se ne servono 5. Per adesso ce le teniamo così come
sono, anche se nasce da una riforma, comunque, anche quella buttata così un po’ a dadi
sul numero delle Circoscrizioni. Si prende il male minore, lo si adatta con delle
migliorie indiscutibili, infatti quella è una parte della riforma molto interessante, che
vale la pena di tenere ovviamente in considerazione, sul quale è stato fatto un grande
lavoro e anche io mi aggiungo ai ringraziamenti alla Commissione, alla Presidente e a
tutti coloro che sono arrivati a questo risultato. Non comprendo il perché adottare per
forza il paradigma che ci vogliono più Circoscrizioni per avere più partecipazione. Non
è, voglio dire, il fatto che si prende in considerazione il programma di lavoro del 2016-
2021 che impegnava di rafforzare il ruolo delle Circoscrizioni come luogo di confronto
e partecipazione, ma non il fatto che esso intendeva proseguire con il processo di
accorpamento da 8 a 5 Circoscrizioni. Ovviamente non è che mi scandalizza il fatto che
non si rispetti un programma, per carità, io sono uno che cambia idee sovente, specie se
dal cambio di un’idea può avere dei vantaggi il cittadino. Mi preoccupano senz’altro di
più le linee programmatiche deliberate dal piano di interventi richieste dalla Corte dei
Conti, quello sicuramente. Quindi, si può anche cambiare idea a vantaggio dei cittadini
e magari di un’analisi come quella auspicata e delegata alla prossima Consiliatura, è la
modalità con la quale si arriva a sostenere questo numero di Circoscrizioni che mi lascia
perplesso fondamentalmente. Cioè questo deriva, com’è già stato detto, da un confronto
tra gli uffici centrali e quelli decentrati con i quali si sono analizzati i problemi, cioè i
vantaggi no, sorti comunque dal precedente accorpamento. Sinceramente avrebbe
provocato in me più stupore se il risultato fosse stato diverso da quello che poi è stato
riportato, cioè che ci siamo trovati maluccio, erano meglio 10 Circoscrizioni, eccetera.
Cioè, va da sé che il risultato doveva essere questo, forse un po’ scontato. A questa
motivazione si riporta, appunto, quella basata sul calo della partecipazione, riscontrata
anche da un confronto con diversi Comitati. Sulla parte relativa alla partecipazione non
si evince, però, un rapporto diretto, cioè direttamente proporzionale al numero di
Circoscrizioni e tra l’altro, se andiamo a vedere il fallimento, uso una parola che c’è in
delibera, perché non voglio alimentare polemiche, assolutamente, si va a vedere il
fallimento delle Commissioni di quartiere, che tra l’altro erano state pensate su un
numero di 5 Circoscrizioni e poi utilizzate in funzione di 8, quindi teoricamente doveva
avere un risultato ancora maggiore a livello di partecipazione, invece il risultato è stato -
almeno da quello che mi viene detto - una minore partecipazione ed una maggiore
disaffezione alla cosa pubblica da parte dei cittadini. Quindi, anche questo conferma che
il teorema che più Circoscrizioni significa più partecipazione forse non è vero e che va
pensato il tutto magari in modo differente da quest’impostazione, anche per fare un
lavoro, sì, magari scomodo, magari difficile, dove magari ci vuole più coraggio, come
diceva anche qualcuno precedentemente, dicendo che forse si poteva avere più
coraggio. Sì, secondo me sì, in una situazione come questa, dove la politica deve
assolutamente tenere conto del momento che stiamo vivendo e soprattutto essere
lungimirante e vedere dove stiamo andando, forse bisognava fare un’azione più
coraggiosa, che avrebbe, tra l’altro, sarebbe potuta essere di grande stimolo per poi
cercare di calibrare con un’analisi magari approfondita, come si diceva prima, queste
minori Circoscrizioni, però molto più funzionali, fatte con il personale che si ha a
disposizione, che accorpandole non vuole dire che li tagli completamente, vuole dire
che tu magari ne togli un po’ dalle 8 Circoscrizioni e te ne avanzano abbastanza per
poter gestire 4 Circoscrizioni in maniera degna, e quindi non far mancare... Perché poi
la cosa che a me preoccupa è che alla fine si rischia di fare mancare proprio quello che
ci si pone come scopo nella stessa riforma, cioè quella di avere dei servizi migliori e di
avere un modo di fare partecipare il cittadino alla cosa pubblica migliore. Se poi gli
andiamo ad offrire, invece, 8 Circoscrizioni, che, a causa di quello che stiamo vivendo,
a causa di tutto quello che si è detto, rischia di non avere le risorse, di non avere il
personale, di non avere la possibilità di fare funzionare tutto quello che è stato ben
studiato in questa riforma, alla fine rischiamo di ottenere l’effetto contrario. Quindi io
chiederei a tutti di fare una riflessione profonda su quello che sta uscendo fuori da
questa discussione oggi, di farla soprattutto senza pregiudizi e piuttosto, è vero che
siamo a fine Consiliatura, è vero che c’è poco tempo, ma ce n’è abbastanza, secondo
me, per prendersi ancora un momento per riflettere bene su quello che stiamo facendo,
perché potrebbe avere conseguenze importanti sia in negativo che in positivo. Grazie,
Presidente. Ho concluso.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Andiamo avanti con l’intervento della Vicepresidente Ferrero, prego.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Mi sente, Presidente?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, la sento. Prego.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Allora, questa Commissione sicuramente è partita temporalmente tardi rispetto a tutte le
incombenze che una Commissione come questa andava ad analizzare. C’è stato però un
lavoro preciso e puntuale sull’analisi minuta dei singoli articoli del regolamento che
hanno appunto interessato moltissimi momenti di questa Commissione; io ringrazio i
colleghi e la Presidente Paoli con cui ho condiviso l’idea di Ente di prossimità vicino ai
cittadini che facessero della partecipazione, prossimità dell’Ente all’interno dell’Ente
stesso, quel modello di democrazia diretta tanto auspicato dal mio Gruppo politico,
perché quale Ente è predisposto massimamente appunto a realizzare dei modelli di
democrazia diretta? È sicuramente l’Ente di prossimità. Quindi avremo nuove Consulte,
nuove competenze, nuove attribuzioni di competenze.
C’è stato un dibattito e una condivisione tra le forze politiche, con i Presidenti delle
Circoscrizioni, e si è andati a portare il documento nelle singole Circoscrizioni, cioè
ogni Circoscrizione è stata interessata. È stato scritto quindi un capitolo che però ha
bisogno di averne scritto almeno un secondo, perché ci sono due punti di criticità non
superati, due titoli a cui non si sono date sufficienti risposte: uno è sicuramente la tenuta
economica della situazione attuale a 8 Circoscrizioni, ma io ritengo che soprattutto il
problema sia il ridisegno delle Circoscrizioni, che risulteranno comunque estremamente
disomogenee e fortemente penalizzanti delle macro Circoscrizioni, cioè di quelle già
aggregate che, di fatto, neanche nel nome, questa è una cosa molto particolare, si
riescono ancora a riconoscere; e quelle che sono invece le micro Circoscrizioni. Una
ridefinizione sicuramente importante che desse significato non solo al disegno manuale
di Circoscrizioni ma di compatibilità di quartieri storici, per i quali i cittadini -
dobbiamo dire - provano appartenenza e affetto; ancora adesso, se si interrogano i
cittadini, questi non ci parlano della Circoscrizione ma del quartiere a cui appartengono.
Questo capitolo ne apre sicuramente un altro, che io credo che verrà appunto rimesso in
discussione nella prossima Amministrazione. Io non ritengo che sia un lavoro
imperfetto, ma ritengo che sia incompleto, questo sì; come già dissi, io... infatti il mio
intervento è molto breve perché ripercorre, di fatto, quello che dissi la volta scorsa, io
dovrei dare un mezzo voto e quindi io preferisco in questo caso la formula
dell’astensione, dispiacendomi però che in Aula ci si spezzi, ci si spezzi sul voto perché
qualcosa quindi, lo dobbiamo dire, non ha funzionato in questa condivisione di cui
abbiamo parlato e devo dire che, anche da ex Consigliere di Circoscrizione 1, credo che
l’idea comunque che amministrativamente noi siamo andati verso i quattro quadranti
con un’aggregazione dei Servizi Sociali, ecco questa era una... il numero non era
l’ultima battuta di un percorso, secondo me forse era il punto di partenza di un percorso
da cui poi avremmo, appunto, declinato altre motivazioni, e altri accordi, e altre
posizioni che in qualche modo includessero tutto il Consiglio comunale.
Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Procediamo adesso con l’ultimo intervento tra quelli che ho attualmente
nel mio elenco, quindi ho il Consigliere Versaci, prego ne ha facoltà.

VERSACI Fabio
Grazie, Presidente. Ma non mi dilungherò molto, come ho espresso già la mia opinione
in merito alla discussione sullo Statuto, come ho già detto - lo provo a ripetere - quando
si decide di cambiare l’assetto istituzionale di un Ente democratico, rappresentativo dei
cittadini, bisogna andarci con i piedi di piombo. Che cosa vuol dire questo? Quando
questo Consiglio comunale ha giustamente deciso di affidare questo compito alla
Commissione Speciale Decentramento, e io ne ho fatto parte e ho lavorato, per un anno
come è stato detto, attivamente, intensamente e ho imparato tantissime cose che, anche
se avevo fatto il Consigliere di Circoscrizione, non le sapevo moltissime anche perché
le regole erano state cambiate nello scorso mandato, in maniera maldestra secondo me,
infatti ha portato anche... diciamo, quelle scelte del passato hanno anche influenzato le
nostre scelte per forza di cose; con questo cosa voglio dire? Ad esempio, la scelta di
mettere il taglio delle Circoscrizioni nel 2021 per me fu un’operazione politicamente
sbagliata perché quel Consiglio comunale non riuscì a trovare un accordo vero e proprio
per provare a riformare il Decentramento e, di fatto, ci siamo ritrovati in questo mandato
che le Circoscrizioni diventavano 5 nel 2021, ma erano diventate 8 anche se nello
scorso mandato la Commissione aveva detto che ne voleva 6, in Consiglio comunale
qualcuno ne voleva 10, alla fine si è trovato l’accordo di 8 e ci siamo ritrovati in questo
mandato con le regole cambiate, che non hanno funzionato in moltissimi aspetti,
soprattutto a livello regolamentare, nelle Circoscrizioni... basta parlare con un
Consigliere di Circoscrizione di Maggioranza, di Opposizione, il Presidente, i
coordinatori e uno si rende conto di come quello è stato, secondo me, un grave errore.
Venendo a noi, Presidente, io... ripeto, mi sono seduto in quella Commissione non con
la casacca del Movimento 5 Stelle o della Maggioranza perché sennò non mi sarei
neanche seduto lì, nel senso che cosa voglio cercare di far capire? Che se la
Maggioranza aveva intenzione di portare a casa una sua riforma, secondo me sbagliava
a farlo, si sedeva in una stanza, non convocava Commissioni e portava a termine una
riforma con i propri voti e boh, aveva una Maggioranza e poteva farlo. Secondo me era
sbagliato farlo in quel modo, abbiamo scelto un’altra via e in quella via lì è normale che
ci si siede intorno a un tavolo e si ascoltano tutti, mi sembra del tutto evidente. Non ci
sarà mai la riforma perfetta che piacerà a tutti, impossibile, e mi sembra totalmente
impossibile anche a me, ci sono delle cose che non condivido ma non per questo mi
permetto di non votare o votare contro... o di astenermi, nel senso che ho partecipato, ho
cercato di portare i miei contributi; come sempre, quando si fa politica, si deve valutare
il prodotto finale. Per me il prodotto finale è un buon prodotto finale che merita
sicuramente il mio voto, anche se - ripeto - ci sono delle cose che non condivido
totalmente ma che rispetto il lavoro di tutti, di tutti quelli che hanno fatto parte della
Commissione e non solo, anche dei Presidenti di Circoscrizione, delle Circoscrizioni
che abbiamo audito, dei cittadini che sono intervenuti e, secondo me, quello è una
buona sintesi.
Sulla questione dei costi, io non... cioè, non mi dilungherei troppo, io ho votato quel
piano di interventi e lo rivoterei molto tranquillamente, e se ci sono da fare delle scelte
difficili a livello economico, come magari cedere delle azioni di IREN, sono disposto a
farlo; sulle questioni che riguardano l’assetto istituzionale dell’Ente, sono disposto a
farlo se ho delle motivazioni davvero valide, non mi basta dire che si sarebbe
risparmiato qualche... un milione di euro o due, adesso non so quant’è esattamente, e
sinceramente non me la sento di farlo perché spesso ci confonde che le Circoscrizioni,
l’istituzione... bisogna valutare l’istituzione e non chi rappresenta l’istituzione in quel
momento perché, provo a fare un esempio banale, lo faccio su me stesso: quando
Versaci faceva il Presidente del Consiglio rappresentava un’istituzione in quel momento
lì, rappresentava il Consiglio comunale, magari è stato un pessimo Presidente del
Consiglio comunale ma non vuol dire che, perché lui è stato un pessimo Presidente del
Consiglio comunale allora il Consiglio comunale non deve esistere, perché spesso sento
dire queste cose, che si citano magari aneddoti o cose che sono successe nelle
Circoscrizioni, che non le si condivide, che hanno fatto degli errori che sono errori
politici di gestione, e allora per quel motivo lì diciamo: “Allora la Circoscrizione 7, il
Presidente Deri - lo cito, me lo posso permettere - è un cattivo Presidente, allora non
servono a niente”. Io non ragionerei in questo modo perché se andiamo a chiedere
magari in giro per la città, qualcuno può dire che questa... anzi, sicuramente qualcuno lo
dirà, che questa Amministrazione è fallimentare, meglio che non ci sia niente. Bisogna
stare attenti quando si fanno questi ragionamenti.
Bisogna dare degli strumenti che, secondo me, sono stati dati con questo regolamento
alle Circoscrizioni e anche ai cittadini che parteciperanno all’interno delle
Circoscrizioni; vedo molte cose che io... facevano parte tra virgolette del programma
della mia forza politica, le vedo all’interno e quindi per me è assolutamente votabile.
Quindi io invito tutti a riflettere perché, davvero, quando si cambiano le regole bisogna
andarci coi piedi di piombo e stare molto attenti, sennò poi si rischia davvero di fare
danni irreparabili perché poi fare un danno irreparabile vuol dire che nel prossimo
mandato, per cinque anni, c’è un danno irreparabile che non si può riparare in corso,
quindi ci andrei molto cauto.
Per questo motivo io, Presidente, voterò a favore della deliberazione. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con l’intervento del Capogruppo Petrarulo. Prego, ne ha
facoltà.

PETRARULO Raffaele
Presidente, buonasera. Allora, quando… stavolta non per fare il politicante come fanno
in molti - hanno ragione tutti, perché lo dico? Perché certe volte bisogna anche parlare
con l’esperienza propria: nasco nel 2001 come Consigliere di Circoscrizione, sono stato
nelle Istituzioni di secondo livello, quindi Consigliere provinciale, Consigliere
comunale, Consigliere circoscrizionale e quindi mi hanno insegnato anche nel lavoro
che spesso e volentieri la teoria è importante, ma la pratica è quella che fa più di tutti e
in politica, purtroppo, bisogna dirlo, conosciamo anche gli altri, non è che vanno avanti
i migliori, poche volte succede questo, vanno avanti quelli che sono più ligi, quelli che
si allineano più facilmente, quelli che sono naturalmente gli “yes man” spesso e
volentieri, eccetto per qualche personaggio che conosco di cui stimo da destra a sinistra
andando per i 5 Stelle. Quindi questa è una cosa che va detta poi dopo se qualcuno si
sente toccato, non ho fatto nomi e non penso di farne perché potrebbe essere anche il
sottoscritto, potrebbe essere, ognuno sa nella propria coscienza come fa e come si
comporta e questa è la politica, è la politica che poi si riversa a tutti i livelli, no? Da,
diventi scomodo come Consigliere di Circoscrizione a qualcuno che sta più su, forse
perché sei più conosciuto a livello del popolo, invece quell’altro è stato nominato perché
amico di chi o l’altro, ma ha bisogno del Consigliere di Circoscrizione perché,
purtroppo dobbiamo dirlo chiaro e tondo, il Consigliere comunale o il Consigliere
regionale spesso e volentieri, ma quasi spesso, più che volentieri ha bisogno
dell’appoggio del Consigliere di Circoscrizione quelli che sono sul territorio, quelli che
hanno la conoscenza diretta, quelli che hanno il bacino di voti per poter fare uscire
qualcuno o meno a seconda di quello che devono fare, poi la bravura propria se mi
permettete è sempre soggettiva. Questo preambolo non vuole fare un discorso sul
(incomprensibile) o sul politico, il preambolo per dire che 10-8-5-4-20 Circoscrizioni
potrebbe essere un numero assoluto che va bene per tutti, se quel 20-8-5-10-4 assolvono
agli obiettivi primari che diceva la mia prima Presidente di Circoscrizione, l’Artesio,
che l’Artesio sa benissimo, quando nel 2001 sono stato eletto in Circoscrizione, che le
risorse erano maggiori di quelle che ci sono oggi, ci mancherebbe. Si poteva fare
qualcosa – poco -, la bravura la dava il Presidente che certe volte si interfacciava con il
centro quando era di colore diciamo simile, ovvero avevo una rilevanza per quello che
era anche se ero un colore diverso perché ero ad altro livello, ad altre… riusciva ad
ottenere tra virgolette quelle che erano le cose essenziali per la Circoscrizione, ma non
deve funzionare così e non può funzionare così. Deve funzionare che, naturalmente,
quando una Istituzione esiste faccia e assolva al suo lavoro che chi come fanno i
Regolamenti naturalmente non ci siano delle sovrapposizioni, eccetto alcuni casi
conclamati, e quindi non voglio andare a fare delle perequazioni che chi fa un qualcosa
ne fa uno, un lavoro solo. Spesso e volentieri assistiamo a parlamentari che fanno i
Sindaci o altri che hanno 2-3 incarichi naturalmente, senza entrare nel merito, che sono
pagati o meno non mi interessa niente, perché il politico che lavora per i cittadini deve
essere retribuito per quello che fa, così come all’interno di società private chi è
preposto, nominato per fare questo, e poi porta l’azienda in perdita dovrebbe non solo
non prendere i soldi, ma dovrebbe pagare lui l’azienda stessa; quindi non è che se io non
costo sono un politico effettivo, ma questo non sta ad indicare qualcuno in particolare,
ognuno sa quello che sia, poi ci sono delle cose politiche chi è dietro il primo escluso
non è quello che può essere congeniale, ma di un altro partito e quindi queste sono delle
deroghe che vanno anche considerate. Però, la Circoscrizione oggi che è l’ultimo, è il
fanalino di coda di tutto quella che è la politica, ma è poi considerata quella che oggi è
più importante, perché oggi non ha torto Fornari quando parla di costi e parla di numeri,
perché i numeri non sono un’equazione che può essere modificata a seconda di quello
che è il risultato finale, l’equazione è perfetta, meno Circoscrizioni meno costi, però più
Circoscrizioni più Consiglieri più costi, ma qual è l’utilizzo finale? L’utilizzo finale è
un miglioramento della politica del cittadino e allora va bene, ma se poi invece noi
abbiamo quei livelli che ho sempre detto, spesso e volentieri in tanti miei interventi, in
cui si parte dalla Circoscrizione che non ha potere, poi arriviamo al Comune, poi c’è la
Città Metropolitana, poi c’è la Regione, poi c’è il Senato, poi c’è la Camera e poi c’è il
Parlamento Europeo e poi c’è Gesù Cristo per altre cose, non è possibile questo. Allora,
a questo punto noi arriviamo a fare un discorso che ci sono troppi passaggi in cui tutti
pensano di avere un ruolo, ma poi alla fine nessuno comanda niente e alla fine chi ci
perde è solo il cittadino stupido che viene alle riunioni, che poi sono pochissimi, perché
io sfido chiunque… io parlo della Sesta, quando ero in Sesta Circoscrizione, io che mi
ricordi bene, a parte qualche Commissione, qualche Consiglio aperto, ma 2 o 3
Consiglieri forse presenti ai Consigli, non c’era (incomprensibile) sa usarli e in
Commissione c’erano sempre i soliti, 7-8 persone su una Circoscrizione che conta oltre
100.000 abitanti, quindi la rappresentanza qual è? Però, c’erano i comitati spontanei,
certe volte formali, certe volte fatti dal Presidente e dal Vice e basta, ci sono i Comitati
di Quartiere che sulla carta sono stati creati, appunto, dai 5 Stelle e tutto quanto, nella
Decentramento scusi, ma che poi nella fattispecie, io parlo della mia Circoscrizione,
hanno fatto poco e niente, su 6 anni, su 4 anni si sono ritrovati 3-4 volte, quindi
(incomprensibile) quartiere per che cosa? Con 20-30-40 persone iscritte sempre su
100.000 abitanti. Oggi questa riforma, bisogna dare atto, nelle Commissioni che io ho
ascoltato, poi sono subentrato nel finale, ma lo ero prima come Consigliere di
Circoscrizione, la Presidente ha lavorato molto bene. Ha creduto, come deve essere la
politica, giovane, quindi ha creduto che questa, cioè di fare… ha creduto nella politica
credendo che naturalmente il Decentramento possa essere l’anima della ripartenza di
quella che è la politica del territorio, perché non crederci? L’esperienza mi insegna che
non sarà così, però ci sono, come spesso e volentieri avviene, bisogna non essere
categorici, ci sono delle persone che valgono e possono portare una differenza. Logico
che se l’elezione purtroppo è libera, ci mancherebbe, va a preferenze, le liste qui
vengono fatte e spesso e volentieri, voi avete visto in tante Circoscrizioni chi viene
eletto, a parte qualcuno che ha le competenze specifiche per poter fare qualcosa sul
territorio, perché i numeri sono dettati da altre regole, regole che non sono diverse, però
il consenso certe volte è dato più dalla persone chi è simpatica, quella che fa un mestiere
che è molto riconosciuto, il professionista, quello che capisce certe volte è difficile che
venga visto, poi spesso e volentieri c’è gente che promette mari e monti e poi alla fine
non sa in che ruolo sta andando e quindi - delle Circoscrizioni sto parlando eh - però il
problema delle Circoscrizioni riportarle a 8 con un personale, perché la concertazione
doveva essere un Testo Unico. Io mi rifaccio molto spesso alla mia professione da
commercialista, se ogni imposta viene normata a sé stante, noi oggi abbiamo - avete
visto con quello che sta succedendo - una variegazione di leggi che si interfacciano
diversamente, con una scadenza diversa da tutto quello che è - alla fin fine non si riesce
a capire qual è il nocciolo della questione, chi fa cosa, perché e per quanto. Se anche
nelle Circoscrizioni noi diamo un Regolamento, diamo una… dicendo “dovranno fare
questo, avranno le competenze per questo”, ma poi non diamo quelle che sono delle
risultanze, quello che è una retrodatazione di quello che è il potere del Consigliere
comunale perché questo dovrebbe essere, che non ho visto io questo, non lo sento da
quelli che sono i discorsi, quindi il Consigliere comunale dovrebbe fare un po' come
avviene nelle specializzazioni, no? Negli ospedali c’è il miglior specialista, poi c’è il
medico generico e via discorrendo, invece qui il Consiglio Comunale, spesso e
volentieri - ma giustamente lo faccio anche io questo, ci mancherebbe - va ad incidere
su quello che fa la Circoscrizione; la Circoscrizione va a dare ordini al Comune per
quello che deve fare e alla fin fine si fanno le stesse cose, le stesse interpellanze su cose
diverse. Dovrebbe esserci quello che è la cosa perfetta, che io ho sempre amato e
adorato, è quello che sono i Municipi, quello che fa Parigi spesso e volentieri per parlare
della Francia, ma quello che potrebbe essere Roma, potrebbe essere Milano. Il
Municipio ha una sua autonomia dove su quel Municipio agisce con personale proprio
su questo discorso senza fare i passaggi… ma voi pensate solamente oggi al taglio del
verde: gli alberi li fa il Comune, la zona x della ciclabile la fa il Comune, ma l’aiuola a
fianco la fa la Circoscrizione, la panchina la fa la Circoscrizione, ma il tratto della
ciclabile che è a fianco lo fa il Comune, cioè quando non vengono dettate regole certe e
non si dà un personale certo a quello che fanno, alla 6 c’è solamente un tecnico per tutta
la Circoscrizione che può andare a verificare, ma come può verificare una popolazione
di 100.000 abitanti sul quel territorio. Allora, bisogna dare risorse e verificare che quelle
risorse siano quelle che poi servono per fare quell’attività. Se invece i costi sono - e qui
Fornari sfonda una porta aperta - ma non è grillismo e non è neanche demagogia che per
tenere in piedi una Circoscrizione viene a costare questo perché ci sono tre Presidenti,
più tanti Consiglieri, ma poi alla fine il risultato, qual è il risultato? Perché lì non ha
torto lui, cioè lui ha portato dei numeri che vanno smentiti dalla pratica non dalla teoria.
Io sono il primo a dire che occorre che ci sia un livello finale attaccato vicino ai
cittadini, ci mancherebbe questo, però ci sono Circoscrizioni che si uniscono dieci volte
al mese e ci sono Circoscrizioni che si uniscono tre volte al mese, della stessa ampiezza,
con gli stessi problemi. Allora va normato anche questo, non è che un Presidente può
fare quello che vuole perché c’è la Giunta sua e l’altro fa quello che vuole dall’altra
parte, non ci sono cittadini di serie a e serie b, non ci sono problematiche diverse tra una
Circoscrizione di nord o una Circoscrizione di sud o del centro, non c’è un numero fisso
di cose, occorrono delle regole che non possono essere demandate all’etica del
personaggio del politico perché l’etica oggi ne abbiamo pieni i giornali di com’è l’etica
del politico, del politicante che poi molti spesso pensano di dare lezioni agli altri quando
poi sono loro i primi che certe volte dovrebbero smettere di fare politica. L’ho subito io
questo, quindi non vi preoccupate che quello che sto dicendo io lo dico con esperienza
personale, un’esperienza che provato sulla mia pelle, ma per il quale sono ancora qui
grazie ai cittadini che la politica non è un mestiere, la politica deve essere una passione
che poi uno diventa (incomprensibile). È logico che ci sono dei costi che sono indiretti.
Molti Consiglieri, giustamente, perché la politica non dev’essere appannaggio
solamente dei pensionati o degli altri, hanno la loro dipendente ma incide sulle casse
della Circoscrizione che devono fare dei rimborsi. Quei soldi, che potrebbero non essere
pagati, potrebbero essere impegnati per quelle piccole manutenzioni, oggi che abbiamo
dei bilanci risicati delle Circoscrizioni, risicati, andiamo a vedere quant’era nel 2001 e
andiamo a vedere quant’è nel 2020, ma siamo nettamente oltre la metà, ma 1/3 di quello
che era con problematiche maggiori su questo. È questo che fa riflettere e deve fare
riflettere perché poi dopo alla fin fine è logico che tante pagine le sto guardando, le sto
sfogliando, le ho lette anche, tante pagine e tante cose dette, tante cose dette da tanti, ma
poi nel merito, poi alla fin fine bisogna poi dopo coniugarle in una questione che deve
essere quella che è favorevole quindi a tutti. Deve essere favorevole a quello che non ha
voce: Consulta di quartiere, Comitato di Quartiere, Commissione di quartiere,
Circoscrizione, interfaccia, Commissione, Commissione con i suoi coordinatori, c’è il
Consiglio e poi si va avanti a seguire. Occorre e questo di sicuro a verrà dopo, ma tanto
io mi ricordo che partii già con la Commissione del Decentramento, con Chiamparino
parlammo allora e poi non ci fu, ma ci fu quella di Fassino, c’è ancora oggi quella
dell’Appendino, ma tanto alla fin fine sono 15 anni che si parla di Decentramento, ma
alla fin fine se questo è Decentramento, io ho visto più che Decentramento è far niente o
far poco o fare poco quello che sia. È come quello che avviene, scusate il termine, oggi
in ospedale, cioè non si è voluto incentivare quello che era la politica sanitaria andando
ad incentivare sapendo quello che poteva succedere, facendo un taglio drastico e quello
l’hanno fatto i Governi precedenti, naturalmente chi ha governato precedentemente, non
mi interessa di che colore, e oggi si pretende di poter ripartire naturalmente avendo
ospedali a pieno regime quando c’è in corso quella che è un’emergenza non
preventivabile, ma preventivabile a marzo/aprile. Idem sono le Circoscrizioni, ma qui il
problema è diverso, è che non dai un servizio al cittadino e quindi il mancato servizio si
riversa poi nei confronti del disamoramento della politica dove vengono visti
naturalmente, nelle Commissioni di Quartiere o Commissioni di Circoscrizione, i soliti
noti, poche persone, perché su 100.000 persone - permettetemi - va bene gli orari, va
bene tutto, ma neanche in videoconferenza, andate a vedere quanti sono collegati in
videoconferenza nei Consigli di Circoscrizione, nel Comunale un po' di più, perché
bene o male c’è… ma il problema è quello, capisce? Quindi, a mio parere, non sono
contrario al numero di 8 Circoscrizioni perché ci mancherebbe non esserlo, però non
sono neanche così convinto che 8 sia il numero perfetto e non lo era 4 e non lo è 10. È
che io non so quanto personale poi ci può essere per poter fare quello che c’è da fare e
se quel personale che viene delineato, visto che tutti quanti il Comune sta riducendo
moltissimo sul personale, vuoi per i pensionamenti, vuoi per quelle che sono le malattie,
vuoi per tutto quello che sia. Come fa a funzionare un Ente che naturalmente non può
essere delegato alla politica perché i valori sono nettamente diversi, c’è un Direttore di
Circoscrizione che spesso e volentieri oggi è a scavalco con le Circoscrizioni e un
Presidente di Circoscrizione che è la parte politica e la parte politica non può firmare le
delibere, lo deve fare il Direttore, no? E quindi il suo funzionario, la sua PO o quello
che sia. Cioè quello che mi rende perplesso è che la Riforma del Decentramento e
Partecipazione doveva avere conseguenzialmente una Riforma dello Statuto della Città
di Torino, ma immediato, non solo per quello che riguardava il Decentramento, ma per
quelli che erano i compiti del Consiglio Comunale. Si doveva avere il coraggio di dire
ai Consiglieri di Circoscrizione: “Non solo voi avrete ancora il posto per altri 5 anni, e
quindi i 25 per 8 possono ancora andare avanti e fare il Consigliere di Circoscrizione.
Voi avete il posto ma andate a fare anche questo tipo di mestiere che sarà questo e il
Consigliere comunale non potrà fare questo perché dovete farlo voi”, non si è avuto il
coraggio di fare questo, ovvero si è detto, si è scritto, ma io so benissimo perché è da
tanto tempo che questo è stato detto, tanti anni che stiamo parlando di Circoscrizione e
Decentramento, ma da tanti anni non si sta avendo quello che la gente pretende, quindi
un servizio per il cittadino che non significa un servizio ad personam, significa un
servizio fatto. Quello che avevo chiesto anche, dato che le Circoscrizioni sono vicine al
territorio, mi ricordo in una, ma che però è difficile, era il contorno della Circoscrizione
dove la rappresentanza non poteva essere data dalle preferenze di alcuni, ma siccome le
Circoscrizioni sono fatte di tanti quartieri avere la certezza che in quel quartiere c’erano
- così come i Collegi che sono a livello delle Camere del Senato - ci fosse la
rappresentanza di qualcuno che sia di Minoranza o di Maggioranza non c’entra niente, il
Consigliere di Circoscrizione tra virgolette ha la bandiera di partito, ma spesso e
volentieri fa gli interessi, così come il Consigliere comunale, spesso e volentieri se non
è proprio addomesticato, deve fare gli interessi dei cittadini, se no veramente a questo
punto che cosa stiamo a fare? Il locale è una cosa, il nazionale è un altro, lo facciamo a
livello circoscrizionale, gli Onorevoli o i Senatori ognuno deve fare il suo mestiere, ci
sono diverse cose da fare. Queste mie parole non sono tanto per dare fiato ai polmoni e
parlare e che rimarranno scritte, rimarranno dette e rimarranno per i posteri,
naturalmente che saranno poi quelli che faranno ancora politica e che porteranno avanti
il futuro, quelli che saranno eletti, quelli che avranno la fortuna di avere i Consiglieri
che potranno spingere più avanti, è quello di fare un servizio per il futuro, naturalmente,
compatibilmente con quello che dicevo, lo ripeto, perché Fornari, secondo me, non ha
detto sbagliato, quello di andare a contenere i costi se non sono rapportati a quello che è
il beneficio. Mentre nella Sanità, io ho sempre detto che non si può andare a fare del
conteggio della spesa se qualcuno sta male, il ricco, il povero non puoi parametrarlo a
quello che sia, un’ASL non può parametrare gli accessi al Pronto Soccorso in base in
quanti arrivano, se quel Pronto Soccorso è di Torino Nord e ne arrivano 100 tu non puoi
andare a penalizzare quindi dicendo: “Io ti concedo quello, tu stai andando in perdita”,
perché questo è un servizio essenziale, primario e va rapportato a tutta la comunità,
idem per le Circoscrizioni, non posso dare dei costi alle Circoscrizioni se poi io spendo
2 milioni, ma poi alla fine non riesco a fare un’aiuola, non riesco a pulire le caditoie dal
2001 in avanti, non riesco a bitumare dell’asfalto perché ho già finito i soldi già a
marzo/aprile e non c’ho più i soldi da marzo/aprile in avanti e quindi si fanno interventi
straordinari, urgenti chiedendo al (incomprensibile) di fare questo, quindi…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

PETRARULO Raffaele
Naturalmente sto concludendo. Le risorse vanno naturalmente delineate, spero e penso,
e qui l’impegno penso che ci sia, quando sarà la sessione di voto che poi ci penserò un
attimo, penso che tutto questo sia naturalmente rapportato a un qualcosa che dovrebbe
avere un cambiamento da colui che verrà eletto poi nel seguito nel Consiglio Comunale
che quindi capisca che questo non è solamente un documento tanto per avere 8
Circoscrizioni e andare quindi in chiave elettiva nelle prossime elezioni con più
Consiglieri che possono appoggiarlo, ma quello invece di fare 8 Circoscrizioni con
gente che ha voglia di lavorare sul territorio e di aiutare questa città che oggi è in
ginocchio, è in piena crisi e naturalmente non può permettersi costi superiori se non ha
dei benefici che sono oggettivi.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Io al momento non ho ulteriori iscritti nel merito della discussione della
deliberazione. Lascio quindi alla proponente la replica, prego Consigliera Paoli.

PAOLI Maura
Grazie, Presidente. Io ringrazio i Consiglieri e le Consigliere intervenute. La maggior
parte degli interventi li condivido fortemente e su altri cercherò di essere più veloce e
pacata possibile anche se dopo il lavoro di un anno e mezzo che ha coinvolto tutti, certo
non sono andata a citofonare a casa dei Consiglieri, quello forse poteva funzionare, e
rispondere su certi argomenti appunto mi demoralizza un po' perché probabilmente non
è arrivata a tutti la logica di quello che si è fatto e soprattutto vedo che non è arrivata a
chi non ha proprio seguito la Commissione o forse non è mai stato in una Circoscrizione
e non sa che cosa sia e quindi non sa proprio bene di che cosa parla.
Noi saremo potuti partire dal numero delle Circoscrizioni e poi riempirle o svuotarle di
contenuti, quello che abbiamo fatto, invece, è stato proprio l’opposto: noi abbiamo
pensato prima quale fosse il ruolo che noi immaginavamo per le Circoscrizioni affinché
potessero essere utili ai cittadini cercando, non abbastanza sicuramente, ed è giusta la
critica della Consigliera Artesio, ma il più possibile di seguire appunto i principi di
sussidiarietà verticale ben spiegati della Consigliera, a cui tra l’altro non faccio fatica a
riconoscere lo stimolo e il contributo importante che ha dato, e quell’idea che abbiamo
costruito ci ha portato a mantenerne il numero. Per questo oggi non possiamo, come
dicevo anche qualche lunedì fa, giocare a tombola e sparare numeri alla fine di questo
percorso, neanche alla luce della pandemia mondiale perché, come dicevo, siamo tutti
consapevoli dei problemi dell’Ente che c’erano e che ci sono, ma abbiamo voluto
determinare un indirizzo che potesse dare la direzione a cui tendere fino al suo effettivo
raggiungimento, ed è stato scritto, ed è stato anche detto più e più volte. E anzi, proprio
in questo momento di difficoltà, io credo che sia ancora più importante che la politica
sia sui territori e vicina ai cittadini che si faccia sentire, senza contare il caos
amministrativo che si creerebbe approvando ora, ad esempio, l’emendamento per la
riduzione a 4 mandando all’aria tutto il lavoro fatto finora, senza aver posto le basi per
un effettiva riduzione, perché davvero pensiamo basti cambiare un numero su una
delibera? E, ma allora non siete stati per niente attenti durante le Commissioni o non
avete capito nulla, cioè davvero mandereste la città nel caos impegnando in questa
trasformazione il poco personale disponibile, in questo momento di pandemia mondiale,
per… propaganda. Tra l’altro a me spiace profondamente sentire che pensiate - perché è
questo che alcuni Consiglieri stanno dicendo tra le righe - pensano che i nostri
Consiglieri circoscrizionali siano inutili e siano uno spreco di soldi; ma come vi
permettete? Io ho lavorato tanto con alcuni Consiglieri circoscrizionali e vi assicuro che
non sono per niente inutili, fanno bene il loro lavoro e molto spesso sono stati
indispensabili, anche per questa riforma. Io, ad esempio, non mi sono mai sentita inutile
quando ero in Circoscrizione, eppure essendo da sola in Minoranza ho ottenuto più di
quanto qualche Consigliere comunale ha ottenuto in Maggioranza. Io in questo anno e
mezzo, inoltre, siamo andati ad analizzare cosa avessero prodotto gli accorpamenti già
effettuati e al di là del risparmio generato dai tagli sui costi della politica che,
diciamocelo, è meno dello 0,08% del bilancio comunale e non servirà né a risanare le
casse del Comune, né a risolvere i problemi di personale dell’Ente, né a soddisfare
l’esigenza della Corte dei Conti, né ad aiutare le persone durante questa emergenza
sanitaria e fare intendere il contrario lo trovo, davvero, tanto, non dico populista, ma
gretto e disonesto, quello sì. Quindi, dicevo, oltre all’infimo risparmio sui costi della
politica quando abbiamo fatto le nostre analisi non abbiamo riscontrato nessun
risparmio sulle strutture o sulle utenze degli immobili delle ex Circoscrizioni, in questo
caso parlo dell’ex IX e dell’ex X che, abbiamo visto, sono state costrette a rimanere
attive perché hanno continuato ad ospitare degli uffici che non hanno potuto essere
accorpati e chi ha seguito le Commissioni questo lo sa e, al di là della questione
risparmio, abbiamo analizzato i costi dell’accorpamento e abbiamo potuto constatare
che a livello organizzativo e amministrativo è stato un disastro e l’abbiamo constatato
grazie alle audizioni che abbiamo fatto per sei mesi con gli uffici centrali a confronto
con gli uffici decentrati e, ancora oggi, a quasi cinque anni dagli accorpamenti, non si
sono riusciti a risolvere i più banali ed elementari problemi organizzativi e non è che
non ci sono riusciti quelli competenti che c’erano prima, non ci siamo riusciti noi. Senza
contare che gli accorpamenti che erano stati immaginati, secondo i ragionamenti che
abbiamo fatto in Commissione, non erano adeguati perché non immaginati tenendo
conto delle modificazioni sociali, demografiche del cambiamento dell’assetto urbano
degli ultimi anni. Quindi, anche se avessimo voluto procedere con l’accorpamento, cosa
che abbiamo deciso di no, ma anche se avessimo voluto farlo l’avremmo fatto dopo
un’analisi della densità della popolazione, del numero dei bisogni dei residenti, dei
servizi, del verde, ma purtroppo un lavoro del genere, come ben ci hanno spiegato gli
uffici del Servizio Elettorale, sarebbe dovuto iniziare nel 2016 per essere fatto davvero
bene e non a caso, giusto per accorpare a 5 o 4, proprio come ci ha spiegato molto bene
il Consigliere Mensio. Quindi, che adesso ci si rammarichi che la Commissione non
abbia fatto questo lavoro per riequilibrare i territori, modificare quindi i confini o si
tratta di analfabetismo funzionale o è in malafede e aggiungo un’altra cosa perché si
parla del bene dei cittadini, ma forse se si fosse partecipato un po' di più avreste sentito
che cosa dicevano i cittadini, perché tutti i cittadini intervenuti nelle varie Commissioni
sia nelle Circoscrizioni, ma anche in quelle comunali, con numeri impressionanti,
perché erano 30-40-50 persone ogni volta, ma anche i Comitati e le Consulte comunali
che abbiamo audito, tutti hanno espresso la preoccupazione per un ulteriore
accorpamento e considerato che già la partecipazione dei cittadini nelle Circoscrizioni
non è ai massimi storici, certo, è invece però uno degli obiettivi fondamentali che
c’eravamo posti a inizio del percorso era proprio quello di far diventare le
Circoscrizioni effettivi attori della partecipazione e quindi non c’è sembrato il caso di
procedere con un accorpamento che avrebbe prodotto un ulteriore allontanamento da
parte dei cittadini come, appunto, i cittadini stessi ci hanno segnalato. Quindi, che si
eviti di fare i paladini dei cittadini, adesso, piuttosto si dica la verità: si pensa che le
Circoscrizioni siano Enti inutili, sono in mano a una forza politica che ci sta antipatica,
in questi anni hanno disturbato, quindi riduciamole, chiudiamole per punizione e questo
è molto facile, ma non è né furbo, né lungimirante. La nostra è stata una sfida diversa,
noi vogliamo che funzionino perché noi ne riconosciamo l’importante valore
democratico. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei Consigliera.

SICARI Francesco (Presidente)
Possiamo adesso iniziare con la trattazione degli emendamenti e le relative votazioni.
Allora, iniziamo con l’emendamento n. 1 che è l’emendamento di Commissione il quale
ha parere tecnico e parere contabile favorevole. Prego, Consigliera Paoli se vuole
illustrarlo.

PAOLI Maura
Sì, proprio velocemente. Questo è un emendamento di Commissione che recepisce il
parere delle Circoscrizioni: 7 pareri favorevoli, come diceva anche la Consigliera
Foglietta, manca il parere della Circoscrizione 7, non per volontà, ma perché lo
voteranno questa sera, ma anche lì comunque, se non erro, verrà proposto un parere
favorevole. Inoltre, c’è la modifica all’art. 51, di cui vi ho parlato prima, e delle
correzioni più tecniche, ovvero l’introduzione del confine di Mappano e
l’aggiornamento della dicitura “deliberazione del bilancio di previsione” e il parere è
ovviamente favorevole.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Ci sono interventi in merito all’emendamento n. 1? Non ci sono interventi.
Allora, possiamo procedere con la votazione dell’emendamento n. 1. Lascio, quindi la
parola al Segretario Generale per la votazione.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Allora, 35 presenti e votanti.

SICARI Francesco (Presidente)
Allora, con 35 Consiglieri votanti e 35 voti a favore, il Consiglio approva
l’emendamento n. 1.

SICARI Francesco (Presidente)
Veniamo ora all’emendamento n. 2 presentato dal Consigliere Fornari, anche questo con
parere tecnico e contabile favorevole. Lascio la parola al Consigliere per l’illustrazione,
prego.

FORNARI Antonio
Sì, grazie Presidente. L’emendamento, ovviamente, questo emendamento chiede poi -
che si collega anche agli altri emendamenti successivi - di rivedere una parte in cui si
scrive, e io lo vado a leggere, che non si procede alle 5 Circoscrizioni, ma a 8 perché gli
obiettivi che c’erano precedentemente non sono stati conseguiti; ma gli obiettivi non
sono stati conseguiti, perché? Nessuno lo spiega o lo dice perché. Perché, ad esempio,
in Circoscrizione 8 hanno voluto tenere due sedi per il Consiglio di Circoscrizione; alla
Circoscrizione 2 hanno avuto seri problemi di Maggioranza, sono 4 anni che litigano
anziché pensare alla Circoscrizione, quelli sono stati i motivi perché non ci sono stati i
risparmi e, di conseguenza, la questione fondamentale è che tornare indietro non ha una
giustificazione, nessuno giustifica il motivo del tornare a 8 Circoscrizioni. Io lo chiedo
qui, perché la Presidente Paoli non l’ha detto nel precedente intervento, ha preferito
insultare piuttosto che entrare nel merito. Allora lo chiedo al Partito Democratico, visto
che loro avevano votato la precedente Riforma di riduzione a 5 Circoscrizioni, mi
spiegate perché invece adesso volete tornare a 8, io non l’ho capito, magari voi che
avete seguito la Commissione Onofri, dove mi risulta che in quella Commissione è stata
affrontata la questione dei costi e dei numeri, perché è bello parlare di democrazia, di
partecipazione, ma poi purtroppo bisogna anche affrontare la questione dei numeri, dei
dati, sia di personale che di risorse, perché è con quello che poi si fanno le cose, non si
fanno solo con le buone intenzioni e in quella Commissione Onofri questo tema era
stato trattato, purtroppo in quest’ultima Commissione Decentramento non mi è stata
data la possibilità. Io ero un membro di quella Commissione, chiesi a luglio “Facciamo
una Commissione per sentire la Presidente Onofri, facciamo una Commissione per
parlare di numeri, di dati numerici”, mi hanno detto che ormai i lavori erano chiusi e
non se ne parlava più, poi in realtà siamo arrivati a novembre. Quindi, non si è mai
affrontata la questione dal punto di vista numerico dei dati, perché qualcuno parlava
anche del principio di sussidiarietà, corretto, io sono d’accordo, ottimo, ma a fianco al
principio di sussidiarietà ci deve essere anche un’autonomia finanziaria come succede
nei Municipi, qualcuno fa il riferimento di Milano, di Roma, perché lì funzionano?
Perché lì c’è un’autonomia finanziaria dei Municipi, cioè spendono tot., cioè incassano
tot e spendono tot. quindi hanno sempre il pareggio di bilancio. Invece, le nostre
Circoscrizioni ricevono un budget annuale e sono propense a spendere tutti quei soldi
perché hanno paura, l’anno successivo, di avere dei tagli, quindi c’è un incentivo a
spendere sempre di più le risorse, spenderle a volte anche male, perché comunque
hanno paura poi di avere dei tagli negli anni successivi quindi li spendono magari a
volte anche non con un criterio logico e quindi di conseguenza si ha una situazione
perversa che porta le Circoscrizioni a non funzionare o a funzionare male, perché negli
anni - basta vedere i dati - hanno avuto continuamente tagli dal Comune proprio perché
gestivano male queste risorse. Quindi così come sono, quindi finché non ci sarà una
riforma e quindi si permetterà di avere dei Municipi, le Circoscrizioni con il sistema
attuale, con la legge attuale non possono funzionare perché non hanno un’autonomia
finanziaria e quindi, di conseguenza, se noi continuiamo a tenere in piedi delle strutture
che nei prossimi anni non avranno personale, non avranno risorse, ma avranno più
competenze, come diceva il Consigliere Versaci, avremo dei danni irreparabili che
qualcuno non evidenzia. Cioè il danno irreparabile noi ce l’abbiamo perché
continueremo ad avere 8 Circoscrizioni, ma senza personale, perché il colmo sarà che
avremo due Circoscrizioni quindi due strutture politiche e magari un unico tecnico che
dovrà seguire tutte e due le Circoscrizioni, quindi avremo un tecnico comunale che
dovrà fare riferimento al Presidente x, al Presidente y e quindi, di conseguenza, un caos
che vi lascio immaginare con il rischio poi di dover, proprio per mantenere queste
strutture politiche, c’è il rischio di dover tagliare i servizi. Quindi, magari al cittadino di
Falchera, a cui chiuderanno la sede anagrafica, cosa risponderemo? Io lo chiedo anche a
quelli che si candidano come Sindaci, che cosa andrete a raccontare ai cittadini di
Falchera se per caso gli anni prossimi andrete a dover chiudere una sede anagrafica? Gli
direte: “Eh, però puoi andarti a lamentare dal Consigliere di Circoscrizione o dal
Presidente di Circoscrizione, perché purtroppo le risorse le abbiamo utilizzate per
mantenere una struttura politica anziché garantire i servizi ai cittadini”, perché basta
dare un dato, con quei 2-3 milioni di euro noi potremmo magari assumere 30-40
persone in più per il Comune di Torino e quindi migliorare i Servizi anagrafici,
migliorare i Servizi per le pratiche edilizie, quindi assumere architetti, invece no
diciamo che è fondamentale, cioè assolutamente garantire una struttura politica
circoscrizionale dove non c’è autonomia finanziaria e quindi regna il caos, non c’è un
rapporto, un filo logico tra la struttura del personale amministrativo e quindi la struttura
del Comune di Torino, che è scritto nelle delibere, io ve l’ho detto prima, le delibere, vi
ho fatto riferimento ci sono delibere in cui dicono che negli anni prossimi dovremmo
ridurre il personale delle Circoscrizioni. Mi spiegate come faranno i Presidenti di
Circoscrizione a garantire dei servizi se non avranno il personale? Questa risposta non
mi è stata data da nessuno; come faremo a migliorare i servizi per i cittadini o
comunque a garantire una qualità alta senza risorse? Purtroppo, questa risposta non c’è.
Si difende, a spada tratta, una decisione che avrà dei danni irreparabili, questo bisogna
dirlo. Quindi, di conseguenza, la mia proposta è: magari sospendiamola, cerchiamo un
modo per… ridiscutiamone, c’è una pandemia, ma possibile che con una pandemia in
corso tutti si sono fermati a riflettere, invece noi non possiamo continuare a rifletterne e
rivedere questa decisione? Non lo capisco, io sinceramente non capisco questa voglia di
andare come un treno contro un muro a tutta velocità, e perché? Perché ormai abbiamo
deciso così, la Commissione Decentramento ha deciso così e quindi si va avanti.
Quindi, lo richiedo, lo chiedo visto che adesso in questa discussione c’è questo
emendamento, rivediamo questa situazione, riduciamo a 4 Circoscrizioni, poi
eventualmente la prossima Amministrazione le riporterà a 5, le riporterà a 6, farà un
discorso, come diceva il Consigliere Mensio, sui confini, andrà a rivedere, a fare un
lavoro più specifico sui vecchi quartieri storici, ma in questo momento, in una
situazione di emergenza, la questione fondamentale è non fare dei danni irreparabili alla
nostra Amministrazione e ai cittadini torinesi per i prossimi cinque anni. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Per favore non utilizzate la chat in modo improprio, grazie.
Consigliera Paoli, prego.

PAOLI Maura
Io in realtà volevo, non starei a ripetere quanto già espresso, volevo solo dare il
parere…

SICARI Francesco (Presidente)
Glielo chiedo a fine discussione dell’emendamento, allora.

PAOLI Maura
Perfetto, grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
A lei. Allora, prego Consigliere Napolitano.

NAPOLITANO Vincenzo
Grazie, Presidente. Sarò brevissimo, solo per dire che condivido in toto le
preoccupazioni del proponente dell’emendamento, che sposo con favore, e che sono
fermamente convinto che questo emendamento e una riforma possono sposarsi
tranquillamente a seguito di una riflessione che va assolutamente fatta, quindi
ripropongo anche proprio l’idea di sospendere per prenderci ancora un attimo per
riflettere su questo. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Mensio.

MENSIO Federico
Ma guardi, Presidente, io non accolgo, cioè voterò contrario a questo emendamento
anche perché scrivere in un Regolamento una delibera, insomma, il fatto che c’è stata
una pandemia è un evento inatteso, improvviso che se non ci fosse stato, evidentemente,
questo emendamento non avrebbe avuto senso di esistere e tra l’altro, insomma, la
diminuzione delle entrate, io faccio anche invito al Consigliere che ha presentato
l’emendamento magari a provare a mettersi in contatto con il Governo nazionale e in
modo particolare con la Viceministra all’Economia perché aumentino le risorse e gli
ingressi proprio ad esempio sulla TARI o sugli altri elementi a favore dei Comuni che
stanno subendo questa diminuzione di entrate, ecco, secondo me non ha molto senso
citare in questo argomento un evento come la pandemia, perché se non ci fosse stata
questo emendamento non sarebbe stato necessario. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
A lei. Prego, Consigliera Imbesi.

IMBESI Serena
Solo per comunicare che nonostante io sposi in tutto e per tutto quel che è stato detto dal
proponente l’emendamento non mi sento di dare un’indicazione rispetto al numero di
Circoscrizioni che dovrebbero delinearsi con questo Regolamento perché, come ho
detto inizialmente, io ho pensato che si partisse da alcuni impegni precedentemente
presi ma in questo momento do, a seguito della Commissione che c’è stata, non sono in
grado di poter dire se 5 può essere il numero giusto da proporre. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ci sono ulteriori interventi? Non ci sono interventi. Allora chiedo il parere
alla proponente.

PAOLI Maura
Parere contrario.

SICARI Francesco (Presidente)
Allora, possiamo procedere con la votazione dell’emendamento n. 2 del Consigliere
Fornari con il parere contrario della proponente. Prego, Segretario Generale.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Allora, Presidente, ho 33 presenti, no: 33 più 2; 35 come votanti, astenuti 5, voti
favorevoli 2, voti contrari 29.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, a me risultano 2 favorevoli, 29 contrari e 5 astenuti.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
5 astenuti, sì, 36.

SICARI Francesco (Presidente)
Quindi, con 36 Consiglieri votanti, 2 voti a favore, 29 contro e 5 astenuti, il Consiglio
non approva, respinge quindi l’emendamento n. 2.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con l’emendamento n. 3, sempre del Consigliere Fornari, che ha
parere tecnico e contabile favorevole. Il Consigliere vuole illustrare l’emendamento?

FORNARI Antonio
Grazie, Presidente. Anche questo emendamento fa riferimento alla pandemia (o alla
pandemia, come suggeriva il professor Russi) e ribadisce, ovviamente, una questione
fondamentale che dicevo anche prima che è quella di un mondo che sta travolgendo, ci
sta travolgendo su un’emergenza di questo tipo e che però il Comune di Torino non
vuole evidenziare nemmeno in una delibera o meglio in una parte discorsiva di una
delibera, perché il mondo, purtroppo, ci sta mettendo a dura prova, ma noi continuiamo
imperterriti a dire che le otto Circoscrizioni sono fondamentali per la partecipazione,
perché altri motivi sinceramente nessuno li ha sottolineati. Partecipazione e, su alcuni
interventi che ci sono stati nella Commissione Decentramento, la Presidente Paoli
diceva che erano tutti favorevoli; io ricordo invece ad esempio il Centro Sereno Regis,
che ovviamente è un osservatorio importante della Città, invece, che era stato
severissimo e aveva bastonato le Circoscrizioni dicendo che erano un Ente che non
faceva partecipazione, che il più delle volte era, appunto, un centro di smistamento di
mancette qua e là, ma che poi non svolgeva poi il vero ruolo di un processo democratico
che porta a una decisione. Basta fare qualche esempio che abbiamo avuto in questi anni;
io ho visto i dati delle assemblee pubbliche che sono state fatte dalle Circoscrizioni, ne
hanno fatte in media una, a volte due all’anno. Quindi, tutta questa partecipazione delle
Circoscrizioni, e quindi attualmente ne hanno otto, non c’è stata. In realtà, poi la
partecipazione bisogna volerla, che non dipende dal numero delle Circoscrizioni, ma
dalla volontà di farla; ad esempio, noi, a livello comunale, abbiamo fatto più
partecipazione rispetto alle Circoscrizioni, basta citare la Consulta sull’Ambiente, la
Consulta sulla Mobilità, l’interpellanza del cittadino, rispetto invece alle Circoscrizioni
che, il più delle volte, quando si sono messe in mezzo hanno creato più disagi che il
resto. Mi viene in mente la ciclabile di strada Antica di Collegno sul vecchio Biciplan
doveva essere in via Servais poi la Circoscrizione si è messa in mezzo, ha preteso di
farla in strada Antica di Collegno, il risultato qual è stato? Disastro, perché i cittadini
del quartiere incavolati neri; adesso ovviamente la Circoscrizione dà la responsabilità al
Comune dicendo che è stato il Comune, questo è un simbolo dei processi che ci sono
stati in questi quattro anni tra la Circoscrizione e il Comune.
Io, purtroppo, ho provato, anche nell’emendamento precedente, a sollecitare almeno un
chiarimento da parte di chi prima appoggiava cinque Circoscrizioni e ha fatto un lavoro
sui numeri, sui dati per cinque Circoscrizioni, poi è successo: questi cinque anni di
difficoltà dell’Ente in cui si sono lamentati tutti i Presidenti di Circoscrizione per la
carenza di personale, per le poche risorse, c’è la pandemia in corso, nonostante tutto si
continua su otto Circoscrizioni e non c’è la volontà di discutere, ma nemmeno di
rispondere nel merito, io non dico, almeno discutiamone, no, non si può più ridiscutere
nemmeno rispondere nel merito, si deve andare avanti perché ormai si è deciso così,
bisogna andare avanti.
Io avevo fatto un appello alla Corte dei Conti, io non so se la Corte di Conti leggerà
domani di questa notizia e prenderà seriamente una decisione di commissariare il nostro
Ente vista la situazione, probabilmente non lo faranno, ma probabilmente ne avrebbero
tutti gli appigli dal punto di vista giuridico e amministrativo, perché è palese la volontà
di questo Consiglio Comunale di non dare seguito agli impegni che c’erano stati nel
2017; e quindi con questo emendamento, io lo ribadisco, cerco almeno nella parte
descrittiva di evidenziare che c’è qualcosa che non torna e che bisogna rivedere quella
decisione. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Non ho altri iscritti. Prego, Consigliere Mensio.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Ma qui, come ho detto prima, anche su questo emendamento io
personalmente sono contrario, al di là di quanto ci dirà la Presidente di Commissione,
perché di nuovo si utilizza un evento improvviso, inatteso per giustificare, come dire, la
propria intenzione personale non espressa, come dire, formalmente o in modo discusso
democraticamente in Commissione della decisione di far scendere il numero di
Circoscrizioni. Tra l’altro, veramente, utilizzare questo strumento in questa maniera mi
sembra un pochettino arrampicarsi sui vetri, ribadisco, che se questo evento di pandemia
non ci fosse stato non avrebbe avuto senso o doveva essere scritto in una maniera
diversa prendendosi di più la responsabilità e non demandando la pandemia - che è un
problema che non riguarda solo la Città di Torino, le sue Circoscrizioni - demandando
la pandemia per giustificare una scelta di questo tipo, ecco, quindi, secondo me, di
nuovo non ha senso questo emendamento e voterò contro. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Grazie. Buongiorno a tutti. Allora, io volevo solo fare un paio di considerazioni. Ho
ascoltato il dibattito, gli interventi di tutti, però credo che ci siano un paio di questioni
da sottolineare: la prima è, come ha detto il Consigliere Mensio, diciamo, che fare
propaganda politica populista di taglio dei costi della politica, facendo leva su una
pandemia globale, mi sembra un po’ di cattivo gusto, ma questo è un mio pensiero
personale e anche perché, appunto, credo che il mondo andrà avanti dopo questa
pandemia e non significa che tutte le scelte che stiamo facendo adesso politicamente
debbano essere in ottica pandemica, io credo che bisogna pensare anche a cosa
succederà dopo, e quello che deve succedere è che gli Enti funzionino meglio; l’altra
considerazione, vabbè, volevo solo fare un piccolo appunto: la questione della pista
ciclabile in via Servais, è stato semplicemente modificato il progetto e migliorato il
progetto per rendere quella pista ciclabile funzionale nel collegamento Torino-
Collegno, senza dover spedire i ciclisti in via Servais per poi farli tornare giù perché non
dessero fastidio agli automobilisti, ma questo forse… chi ha parlato di quel caso non
conosce né la Circoscrizione né il tracciato e né quello che comporta quel progetto e
perché quel progetto è stato pensato in quel modo; ultimo aspetto, ogni volta che si
evoca la Corte dei Conti, la Corte dei Conti agisce sulla base di due principi che sono il
dolo e la, diciamo, negligenza, in questo caso non credo ci sia né dolo né negligenza e
credo ci sia anzi uno studio attento, un percorso durato più di un anno, di una
Commissione che ha rilevato che la scelta politica più coerente e che fa gli interessi dei
cittadini, e quindi contribuisce al miglior funzionamento dell’Ente, sia quella che viene
proposta in un questa delibera. Quindi, diciamo che la Corte dei Conti la lascerei
tranquilla, se non nel momento in cui magari qualcuno sceglierà di (incomprensibile) a
600 milioni di euro, non so, di debiti sui cittadini torinesi per finanziare la Metro 2,
magari, non so, la Corte dei Conti qualcosa potrebbe aver da dire se andiamo in questa
logica, ma… (audio interrotto). Se 2 milioni all’anno valgono più di 600 milioni, non lo
so, forse la mia concezione di matematica è un po’ spostata. Quindi, io credo che
quando si fanno dei ragionamenti vadano fatti bene, con coerenza, pensando al
complesso di quello che si va a modificare con una delibera del genere e con l’istruttoria
che è stata fatta; quindi, eviterei facili populismi fuori luogo, in questo caso credo
totalmente fuori luogo, e piuttosto, e io su questo sono anche d’accordo con il
Consigliere Fornari…, del fatto che ci sarà una carenza di personale, ci sarà una carenza
di personale perché le Amministrazioni precedenti non hanno mai, mai, mai fatto un
Piano sul personale, hanno sempre e comunque accettato il fatto che, ad un certo punto,
il personale sarebbe diminuito naturalmente, senza pensare alla conseguenza sui servizi,
ma io, che conosco un po’ meglio la parte degli Uffici Tecnici, lo so che sarà un grosso,
grosso problema il Settore Tecnico del Comune, l’Urbanistica, l’Edilizia, i Trasporti e
via dicendo e io credo che la vera battaglia da fare è quella di consentire al Comune di
Torino di poter assumere. Noi non possiamo pensare di fare i ragionieri e di dire: “La
Corte dei Conti ci ha chiesto di tagliare”, no, la Corte dei Conti ci ha chiesto di far
quadrare i conti, mettiamola così; quindi, piuttosto ragioniamo su come tagliare il
debito, su come modificare il debito, su come non fare ulteriore debito e piuttosto
pensare a come assumere, cosa che forse è un po’ più utile per i cittadini. Quindi, io su
questo vorrei che si lavorasse perché, appunto, ci sono dei settori che andranno in crisi,
in crisi pesante e con delle ricadute pesantissime per quel che riguarda i cittadini.
Quindi, non partiamo dal presupposto che i dipendenti del Comune di Torino debbano
per forza scendere, perché sotto una certa soglia il Comune non eroga più servizi, non fa
più progettazioni, non cura più le manutenzioni e via dicendo. Quindi, ad un certo
punto, tagliare le spese è puro e semplice populismo…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

CARRETTO Damiano
E concludo. Dobbiamo far funzionare l’Ente questa è la nostra responsabilità, non fare
campagna elettorale. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Napolitano.

NAPOLITANO Vincenzo
Grazie, Presidente. Mi ha stimolato la questione che citare la pandemia in questo
momento, cioè da parte della politica, è un atto di populismo, di demagogia, un atto di
malafede, persino. Mentre, invece, gli inviti, gli stimoli che arrivano dall’esterno da…,
io ho avuto il piacere di presentare in Commissione Smart City un evento molto
importante che è stato “Biennale di Tecnologia” che si è concluso ieri, dove si poneva,
invece, proprio una forte riflessione su come la politica deve agire in conseguenza delle
mutazioni che inevitabilmente ci saranno un po’ a tutti i livelli e che coinvolgeranno in
tutti i frangenti la nostra società. Quindi, non sono particolarmente d’accordo che usare
la pandemia sia solo un atto di bassa politica, ma anzi forse avremmo proprio dovuto
basare i nostri ragionamenti sul fatto che magari meno sedi, ma alleggerite magari sui
servizi da quello che la tecnologia può offrire - penso, per esempio, al cambio radicale
della piattaforma informatica dell’Anagrafe, che vedrà luce nei prossimi mesi -, cioè
potrebbe magari far sì che sia tutto un po’ più agevole nella gestione, quindi con meno
sedi, meno personale non significa, torno a ripetere, magari dover per forza ridurre i
servizi e soprattutto la partecipazione che vedo abbastanza slegata proprio dal discorso
delle sedi fisiche.
Detto questo, voterò a favore anche questa mozione e la ringrazio, Presidente, per la
parola. Ho concluso.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Prego, Consigliera Paoli.

PAOLI Maura
Sì, solo un appunto velocissimo dato che sono stata nominata. Il Centro Sereno Regis
l’abbiamo audito a gennaio ed effettivamente proponeva l’abolizione delle
Circoscrizioni. Quando abbiamo discusso e abbiamo capito e hanno capito che per
disposizioni di legge questo… quello che chiedevano non era possibile, hanno
continuato a partecipare e successivamente hanno firmato la proposta del
Coordinamento dei Comitati di Torino Ovest che, appunto, chiedeva di non procedere
con l’accorpamento, cambiando idea dopo, appunto, il percorso fatto, e più volte,
durante le Commissioni, si sono congratulati con la Commissione per il lavoro svolto.
Detto questo, il parere su questo emendamento è contrario.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Io non altri iscritti a parlare nel merito di questo emendamento e quindi
direi che possiamo procedere con la votazione dell’emendamento n. 3, presentato dal
Consigliere Fornari con il parere contrario della proponente. Chiedo al Segretario di
procedere con la votazione per appello nominale, grazie.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Presidente, lei in chat ha visto nulla?

SICARI Francesco (Presidente)
In chat c’è il contrario della Consigliera Albano.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Albano, contrario.

SICARI Francesco (Presidente)
E poi, Ferrero astenuta.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Ferrero astenuta. Allora, io ho 2 favorevoli, 4 astenuti, contrari 30.

SICARI Francesco (Presidente)
Io ho 2 favorevoli, 30 contrari e 5 astenuti.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
5 astenuti? Sì, giusto perché si è aggiunta la Ferrero.

SICARI Francesco (Presidente)
Quindi, con 37 Consiglieri votanti, 2 voti a favore, 30 contro e 5 astenuti, il Consiglio
respinge l’emendamento n. 3.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con l’emendamento n. 4 presentato dalla Consigliera Paoli alla
quale lascio la parola. Prego.

PAOLI Maura
Sì, questo è un emendamento che va a corregge la delibera data l’approvazione
dell’emendamento di Commissione precedente che conteneva la modifica all’art. 51. È
semplicemente un adattamento del testo della delibera in modo da renderla coerente con
il Regolamento e il parere è favorevole.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono interventi in merito all’emendamento n. 4 della Consigliera Paoli? Non ci sono
interventi, allora possiamo procedere con la votazione dell’emendamento 4 presentato
dalla Consigliera Paoli con ovviamente parere favorevole e parere tecnico e contabile
favorevoli. Lascio, quindi, la parola al Segretario Generale per la votazione con appello
nominale. Prego.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Mi scusi, Presidente, poco fa nella chat c’è da: rosso.vivi1 astenuta, Ferrero non sente,
quindi il voto per la Consigliera Ferrero è stato comunicato da…

SICARI Francesco (Presidente)
È stato comunicato: astenuta, si è astenuta la Consigliera Ferrero.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Non l’ha neanche comunicato la Consigliera Ferrero, questo non va bene.

SICARI Francesco (Presidente)
È lei. È un problema di login.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Ho capito, ma il voto dovrebbe essere detto, dopodiché ammettiamo anche il voto
scritto, ma se ammettiamo voto scritto per interposta persona…

SICARI Francesco (Presidente)
No, è lei. Semplicemente si registra all’interno della chat con quel nominativo. Quella là
è Viviana Ferrero.

FERRERO Viviana
Presidente, riesco a parlarle e sono io, mi scuso, ma purtroppo ho dei problemi di
collegamento e passo da una piattaforma all’altra; mi scuso, oggi è tutto il giorno che ho
dei problemi. Comunque, rosso.vivi1 è la mia…

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Perfetto. Volevo una conferma vocale perché altrimenti…

FERRERO Viviana
La ringrazio. Mi scuso ancora, ma passo da diverse piattaforme per riuscire a stare con
voi. Grazie.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Va bene, chiamiamo l’appello sulla 4?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, andiamo sulla 4. Grazie.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
C’è qualcosa in chat? Sempre Ferrero, giusto?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, sempre Ferrero.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Okay, io ho 33 Presidente, 33 votanti e favorevoli e 1 astenuto.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, anche io. Quindi, con…

INTERVENTO
Ferrero cos’ha votato?

SICARI Francesco (Presidente)
Ferrero ha votato favorevole in chat. Quindi, con 34 Consiglieri votanti e 33 voti a
favore e 1 voto astenuto, il Consiglio approva l’emendamento n. 4.

SICARI Francesco (Presidente)
Passiamo adesso all’emendamento n. 5 del Consigliere Fornari. Il Consigliere vuole
illustrare l’emendamento? Prego, Consigliere Fornari.

FORNARI Antonio
Sì, Presidente, sarò brevissimo perché alle domande che ho provato prima a proporre
non c’è stata risposta, quindi, diventa difficile poter discutere questa delibera, se poi non
c’è una volontà di confronto. Ho chiesto più volte di… io sono pronto anche a ritiralo
questo emendamento, però che ci sia una spiegazione logica su come faranno nei
prossimi cinque anni le Circoscrizioni, i Presidenti di Circoscrizione a garantire la stessa
qualità dei servizi attuali senza risorse, o comunque con risorse inferiori rispetto a quelle
attuali, e con meno personale perché ci sarà un numero di personale in misura inferiore.
Qualcuno, gentilmente, è disponibile a illustrarmi queste motivazioni? A darmi,
comunque, una motivazione o, comunque, un obiettivo a cui si tende nei prossimi anni
per riuscire, comunque, a continuare a garantire i servizi della stessa qualità che ci sono
attualmente per i cittadini, perché, lo diceva anche il Consigliere Carretto, ci sono alcuni
settori come quello dell’Edilizia in crisi, dovremmo necessariamente assumere un po’ di
personale in quei settori e questa era un’occasione per razionalizzare le spese, invece,
mi hanno detto che non bisogna razionalizzare su questo settore, ma su altri. Volete
dirmi quali saranno i settori in cui bisognerà razionalizzare oltre a questo? Dove
andremo a trovare altre risorse per assumere del personale? Non c’è mai stato un
esempio, diciamo, una voglia di, comunque, giustificare questa delibera e io con questo
emendamento ci riprovo, ma veramente se c’è qualcuno che riesce a darmi una
motivazione logica io sono pronto anche a ritiralo, però ci deve essere perché nella
discussione che c’è stata fino adesso ho trovato solo un po’ di benaltrismo parlando…,
dicendo che bisogna andare a Roma a chiedere più risorse, ma lo sappiamo benissimo
che i compiti bisogna farli prima a casa, prima bisogna mettere a posto il Comune di
Torino, i conti del Comune e poi eventualmente fare un Piano di assunzioni credibile e
che rispetti i parametri nazionali, altrimenti non c’è questa possibilità. Io rivolgo di
nuovo questo invito, mi auguro che prima o poi qualcuno voglia rispondere. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Russi.

RUSSI Andrea
Sì, grazie, Presidente. In questa fase di pandemia sono anche stato nominato professore,
quindi adesso darò le mie motivazioni su questo emendamento. Allora, io volevo
soltanto fare un’osservazione. Il TUEL prevede nell’art. 17 la possibilità per i comuni
tra i 100 e i 250 mila abitanti di articolarsi in Circoscrizioni, la possibilità, e l’obbligo di
farlo per i Comuni con una popolazione superiore a 250.000 abitanti. Se questo
emendamento venisse approvato avremmo tutte le Circoscrizioni con una popolazione
superiore a 190.000 abitanti e addirittura una la 2 più 3, quindi la Circoscrizione 2 in
questo emendamento, con una popolazione di 270.000 abitanti, ovvero se fosse un
Comune dovrebbe rientrare nell’obbligo e non nella possibilità di articolarsi in
Circoscrizioni, dovremmo prevedere, quindi, delle sottocircoscrizioni alle
Circoscrizioni. Cioè, io adesso vado a leggere i numeri: la Circoscrizione 1, secondo
questo emendamento sarebbe la 1 più 8, avrebbe 210.000 abitanti; la 2 più 3, quindi la
2, 270.000 abitanti; la 3, 225.000 abitanti e la 4, 195.000 abitanti; cioè in questi numeri
rientrano le città, la undicesima città per numero di abitanti in Italia che è Verona,
quindi si va da Verona a Venezia, Messina, Padova, Trieste, Brescia e Parma, poi dopo
c’è, a 194.000 abitanti, la città di Prato però si andrebbe dalla undicesima alla
diciassettesima città d’Italia per dimensioni e le nostre Circoscrizioni avrebbero queste
dimensioni qui in quest’ordine di grandezza, sarebbe una follia. È paradossale che il
TUEL inviti al decentramento, ovvero a una necessità maggiore di partecipazione
invitando i Comuni dai 100.000 abitanti in su ad articolarsi in Circoscrizioni, e che
qualcuno, contrariamente a quanto dica il TUEL, spinga per un accorpamento che
poterebbe le nostre Circoscrizioni ad avere lo stesso numero di abitanti per cui il TUEL
invita a creare delle Circoscrizioni; è una follia.
I cittadini hanno smesso di partecipare da quando si è passati dai Comitati di quartiere -
erano una quarantina, una cinquantina - alle 10 Circoscrizioni; è lì che hanno smesso di
partecipare ed è normale perché più il potere è accentrato e più i cittadini demandano le
decisioni ai loro rappresentanti e non hanno voglia di partecipare.
L’accorpamento è, dunque, decisamente contrario alla ratio del Testo Unico degli Enti
Locali e dunque io non posso che ringraziare la Consigliera Paoli e tutta la
Commissione per il lavoro svolto e votare, ovviamente, contro in maniera molto
convinta a questo emendamento. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Mensio.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Anche per me è irricevibile questo emendamento per un motivo
molto semplice; si è detto: “Le Circoscrizioni hanno bisogno di più personale poi per
gestire le Circoscrizioni se sono otto”. Quindi, vuol dire che se si tagliano le
Circoscrizioni si taglia anche il personale come, tra l’altro, è stato indicato nel
documento che c’era, come ho già detto, mandato, dove si parla di personale di servizio
a supporto, passando da otto a quattro Circoscrizioni si tagliano di 790.000 euro e si
taglia il personale che serve proprio alle Circoscrizioni per gestire il territorio. Quindi, si
tagliano le Circoscrizioni, si taglia anche il personale poi ce ne chiederanno di più; non
solo, ma quel personale in due casi, e vi faccio il caso della Circoscrizione 3 più 2, per
fare otto chilometri in linea d’aria, cioè partire da corso Francia angolo Comune di
Collegno e arrivare in via Artom, dove c’è il Palazzetto delle Cupole, sono otto
chilometri in linea d’aria, ma sono 11 chilometri e mezzo e ci vogliono 23 minuti;
allora, immaginate un tecnico che parte da un punto e deve andare all’altro in una
Circoscrizione così enorme, ma pensate voi il tecnico che deve partire dal Villaretto e
andare a Reaglie, in collina, sono 9 chilometri in linea d’aria, sono 12 chilometri di auto
e sempre 23/25 minuti ci vogliono. Allora, io non sono, ribadisco, contrario alla
riduzione eventuale delle Circoscrizioni, ma studiata secondo dei parametri, che
ringrazio la Commissione di aver inserito, che devono essere presi in considerazione
nella loro complessità, perché a fare le unioni così, prendendo Circoscrizioni e
mettendole insieme, abbiamo visto, l’ho già detto, cosa è successo con le Circoscrizioni
2 e 10, io non voglio ripetere quell’errore; è stato, e ribadisco, un mio errore non averlo
fatto prima, non aver insistito prima sul dire: “Prendiamo tutti i parametri”, e me ne
assumo tutte le responsabilità politiche non tecniche, ma prendere e accorpare così
perché dobbiamo dire qualcosa, ecco, io su questo proprio sono contrario. Teniamo
conto, e ribadisco, che non è la Circoscrizione che si fa accorpando così quello che c’è,
ma tenendo conto di tutta una serie di fattori, compresa la distanza dei servizi dei
cittadini. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono ulteriori interventi all’emendamento n. 5? Non vedo ulteriori interventi, quindi
chiedo alla proponente il parere.

PAOLI Maura
Parere contrario.

SICARI Francesco (Presidente)
Allora, possiamo procedere con la votazione dell’emendamento n. 5, presentato dal
Consigliere Fornari con il parere contrario della proponente. Lascio la parola al
Segretario Generale per l’appello nominale, prego.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Dunque, Presidente, ho 2 favorevoli, 4 astenuti e 29 contrari.

SICARI Francesco (Presidente)
Quindi, con 35 Consiglieri votanti, 2 voti favorevoli, 29 contro e 4 voti astenuti, il
Consiglio respinge l’emendamento n. 5.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con l’emendamento n. 6 presentato dalla Consigliera Imbesi alla
quale lascio la parola, prego.

IMBESI Serena
Grazie, Presidente, le chiedo solo se è quello l’articolo 13, perché io non ce li ho
numerati.

SICARI Francesco (Presidente)
Un attimo che verifichiamo. È l’emendamento 13?

IMBESI Serena
All’articolo 13.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, è il 13.

IMBESI Serena
Perfetto, quindi all’allegato 1 all’articolo 13 ci troviamo nella convocazione del
Consiglio di Circoscrizione. Viene scritto che in caso di urgenza può pervenire la
convocazione 24 ore prima. Io chiedo solamente di specificare la motivazione
dell’urgenza, così come avviene già per le convocazioni del Consiglio Comunale;
sappiamo che possono arrivare motivi d’urgenza anche legati a, per quanto ci riguarda,
termini di legge e invece chiedo che anche negli avvisi delle convocazioni del Consiglio
di Circoscrizione ci sia una motivazione di urgenza, quindi, in quel caso, può essere
convocato 24 ore prima il Consiglio stesso. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono interventi in merito all’emendamento n. 6? Ho la Consigliera Paoli, prego.

PAOLI Maura
Grazie. In realtà, faccio un intervento complessivo su tutta la serie di emendamenti
presentati dalla Consigliera Imbesi, quindi 6, 7, 8 e 9. Nonostante alcuni dei concetti
espressi siano anche condivisibili e non vanno sicuramente a influire sul significato
della riforma, ma come Presidente di Commissione, per il rispetto e la tutela del lavoro
svolto, sono costretta a dare come indicazione un voto contrario, in quanto non sono
stati né condivisi e né discussi dalla Commissione; questa riforma invece è frutto di un
lavoro collegiale. È naturalmente facoltà di ogni Consigliere presentare emendamenti
quando meglio crede e ovviamente è facoltà di ognuno votare quindi
quest’emendamento come anche gli altri come meglio crede, ma da parte mia accettare
questi che sono stati presentati a poche ore dalla votazione di un documento che ha fatto
un percorso di un anno e mezzo non è accettabile, proprio perché non rispetterei gli altri
Commissari. Giusto lo scorso giovedì abbiamo avuto ancora una Commissione in cui
sono passati ancora degli emendamenti che, appunto, abbiamo votato poco fa, quindi
c’era ancora tempo allora volendo; io posso capire che magari queste modifiche non
siano venute in mente prima e non essendosi interessata fino ad oggi, con mio
dispiacere, la Consigliera non poteva magari sapere che non fosse il caso di presentarli
all’ultimo, però, appunto, per questi motivi il mio parere - da Presidente della
Commissione è sul metodo e non sul merito - su questi emendamenti è contrario.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ci sono ulteriori interventi da parte dei Consiglieri? Soltanto per un
chiarimento, Consigliera Paoli, quindi contrario su tutti e quattro gli emendamenti di
seguito, giusto?

PAOLI Maura
Sì, esatto.

SICARI Francesco (Presidente)
Va bene. allora se non ci sono interventi possiamo procedere…

RICCA Fabrizio
Posso chiedere sull’Ordine dei Lavori?

SICARI Francesco (Presidente)
Certo, prego.

RICCA Fabrizio
Possiamo fare l’illustrazione degli emendamenti, nonostante il parere negativo del
proponente della delibera? Se possiamo fare l’illustrazione almeno così possiamo votare
con coscienza.

SICARI Francesco (Presidente)
Certo. Prego, Consigliera Imbesi.

IMBESI Serena
Allora lo leggo testualmente: sostituire il comma 5…, siamo all’articolo 13,
Convocazione del Consiglio. Sostituire il comma 5: “La convocazione del Consiglio
Circoscrizionale è fatta dal Presidente della Circoscrizione mediante avvisi scritti e
pubblici recanti l’Ordine del Giorno. Gli avvisi devono essere recapitati ai Consiglieri
almeno 5 giorni prima della riunione o, in caso urgente, 24 ore prima”. Sostituire con:
“La convocazione del Consiglio Circoscrizionale è fatta dal/dalla Presidente della
Circoscrizione mediante avvisi scritti e pubblici recanti l’Ordine del Giorno. Gli avvisi e
il materiale informativo, relativi ai punti all’Ordine del Giorno, devono essere recapitati
ai/alle Consiglieri/e almeno 5 giorni prima della riunione. In caso di eccezionale
urgenza, da motivare nell’avviso, la convocazione può avvenire con un anticipo di 24
ore”.

SICARI Francesco (Presidente)
Se ora è tutto chiaro? Ci sono interventi in merito all’emendamento n. 6? Non credo e
allora possiamo procedere con la votazione dell’emendamento n. 6, presentato dalla
Consigliera Imbesi con il parere contrario della proponente. Lascio la parola al
Segretario Generale per la votazione con appello nominale, prego.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Presidente, io ho 6 astenuti, 13 contrari e 18 favorevoli.

SICARI Francesco (Presidente)
Quindi, con 37 Consiglieri votanti, 18 voti a favore, 13 contro e 6 astenuti, il Consiglio
Comunale approva l’emendamento n. 6.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con l’emendamento n. 7 sempre della Consigliera Imbesi alla quale
lascio la parola per l’illustrazione dell’emendamento, come ha anche richiesto, prego.

IMBESI Serena
Grazie, sempre allegato 1, all’articolo 15, quindi, “Verbale della riunione e pubblicità
degli atti”: chiedo di aggiungere dopo “indicazione nominativa degli astenuti”,
“favorevoli e contrari”, quindi indicazione nominativa degli astenuti, favorevoli e
contrari. Questo, praticamente, rispetto agli atti votati dalla Circoscrizione, a seguito
della votazione, sull’atto rimane l’indicazione nominativa sia degli astenuti che dei
favorevoli che dei contrari, questo per una trasparenza rispetto a come viene votato in
Consiglio Circoscrizionale. Abbiamo anche i Consiglieri Circoscrizionali che vengono
votati attraverso preferenza, se un cittadino vuole vedere come si comporta in Aula
rispetto alle votazioni la persona a cui ha dato la preferenza può farlo attraverso questa
indicazione nominativa.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Il Presidente sta rientrando. Il sistema l’ha estromesso e si sta riconnettendo.

LO RUSSO Stefano
Ma estromesso dal Consiglio o dalla seduta?

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Estromesso dal collegamento.

LO RUSSO Stefano
“Sistema Torino?”.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Eh, sì. Pare che abbia difficoltà a rientrare.

SICARI Francesco (Presidente)
Allora, eccomi di nuovo tornato. Scusate, ho avuto un problema un po’ fastidioso con
l’applicativo.
Deduco abbia ultimato la presentazione all’emendamento la Consigliera Imbesi. Se ci
sono interventi in merito all’emendamento 7, vi chiedo, per favore, di potermeli
riscrivere nella chat. Non vedo nulla, quindi possiamo procedere con la votazione
dell’emendamento n. 7, presentato dalla Consigliera Imbesi con il parere contrario della
proponente che aveva già comunicato prima. Prego, Segretario possiamo procedere con
la votazione per appello.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Presidente, io ho 3 astenuti, 12 contrari e 21 favorevoli, torna?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì. Quindi, con 36 Consiglieri votanti, 21 voti a favore, 12 contrari e 3 astenuti, il
Consiglio approva l’emendamento n. 7.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con l’emendamento n. 8, sempre presentato dalla Consigliera Imbesi
alla quale lascio la parola per l’illustrazione, prego.

IMBESI Serena
Grazie, Presidente. Siamo all’articolo 29 dell’allegato 1 sulle Commissioni di lavoro,
che sappiamo, ovviamente, quanto siano importanti all’interno della Circoscrizione per
l’analisi delle delibere e dei progetti. Quello che chiedo è di aggiungere al comma 8 e
siamo nella convocazione delle Commissioni, “inviati ai/alle loro componenti”
aggiungendo “con almeno 48 ore di anticipo, riducibili a 24 per motivate ragioni
d’urgenza”. Quindi, “La convocazione delle Commissioni inviata ai/alle loro
componenti, con almeno 48 ore di anticipo, riducibili a 24 per motivate ragioni
d’urgenza”, questo, appunto, per far sì che i Consiglieri di Circoscrizione possano
trovare spazi con anticipo per poter partecipare alle Commissioni Consiliari che,
appunto, abbiamo detto essere un momento importante per l’analisi dei contenuti delle
delibere e dei progetti insieme ai cittadini che vi partecipano. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono interventi in merito all’emendamento n. 8? Non vedo interventi, allora
possiamo procedere con la votazione dell’emendamento n. 8, presentato dalla
Consigliera Imbesi e con il parere contrario della proponente. Lascio la parola al
Segretario per l’appello nominale per la votazione, prego.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Presidente, ho 6 astenuti, 18 favorevoli e 12 contrari.

SICARI Francesco (Presidente)
Per il verbale, con 36 Consiglieri votanti, 18 voti a favore, 12 contrari e 6 astenuti, il
Consiglio approva l’emendamento n. 8.

SICARI Francesco (Presidente)
Passiamo al nono e ultimo emendamento, presentato dalla Consigliera Imbesi alla quale
lascio la parola, prego.

IMBESI Serena
Grazie. Siamo sempre all’articolo 29, “Le Commissioni di lavoro”, qui siamo al
comma 9, chiedo di sostituire “In seguito” con la parola “Unitamente”, quindi il
comma 9 rimane: “Unitamente alla convocazione delle Commissioni e prima della data
di svolgimento della Commissione stessa, il materiale informativo, relativo ai punti in
discussione della Commissione, deve essere inviato a mezzo di posta elettronica”,
quindi non in seguito alla convocazione, ma unitamente alla convocazione, questo per
far sì che i Consiglieri di Circoscrizione possano avere il materiale di cui si discuterà in
Commissione a tempo debito per poterlo analizzare e far sì che le Commissioni siano
proprio laboratori e laboratori di proposte e di progetti. Rubo questa frase a un
Consigliere della Circoscrizione 2, tra l’altro non del Movimento che rappresento, che,
appunto, ha parlato della necessità di avere i progetti a tempo debito per poterli
analizzare e quindi non dei pacchetti pronti, semplicemente dei pacchetti pronti da far
pervenire in Consiglio Circoscrizionale, quindi avere gli strumenti preventivi per poter
proporre, in maniera pertinente, e fare degli interventi in maniera pertinente all’interno
del Consiglio di Circoscrizione. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Petrarulo.

PETRARULO Raffaele
Grazie, Presidente. Io intervengo perché questa è una cosa che trovo molto sensata e
ringrazio la Consigliera Imbesi in questo senso, perché spesso e volentieri si è assistito a
convocazioni senza avere la documentazione per poter fare il proprio lavoro. Dato che
sto notando naturalmente, vedo che si dà, appunto, anche dalla stessa Presidente che ha
presentato la delibera sul decentramento, un’importanza non di poco conto a quelle che
sono le Circoscrizioni, non vedo perché coloro che sono parte di queste Commissioni,
quindi cittadini e Consiglieri, non possono adempiere al massimo e quindi dare
quell’importo e quell’impulso che tutti vogliono e che tutti cercano con questo aumento
di Circoscrizioni, aumento di partecipazione. Quindi, ha fatto benissimo la Consigliera
Imbesi a dettare, quindi a dare un suggerimento che è quello che deve essere
“unitamente alla convocazione”; anzi, io specificherei, non si può mettere, ma penso
che sia palese: “senza la documentazione la Commissione non s’ha da fare”. Quindi,
che senso ha una Commissione se non c’è, naturalmente, la documentazione per poter
parlare di quell’argomento, che, naturalmente, si reputa importante e per il quale le
Circoscrizioni, così com’è stato fatto con questa delibera, hanno un’importanza non di
poco conto? Aumentandole da cinque a otto, devono avere la documentazione
unitamente alla Commissione. Quindi, anticipo che voterò a favore di questo
emendamento.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Adesso, la Consigliera Scanderebech, prego.

SCANDEREBECH Federica
Grazie, Presidente. Ho solo una preoccupazione, nel senso che in linea di massima,
chiaramente, dovrebbe essere auspicabile che lo faccia anche il Comune non solo la
Circoscrizione, però mi viene un dubbio, perché non vorrei che, aggiungendo queste
parole, venisse meno il fatto di poter inoltrare lo stesso la convocazione anche senza
materiale. Mi spiego, se nella circostanza in cui ci sia una convocazione d’urgenza e in
quel momento che uno invia la convocazione d’urgenza non ha il materiale pronto, non
può inviare la comunicazione, ad esempio, la convocazione di urgenza; quindi, è un po’
un gatto che si morde la coda, non vorrei che andassimo a intasare ancora di più un
sistema già, come dire, complicato. Quindi, forse, quest’emendamento andava
veramente discusso in sede di Commissione per capire, nella realtà dei fatti, quale sia il
risvolto all’interno delle Circoscrizioni, per davvero nella realtà dei fatti, ecco; ho un
po’ di preoccupazione su questo. Ho concluso, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Se la Consigliera Imbesi vuole chiarire, ne ha facoltà.

IMBESI Serena
Grazie, Presidente. Qui stiamo parlando sia di Commissioni ordinarie che di
Commissioni in via d’urgenza. Se unitamente alla convocazione ordinaria arriverà il
materiale della convocazione ordinaria, unitamente alla convocazione in via d’urgenza
arriverà quello in via d’urgenza, con le modalità e i tempi stabiliti dal Regolamento
stesso; poi, ovviamente, possono esserci delle questioni veramente urgenti, poi lì sta al
Presidente, alla Conferenza dei Capigruppo, esattamente come avviene tra le dinamiche
del Consiglio Comunale.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono ulteriori interventi? Non vedo ulteriore richiesta di intervento, quindi, allora,
possiamo procedere con la votazione dell’emendamento n. 9, presentato dalla
Consigliera Imbesi, sempre con il parere contrario della proponente. Lascio, quindi, la
parola al Segretario Generale per l’appello nominale, prego.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Allora, io avrei 15 contrari, 3 astenuti e 17 favorevoli.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, quindi, con 35 Consiglieri votanti 17 voti a favore, 15 contro e 3 astenuti, il
Consiglio approva l’emendamento n. 9.

SICARI Francesco (Presidente)
Siamo arrivati quindi alle dichiarazioni di voto in merito alla deliberazione così come
emendata; chiedo ai Gruppi Consiliari di segnarsi per le eventuali dichiarazioni di voto.
Non ci sono dichiarazioni di voto e allora possiamo procedere con la votazione della
deliberazione così com’è emendata. Prego, Segretario Generale, possiamo procedere
con l’appello nominale.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Allora, Presidente, io ho 27 favorevoli, 7 astenuti e 3 contrari.

SICARI Francesco (Presidente)
Concordo, quindi, con 37 Consiglieri votanti, 27 voti a favore, 3 contro e 7 astenuti, il
Consiglio Comunale approva la deliberazione.
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