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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 18

Comunicazioni della Sindaca su “Situazione dei lavoratori in somministrazione al Comune di Torino”.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie, Presidente. Intanto, questa nostra discussione, con richiesta di comunicazioni
urgenti, avviene in un contesto che io giudico particolarmente grave nelle relazioni
sindacali e nelle relazioni tra l’Amministrazione Comunale e tutte quelle professioni che
operano per il buon funzionamento dei servizi pubblici. Abbiamo ascoltato una lunga
dissertazione, dal punto di vista giuridico formale, relativamente alla possibilità di
prorogare o meno i contratti del personale che presta servizio presso il Comune di
Torino. Vorrei provare a trasferire, dall’argomentazione giuridico-formale alla
concretezza in carne e ossa delle persone che la incarnano e alla responsabilità rispetto
ai servizi che eroghiamo, rispetto agli utenti di cui ci interessiamo, il discorso che qui è
stato fatto: stiamo parlando, accanto alle procedure formali, di circa 115 lavoratrici e
lavoratori, che assicurano il loro impegno in servizi necessari amministrativi e di
carattere di relazione professionale, sociale ed educativa nei confronti di minori e di
anziani. Stiamo parlando, quindi, di persone che negli anni, sotto l’impianto teorico del
programma di inclusione sociale e dei distretti di inclusione sociale che la Vicesindaca
Schellino racconta in IV Commissione e che i teorici delle scienze di riferimento
comportano, ma che non possono avere continuità e realizzazione se non
nell’intelligenza e nella fatica di queste operatrici e di questi operatori, stiamo parlando
esattamente di coloro che garantiscono i servizi ai minori, che garantiscono le cure
domiciliari in lungoassistenza, che garantiscono l’accoglienza agli adulti in difficoltà,
cioè che garantiscono lo stato sociale di questa città insieme agli operatori professionali,
già dipendenti dall’Amministrazione, insieme agli operatori della rete del Terzo Settore.
Ora, che l’Amministrazione pensi di non presentarsi ad un Tavolo convocato in
Prefettura per affrontare il problema della precarietà, in questo modo dimostrando anche
scarso apprezzamento per quelle qualità professionali, ma soprattutto e ancora di più per
la funzione sociale di quelle qualità professionali, ha indotto me e le altre colleghe che
sono firmatarie della richiesta di comunicazioni a chiedere una precisazione. Ora, la
questione che viene qui discussa è una questione di interpretazione controversa, non c’è
limite alla questione dei 36 mesi quando il personale è reclutato presso le Agenzie di
Somministrazione, e questo è già stato dichiarato con documentazioni inviate anche
dagli uffici giuridici di parte sindacale nei confronti degli uffici comunali, così come è
noto che, laddove i 36 mesi - che sono di limite sul singolo contratto - non vengono
definiti vincolanti in applicazione relativamente agli ambiti della Pubblica
Amministrazione, così come altre Amministrazioni pubbliche, come alcune ASL, hanno
fatto riferimento alla possibilità delle proroghe, così viene richiesto verso
l’Amministrazione Comunale di Torino.
Ora, qui è stato - se non ho mal interpretato - fatto riferimento alla possibilità di una
proroga di oltre 12 mesi, ma non risulta, proprio per la mancanza di presenza del
Comune di Torino al Tavolo concertato in Prefettura, che siano state date queste
somministrazioni, mentre risulta che sia intercorsa una copiosa corrispondenza
dell’Amministrazione Comunale di Torino nei confronti degli altri livelli di carattere
amministrativo e giuridico per conoscere l’esatta interpretazione. Ora, poiché
continuiamo - almeno noi, che sosteniamo la necessità della continuità - a fare
riferimento al fatto che l’ambito di applicazione alla Pubblica Amministrazione rispetto
al limite dei 36 mesi consente le proroghe rispetto al lavoro somministrato da agenzie,
ebbene mentre continuiamo a dire questo, ci rendiamo conto che l’Amministrazione
Comunale di Torino sembra non voler assumere delle responsabilità, né sotto il profilo
della tecnica, né sotto il profilo...

ARTESIO Eleonora
Concludo. Nel senso che le corrispondenze intercorse non fanno riferimento a
un’esclusione di questa previsione o di questa possibilità, ma alla interpretazione e alla
determinazione dell’Ente. Noi vogliamo augurarci che, anche con queste sollecitazioni,
la volontà dell’Ente si indirizzi verso la continuità dei servizi e la conferma
dell’occupazione.

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