Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Allora, possiamo adesso procedere con le richieste di comunicazioni. Iniziamo con le richieste di comunicazioni che hanno come oggetto: “Situazione dei lavoratori in somministrazione al Comune di Torino”. Lascio ora la parola alla Giunta per la risposta. ROLANDO Sergio (Assessore) Sì, grazie Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Prego. ROLANDO Sergio (Assessore) Buonasera. Allora, le richieste presentate dalle Consigliere Eleonora Artesio ed Elide Tisi in data 10 novembre 2020 devono tener conto che la Città, in base all’istruttoria effettuata non ritiene che tale stato di agitazione sia esperibile a livello provinciale, ciò in quanto la materia di conflitto pertiene l’applicazione di una norma nello Stato molto precisa, come si può constatare, la cui disapplicazione, modifica e interpretazione non compete all’Ente Locale. Pertanto, non si ritiene di essere soggetti all’indicazione dell’accordo ARAN-Organizzazioni Sindacali Nazionali n. 10, articolo 7 del 10 settembre 2020. Di seguito porto all’attenzione quanto già comunicato alle Organizzazioni Sindacali Locali e ai rappresentanti nel Consiglio Comunale in numerose sedi: la Giunta Comunale in data 24 marzo 2020, con delibera 00879/004, ha formulato “atto di indirizzo ai Direttori e Dirigenti competenti per il rinnovo dei contratti a termine relativi al personale assegnato alla Divisione Servizi Sociali per un massimo di ulteriori dodici mesi oltre la scadenza dei trentasei mesi”, i cui contratti verrebbero sottoscritti presso la Direzione Territoriale del Lavoro, alle condizioni previste dal Decreto 81/2015. Inoltre, la Giunta ha sempre demandato alla Divisione del Personale “la verifica presso la Direzione Territoriale del Lavoro della possibilità giuridica di estendere l’istituto del rinnovo contrattuale oltre i 36 mesi ai lavoratori somministrati assegnati alla Divisione Servizi Sociali”; inoltre: “di richiedere il parere consultivo al Ministero dell’Economia e Finanze ed al Ministero della Pubblica Amministrazione in merito all’applicabilità della proroga prevista dall’art. 5, comma 5 del Decreto 162 del 2019, così come poi modificato dalla Legge n. 8 del 28 febbraio 2020 ai contratti in scadenza, per compimento dei 36 mesi, sia a tempo determinato che in somministrazione”. La Divisione del Personale, con nota conservata agli atti, ha inoltrato ai suddetti Enti la richiesta, così come disposto dalla Giunta Comunale. L’Ispettorato Generale per gli ordinamenti del personale presso il Dipartimento di Ragioneria Generale dello Stato del MEF, con nota 64272 del 12 maggio di quest’anno ha comunicato che i chiarimenti richiesti attengono al profilo di natura esclusivamente procedurale e ordinamentale, invitando l’Amministrazione richiedente a fare riferimento all’ARAN; la Divisione Personale, con nota del 19 giugno, ha chiesto all’ANCI di inoltrare all’ARAN la richiesta 9638 del giugno 2020, avente (incomprensibile), e precisamente il rinnovo del contratto personale somministrato oltre alla durata di 36 mesi, richiesta di parere per il quale a oggi si è in attesa di riscontro. L’Ispettorato Territoriale del Lavoro, con nota, protocollo 14713 del 27 maggio, ha precisato che sia il contratto a termine che la somministrazione presso la P.A. trovano disciplina nelle disposizioni delle leggi contrattuali, ritenendo di non poter fornire riscontro (incomprensibile). Considerato che all’articolo 1, comma 3, del Decreto 87/2018, convertito in legge 96/2018, precisa che né l’articolo, né gli articoli 2 e 3 si applicano alla P.A., per cui rimane in vigore il Decreto Legislativo. 81/2015; considerato che il Decreto Legislativo 81/2015 - detto volgarmente “Jobs Act” -, fatte salve le disposizioni di contratti collettivi, ad eccezione delle attività stagionali di cui all’articolo 21, comma 2, la durata dei rapporti di lavoro a tempo determinato intercorsi tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore per effetto di una successione di contratti conclusi per lo svolgimento di mansioni di pari livello e categoria legale e indipendentemente dai periodi di interruzione tra un contratto e l’altro, non può superare i 36 mesi, e al fine di tale computo di questo periodo si tiene conto altresì dei periodi (incomprensibile) non siano di pari livello; qualora il limite massimo di 36 mesi sia superato per effetto (incomprensibile) di successivi contratti, il contratto si trasforma in un contratto a tempo indeterminato dalla data di tale (incomprensibile). Premesso che il Contratto Collettivo Nazionale per il personale somministrato recita: “In applicazione di quanto disposto dall’articolo 1, comma 3, del D.L. 87/2018, in caso di somministrazione di lavoro, qualora l’utilizzatore sia una Pubblica Amministrazione, si applicano le disposizioni vigenti anteriormente alla data di entrata in vigore del Decreto 87/2018. Conseguentemente non operano le previsioni di cui all’articolo 21 del presente Contratto Nazionale del Lavoro. Pertanto, nella Pubblica Amministrazione il termine posto inizialmente al singolo contratto di lavoro può essere prorogato fino ad un massimo di 6 volte nell’arco temporale di 36 mesi, così come previsto dal Contratto Nazionale del 2014 delle Agenzie di Somministrazione”. Lo stesso articolo 21 limita a 24 mesi il massimo (incomprensibile) contratto di somministrazione, con utilizzatore diverso da una P.A., comprensivo di proroghe e pone lo stesso termine per la sommatoria di più contratti con medesimo (incomprensibile). Considerato che l’articolo 49 si riferisce esclusivamente alla durata massima di un contratto comprensivo delle sue proroghe, senza alcun riferimento ai successivi contratti, necessita per la sua applicazione della metodologia di calcolo indicata nello stesso articolo 21. A tutt’oggi si è ancora in attesa di ricevere risposta dalla nota inviata all’ARAN. Si ritiene, così come indicato dalla deliberazione sopra citata, di dover attendere indicazioni precise dall’ARAN o dal Ministero per la Pubblica Amministrazione, in modo da poter legittimamente procedere ai rinnovi dei contratti somministrati anche oltre i 36 mesi. Inoltre, alle richieste pervenute dalle diverse Divisioni (incomprensibile) appositi impegni di spesa, sono state effettuate diverse offerte di lavoro tramite l’Agenzia per il Lavoro Tempor S.p.A. per differenti profili. Attualmente sono aperte le selezioni per mediatore in ambito penale, project manager, istruttore grafico e assistente educativo. Questo è quanto risulta agli Uffici, grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Rolando. Adesso iniziamo con gli interventi da parte dei Gruppi consiliari. La prima iscritta per intervenire è la Capogruppo Artesio, che ne ha la facoltà per cinque minuti, prego. ARTESIO Eleonora Grazie, Presidente. Intanto, questa nostra discussione, con richiesta di comunicazioni urgenti, avviene in un contesto che io giudico particolarmente grave nelle relazioni sindacali e nelle relazioni tra l’Amministrazione Comunale e tutte quelle professioni che operano per il buon funzionamento dei servizi pubblici. Abbiamo ascoltato una lunga dissertazione, dal punto di vista giuridico formale, relativamente alla possibilità di prorogare o meno i contratti del personale che presta servizio presso il Comune di Torino. Vorrei provare a trasferire, dall’argomentazione giuridico-formale alla concretezza in carne e ossa delle persone che la incarnano e alla responsabilità rispetto ai servizi che eroghiamo, rispetto agli utenti di cui ci interessiamo, il discorso che qui è stato fatto: stiamo parlando, accanto alle procedure formali, di circa 115 lavoratrici e lavoratori, che assicurano il loro impegno in servizi necessari amministrativi e di carattere di relazione professionale, sociale ed educativa nei confronti di minori e di anziani. Stiamo parlando, quindi, di persone che negli anni, sotto l’impianto teorico del programma di inclusione sociale e dei distretti di inclusione sociale che la Vicesindaca Schellino racconta in IV Commissione e che i teorici delle scienze di riferimento comportano, ma che non possono avere continuità e realizzazione se non nell’intelligenza e nella fatica di queste operatrici e di questi operatori, stiamo parlando esattamente di coloro che garantiscono i servizi ai minori, che garantiscono le cure domiciliari in lungoassistenza, che garantiscono l’accoglienza agli adulti in difficoltà, cioè che garantiscono lo stato sociale di questa città insieme agli operatori professionali, già dipendenti dall’Amministrazione, insieme agli operatori della rete del Terzo Settore. Ora, che l’Amministrazione pensi di non presentarsi ad un Tavolo convocato in Prefettura per affrontare il problema della precarietà, in questo modo dimostrando anche scarso apprezzamento per quelle qualità professionali, ma soprattutto e ancora di più per la funzione sociale di quelle qualità professionali, ha indotto me e le altre colleghe che sono firmatarie della richiesta di comunicazioni a chiedere una precisazione. Ora, la questione che viene qui discussa è una questione di interpretazione controversa, non c’è limite alla questione dei 36 mesi quando il personale è reclutato presso le Agenzie di Somministrazione, e questo è già stato dichiarato con documentazioni inviate anche dagli uffici giuridici di parte sindacale nei confronti degli uffici comunali, così come è noto che, laddove i 36 mesi - che sono di limite sul singolo contratto - non vengono definiti vincolanti in applicazione relativamente agli ambiti della Pubblica Amministrazione, così come altre Amministrazioni pubbliche, come alcune ASL, hanno fatto riferimento alla possibilità delle proroghe, così viene richiesto verso l’Amministrazione Comunale di Torino. Ora, qui è stato - se non ho mal interpretato - fatto riferimento alla possibilità di una proroga di oltre 12 mesi, ma non risulta, proprio per la mancanza di presenza del Comune di Torino al Tavolo concertato in Prefettura, che siano state date queste somministrazioni, mentre risulta che sia intercorsa una copiosa corrispondenza dell’Amministrazione Comunale di Torino nei confronti degli altri livelli di carattere amministrativo e giuridico per conoscere l’esatta interpretazione. Ora, poiché continuiamo - almeno noi, che sosteniamo la necessità della continuità - a fare riferimento al fatto che l’ambito di applicazione alla Pubblica Amministrazione rispetto al limite dei 36 mesi consente le proroghe rispetto al lavoro somministrato da agenzie, ebbene mentre continuiamo a dire questo, ci rendiamo conto che l’Amministrazione Comunale di Torino sembra non voler assumere delle responsabilità, né sotto il profilo della tecnica, né sotto il profilo... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. ARTESIO Eleonora Concludo. Nel senso che le corrispondenze intercorse non fanno riferimento a un’esclusione di questa previsione o di questa possibilità, ma alla interpretazione e alla determinazione dell’Ente. Noi vogliamo augurarci che, anche con queste sollecitazioni, la volontà dell’Ente si indirizzi verso la continuità dei servizi e la conferma dell’occupazione. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con l’intervento della Consigliera Tisi. Ne ha facoltà per cinque minuti, prego. TISI Elide Sì, grazie Presidente. Ho sottoscritto, insieme alla collega Artesio, questa richiesta di comunicazioni proprio perché siamo venuti a conoscenza non soltanto dello stato di agitazione dei lavoratori, ma anche di questa... io la ritengo opportunità offerta dalla Prefettura di tentativi di conciliazione, che parrebbe il Comune non sia interessato, almeno fin qui, a raccogliere. Io credo che sia davvero molto grave questa situazione, perché stiamo parlando di moltissimi lavoratori, di cui una parte rilevantissima all’interno di servizi e attività molto delicate, ancor più delicate in questa fase storica, nella quale, peraltro, non solo a livello locale, ma attraverso un riconoscimento nazionale, è stata individuata l’operatività dei Servizi Sociali come servizi essenziali anche in una fase pandemica, anche in una situazione di emergenza nazionale quale stiamo vivendo. Allora, se questo è vero, e vista la controversa interpretazione che già ricordava la collega Artesio nel merito dell’applicazione delle norme di legge, io credo che da parte della Città occorra davvero esperire tutti i tentativi necessari, al fine di trovare soluzione a una difficile situazione che metterebbe davvero in grande difficoltà non soltanto la continuità occupazionale, evidentemente, di queste persone, ma soprattutto a grave rischio la continuità dei servizi, considerando, appunto, il momento storico particolare in cui stiamo vivendo. Io vorrei anche ricordare all’Assessore, che ci ha ripetuto e, come dire, sciorinato questo elenco di dispositivi e di norme, e anche, mi pare di aver colto, di iniziative che il Comune avrebbe preso, che nel corso di una Commissione recente - perché sono state più di una le Commissioni che sono state fatte nel merito di questa tematica, sollecitate sia da atti di indirizzo, sia da interpellanze - dicevo, nel corso di queste Commissioni è stato anche chiesto unanimemente di fornire questa documentazione, e in particolare le eventuali risposte ricevute, ma al momento non mi risultano pervenute alla Segreteria della IV Commissione questi documenti che erano pure stati richiesti. Allora, io credo che sia davvero importante, in questa fase, che da parte della Città, laddove - come pare e come ritengo che sia - ci sono dei margini interpretativi, soprattutto nel merito proprio dello specifico che richiamava anche l’Assessore dell’applicazione dei contratti collettivi, che in questo caso non si tratterebbe di contratti a tempo determinato, ma di contratti di somministrazione, che quindi hanno una regolamentazione assolutamente differente, dicevo che in questo momento storico particolare si cerchino davvero tutte le strade possibili, in primis naturalmente dando disponibilità alla Prefettura, nel tentativo di trovare una soluzione e anche nel mettere in atto delle relazioni con le Organizzazioni Sindacali, che siano di dialogo e di ricerca di soluzione. Io credo che, quando abbiamo, in questi ultimi mesi e settimane, affrontato il tema della difficoltà nella quale versano molti dei nostri Servizi, in particolare ricordo i Servizi Sociali perché da questo punto di vista sono davvero molto numerosi i lavoratori che in questo ambito operano, ma non sono evidentemente soltanto i Servizi Sociali, credo che tutti abbiamo riconosciuto la necessità, in una fase che richiede uno sforzo straordinario, di confermare anche le professionalità e dare più supporto a questi settori. Ecco, io credo che non sia questo il modo di dare più attenzione e supporto a questi settori, che stanno affrontando l’emergenza sociale, le difficoltà dei minori, penso ad esempio a tutto il tema della necessità di continuare con il supporto alle famiglie fragili e alle famiglie affidatarie proprio in una fase pandemica, coloro i quali si occupano di persone con disabilità, di progettualità di persone con disabilità e di anziani al proprio domicilio, che stanno vivendo situazioni estremamente difficili. Allora, credo che davvero l’impegno della Città debba andare assolutamente nella direzione di trovare soluzioni che garantiscano continuità dei servizi e continuità occupazionale. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Non ho altri iscritti ad intervenire su queste comunicazioni, quindi lascio soltanto una veloce precisazione all’Assessore Rolando, a fronte degli interventi che sono stati fatti, prego. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Scusi, non si collegava. Ringrazio le Consigliere per le loro parole; aggiungo che l’Amministrazione, ovviamente, come fa sempre, si presenterà alla convocazione presso la Prefettura. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Rolando. |