Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Se l’autore della risposta non è direttamente l’Assessore, avrei poi piacere di incontrare l’estensore di questa risposta, che francamente mi lascia profondamente interdetta. Io credo ci sia una omissione grave della Città durata quattro anni e un po’, e alcuni mesi, che a questa omissione grave non si possa mettere mano negli ultimi mesi e nelle ultime settimane del mandato, ma che questa omissione grave abbia profondamente segnato anche la capacità di programmazione delle diverse politiche di settore, perché francamente credo che se il rimprovero mosso alla legge istitutiva del coordinamento orari e tempi della città è quella di essere stata impostata su una città fordista, francamente penso che le leggi nazionali saranno pure state presentate con sperimentazioni e anticipazioni in città laboratorio qual è quella di Torino, ma certamente non sono leggi che rispecchiano la natura di una città ma le necessità generali delle città di questo Paese. Se quindi quei fondamenti sono superati nella visione che li avevano ispirati si trattava di rifondarli con le caratteristiche aggiornate perché il livello di necessità è assolutamente comune e attuale. Faccio alcuni esempi: quanto sarebbe necessario conoscere, non a spanne, gli studenti, i pensionati ma in modo dettagliato attraverso valutazioni e specifiche indagini. Sarebbe necessario conoscere i comportamenti rispetto all’utilizzo delle diverse forme di mobilità urbana. Devo dire che questa occasione di indagine mancata si accompagna all’indagine mancata sempre in capo all’Assessore Giusta relativa al gender City Manager, cioè ai diversi comportamenti dovuti alle diverse collocazioni e ruoli sociali tra donne e uomini. Ovvero ancora, se le modalità di organizzazione del lavoro anche in termini orari hanno le caratteristiche di flessibilità o di precarietà che sono state qui ricordati, anche le relazioni di questi diversi contesti lavorativi nei rapporti con le offerte del sistema pubblico o dei servizi di pubblico interesse mutano. Quanto sarebbe stato necessario, ad esempio, conoscere in ordine la disarticolazione degli orari per l’accesso agli uffici anagrafici in momenti di difficoltà. Quali siano le pratiche prevalenti, in capo a chi insistano queste pratiche, con che caratteristiche anche di competenza per accessi diversi da quelli in presenza i singoli utenti si comportano. Mi sembra di poter dire che l’attualità dal punto di vista della necessità del coordinamento orari e tempi della Città c’era tutta e c’è tutta. Ora il fatto di non avervi messo mano per così tanto tempo posso anche arrivare ad ammettere che non sia soltanto una omissione di questo mandato amministrativo, ma che la disaffezione sia cominciata persino prima. Tuttavia è una disaffezione colpevole perché sottrae alla capacità della programmazione gli elementi conoscitivi che sono indispensabili alla programmazione stessa. Io non ho attese sul fatto che cambierà questo stato delle cose o perlomeno non ho attese sul fatto che possa cambiare di qui fino alla fine del mandato. Prendo soltanto atto della risposta a questa interpellanza come un’ammissione del non aver fatto compiutamente il lavoro che invece era in capo all’Amministrazione a norma di legge e che era in capo all’Amministrazione in nome della necessità di conoscere per intervenire, cosa che evidentemente non ha toccato la sensibilità in questo mandato amministrativo. Grazie. |