Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Ritengo che questa interpellanza possa rappresentare l’avvio di un confronto con l’intero Consiglio Comunale intorno alla programmazione della riqualificazione urbana. Voglio solo ricordare che quando si è insediata questa Amministrazione sulla Città di Torino sono stati assegnati una serie di fondi legati ai progetti Periferie varati dai Governi nazionali e in quel contesto la molteplicità delle iniziative, la loro diversa caratterizzazione e i differenti territori rispetto ai quali erano dedicati, aveva rappresentato all’insediamento di questa Amministrazione, almeno per quello che mi riguarda, un punto di osservazione particolare avendo chiesto la ragione per la quale si fossero previsti così tanti interventi frammentati piuttosto che un disegno organico in contesti territoriali considerati bisognosi di particolari attenzioni ed innovative azioni a causa delle loro caratteristiche di tipo socio-economico. In allora si era detto che la Città era stata obbligata a procedere con la progettazione esistente che doveva essere presentata già a livello avanzato e successivamente da quella che sembrava una originaria situazione di condizionamento obbligato si era enfatizzata la scelta chiamando l’insieme di questi programmi: “La politica dell’agopuntura urbana”. Ora gli stessi indirizzi nazionali hanno mutato filosofia e hanno recuperato la filosofia dei programmi Urban dell’Unione Europea, (incomprensibile) dei contratti di quartiere, dei programmi di recupero urbano, introducendo criteri di definizione delle priorità da parte dei candidati che obbligano a una lettura sulla base di più indicatori delle caratteristiche di ciascun territorio e introducendo, col tema della qualità dell’abitare, anche la tematica del bisogno abitativo e dei livelli insoddisfacenti di soddisfazione dello stesso bisogno abitativo. È quindi molto interessante sia condividere gli elementi di definizione per scegliere le priorità ma anche verificare come intenderà l’Amministrazione determinare l’approccio integrato e multidisciplinare da tempo, da almeno vent’anni raccomandato da tutta la programmazione urbana di carattere europeo che avrebbe dovuto dare adito non solo a uno stile di progettazione delle Pubbliche Amministrazioni, ma anche strutture permanenti di coordinamento capaci di lavorare esattamente nella modalità integrata e multidisciplinare, strutture delle quali, mi dispiace dirlo, la Città ha abbandonato le prime forme subito dopo la fase del Progetto Periferie dell’inizio degli anni 2000. Per questa ragione penso che il percorso che la Città ha annunciato di voler intraprendere ovviamente per accedere ai fondi, ma io mi auguro altrettanto ovviamente per qualificare i propri interventi a livello territoriale, debba essere un progetto di coinvolgimento del Consiglio e attendo nei prossimi lavori delle Commissioni Consiliari un momento informativo da parte dell’Assessore Giusta su questi aspetti preliminari alla costruzione delle candidature della Città di Torino e della Città Metropolitana. Grazie, ho finito. |