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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 15

Comunicazioni della Sindaca su “Tundo, servizio trasporto disabili”.
Interventi
MAGLIANO Silvio
Sì, grazie Presidente, ma abbiamo appena finito di discutere la mia interpellanza sempre
sul problema Tundo legato alla scolastica, adesso affrontiamo questo problema dei
centri diurni. Guardi Presidente, ormai le parole da spendere sull’argomento rimangono
pochissime, se non: “Che cosa stiamo aspettando?”, perché almeno questo servizio non
era mai stato intaccato dai disservizi che abbiamo avuto sulle altre due fattispecie di
servizio, cioè la scolastica e i buoni taxi. Tra l’altro, Presidente, mi permetto di
annunciare all’Aula che a breve depositerò un’interpellanza anche su questo, perché le
segnalazioni che mi arrivano da parte di chi utilizza i buoni taxi sono da brividi. Ma
riguardo a questo, Presidente, io mi auguro che si possa immaginare veramente un
cambio di paradigma, perché se noi continuiamo ad accettare anche il tono con cui è
stata data la comunicazione, dice ormai di una presa d’atto che alla fine poi con Tundo
ci sono questi problemi, le cooperative che si occupano di queste attività hanno trovato
una soluzione con i genitori, ma mentre la Città di Torino comunque ha fatto una gara,
ha pagato dei soldi, ha messo a disposizione risorse pubbliche per un servizio, e noi
ormai siamo di fatto inermi di fronte a un atteggiamento di questo tipo, sapendo che
faremo... muoveremo tutte le contestazioni del caso, ma dall’altra parte cosa abbiamo?
Abbiamo l’atteggiamento visto in questi ultimi tre-quattro anni da parte di questa ditta.
Io mi auguro che, in fase di ripensamento di questa tipologia di servizi, magari
immaginiamoci qualcosa di diverso, immaginiamoci procedure di accreditamento,
immaginiamoci il fatto che queste realtà che accolgono i nostri ragazzi possano
partecipare ad una gara dove siano loro a poter fare questo servizio retribuiti, cioè
proviamo a cambiare paradigma, proviamo a guardare come fanno le altre Città,
proviamo a vedere quali sono le esperienze virtuose: ci sono Comuni, come quello di
Genova, altri Comuni che si occupano di questo servizio, e quando si parla di centri
diurni i bandi vengono gestiti in cui c’è una totalità della presa in carico da parte del
centro e rispetto alla persona o al ragazzo o ragazza con disabilità; perché tanto ancora
parlare di Tundo... io non lo so, adesso avremo elevato le nostre contestazioni, ci
saranno delle sanzioni, penso, e mi auguro che l’Assessore ci possa dire quanto prima
quali sono e a quanto ammontano le sanzioni che noi faremo a questa ditta per il
mancato servizio. Ma, oltre al danno, perché noi abbiamo creato un danno anche a chi
ha dovuto prendersi in carico questo ulteriore servizio, alle famiglie, che comunque le
lasciamo completamente nell’incertezza, sapendo che già sono famiglie che vivono una
condizione di fragilità enorme, io dico proviamo ad immaginare soluzioni diverse,
perché, se dopo tutto quello che capita noi ci trovassimo nelle condizioni di far uscire
fare identiche, lì ci sarebbero delle responsabilità politiche enormi, perché vorrebbe dire
non aver capito la lezione non soltanto di un’azienda che non è in grado di fare il suo
mestiere, ma anche di aver strutturato un’offerta e una possibilità di azione che
fondamentalmente non è riuscita a trovare alcun tipo di compimento soddisfacente per
l’ente e soprattutto per i cittadini.
Per cui, io ringrazio il Capogruppo Tresso per aver posto ulteriormente l’attenzione su
questa parte di servizio, che ha avuto queste problematiche, però io mi auguro che da
quello che è capitato e la pezza che si provata a mettere, ci faccia aprire un
ragionamento diverso, forse pensando addirittura a una modalità di accreditamento,
modalità di gara, proprio perché le comunità o i centri possano partecipare, affinché
possano ricevere del denaro per fare loro il servizio di trasporto, dotandosi di personale
aggiuntivo, cioè usiamo anche questo disastro - perché questo è un disastro - per far
germogliare magari qualche idea o qualche soluzione che porti poi le famiglie, gli
operatori e i centri diurni, e soprattutto i ragazzi e le ragazze con disabilità, gli uomini e
le donne con disabilità, ad avere un servizio che funziona.
Io ho concluso, grazie Presidente.

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