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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14

Comunicazioni della Sindaca su “Grave situazione delle scuole d’infanzia, conseguente all’emergenza sanitaria in corso”.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Voglio leggere una lettera pervenuta al mio Gruppo Consiliare, e non credo
soltanto al mio, scritta da una mamma con un bambino che frequenta l’asilo nido. La
leggo testualmente: “Il servizio di assistenza e di pulizia oggi non è più svolto dalle
persone che lavoravano lì da anni, sapendo come muoversi e conoscendo i bambini, ma
con l’affidamento alle cooperative ora c’è il nuovo personale, che spesso cambia, a cui
bisogna spiegare tutto e che comunque non è in numero sufficiente per assistere le
educatrici perché deve pulire e igienizzare. Il servizio post-scuola - la mamma dice è
stato privatizzato, abbiamo ascoltato l’Assessora e le rassicurazioni che ha dato - è un
servizio molto rigido, che costringe alla frequenza almeno tre volte alla settimana, ed è
condizionato dalla partecipazione di almeno cinque famiglie, altrimenti salta. Prima lo
gestivano le educatrici di sezione.
Non è stato assunto tutto il personale mancante, e men che meno quel personale che
avrebbe dovuto sostenere i gruppi di lavoro in questo momento di emergenza, anzi, si
continuano a fare i conteggi dei rapporti numerici tra adulti e bambini su tutto il nido,
anche se adesso il nido è suddiviso in bolle e le educatrici non potrebbero, se non
straordinariamente, spostarsi a sostenere le colleghe delle altre bolle, ma, non
assumendo, l’emergenza è continua. Hanno modificato gli orari alle educatrici,
costringendole a un’organizzazione non funzionale, obbligandole a fare pause che nella
loro organizzazione sono quasi impossibile da fare e che, se fatte, scoprono i rapporti
numerici”.
Ora, perché, anziché fare un commento personale, ho voluto leggere questa lettera?
Perché io credo che, esattamente per gli stessi obiettivi che l’Amministrazione vuole
raggiungere, cioè continuare a mantenere l’offerta educativa in un quadro di qualità, noi
dobbiamo avere una grande responsabilità, noi Consiglieri e soprattutto la Giunta. Non
si possono liquidare le critiche, quando vengono espresse dalle componenti educative,
riducendole ad una contestazione di addebiti ai sensi del Codice di Comportamento.
Non si possono liquidare le obiezioni dei genitori, che riferiscono quello che vedono,
sicuramente sintetizzando un’impressione con informazioni che possono essere non
complete sotto il profilo amministrativo, ma non le si possono liquidare con un giudizio
di cattiva informazione, perché, se il clima che si percepisce è quello che emerge da
questa lettera o da quella a cui l’Assessora ha fatto cenno, o dal malessere espresso dagli
educatori e dalle educatrici, significa che c’è una sofferenza reale che non permette di
condividere l’obiettivo di tutti - quello dell’Amministrazione e quello di una comunità
educativa - e che quindi esclude la reciproca comprensione e induce soltanto la
difficoltà.
Quindi, io vorrei che il racconto puntuale di queste critiche arrivasse
all’Amministrazione non come un rimbalzo di accuse, ma come una sollecitazione a
cercare di rendere assolutamente più esplicita la consapevolezza del fatto che si sta
cercando di agire per mantenere i servizi anche in un momento di grande difficoltà; per
farlo, però, bisogna avere alcuni atteggiamenti, secondo me, di base: il primo, essere
consapevoli e riconoscere che la fragilità di oggi è maggiore per la fragilità di ieri.
Quando avevamo a lungo discusso della inopportunità dei rinvii dei concorsi,
dell’insufficienza dei numeri previsti, perché già in allora sembrava rendessero debole
la qualità delle opportunità educative, questo dato non deve essere rimosso come
polemica politica, deve essere considerato come uno degli elementi della debolezza di
oggi, e quindi come un modo per cambiare stile e corso rispetto ai comportamenti che
sono stati adottati e che si muovevano in una logica tutta di equilibrio di bilancio.
Quando noi diciamo - e lo ha detto bene la collega Consigliera Albano - che c’è bisogno
di un coinvolgimento delle componenti professionali e che persino le relazioni sindacali
sono state messe in crisi, pur avendo dato una disponibilità sensibile nel mese di
settembre, stiamo esprimendo un allarme che va considerato e non liquidato di nuovo
come una polemica meramente sindacale. Quando ragioniamo della necessità di trovare
strumenti anche giuridici per...

ARTESIO Eleonora
... (voci sovrapposte) stiamo dicendo tutto questo. Quindi, credo che questa discussione
possa essere almeno reciprocamente utile, per cercare di trovare un clima che raggiunga
l’obiettivo comune di qualificare i Servizi Educativi.
Grazie, ho finito.

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