Interventi |
ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Se fosse possibile, io chiederei anche all’Assessora se può condividere la nota, non so se aveva una nota scritta che ha letto, in risposta, appunto, a questa interrogazione. Io ovviamente..., oggi stiamo parlando delle criticità dei Servizi Educativi della Città di Torino, non delle criticità del Servizio Sanitario della Regione, pur sapendo che ovviamente alcune delle criticità sono legate al Servizio Sanitario di personale in quarantena che magari aspetta un tampone per giorni e giorni, in attesa di essere sbloccato, poter uscire dalla quarantena e riprendere così normalmente il servizio, ma questa ovviamente è un’altra questione. Noi stiamo parlando di un servizio, che è il Servizio Educativo della Città di Torino, che è un servizio che comunque è fortemente in crisi, anche in condizioni normali. Quindi, la carenza di personale, di personale stabile non è legata soltanto all’emergenza, perché, se nei nidi hanno sezioni con poco organico, non è soltanto dovuto all’emergenza. Ovviamente, l’emergenza si va a sovrapporre a quelle che sono le criticità strutturali dei servizi, e quindi ad ampliare quelle che sono le difficoltà. Questo Servizio diciamo che è portato avanti grazie alla dedizione delle lavoratrici e dei lavoratori dei Servizi Educativi, che comunque si impegnano a garantire un servizio di qualità per le famiglie e per i bambini e le bambine che usufruiscono del servizio, nonostante, appunto, le numerose difficoltà dovute al fatto che il personale non è sempre sufficiente, e quando ci sono delle assenze diventa comunque difficile sopperire e andare a superare le difficoltà dovute all’assenza di personale, anche in una situazione di normalità, in questo periodo ancora più critiche perché ovviamente, dovendo lavorare all’interno delle bolle, non è più possibile dare una mano all’interno dello stesso asilo tra educatrici di bolle diverse, non si può quindi sopperire in questo modo. Io credo che ovviamente... probabilmente c’è stata anche la difficoltà legata alla mancanza di indicazioni dal Governo nazionale per partire per tempo col Piano di assunzioni e con tutto quello che riguardava il sostegno, diciamo, al personale educativo. Io, però, credo che una delle criticità grosse che c’è stata anche in questo avvio di anno scolastico sia stata la mancanza di ascolto e di collaborazione col personale dei Servizi Educativi, perché altrimenti non si spiega come è possibile che un accordo firmato dai sindacati all’inizio di settembre sia stato poi mandato a monte dopo poche settimane. Io so che i Servizi Educativi... il personale ha fatto un grandissimo lavoro per andare a definire quelle che sono le criticità e quelle che potevano essere le possibili soluzioni; io ho in mano 38 documenti formulati dai Collegi degli educatori dei singoli asili nido, tutti documenti in cui gli educatori, quindi il personale degli asili, dei nidi e delle scuole materne, analizza le criticità, analizza le difficoltà, analizzandole dall’interno perché è il personale che eroga il servizio, e propone delle soluzioni. Io credo che anche su questo sia mancato un po’ l’ascolto da parte dell’Assessorato, perché probabilmente, con la collaborazione, la partecipazione e la condivisione di tutti e la volontà, la buona volontà, che sicuramente al personale dei Servizi Educativi non manca di risolvere le questioni, io credo che si sarebbe potuto fare un lavoro, diciamo, più costruttivo ed arrivare probabilmente a soluzioni che ovviamente non possono essere soluzioni miracolose, ma che in qualche modo possono cercare di tutelare sia i lavoratori e le lavoratrici, che le famiglie che fruiscono del servizio. Chiudo chiedendo anche all’Assessora una cortesia: se è possibile, all’interno di quelle che sono le richieste che vengono formulate da ANCI per, appunto, cercare di tutelare il Servizio Educativo, se è possibile anche insistere su quello che è il vincolo dei 36 mesi, perché noi sappiamo che abbiamo personale formato e iscritto nelle graduatorie, che non può lavorare nei Servizi perché è vincolato ai 36 mesi, oltre i quali appunto non è possibile reiterare i contratti, e quindi io credo che quella sia una buona strada per andare a recuperare del personale che è già formato, competente e capace e che potrebbe sopperire alle carenze di organico, strutturali e di emergenza. Grazie. |