Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con le richieste di comunicazione e poi successivamente con i nostri lavori. Iniziamo con le comunicazioni della Sindaca, aventi come oggetto: “Grave situazione delle scuole d’infanzia, conseguente all’emergenza sanitaria in corso”. Lascio la parola all’Assessora Di Martino. Prego. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. La richiesta di comunicazione del Vicepresidente Lavolta fa riferimento alle conseguenze dell’emergenza sanitaria in corso, che nelle ultime settimane sta vedendo un forte incremento dei casi di positività al Covid-19 a livello nazionale, regionale e locale. Le criticità del Sistema Sanitario, messe bene in evidenza dai Consiglieri, anche per esperienza personale, durante la recente discussione in Sala Rossa in occasione dell’interpellanza generale, ovviamente impattano anche nei Servizi Educativi su due fronti: sulle chiusure delle sezioni, previste dalle misure nazionali e regionali alla segnalazione di questi casi, e sulle assenze di personale legate a quarantene non disposte nelle nostre strutture, ad esempio per familiari e conviventi positivi o per sintomi correlati al Covid. Spesso di queste assenze non si conosce la durata, essendo legate all’attesa dei tamponi. Per quanto riguarda i dati complessivi, dall’inizio dell’anno scolastico, in seguito alle segnalazioni, sono state interessate 36 sezioni di scuola dell’infanzia su 257 e 44 sezioni di nido di infanzia su 140, le quali hanno sospeso le attività al massimo per 14 giorni, secondo quanto previsto dalle disposizioni di prevenzione. In linea di massima, possiamo riscontrare come, salvo un caso, non ci sia stata propagazione del virus tramite la convivenza in sezione. Dall’apertura dell’anno scolastico ad oggi, a 132 sezioni - il 30% circa del totale - è capitato di dover anticipare la chiusura almeno una volta per mancanza di personale, per un totale di 463 giornate, 178 alle 13.30-14.00 e 136 alle 15.30-16.00, pari al 2,6% delle giornate totali. Inoltre, si è verificata la necessità di chiudere le sezioni per l’intera giornata in quattro casi, per un totale di 10 giornate, pari allo 0,05% delle giornate totali. Pur essendo percentuali che potremmo definire limitate e che testimoniano, grazie all’impegno di tutti, della tenuta dei servizi di fronte alle immani difficoltà da superare per garantirli, è evidente che il disagio per le famiglie interessate è stato importante, soprattutto per quelle sezioni in cui la riduzione dell’orario si è protratta per alcuni giorni. Sulla sostituzione del personale assente occorre dire che la Città ha per tempo programmato un importante investimento di risorse per affrontare le presumibili difficoltà; oltre ad aver coperto tutti i posti vacanti, anche con la soluzione di 35 insegnanti di scuola dell’infanzia a tempo indeterminato e le assenze lunghe del personale, ha provveduto ad assegnare personale di rinforzo nelle situazioni più fragili, sia assegnando personale in aggiunta, sia ampliando l’appalto di pulizia e di assistenza in sezione, il quale ha consentito di concentrare i nostri assistenti educativi in un numero più limitato di sedi. In totale, sono più di 300 le nuove assunzioni effettuate finora, e sono programmate altre circa 100, come si dirà più avanti. Nonostante questo impegno e la disponibilità del personale, pur avendo reso fruibili dall’inizio dell’anno scolastico, in previsione di maggiori necessità, gli stanziamenti per assumere il personale necessario, le numerose assenze in contemporanea nei casi sopra richiamati ha determinato la necessità di contrazione di orario, sia per la difficoltà a reperire persone disponibili a supplenze brevi, sia (incomprensibile) richiesta di personale proveniente dalle scuole dello Stato. Non si tratta, come qualcuno ha ipotizzato, di aver trascurato l’attivazione delle graduatorie, infatti le procedure per l’assunzione del personale insegnante a tempo indeterminato, valide anche per le supplenze, e quelle del personale educativo per le supplenze, essendo quasi esaurita la graduatoria vigente per le assunzioni a tempo indeterminato, sono state avviate nei primi mesi del 2020, poi sospesi obbligatoriamente nel periodo del lockdown e riattivate subito dopo. Le procedure per le graduatorie degli insegnanti si sono concluse in agosto e le stesse graduatorie sono già state utilizzate; per le educatrici sono state utilizzate a settembre le graduatorie vigenti che il Decreto Governativo di agosto ha prorogato ancora di un anno, e si è recentemente approvata la nuova graduatoria per le supplenze brevi nei nidi d’infanzia. Ulteriori azioni previste sono: l’assunzione di ulteriori 60 assistenti educativi con contratto di somministrazione, i cosiddetti “interinali”, che a giorni saranno assegnati alle sedi maggiorente sofferenti; l’ulteriore ampliamento dell’appalto del servizio di pulizia e assistenza in sezione per assegnare maggior orario al personale, e l’avvio del procedimento per assumere a tempo indeterminato ulteriori 50 unità di personale tra insegnanti ed educatrici, procedimento che richiede passaggi amministrativi che per forza di cose si concluderanno presumibilmente all’inizio del 2021. Infine, entro il mese di novembre saranno avviati i post nido e il post scuola, secondo le modalità già stabilite con la delibera di Giunta del 10 settembre, e su questo farò un breve approfondimento alla fine. Io credo che, pur in questo difficilissimo frangente, anche di difficoltà economiche, la Città abbia risposto con un ingente investimento di risorse, tenendo anche conto delle necessità di tutti gli altri settori, proprio nella convinzione della priorità dei Servizi Educativi per le bambine, i bambini e per le loro famiglie. Siamo già intervenuti sul fronte delle tariffe, prevedendo esenzioni e rimborsi nelle rette di frequenza dei nidi e nel pagamento della ristorazione delle scuole dell’infanzia per il periodo di chiusura obbligatoria precauzionale per l’emergenza Covid-19; a questo si aggiunga che è stata prevista nei nidi d’infanzia l’applicazione della tariffa per il tempo breve in tutti i casi in cui ci sia riduzione dell’orario con termine del servizio prima delle 15.30. È ancora il caso di precisare che le difficoltà della Città di Torino si riscontrano anche negli altri Comuni, ed è quanto è emerso nella riunione che si è tenuta il 5 novembre scorso del Tavolo nazionale permanente per il monitoraggio sull’attuazione delle linee guida 0-6. Tra le azioni dell’Assessorato, infatti, va inserita anche la collaborazione con ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. ANCI sta preparando un documento, che riassume le criticità e le richieste al Governo, tra le quali vi sono: le criticità legate all’interlocuzione con le ASL, che comportano ritardi e rallentamenti nell’attivazione delle procedure sanitarie; si ritiene necessario per le scuole l’uso dei tamponi rapidi. Sarebbe inoltre opportuno che, qualora un operatore scolastico o un utente presenti sintomi, sia immediatamente inserito nel percorso di prevenzione sanitaria, allo scopo di raggiungere un’opportuna e efficace tempestività nell’individuazione e nel tracciamento dei contagi, per salvaguardare la continuità dei percorsi educativi in presenza. Poi un altro punto è stato anche segnalato dalle famiglie, la loro difficoltà ad ottenere dalle ASL gli estremi del provvedimento di quarantena per accedere al congedo parentale; si richiede, in proposito, che le Regioni forniscano indicazioni alle ASL di provvedere con celerità all’adozione di tali provvedimenti. E poi ancora la carenza in numero crescente di personale assente dal lavoro per positività, per familiari conviventi positivi o in attesa di effettuare il tampone, e la difficoltà a reperire risorse col titolo per le sostituzioni. ANCI suggerisce di prevedere deroghe alla normativa vigente, che consentano, in mancanza di disponibilità alle supplenze di personale con titolo di studio in base alla normativa, di utilizzare personale con titoli analoghi o studenti universitari all’ultimo anno, come è consuetudine anche negli istituti statali, la cosiddetta “messa a disposizione”. Si chiede anche di fare una verifica dell’aumento dei costi sostenuti per il personale, per le altre misure anti-contagio, delle mancate entrate derivanti dalle riduzioni di tariffe per le chiusure o contrazione di orario, situazioni che fanno sì che le risorse già stanziate dai provvedimenti governativi nella prima fase di emergenza sanitaria siano insufficienti. Sul pre e post scuola, ritengo infine opportuno dare riscontro a una lettera inviata alla Sindaca, alla mia persona e a tutti i Gruppi consiliari, pervenuta oggi e sottoscritta da 32 genitori. In questa lettera si imputa all’Amministrazione la volontà di voler privatizzare la gestione educativa dell’orario dei servizi dalle 7 e mezza alle 8 e mezza e dopo le 15:30, quindi il pre e il post scuola, pre nido e post nido. Spiace constatare che questa lettera si fondi su notizie prive di alcun fondamento, non espresse in alcun documento, né affermazione e neppure verbale. Come è noto, con deliberazione della Giunta Comunale del 10 settembre si è approvato un articolato documento di indirizzo organizzativo, allo scopo di offrire il più ampio spettro di servizio per l’infanzia, pur in considerazione dei vincoli, a scopo precauzionale, prescritti dal quadro della normativa emanata dal Governo centrale. In questo atto si è disposto, insieme a numerose altre indicazioni relative all’orario dei servizi, quanto segue, cito alcuni stralci perché è veramente importante chiarire questa cattiva interpretazione che è stata data. Allora, questa delibera dice che: “La gestione delle sezioni richiede di assicurare la massima compresenza del personale educativo, in modo da poter ovviare, per una parte importante della giornata, alle situazioni di eccessiva concentrazione di bambini con tutto il gruppo sezioni insieme per lunghi tempi in un solo spazio e consentire una proficua attività a gruppi più piccoli, diminuendo in questo modo l’esposizione oraria del personale a contatto con gruppi numerosi e anche quella reciproca dei bambini, assicurando nel contempo un’offerta educativa più adeguata”. Ecco, ho letto questa premessa perché è attinente e importante al discorso che stiamo facendo per quello che si dice dopo. Allora, questa gestione, che vuole assicurare la qualità del servizio, comporta un’organizzazione del lavoro conseguente, per cui l’orario del servizio è stato fissato tra le 08.30 e le 16.30, con l’eventuale anticipo dell’apertura fin dalle 07.30, laddove richiesto dalle famiglie, e assecondando esigenze inderogabili. Per quanto riguarda invece il prolungamento orario oltre le 16.30, si ritiene, a fronte di specifiche e motivate richieste delle famiglie per le ragioni esposte, di provvedere attraverso collaborazioni esterne. Qui cito di nuovo la delibera: “Si evidenzia la particolare difficoltà nell’organizzare tale servizio”, quindi mi dilungo perché è opportuno spiegare perché si sceglie di provvedere attraverso collaborazioni esterne solo per il post scuola, “Infatti, ovviamente, anche per le attività in questa fascia oraria non sarà possibile comporre gruppi di bambini appartenenti, nell’orario scolastico istituzionale, a sezioni diverse. Si tratterà quindi, presumibilmente, di dover prevedere la presenza di personale incaricato del servizio anche per numeri esigui di bambini. Va inoltre considerato che negli anni scorsi, vista la gratuità del servizio offerto, non sono stati pochi i casi di bambini, iscritti al servizio di post scuola, che nei fatti non hanno frequentato o lo hanno fatto assai sporadicamente. Si ritiene, pertanto, di dare mandato agli uffici competenti per l’organizzazione del servizio di post scuola nido, nei limiti delle risorse disponibili e fatti salvi i requisiti presenti nel regolamento, secondo i seguenti indirizzi: l’organizzazione del servizio in presenza di almeno tre iscritti articolato per sezioni; la decadenza dalla possibilità di usufruire del servizio se nel periodo compreso tra l’avvio dello stesso e la pausa delle vacanze di fine anno, di tale servizio non si è usufruito almeno mediamente tre volte alla settimana, non conteggiando a tal fine le settimane nelle quali le assenze siano ascrivibili a ragioni di salute o familiari. Risulta, quindi, infondato il rilievo contenuto nella lettera, in quanto il pre-scuola/pre-nido sono sempre assicurati dal nostro personale, mentre il post- scuola/post-nido sono assicurati con collaborazioni esterne, ma limitatamente al periodo emergenziale e non in via di modifica definitiva alla gestione precedente. In questo quadro e solo nei casi descritti in precedenza e per il tempo necessario, qualora non sia possibile reperire personale disponibile a supplenze di breve durata, il post-scuola/post- nido potrà coprire anche l’ora che va dalle 15.30 alle 16.30, proprio per non far pesare ulteriormente alle famiglie la fatica di questi momenti, come essi chiedono, evitando uscite anticipate. Rivendichiamo quindi, in conclusione, che grazie alla disponibilità e all’impegno del personale tutto, che ringrazio, grazie anche alle assunzioni di cui si è detto, l’Amministrazione nel suo complesso ha consentito e prosegue ad operare per consentire la tenuta dei servizi, pur in un quadro di enorme difficoltà e complessità dovuto a un contesto emergenziale che vede aumentare la sua gravità”. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessora. Inizierei adesso con gli interventi. Il primo è il Vicepresidente Lavolta, ne ha facoltà per cinque minuti, prego. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie Presidente, sarò più breve. Ringrazio l’Assessora per la risposta. In realtà, con questa richiesta di comunicazioni noi... la forza del Partito Democratico non intendeva denunciare l’ipotesi di privatizzazione, che non c’è, sappiamo non esserci, così come non chiedevamo l’intervento di norme straordinarie evocate dall’Assessora in relazione ai tavoli giusti nazionali che si stanno ponendo domande legittime e stanno provando a dare delle risposte omogenee su tutto il territorio nazionale. Semplicemente, noi volevamo che si chiarisse che... almeno noi immaginiamo e riteniamo che a svolgere il servizio educativo per asili e scuole materne a Torino non si dovesse provvedere e ricorrere ai nonni e alle nonne, perché quello che ci viene segnalato da un numero sempre più crescente di famiglie è che nelle situazioni che ho denunciato nella richiesta di comunicazioni, cioè di assenze reiterate nel tempo da parte del personale educativo, l’unica soluzione a cui possono accedere molte famiglie, in realtà, dovendo andare a lavorare - fortunatamente per il momento possono continuare ad andare a lavorare - è quella di portare questi bambini dalle nonne e dai nonni, che, sappiamo, in questo momento dovrebbero essere a riposo e il più isolati possibile. Abbiamo acceso questo riflettore in seno al Consiglio Comunale con lo scopo - per intenderci, in modo assolutamente costruttivo - di evidenziare anche che molti degli sforzi annunciati e ancora oggi richiamati dall’Assessora e dall’Amministrazione non trovano efficacia, evidentemente, soprattutto in relazione alle esigenze della famiglia. E ci chiediamo, continuiamo a chiederci perché, nonostante questi importanti sforzi, non ci siano le supplenti brevi, perché le insegnanti - quelle che possono andare a lavorare - sono sempre più stressate e a loro ormai è consumato... di loro ormai è consumato anche il loro monte ore settimanale, perché gli assistenti educativi che passano giustamente buona parte del loro tempo ad igienizzare i locali e gli spazi, non potendo quindi garantire la compresenza in aula, come fa questa assenza a garantire un servizio all’altezza delle aspettative dei nostri concittadini. Buona parte delle cose che l’Assessora ha richiamato noi le condividiamo, sono di carattere generale; quello che non condividiamo e non possiamo comprendere è come mai, nonostante tutti questi annunci e queste centinaia di assunzioni, oggi in buona parte delle scuole - i dati li ricordava l’Assessora stessa - purtroppo ci troviamo in una condizione di difficoltà che faccio fatica a pensare non sarà sempre peggiore. Quindi, noi, con la responsabilità che ci contraddistingue, continueremo a monitorare e ad evidenziare questi disagi, con la speranza che tutti questi sforzi, questi appelli, queste circolari, queste comunicazioni, queste tante parole in qualche modo poi trovino un’efficacia concreta nel fare che cosa? Nel garantire un piano che consenta semplicemente di sostituire velocemente e tempestivamente chi è positivo, chi contrae il virus o chi, perché lo ha contratto un familiare, tra il personale dei servizi educativi, non può più garantire quel servizio. Questo deve fare l’Amministrazione. Noi ci aspettiamo che ci sia questo piano, che ci sia con tempestività quella sostituzione e che si possa quindi celermente garantire che il servizio venga offerto. In attesa di ciò, non possiamo che continuare a dire che siamo particolarmente scontenti, perché evidentemente, nonostante l’Amministrazione ci dica che ci aveva pensato per tempo, probabilmente tutto quel tempo dedicato a pensarci o tutti gli sforzi ancora oggi richiamati non sono stati sufficienti e continueranno a non esserlo, a nostro modo di vedere. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Vicepresidente Lavolta. Adesso è iscritta a parlare la Consigliera Albano. Ne ha facoltà per cinque minuti, prego. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Se fosse possibile, io chiederei anche all’Assessora se può condividere la nota, non so se aveva una nota scritta che ha letto, in risposta, appunto, a questa interrogazione. Io ovviamente..., oggi stiamo parlando delle criticità dei Servizi Educativi della Città di Torino, non delle criticità del Servizio Sanitario della Regione, pur sapendo che ovviamente alcune delle criticità sono legate al Servizio Sanitario di personale in quarantena che magari aspetta un tampone per giorni e giorni, in attesa di essere sbloccato, poter uscire dalla quarantena e riprendere così normalmente il servizio, ma questa ovviamente è un’altra questione. Noi stiamo parlando di un servizio, che è il Servizio Educativo della Città di Torino, che è un servizio che comunque è fortemente in crisi, anche in condizioni normali. Quindi, la carenza di personale, di personale stabile non è legata soltanto all’emergenza, perché, se nei nidi hanno sezioni con poco organico, non è soltanto dovuto all’emergenza. Ovviamente, l’emergenza si va a sovrapporre a quelle che sono le criticità strutturali dei servizi, e quindi ad ampliare quelle che sono le difficoltà. Questo Servizio diciamo che è portato avanti grazie alla dedizione delle lavoratrici e dei lavoratori dei Servizi Educativi, che comunque si impegnano a garantire un servizio di qualità per le famiglie e per i bambini e le bambine che usufruiscono del servizio, nonostante, appunto, le numerose difficoltà dovute al fatto che il personale non è sempre sufficiente, e quando ci sono delle assenze diventa comunque difficile sopperire e andare a superare le difficoltà dovute all’assenza di personale, anche in una situazione di normalità, in questo periodo ancora più critiche perché ovviamente, dovendo lavorare all’interno delle bolle, non è più possibile dare una mano all’interno dello stesso asilo tra educatrici di bolle diverse, non si può quindi sopperire in questo modo. Io credo che ovviamente... probabilmente c’è stata anche la difficoltà legata alla mancanza di indicazioni dal Governo nazionale per partire per tempo col Piano di assunzioni e con tutto quello che riguardava il sostegno, diciamo, al personale educativo. Io, però, credo che una delle criticità grosse che c’è stata anche in questo avvio di anno scolastico sia stata la mancanza di ascolto e di collaborazione col personale dei Servizi Educativi, perché altrimenti non si spiega come è possibile che un accordo firmato dai sindacati all’inizio di settembre sia stato poi mandato a monte dopo poche settimane. Io so che i Servizi Educativi... il personale ha fatto un grandissimo lavoro per andare a definire quelle che sono le criticità e quelle che potevano essere le possibili soluzioni; io ho in mano 38 documenti formulati dai Collegi degli educatori dei singoli asili nido, tutti documenti in cui gli educatori, quindi il personale degli asili, dei nidi e delle scuole materne, analizza le criticità, analizza le difficoltà, analizzandole dall’interno perché è il personale che eroga il servizio, e propone delle soluzioni. Io credo che anche su questo sia mancato un po’ l’ascolto da parte dell’Assessorato, perché probabilmente, con la collaborazione, la partecipazione e la condivisione di tutti e la volontà, la buona volontà, che sicuramente al personale dei Servizi Educativi non manca di risolvere le questioni, io credo che si sarebbe potuto fare un lavoro, diciamo, più costruttivo ed arrivare probabilmente a soluzioni che ovviamente non possono essere soluzioni miracolose, ma che in qualche modo possono cercare di tutelare sia i lavoratori e le lavoratrici, che le famiglie che fruiscono del servizio. Chiudo chiedendo anche all’Assessora una cortesia: se è possibile, all’interno di quelle che sono le richieste che vengono formulate da ANCI per, appunto, cercare di tutelare il Servizio Educativo, se è possibile anche insistere su quello che è il vincolo dei 36 mesi, perché noi sappiamo che abbiamo personale formato e iscritto nelle graduatorie, che non può lavorare nei Servizi perché è vincolato ai 36 mesi, oltre i quali appunto non è possibile reiterare i contratti, e quindi io credo che quella sia una buona strada per andare a recuperare del personale che è già formato, competente e capace e che potrebbe sopperire alle carenze di organico, strutturali e di emergenza. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Le comunico che ha utilizzato cinque minuti per il Gruppo 5 Stelle, quindi il Gruppo ha esaurito i propri minuti. Procediamo adesso con la Capogruppo Artesio. Anche lei ha facoltà per cinque minuti, prego. Artesio? Prego. ARTESIO Eleonora Grazie. Voglio leggere una lettera pervenuta al mio Gruppo Consiliare, e non credo soltanto al mio, scritta da una mamma con un bambino che frequenta l’asilo nido. La leggo testualmente: “Il servizio di assistenza e di pulizia oggi non è più svolto dalle persone che lavoravano lì da anni, sapendo come muoversi e conoscendo i bambini, ma con l’affidamento alle cooperative ora c’è il nuovo personale, che spesso cambia, a cui bisogna spiegare tutto e che comunque non è in numero sufficiente per assistere le educatrici perché deve pulire e igienizzare. Il servizio post-scuola - la mamma dice è stato privatizzato, abbiamo ascoltato l’Assessora e le rassicurazioni che ha dato - è un servizio molto rigido, che costringe alla frequenza almeno tre volte alla settimana, ed è condizionato dalla partecipazione di almeno cinque famiglie, altrimenti salta. Prima lo gestivano le educatrici di sezione. Non è stato assunto tutto il personale mancante, e men che meno quel personale che avrebbe dovuto sostenere i gruppi di lavoro in questo momento di emergenza, anzi, si continuano a fare i conteggi dei rapporti numerici tra adulti e bambini su tutto il nido, anche se adesso il nido è suddiviso in bolle e le educatrici non potrebbero, se non straordinariamente, spostarsi a sostenere le colleghe delle altre bolle, ma, non assumendo, l’emergenza è continua. Hanno modificato gli orari alle educatrici, costringendole a un’organizzazione non funzionale, obbligandole a fare pause che nella loro organizzazione sono quasi impossibile da fare e che, se fatte, scoprono i rapporti numerici”. Ora, perché, anziché fare un commento personale, ho voluto leggere questa lettera? Perché io credo che, esattamente per gli stessi obiettivi che l’Amministrazione vuole raggiungere, cioè continuare a mantenere l’offerta educativa in un quadro di qualità, noi dobbiamo avere una grande responsabilità, noi Consiglieri e soprattutto la Giunta. Non si possono liquidare le critiche, quando vengono espresse dalle componenti educative, riducendole ad una contestazione di addebiti ai sensi del Codice di Comportamento. Non si possono liquidare le obiezioni dei genitori, che riferiscono quello che vedono, sicuramente sintetizzando un’impressione con informazioni che possono essere non complete sotto il profilo amministrativo, ma non le si possono liquidare con un giudizio di cattiva informazione, perché, se il clima che si percepisce è quello che emerge da questa lettera o da quella a cui l’Assessora ha fatto cenno, o dal malessere espresso dagli educatori e dalle educatrici, significa che c’è una sofferenza reale che non permette di condividere l’obiettivo di tutti - quello dell’Amministrazione e quello di una comunità educativa - e che quindi esclude la reciproca comprensione e induce soltanto la difficoltà. Quindi, io vorrei che il racconto puntuale di queste critiche arrivasse all’Amministrazione non come un rimbalzo di accuse, ma come una sollecitazione a cercare di rendere assolutamente più esplicita la consapevolezza del fatto che si sta cercando di agire per mantenere i servizi anche in un momento di grande difficoltà; per farlo, però, bisogna avere alcuni atteggiamenti, secondo me, di base: il primo, essere consapevoli e riconoscere che la fragilità di oggi è maggiore per la fragilità di ieri. Quando avevamo a lungo discusso della inopportunità dei rinvii dei concorsi, dell’insufficienza dei numeri previsti, perché già in allora sembrava rendessero debole la qualità delle opportunità educative, questo dato non deve essere rimosso come polemica politica, deve essere considerato come uno degli elementi della debolezza di oggi, e quindi come un modo per cambiare stile e corso rispetto ai comportamenti che sono stati adottati e che si muovevano in una logica tutta di equilibrio di bilancio. Quando noi diciamo - e lo ha detto bene la collega Consigliera Albano - che c’è bisogno di un coinvolgimento delle componenti professionali e che persino le relazioni sindacali sono state messe in crisi, pur avendo dato una disponibilità sensibile nel mese di settembre, stiamo esprimendo un allarme che va considerato e non liquidato di nuovo come una polemica meramente sindacale. Quando ragioniamo della necessità di trovare strumenti anche giuridici per... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. ARTESIO Eleonora ... (voci sovrapposte) stiamo dicendo tutto questo. Quindi, credo che questa discussione possa essere almeno reciprocamente utile, per cercare di trovare un clima che raggiunga l’obiettivo comune di qualificare i Servizi Educativi. Grazie, ho finito. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Io non ho altre richieste di intervento da parte dei Consiglieri. Non vedo ulteriori richieste, allora possiamo dare per conclusa la trattazione di queste richieste di comunicazioni e passiamo... DI MARTINO Antonietta (Assessora) Posso fare una piccola replica? Pensavo mi desse la parola in automatico, chiedo scusa. SICARI Francesco (Presidente) No, solitamente sulle comunicazioni, a meno che non ci siano proprio delle domande, non è prevista la replica. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Va bene. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. |