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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Novembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14

Comunicazioni della Sindaca su “Grave situazione delle scuole d’infanzia, conseguente all’emergenza sanitaria in corso”.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con le richieste di comunicazione e poi successivamente con i nostri
lavori. Iniziamo con le comunicazioni della Sindaca, aventi come oggetto: “Grave
situazione delle scuole d’infanzia, conseguente all’emergenza sanitaria in corso”.
Lascio la parola all’Assessora Di Martino. Prego.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. La richiesta di comunicazione del Vicepresidente Lavolta fa
riferimento alle conseguenze dell’emergenza sanitaria in corso, che nelle ultime
settimane sta vedendo un forte incremento dei casi di positività al Covid-19 a livello
nazionale, regionale e locale. Le criticità del Sistema Sanitario, messe bene in evidenza
dai Consiglieri, anche per esperienza personale, durante la recente discussione in Sala
Rossa in occasione dell’interpellanza generale, ovviamente impattano anche nei Servizi
Educativi su due fronti: sulle chiusure delle sezioni, previste dalle misure nazionali e
regionali alla segnalazione di questi casi, e sulle assenze di personale legate a
quarantene non disposte nelle nostre strutture, ad esempio per familiari e conviventi
positivi o per sintomi correlati al Covid. Spesso di queste assenze non si conosce la
durata, essendo legate all’attesa dei tamponi. Per quanto riguarda i dati complessivi,
dall’inizio dell’anno scolastico, in seguito alle segnalazioni, sono state interessate 36
sezioni di scuola dell’infanzia su 257 e 44 sezioni di nido di infanzia su 140, le quali
hanno sospeso le attività al massimo per 14 giorni, secondo quanto previsto dalle
disposizioni di prevenzione. In linea di massima, possiamo riscontrare come, salvo un
caso, non ci sia stata propagazione del virus tramite la convivenza in sezione.
Dall’apertura dell’anno scolastico ad oggi, a 132 sezioni - il 30% circa del totale - è
capitato di dover anticipare la chiusura almeno una volta per mancanza di personale, per
un totale di 463 giornate, 178 alle 13.30-14.00 e 136 alle 15.30-16.00, pari al 2,6% delle
giornate totali. Inoltre, si è verificata la necessità di chiudere le sezioni per l’intera
giornata in quattro casi, per un totale di 10 giornate, pari allo 0,05% delle giornate totali.
Pur essendo percentuali che potremmo definire limitate e che testimoniano, grazie
all’impegno di tutti, della tenuta dei servizi di fronte alle immani difficoltà da superare
per garantirli, è evidente che il disagio per le famiglie interessate è stato importante,
soprattutto per quelle sezioni in cui la riduzione dell’orario si è protratta per alcuni
giorni.
Sulla sostituzione del personale assente occorre dire che la Città ha per tempo
programmato un importante investimento di risorse per affrontare le presumibili
difficoltà; oltre ad aver coperto tutti i posti vacanti, anche con la soluzione di 35
insegnanti di scuola dell’infanzia a tempo indeterminato e le assenze lunghe del
personale, ha provveduto ad assegnare personale di rinforzo nelle situazioni più fragili,
sia assegnando personale in aggiunta, sia ampliando l’appalto di pulizia e di assistenza
in sezione, il quale ha consentito di concentrare i nostri assistenti educativi in un
numero più limitato di sedi. In totale, sono più di 300 le nuove assunzioni effettuate
finora, e sono programmate altre circa 100, come si dirà più avanti. Nonostante questo
impegno e la disponibilità del personale, pur avendo reso fruibili dall’inizio dell’anno
scolastico, in previsione di maggiori necessità, gli stanziamenti per assumere il
personale necessario, le numerose assenze in contemporanea nei casi sopra richiamati
ha determinato la necessità di contrazione di orario, sia per la difficoltà a reperire
persone disponibili a supplenze brevi, sia (incomprensibile) richiesta di personale
proveniente dalle scuole dello Stato. Non si tratta, come qualcuno ha ipotizzato, di aver
trascurato l’attivazione delle graduatorie, infatti le procedure per l’assunzione del
personale insegnante a tempo indeterminato, valide anche per le supplenze, e quelle del
personale educativo per le supplenze, essendo quasi esaurita la graduatoria vigente per
le assunzioni a tempo indeterminato, sono state avviate nei primi mesi del 2020, poi
sospesi obbligatoriamente nel periodo del lockdown e riattivate subito dopo. Le
procedure per le graduatorie degli insegnanti si sono concluse in agosto e le stesse
graduatorie sono già state utilizzate; per le educatrici sono state utilizzate a settembre le
graduatorie vigenti che il Decreto Governativo di agosto ha prorogato ancora di un
anno, e si è recentemente approvata la nuova graduatoria per le supplenze brevi nei nidi
d’infanzia. Ulteriori azioni previste sono: l’assunzione di ulteriori 60 assistenti educativi
con contratto di somministrazione, i cosiddetti “interinali”, che a giorni saranno
assegnati alle sedi maggiorente sofferenti; l’ulteriore ampliamento dell’appalto del
servizio di pulizia e assistenza in sezione per assegnare maggior orario al personale, e
l’avvio del procedimento per assumere a tempo indeterminato ulteriori 50 unità di
personale tra insegnanti ed educatrici, procedimento che richiede passaggi
amministrativi che per forza di cose si concluderanno presumibilmente all’inizio del
2021.
Infine, entro il mese di novembre saranno avviati i post nido e il post scuola, secondo le
modalità già stabilite con la delibera di Giunta del 10 settembre, e su questo farò un
breve approfondimento alla fine.
Io credo che, pur in questo difficilissimo frangente, anche di difficoltà economiche, la
Città abbia risposto con un ingente investimento di risorse, tenendo anche conto delle
necessità di tutti gli altri settori, proprio nella convinzione della priorità dei Servizi
Educativi per le bambine, i bambini e per le loro famiglie. Siamo già intervenuti sul
fronte delle tariffe, prevedendo esenzioni e rimborsi nelle rette di frequenza dei nidi e
nel pagamento della ristorazione delle scuole dell’infanzia per il periodo di chiusura
obbligatoria precauzionale per l’emergenza Covid-19; a questo si aggiunga che è stata
prevista nei nidi d’infanzia l’applicazione della tariffa per il tempo breve in tutti i casi in
cui ci sia riduzione dell’orario con termine del servizio prima delle 15.30.
È ancora il caso di precisare che le difficoltà della Città di Torino si riscontrano anche
negli altri Comuni, ed è quanto è emerso nella riunione che si è tenuta il 5 novembre
scorso del Tavolo nazionale permanente per il monitoraggio sull’attuazione delle linee
guida 0-6. Tra le azioni dell’Assessorato, infatti, va inserita anche la collaborazione con
ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. ANCI sta preparando un
documento, che riassume le criticità e le richieste al Governo, tra le quali vi sono: le
criticità legate all’interlocuzione con le ASL, che comportano ritardi e rallentamenti
nell’attivazione delle procedure sanitarie; si ritiene necessario per le scuole l’uso dei
tamponi rapidi. Sarebbe inoltre opportuno che, qualora un operatore scolastico o un
utente presenti sintomi, sia immediatamente inserito nel percorso di prevenzione
sanitaria, allo scopo di raggiungere un’opportuna e efficace tempestività
nell’individuazione e nel tracciamento dei contagi, per salvaguardare la continuità dei
percorsi educativi in presenza.
Poi un altro punto è stato anche segnalato dalle famiglie, la loro difficoltà ad ottenere
dalle ASL gli estremi del provvedimento di quarantena per accedere al congedo
parentale; si richiede, in proposito, che le Regioni forniscano indicazioni alle ASL di
provvedere con celerità all’adozione di tali provvedimenti. E poi ancora la carenza in
numero crescente di personale assente dal lavoro per positività, per familiari conviventi
positivi o in attesa di effettuare il tampone, e la difficoltà a reperire risorse col titolo per
le sostituzioni. ANCI suggerisce di prevedere deroghe alla normativa vigente, che
consentano, in mancanza di disponibilità alle supplenze di personale con titolo di studio
in base alla normativa, di utilizzare personale con titoli analoghi o studenti universitari
all’ultimo anno, come è consuetudine anche negli istituti statali, la cosiddetta “messa a
disposizione”. Si chiede anche di fare una verifica dell’aumento dei costi sostenuti per il
personale, per le altre misure anti-contagio, delle mancate entrate derivanti dalle
riduzioni di tariffe per le chiusure o contrazione di orario, situazioni che fanno sì che le
risorse già stanziate dai provvedimenti governativi nella prima fase di emergenza
sanitaria siano insufficienti.
Sul pre e post scuola, ritengo infine opportuno dare riscontro a una lettera inviata alla
Sindaca, alla mia persona e a tutti i Gruppi consiliari, pervenuta oggi e sottoscritta da 32
genitori. In questa lettera si imputa all’Amministrazione la volontà di voler privatizzare
la gestione educativa dell’orario dei servizi dalle 7 e mezza alle 8 e mezza e dopo le
15:30, quindi il pre e il post scuola, pre nido e post nido.
Spiace constatare che questa lettera si fondi su notizie prive di alcun fondamento, non
espresse in alcun documento, né affermazione e neppure verbale. Come è noto, con
deliberazione della Giunta Comunale del 10 settembre si è approvato un articolato
documento di indirizzo organizzativo, allo scopo di offrire il più ampio spettro di
servizio per l’infanzia, pur in considerazione dei vincoli, a scopo precauzionale,
prescritti dal quadro della normativa emanata dal Governo centrale. In questo atto si è
disposto, insieme a numerose altre indicazioni relative all’orario dei servizi, quanto
segue, cito alcuni stralci perché è veramente importante chiarire questa cattiva
interpretazione che è stata data. Allora, questa delibera dice che: “La gestione delle
sezioni richiede di assicurare la massima compresenza del personale educativo, in modo
da poter ovviare, per una parte importante della giornata, alle situazioni di eccessiva
concentrazione di bambini con tutto il gruppo sezioni insieme per lunghi tempi in un
solo spazio e consentire una proficua attività a gruppi più piccoli, diminuendo in questo
modo l’esposizione oraria del personale a contatto con gruppi numerosi e anche quella
reciproca dei bambini, assicurando nel contempo un’offerta educativa più adeguata”.
Ecco, ho letto questa premessa perché è attinente e importante al discorso che stiamo
facendo per quello che si dice dopo. Allora, questa gestione, che vuole assicurare la
qualità del servizio, comporta un’organizzazione del lavoro conseguente, per cui
l’orario del servizio è stato fissato tra le 08.30 e le 16.30, con l’eventuale anticipo
dell’apertura fin dalle 07.30, laddove richiesto dalle famiglie, e assecondando esigenze
inderogabili.
Per quanto riguarda invece il prolungamento orario oltre le 16.30, si ritiene, a fronte di
specifiche e motivate richieste delle famiglie per le ragioni esposte, di provvedere
attraverso collaborazioni esterne. Qui cito di nuovo la delibera: “Si evidenzia la
particolare difficoltà nell’organizzare tale servizio”, quindi mi dilungo perché è
opportuno spiegare perché si sceglie di provvedere attraverso collaborazioni esterne
solo per il post scuola, “Infatti, ovviamente, anche per le attività in questa fascia oraria
non sarà possibile comporre gruppi di bambini appartenenti, nell’orario scolastico
istituzionale, a sezioni diverse. Si tratterà quindi, presumibilmente, di dover prevedere
la presenza di personale incaricato del servizio anche per numeri esigui di bambini. Va
inoltre considerato che negli anni scorsi, vista la gratuità del servizio offerto, non sono
stati pochi i casi di bambini, iscritti al servizio di post scuola, che nei fatti non hanno
frequentato o lo hanno fatto assai sporadicamente. Si ritiene, pertanto, di dare mandato
agli uffici competenti per l’organizzazione del servizio di post scuola nido, nei limiti
delle risorse disponibili e fatti salvi i requisiti presenti nel regolamento, secondo i
seguenti indirizzi: l’organizzazione del servizio in presenza di almeno tre iscritti
articolato per sezioni; la decadenza dalla possibilità di usufruire del servizio se nel
periodo compreso tra l’avvio dello stesso e la pausa delle vacanze di fine anno, di tale
servizio non si è usufruito almeno mediamente tre volte alla settimana, non
conteggiando a tal fine le settimane nelle quali le assenze siano ascrivibili a ragioni di
salute o familiari. Risulta, quindi, infondato il rilievo contenuto nella lettera, in quanto il
pre-scuola/pre-nido sono sempre assicurati dal nostro personale, mentre il post-
scuola/post-nido sono assicurati con collaborazioni esterne, ma limitatamente al periodo
emergenziale e non in via di modifica definitiva alla gestione precedente. In questo
quadro e solo nei casi descritti in precedenza e per il tempo necessario, qualora non sia
possibile reperire personale disponibile a supplenze di breve durata, il post-scuola/post-
nido potrà coprire anche l’ora che va dalle 15.30 alle 16.30, proprio per non far pesare
ulteriormente alle famiglie la fatica di questi momenti, come essi chiedono, evitando
uscite anticipate. Rivendichiamo quindi, in conclusione, che grazie alla disponibilità e
all’impegno del personale tutto, che ringrazio, grazie anche alle assunzioni di cui si è
detto, l’Amministrazione nel suo complesso ha consentito e prosegue ad operare per
consentire la tenuta dei servizi, pur in un quadro di enorme difficoltà e complessità
dovuto a un contesto emergenziale che vede aumentare la sua gravità”.
Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessora. Inizierei adesso con gli interventi. Il primo è il Vicepresidente
Lavolta, ne ha facoltà per cinque minuti, prego.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie Presidente, sarò più breve. Ringrazio l’Assessora per la risposta. In realtà, con
questa richiesta di comunicazioni noi... la forza del Partito Democratico non intendeva
denunciare l’ipotesi di privatizzazione, che non c’è, sappiamo non esserci, così come
non chiedevamo l’intervento di norme straordinarie evocate dall’Assessora in relazione
ai tavoli giusti nazionali che si stanno ponendo domande legittime e stanno provando a
dare delle risposte omogenee su tutto il territorio nazionale. Semplicemente, noi
volevamo che si chiarisse che... almeno noi immaginiamo e riteniamo che a svolgere il
servizio educativo per asili e scuole materne a Torino non si dovesse provvedere e
ricorrere ai nonni e alle nonne, perché quello che ci viene segnalato da un numero
sempre più crescente di famiglie è che nelle situazioni che ho denunciato nella richiesta
di comunicazioni, cioè di assenze reiterate nel tempo da parte del personale educativo,
l’unica soluzione a cui possono accedere molte famiglie, in realtà, dovendo andare a
lavorare - fortunatamente per il momento possono continuare ad andare a lavorare - è
quella di portare questi bambini dalle nonne e dai nonni, che, sappiamo, in questo
momento dovrebbero essere a riposo e il più isolati possibile.
Abbiamo acceso questo riflettore in seno al Consiglio Comunale con lo scopo - per
intenderci, in modo assolutamente costruttivo - di evidenziare anche che molti degli
sforzi annunciati e ancora oggi richiamati dall’Assessora e dall’Amministrazione non
trovano efficacia, evidentemente, soprattutto in relazione alle esigenze della famiglia. E
ci chiediamo, continuiamo a chiederci perché, nonostante questi importanti sforzi, non
ci siano le supplenti brevi, perché le insegnanti - quelle che possono andare a lavorare -
sono sempre più stressate e a loro ormai è consumato... di loro ormai è consumato anche
il loro monte ore settimanale, perché gli assistenti educativi che passano giustamente
buona parte del loro tempo ad igienizzare i locali e gli spazi, non potendo quindi
garantire la compresenza in aula, come fa questa assenza a garantire un servizio
all’altezza delle aspettative dei nostri concittadini. Buona parte delle cose che
l’Assessora ha richiamato noi le condividiamo, sono di carattere generale; quello che
non condividiamo e non possiamo comprendere è come mai, nonostante tutti questi
annunci e queste centinaia di assunzioni, oggi in buona parte delle scuole - i dati li
ricordava l’Assessora stessa - purtroppo ci troviamo in una condizione di difficoltà che
faccio fatica a pensare non sarà sempre peggiore.
Quindi, noi, con la responsabilità che ci contraddistingue, continueremo a monitorare e
ad evidenziare questi disagi, con la speranza che tutti questi sforzi, questi appelli, queste
circolari, queste comunicazioni, queste tante parole in qualche modo poi trovino
un’efficacia concreta nel fare che cosa? Nel garantire un piano che consenta
semplicemente di sostituire velocemente e tempestivamente chi è positivo, chi contrae il
virus o chi, perché lo ha contratto un familiare, tra il personale dei servizi educativi, non
può più garantire quel servizio. Questo deve fare l’Amministrazione. Noi ci aspettiamo
che ci sia questo piano, che ci sia con tempestività quella sostituzione e che si possa
quindi celermente garantire che il servizio venga offerto.
In attesa di ciò, non possiamo che continuare a dire che siamo particolarmente scontenti,
perché evidentemente, nonostante l’Amministrazione ci dica che ci aveva pensato per
tempo, probabilmente tutto quel tempo dedicato a pensarci o tutti gli sforzi ancora oggi
richiamati non sono stati sufficienti e continueranno a non esserlo, a nostro modo di
vedere.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Vicepresidente Lavolta. Adesso è iscritta a parlare la Consigliera Albano.
Ne ha facoltà per cinque minuti, prego.

ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Se fosse possibile, io chiederei anche all’Assessora se può
condividere la nota, non so se aveva una nota scritta che ha letto, in risposta, appunto, a
questa interrogazione.
Io ovviamente..., oggi stiamo parlando delle criticità dei Servizi Educativi della Città di
Torino, non delle criticità del Servizio Sanitario della Regione, pur sapendo che
ovviamente alcune delle criticità sono legate al Servizio Sanitario di personale in
quarantena che magari aspetta un tampone per giorni e giorni, in attesa di essere
sbloccato, poter uscire dalla quarantena e riprendere così normalmente il servizio, ma
questa ovviamente è un’altra questione. Noi stiamo parlando di un servizio, che è il
Servizio Educativo della Città di Torino, che è un servizio che comunque è fortemente
in crisi, anche in condizioni normali. Quindi, la carenza di personale, di personale
stabile non è legata soltanto all’emergenza, perché, se nei nidi hanno sezioni con poco
organico, non è soltanto dovuto all’emergenza. Ovviamente, l’emergenza si va a
sovrapporre a quelle che sono le criticità strutturali dei servizi, e quindi ad ampliare
quelle che sono le difficoltà.
Questo Servizio diciamo che è portato avanti grazie alla dedizione delle lavoratrici e dei
lavoratori dei Servizi Educativi, che comunque si impegnano a garantire un servizio di
qualità per le famiglie e per i bambini e le bambine che usufruiscono del servizio,
nonostante, appunto, le numerose difficoltà dovute al fatto che il personale non è
sempre sufficiente, e quando ci sono delle assenze diventa comunque difficile sopperire
e andare a superare le difficoltà dovute all’assenza di personale, anche in una situazione
di normalità, in questo periodo ancora più critiche perché ovviamente, dovendo lavorare
all’interno delle bolle, non è più possibile dare una mano all’interno dello stesso asilo
tra educatrici di bolle diverse, non si può quindi sopperire in questo modo. Io credo che
ovviamente... probabilmente c’è stata anche la difficoltà legata alla mancanza di
indicazioni dal Governo nazionale per partire per tempo col Piano di assunzioni e con
tutto quello che riguardava il sostegno, diciamo, al personale educativo.
Io, però, credo che una delle criticità grosse che c’è stata anche in questo avvio di anno
scolastico sia stata la mancanza di ascolto e di collaborazione col personale dei Servizi
Educativi, perché altrimenti non si spiega come è possibile che un accordo firmato dai
sindacati all’inizio di settembre sia stato poi mandato a monte dopo poche settimane. Io
so che i Servizi Educativi... il personale ha fatto un grandissimo lavoro per andare a
definire quelle che sono le criticità e quelle che potevano essere le possibili soluzioni; io
ho in mano 38 documenti formulati dai Collegi degli educatori dei singoli asili nido,
tutti documenti in cui gli educatori, quindi il personale degli asili, dei nidi e delle scuole
materne, analizza le criticità, analizza le difficoltà, analizzandole dall’interno perché è il
personale che eroga il servizio, e propone delle soluzioni. Io credo che anche su questo
sia mancato un po’ l’ascolto da parte dell’Assessorato, perché probabilmente, con la
collaborazione, la partecipazione e la condivisione di tutti e la volontà, la buona volontà,
che sicuramente al personale dei Servizi Educativi non manca di risolvere le questioni,
io credo che si sarebbe potuto fare un lavoro, diciamo, più costruttivo ed arrivare
probabilmente a soluzioni che ovviamente non possono essere soluzioni miracolose, ma
che in qualche modo possono cercare di tutelare sia i lavoratori e le lavoratrici, che le
famiglie che fruiscono del servizio.
Chiudo chiedendo anche all’Assessora una cortesia: se è possibile, all’interno di quelle
che sono le richieste che vengono formulate da ANCI per, appunto, cercare di tutelare il
Servizio Educativo, se è possibile anche insistere su quello che è il vincolo dei 36 mesi,
perché noi sappiamo che abbiamo personale formato e iscritto nelle graduatorie, che
non può lavorare nei Servizi perché è vincolato ai 36 mesi, oltre i quali appunto non è
possibile reiterare i contratti, e quindi io credo che quella sia una buona strada per
andare a recuperare del personale che è già formato, competente e capace e che
potrebbe sopperire alle carenze di organico, strutturali e di emergenza. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Le comunico che ha utilizzato cinque minuti per il Gruppo 5 Stelle, quindi
il Gruppo ha esaurito i propri minuti.
Procediamo adesso con la Capogruppo Artesio. Anche lei ha facoltà per cinque minuti,
prego. Artesio? Prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Voglio leggere una lettera pervenuta al mio Gruppo Consiliare, e non credo
soltanto al mio, scritta da una mamma con un bambino che frequenta l’asilo nido. La
leggo testualmente: “Il servizio di assistenza e di pulizia oggi non è più svolto dalle
persone che lavoravano lì da anni, sapendo come muoversi e conoscendo i bambini, ma
con l’affidamento alle cooperative ora c’è il nuovo personale, che spesso cambia, a cui
bisogna spiegare tutto e che comunque non è in numero sufficiente per assistere le
educatrici perché deve pulire e igienizzare. Il servizio post-scuola - la mamma dice è
stato privatizzato, abbiamo ascoltato l’Assessora e le rassicurazioni che ha dato - è un
servizio molto rigido, che costringe alla frequenza almeno tre volte alla settimana, ed è
condizionato dalla partecipazione di almeno cinque famiglie, altrimenti salta. Prima lo
gestivano le educatrici di sezione.
Non è stato assunto tutto il personale mancante, e men che meno quel personale che
avrebbe dovuto sostenere i gruppi di lavoro in questo momento di emergenza, anzi, si
continuano a fare i conteggi dei rapporti numerici tra adulti e bambini su tutto il nido,
anche se adesso il nido è suddiviso in bolle e le educatrici non potrebbero, se non
straordinariamente, spostarsi a sostenere le colleghe delle altre bolle, ma, non
assumendo, l’emergenza è continua. Hanno modificato gli orari alle educatrici,
costringendole a un’organizzazione non funzionale, obbligandole a fare pause che nella
loro organizzazione sono quasi impossibile da fare e che, se fatte, scoprono i rapporti
numerici”.
Ora, perché, anziché fare un commento personale, ho voluto leggere questa lettera?
Perché io credo che, esattamente per gli stessi obiettivi che l’Amministrazione vuole
raggiungere, cioè continuare a mantenere l’offerta educativa in un quadro di qualità, noi
dobbiamo avere una grande responsabilità, noi Consiglieri e soprattutto la Giunta. Non
si possono liquidare le critiche, quando vengono espresse dalle componenti educative,
riducendole ad una contestazione di addebiti ai sensi del Codice di Comportamento.
Non si possono liquidare le obiezioni dei genitori, che riferiscono quello che vedono,
sicuramente sintetizzando un’impressione con informazioni che possono essere non
complete sotto il profilo amministrativo, ma non le si possono liquidare con un giudizio
di cattiva informazione, perché, se il clima che si percepisce è quello che emerge da
questa lettera o da quella a cui l’Assessora ha fatto cenno, o dal malessere espresso dagli
educatori e dalle educatrici, significa che c’è una sofferenza reale che non permette di
condividere l’obiettivo di tutti - quello dell’Amministrazione e quello di una comunità
educativa - e che quindi esclude la reciproca comprensione e induce soltanto la
difficoltà.
Quindi, io vorrei che il racconto puntuale di queste critiche arrivasse
all’Amministrazione non come un rimbalzo di accuse, ma come una sollecitazione a
cercare di rendere assolutamente più esplicita la consapevolezza del fatto che si sta
cercando di agire per mantenere i servizi anche in un momento di grande difficoltà; per
farlo, però, bisogna avere alcuni atteggiamenti, secondo me, di base: il primo, essere
consapevoli e riconoscere che la fragilità di oggi è maggiore per la fragilità di ieri.
Quando avevamo a lungo discusso della inopportunità dei rinvii dei concorsi,
dell’insufficienza dei numeri previsti, perché già in allora sembrava rendessero debole
la qualità delle opportunità educative, questo dato non deve essere rimosso come
polemica politica, deve essere considerato come uno degli elementi della debolezza di
oggi, e quindi come un modo per cambiare stile e corso rispetto ai comportamenti che
sono stati adottati e che si muovevano in una logica tutta di equilibrio di bilancio.
Quando noi diciamo - e lo ha detto bene la collega Consigliera Albano - che c’è bisogno
di un coinvolgimento delle componenti professionali e che persino le relazioni sindacali
sono state messe in crisi, pur avendo dato una disponibilità sensibile nel mese di
settembre, stiamo esprimendo un allarme che va considerato e non liquidato di nuovo
come una polemica meramente sindacale. Quando ragioniamo della necessità di trovare
strumenti anche giuridici per...

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

ARTESIO Eleonora
... (voci sovrapposte) stiamo dicendo tutto questo. Quindi, credo che questa discussione
possa essere almeno reciprocamente utile, per cercare di trovare un clima che raggiunga
l’obiettivo comune di qualificare i Servizi Educativi.
Grazie, ho finito.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Io non ho altre richieste di intervento da parte dei Consiglieri. Non vedo
ulteriori richieste, allora possiamo dare per conclusa la trattazione di queste richieste di
comunicazioni e passiamo...

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Posso fare una piccola replica? Pensavo mi desse la parola in automatico, chiedo scusa.

SICARI Francesco (Presidente)
No, solitamente sulle comunicazioni, a meno che non ci siano proprio delle domande,
non è prevista la replica.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Va bene.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio.
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