Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Andiamo avanti, siamo all’atto, il punto n. 26, meccanografico n. 202001134/002 della Vice Capogruppo Pollicino che ha come oggetto: “Corretto smaltimento di mascherine e guanti dopo l’uso negli spazi pubblici.” SICARI Francesco (Presidente) È stato presentato un emendamento da parte del Consigliere Mensio. Lascio la parola alla prima firmataria, prego. POLLICINO Marina Grazie, Presidente. In realtà non credo che ci sia bisogno di un lungo intervento per illustrare la mia mozione, perché già l’oggetto indica esattamente qual è il tema e l’obiettivo che si prefigge: il corretto smaltimento di mascherine e guanti dopo l’uso negli spazi pubblici. Non abbiamo avuto il tempo di ritornare alla normalità, che l’emergenza sanitaria è in rotta nuovamente e in modo preoccupante nella nostra vita sociale e in quella lavorativa, e ci prospetta una convivenza prolungata con le misure del distanziamento sociale di prevenzione del virus. Tuttavia, l’assunzione di responsabilità individuale collettiva rispetto all’emergenza pandemica, non ha impedito che con una frequenza allarmante fossero e continuato ad essere abbandonati per strada sui marciapiedi, nei giardini, nei mercati, nei parcheggi, davanti alle fermate dei mezzi pubblici, insomma un po’ dovunque, mascherine e, in una fase iniziale, oggi un po’ meno, anche i guanti. Si tratta, come sappiamo bene, di materiale potenzialmente infetto perché non possiamo conoscerne la provenienza e quindi è doppiamente pericoloso per la salute umana e per l’ambiente; ma al tempo stesso siamo consapevoli del fatto che questo materiale farà ancora parte della nostra vita e ci accompagnerà nel prossimo futuro, negli uffici, nelle scuole, nei posti di lavoro, ovunque. Le stime pubblicate dall’ISPRA indicano per l’Italia una quantità di rifiuti di dispositivi anti Covid-19 da smaltire che si aggira tra le 160.000 e le 440.000 tonnellate. Si è ipotizzato che se solo l’1% delle mascherine utilizzate in un mese venisse smaltito in maniera non corretta, si avrebbero 10 milioni di mascherine al mese disperse nell’ambiente, e si tratta di numeri onestamente impressionanti. Poiché non è solo l’Italia alle prese con i problemi di corretto smaltimento di mascherine, campagne di sensibilizzazione sono partite in molti Paesi che, come noi, si trovano a far fronte alle stesse criticità. Da noi la campagna istituzionale era partita nei mesi scorsi dal Ministero dell’Ambiente, grazie anche alla simpatia dell’attore Enrico Brignano, si invitavano i cittadini a gettare sempre tutto nella raccolta indifferenziata e, se positivo in quarantena, a mettere tutto in un doppio sacchetto. Si invitava poi ad utilizzare il più possibile i prodotti riutilizzabili. Il Ministro Sergio Costa aveva osservato che mascherine e guanti monouso sono diventati un problema per l’ambiente in Italia e nel resto del Mondo, problema che più di recente può essere simbolicamente rappresentato dall’immagine del pellicano che ad Ancona ha cominciato ad estrarre dall’acqua del porto le mascherine celestine che galleggiavano sul filo della corrente, e non è un’esagerazione perché le mascherine sono state trovate anche nei boschi, al mare, secondo il percorso che si può facilmente immaginare: pioggia - fognature - torrenti - fiumi - mare. Quindi è necessario un forte senso di civiltà da parte di tutti, ma anche uno sforzo coordinato per incentivare e accompagnare i cittadini a un comportamento virtuoso, tenuto conto del fatto che alcune persone vivono per motivi più vari come una costrizione il fatto di dover indossare le mascherine. Per questo mi preme sottolineare l’importanza dell’accompagnamento all’interiorizzazione di comportamenti virtuosi, interiorizzazione che può essere incentivata se i cittadini si trovano nella condizione di reperire con facilità cestini dedicati, ad esempio nei luoghi di maggiore affluenza come metro, fermate dell’autobus e mercati, ma soprattutto davanti alle scuole, tenuto anche conto del fatto che con la raccolta differenziata porta a porta partita in città non è facile reperire cassoni per lo smaltimento dell’indifferenziato. Vorrei evidenziare, fra l’altro, che la mozione è stata presentata il 18 maggio 2020, epoca in cui non era ancora ricominciata la scuola in presenza, ma già allora era facile prevedere l’intensificazione dell’uso dei dispositivi di protezione individuale, e infatti alla vigilia della riapertura delle scuole, durante la conferenza stampa del 9 settembre il Premier Conte aveva annunciato la consegna quotidiana di 11 milioni di mascherine chirurgiche per studenti e personale, quindi l’arrivo di una quantità enorme di mascherine, una mole di molto superiore a quella sperimentata dall’inizio della pandemia, che avrebbe da lì a poco presentato l’esigenza del loro corretto smaltimento. E proprio l’esperienza dei mesi scorsi avrebbe dovuto suonare da campanello d’allarme per un’Amministrazione oculata, e magari indurre una Maggioranza che si dice attenta ai problemi dell’ambiente a porre la mozione tra i provvedimenti da approvare con una certa sollecitudine, per arrivare preparati all’apertura delle scuole, prevedendo l’incremento o la collocazione di cestini dedicati davanti alle scuole, ma anche nei giardini, nei parcheggi, vicino alle fermate dei mezzi pubblici, e non essere invece costretti ad inseguire una situazione che è già degenerata, come le mascherine abbandonate in ogni dove della città purtroppo palesano, né ci sembra sostenibile l’affermazione che i cestini dedicati non sempre rechino l’utilità sperata in quanto poi l’utenza ci butta dentro di tutto, in quanto siamo davvero convinti di quanto sia importante la ricaduta sociale dell’esempio reciproco, non solo e non tanto tra adulti, quanto dei piccoli nei confronti degli adulti quando riportano a casa le buone pratiche che trovano rinforzo a scuola. È proprio per evitare comportamenti scorretti che pensiamo sia necessaria, oltre all’installazione dei cestini dedicati, anche una campagna… (voci sovrapposte). SICARI Francesco (Presidente) Le chiedo di giungere a conclusione, grazie. POLLICINO Marina Concludo, concludo subito; attraverso il portale della Città, sul sito di AMIAT e in senso lato nella comunicazione diffusa alla città. Anche perché, prendiamone atto, il problema non si esaurirà a breve scadenza, ma ci accompagnerà - auspichiamo solo in forma preventiva - ancora a lungo. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Ci sono... allora, prego Consigliere Mensio. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Ma io illustrerò brevemente l’emendamento che è nato anche da un’interlocuzione avuta in Commissione, relativamente al fatto che posizionare ulteriori cestini vuol dire solo alimentare la non differenziazione dei rifiuti e ovviamente anche di alimentare il fatto di buttare dei rifiuti piuttosto che utilizzare altri sistemi, quindi la riduzione dei rifiuti, proprio perché la nostra Amministrazione, una Maggioranza che è sempre stata attenta alle tematiche ambientali indipendentemente da quando vengono messe in discussione e in voto gli atti, tende sempre a puntare, dovrebbe puntare alla... ha sempre teso a puntare alla riduzione dei rifiuti. Ora, il problema delle mascherine, è innegabile, più esistere; io devo dire che girando in città non ne ho viste moltissime buttate per terra e quindi di questo bisogna dare atto ai cittadini che sono stati corretti nella gestione di questi dispositivi; sono però d’accordo che in alcune situazioni potrebbero avvantaggiarsi su qualche cestino, averne qualcuno in più proprio per evitare che poi quei cestini, magari già pieni di altri rifiuti non differenziati, vengano utilizzati per buttare le mascherine, anche se oggi devo dirvi, essendoci una norma che sostanzialmente obbliga a portarla in qualunque situazione - anche all’aperto - difficilmente penso che uno la possa buttare a meno che non gli si rompa e ne abbia dietro un’altra. Stante questo, va bene anche nelle scuole, io con la Consigliera Azzarà e altri Consiglieri abbiamo anche scritto una lettera ai Ministri, al Capo del Governo... scusate, al Presidente del Consiglio dei Ministri, alcuni Ministri, proprio sulle mascherine a scuola su cui noi non siamo assolutamente d’accordo proprio perché la nostra Maggioranza è attenta alle tematiche ambientali, non siamo d’accordo che vengano distribuite delle mascherine monouso, si poteva pensare, sì questo è vero, da parte del Governo a mascherine riutilizzabili per ogni ordine scolastico, magari quelle coi filtri sostituibili, questa... scusate, fandonia che non si lavino le mascherine e poi chissà cosa succede dovrebbe valere per qualsiasi altro oggetto o indumento messo addosso, quindi ritengo che, quello sì, il fatto che nelle scuole ci possa essere - però all’interno possibilmente della scuola, nel cortile o nell’androne - un cassonetto dedicato potrebbe essere una cosa vantaggiosa e anche a tutela dei lavoratori perché sanno che quello è un materiale non pericoloso ma comunque da fare una certa attenzione rispetto magari a un cestino normale in classe. Sulla strada, invece io sono un po’ più contrario, ma si può fare un ragionamento, come detto, con scuole, AMIAT e GTT. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Adesso ho la Consigliera Azzarà. Prego. AZZARÀ Barbara Grazie, Presidente. Intanto, ringrazio il Consigliere Mensio per aver ricordato la nostra lettera che ahimè non ha però sortito risposte in merito, nella quale appunto chiedevamo la possibilità, come ha ricordato il Consigliere, di utilizzare delle mascherine non più monouso, anche perché ricordiamolo, adesso gli studenti comunque devono indossarla anche prima di entrare nelle scuole, quindi anche coloro che non prendono i mezzi pubblici devono comunque arrivare muniti di mascherina da casa e ritornare con la stessa a casa. Quindi non c’è più il problema del fatto che queste mascherine debbano essere lasciate all’ingresso, oppure all’uscita della scuola. Ricordo solo che la normativa prevede che le mascherine non vengano differenziate, come i guanti, è molto importante questo, quindi cestini dedicati non vuol dire poi che le mascherine vengano differenziate, questo ricordiamolo perché lo definisce proprio la normativa, e verranno comunque tutte portate all’inceneritore, quindi questo deve essere ben chiaro, non esisterà nessun addetto che differenzierà queste mascherine semplicemente perché si trovano in cestini dedicati ad esse. Quindi mi sembra... come dire, un po’ inutile questo atto, proprio perché di fatto il portare la mascherina sempre, in realtà ha eliminato questo problema. Poi, sull’inciviltà o diseducazione da parte dei cittadini rispetto al buttare a terra quello che serve poco o non serve più, non riguarda solamente le mascherine, ahimè, ma mi sembra che si trovino oggetti di ogni genere, come abbiamo fatto anche spesso, abbiamo visto nella Commissione VI quali operatori anche di AMIAT hanno raccontato. Quindi non vedo diciamo questa necessità di incrementare il numero dei cestini appunto perché non si può differenziare e perché ormai le mascherine difficilmente vengono buttate a metà della giornata, ecco. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Adesso ho la Consigliera Patriarca, prego. PATRIARCA Lorenza Sì, volevo solo precisare che le linee guida regionali rispetto al tema scuola prevedono che a scuola si indossino le mascherine chirurgiche e non altro tipo di mascherine, è proprio una prescrizione; per cui, al di là di tutte le valutazioni e considerazioni sul tema dello smaltimento e il tema ecologico, le uniche che sono considerate presidio medico sono le mascherine chirurgiche, per cui noi siamo tenuti a far indossare a tutti - dai bambini della prima elementare fino ai ragazzi delle superiori - le mascherine chirurgiche. Le linee guida parlano delle mascherine che le scuole distribuiscono e che ricevono direttamente dal Commissario straordinario, possiamo... siamo tutti disponibili ad accettare altri tipi di mascherine chirurgiche o superiori, ma segnalo a tutti i presenti che in nessuna scuola si possono più indossare le mascherine di comunità. Questo solo per precisare bene. Per quanto riguarda lo smaltimento di rifiuti di questo genere, quindi mascherine, i guanti, insomma mascheri... cioè, rifiuti che in qualche modo possono essere contaminati e che quindi vanno smaltiti direttamente non è previsto che ci sia lo smaltimento dentro le scuole, ma ciascun alunno porta a casa i suoi fazzoletti da naso, le mascherine, e tutto quanto. Quindi non è possibile pensare ad uno smaltimento nelle scuole, perché poi dovrebbe essere smaltito direttamente dai collaboratori scolastici, come viene fatto per tutto quanto... insomma, per i cestini che ci sono nelle classi. Quindi noi diciamo ai bambini di portare a casa in un sacchettino tutto quanto. Purtroppo, l’emergenza ha messo in secondo piano aspetti - purtroppo lo dico con tanto rammarico - l’aspetto legato all’educazione ambientale, tant’è vero che anche rispetto alla mensa siamo passati ad avere i piatti lavabili e le posate di metallo a tutto un corredo di plastica, compresi spesso anche i vassoi monouso, le bottigliette di plastica; come sapete, nelle mense adesso ogni ragazzino riceve tutte le mattine una bottiglietta di plastica con l’acqua, ecco. Per cui, ripeto, il problema dello smaltimento delle mascherine e dell’aspetto ecologico purtroppo, ribadisco, per ragioni legate alla sicurezza e alla protezione dal contagio è messo in secondo piano. Chiedo scusa, ma questo doveva essere precisato. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Ci sono ulteriori interventi da parte dei Consiglieri? Se non ci sono interventi, allora possiamo procedere con la votazione dell’atto con il testo coordinato. Lascio la parola al Vicesegretario Generale per l’appello nominale, grazie. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) (Votazione per appello nominale). Presidente? SICARI Francesco (Presidente) Mi dica. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) 14 favorevoli, 3 contrari e 6 astenuti. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Quindi con 23 Consiglieri votanti, 14 voti a favore, 3 contrari e 6 astenuti, il Consiglio Comunale approva l’atto. |