Interventi |
APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie Presidente. Do, anche qui, lettura della nota che mi ha preparato il Comandante. Il Nucleo di Polizia Municipale, attualmente denominato “Prossimità”, segue attualmente tre diversi filoni di attività: quella legata al disagio, alla devianza minorale, con attività nelle scuole, protocolli con il Terzo Settore e il Tribunale per i Minorenni, sia in termini di prevenzione, che di polizia giudiziaria e giustizia riparativa, costituendo un’assoluta eccellenza; quella legata alla tutela delle fasce deboli, con particolare attenzione alle truffe ad anziani e violenze familiari, parimenti riconosciuta ed apprezzata; quella legata alla gestione della conflittualità sociale e rapporti di vicinato e simili. Per diversi mesi all’interno del Comando si è attivato un percorso con le Organizzazioni Sindacali, che si concretizzano in incontri periodici per l’analisi di problemi procedurali ed organizzativi, attraverso la condivisione delle informazioni, raccolta di proposte e poi la successiva adozione dei provvedimenti, che spettano al Comandante per competenza e responsabilità. In questi incontri, ma anche in altre sedi direttamente con i colleghi interessati, si è affrontato il tema della possibilità di trasferire presso i Comandi e Sezioni territoriali gli operatori addetti alla gestione delle conflittualità sociali e in questo formati, il cui numero non è però ancora definito. Non si tratta di dispersione di competenze, ma di valorizzazione delle stesse nelle sedi più opportune, cioè i Comandi territoriali, che sono quelli più vicini ai cittadini, cioè quelli di Prossimità. Ovunque l’attività di prossimità si svolge in sede decentrata e non centralizzata. La distribuzione di risorse qualificate ai Comandi territoriali è finalizzata anche alla diffusione del metodo di prossimità, che deve riguardare molte attività del Corpo. Il percorso prevede diverse fasi: la prima, l’ascolto da parte del Comandante mediante colloquio individuale di tutti i componenti del nucleo, per valutarne a fondo competenze, aspirazioni, oltre ad eventuali necessità di natura personale; la seconda, l’individuazione dei Comandi territoriali dove maggiormente si concentrano i casi di conflittualità sociale, tendenzialmente concentrati nella fascia Torino Nord; tre, l’assegnazione delle risorse ai comandi territoriali. In questo modo non si gravano i Comandi territoriali di ulteriori incombenze, ma si mettono a loro diretta disposizione risorse qualificate per affrontare al meglio le richieste dei cittadini, che devono sempre di più e meglio trovare nei nostri Comandi un riferimento di ascolto e risposta ai propri bisogni. Per quanto attiene agli spazi, le sedi non presentano particolari criticità nell’accoglienza di nuovo personale. Grazie, Presidente. |