Interventi |
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Sì, ci sono, mi sentite? SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Mi sentite? Pronto? Mi sentite? SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Qualcuno mi aveva staccato il microfono, non staccatemelo, è un codice fiscale, compaio con un codice fiscale e.… per chi non lo riconoscesse, non me lo staccate, perché sto parlando. Allora, ricomincio. La zona di Porta Palazzo è costantemente monitorata con passaggio e presenze quotidiane da parte di tutti i gruppi che intervengono in strada, sia quelli del volontariato che i servizi di strada della Città di Torino, in quanto costituisce un luogo privilegiato di intervento per intercettare le persone in stato di grave marginalità. La zona in effetti è molto frequentata, nel tempo variano le presenze, ma vista la centralità della stessa e l’elevato transito delle persone, è scelta soprattutto per chiedere l’elemosina in orario diurno e come luogo di bivacco, qualche volta anche di notte. A seguito dell’emergenza sanitaria determinata dal Covid, l’intervento in strada per questa fascia di popolazione della città si è intensificato, pur rimodulandosi, sia nella zona di cui stiamo parlando, sia più in generale. I nostri operatori intervengono sia in orario diurno e sia notturno; se la persona in difficoltà accetta il contatto, viene offerta la possibilità di effettuare lo screening diagnostico rinofageo per essere accolto nelle case presenti in città, nelle case di ospitalità che sono ora aperte h24 e non più solo in orario notturno. Esiste, quindi, poi la possibilità di intraprendere percorsi finalizzati alla cura e all’inclusione sociale. A volte queste persone non sono regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale. Rispetto agli interventi sociali a favore delle persone che vivono in strada, va precisato che questi interventi sono attivati nel rispetto dei tempi, della volontà e della dignità delle persone senza dimora e sono strutturati secondo una logica di gradualità, qualche volta appunto le persone non accettano fin dall’inizio di andare in un dormitorio, qualche altra volta dopo un periodo di avvicinamento e di lavoro su di loro si riescono a convincere. Nella zona oggetto dell’interpellanza, nel mese di giugno il Servizio StraDoc, che vede anche la partnership dell’Azienda Sanitaria di Torino e insieme al Comune, ha effettuato un intervento piuttosto importante in collaborazione col Corpo di Polizia Municipale in favore in particolare di due persone, due donne che erano... la prima - vi racconto a titolo di esempio e perché è utile conoscere alcune storie a volte - la prima signora era stata incontrata presso il suo giaciglio nella piazza e ravvisando lo stato di possibile difficoltà fisica e mentale, venne condotta il 1° giugno all’ospedale Giovanni Bosco per accertamento sanitario obbligatorio sullo stato di salute; lo stesso giorno è stata dimessa dall’ospedale che, a seguito di visite specialistiche per accertare le condizioni generali e il possibile disagio mentale della signora, non ravvisava motivi di ricovero. È stata quindi accompagnata dai Vigili al dormitorio di via Ghedini 6, dove è stata accolta con ospitalità sulle 24 ore. È stata rivista dallo psichiatra nello stesso contesto ma ha rifiutato qualsiasi continuità di terapia fino al 28 luglio e poi si è allontanata volontariamente dalla sistemazione. L’altra signora, anche lei condotta con l’aiuto dei Vigili e dello psichiatra all’ospedale Maria Vittoria per accertamento sanitario il 10 di giugno, è stata visitata per accertare lo stato di salute fisico e mentale, dimessa il giorno successivo, anche lei passaggio in dormitorio e poi è andata via. Queste signore purtroppo vivono di nuovo a Porta Palazzo e si sta tentando di nuovo di avvicinarle per provare a farle spostare. Il lavoro di contatto compito dal servizio itinerante notturno e dal servizio rieducativo diurno della zona di Porta Palazzo è continuo; nelle prime settimane di ottobre sono stati diversi i tentativi di coinvolgere verso soluzioni di ingresso in casa di ospitalità sia le due signore di cui ho raccontato e sia altre persone che stazionano nella zona. Rispetto al punto 4) della domanda, la Città ha strutturato i propri servizi di accoglienza a favore delle persone senza dimora in modo da garantire un’ospitalità h24 tutti i giorni della settimana; per quanto riguarda poi le informazioni che abbiamo chiesto all’Assessorato all’Ambiente, per quanto riguarda naturalmente l’aspetto di pulizia, le domande sulle frequentazioni dei senza fissa dimora a Porta Palazzo, per quanto appunto competenza di quell’Assessorato, AMIAT ha riferito che la pulizia all’interno della galleria Umberto I non rientra tra le loro competenze, infatti la pulizia delle gallerie cittadine - San Federico, Sabauda, Umberto I - non è da considerarsi tra i loro compiti non trattandosi di suolo pubblico ma di suolo privato con diritto di passaggio pubblico. Nonostante ciò, però, alcuni giorni fa, a titolo collaborativo, l’azienda multiservizi ha svolto con i Vigili Urbani un intervento di lavaggio dell’area e di rimozione di masserizie abbandonate al fine di ripristinare il decoro della stessa. L’Area Qualità del Territorio, Igiene Urbana e Ciclo Rifiuti, nel confermare il riscontro di AMIAT, a completamento dello stesso ha comunicato che la porzione di plateatico di Porta Palazzo afferente ai due ingressi e uscite della galleria di competenza di AMIAT viene pulita e lavata quotidianamente nell’ambito degli interventi che interessano l’area mercatale, come da contratto di servizi con la Città. Grazie. |