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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 28
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2020-01861
RIFORMA DEL DECENTRAMENTO E DELLA PARTECIPAZIONE - APPROVAZIONE MODIFICHE STATUTO DELLA CITT?.
Interventi
PAOLI Maura
Grazie, Presidente. A maggio 2019, quando mi è stato affidato il compito di presiedere
la Commissione Speciale Decentramento, ricordo che in Consiglio avevo ringraziato i
Consiglieri che avevano dato disponibilità a seguire la Commissione e mi ero augurata
di raggiungere insieme alcuni obiettivi, primo tra tutti quello di lavorare con energia ed
entusiasmo a questo compito e devo dire che così è stato, quindi voglio rinnovare i miei
ringraziamenti a tutti quei Consiglieri che hanno lavorato con questo spirito.
Un altro obiettivo fondamentale che mi ero e ci eravamo posti è stato quello di
coinvolgere i Presidenti delle Circoscrizioni a ogni nostra Commissione e così è stato, e
anche a loro va il mio sentito ringraziamento, a tutti i Presidenti, ma in particolare alla
Presidente Salerno, che, in quanto Coordinatrice dell’Assemblea dei Presidenti, ho
stalkerato più degli altri per avere un costante confronto; e li ringrazio perché,
nonostante non fossimo sempre d’accordo sulla visione e sulle scelte che poi sono state
prese, hanno sempre però partecipato in maniera produttiva, lasciando da parte qualsiasi
facile polemica politica e in un’ottica scevra da ogni partitismo o interesse personale o
giochi politici, come del resto gli stessi miei colleghi commissari, in particolare il
Vicepresidente Tresso, la Consigliera Foglietta, la Consigliera Artesio e naturalmente i
miei colleghi di Maggioranza, il collega Versaci, la collega Albano, ma anche i
Consiglieri Mensio e Chessa e tutti gli altri che hanno seguito le Commissioni e hanno
partecipato con le loro proposte durante tutto l’anno di lavoro che abbiamo affrontato,
tutti motivati a scrivere il miglior Regolamento possibile, che ovviamente non è la
perfezione, probabilmente non soddisfa tutti, ma credo che si sia cercato di lavorare non
sull’oggi, ma sul domani e questo per me è lo spirito migliore con cui si potesse
lavorare.
Un altro obiettivo che ci eravamo posti era stato quello di rendere la Commissione
itinerante, con la volontà di ascoltare i territori e fare tesoro delle loro osservazioni, non
a fine percorso, ma proprio per la costruzione della proposta stessa. Questo a causa del
lockdown è stato possibile in parte: siamo riusciti, come Commissione, a essere presenti
in quattro Circoscrizioni più o meno a metà del percorso e nelle rimanenti quattro
Circoscrizioni in videoconferenza, purtroppo a percorso quasi terminato. Nonostante
questo, gli spunti che sono arrivati, sia dai Consiglieri Circoscrizionali che direttamente
dai cittadini e dai Comitati, che, devo dire, ci hanno seguito per praticamente tutto il
percorso, anche con numeri importanti e con interventi preziosi, che spesso hanno
influito nelle modifiche statutarie e regolamentari, in particolar modo nella costruzione
della proposta delle Consulte di Quartiere. Davvero li ringrazio per la loro presenza e
partecipazione, in particolare, oltre, appunto, ai cittadini dei Comitati, anche i
Consiglieri Circoscrizionali che hanno seguito le Commissioni comunali e mi hanno
contattato e spronato durante tutto il percorso, e sono stati tanti e di diverse forze
politiche.
Entrando più nel merito, ma sempre in generale sulla riforma, a inizio dei lavori una
delle prime scelte che abbiamo dovuto fare come Commissione è stata quella di
decidere se procedere con il disegno regolamentare, approvato a seguito della riforma
2015/2016, quindi con un lavoro di adempimento e adattamento delle norme necessarie
alla definizione del sistema elettorale delle Circoscrizioni e un lavoro più tecnico di
armonizzazione tra Statuto e Regolamento, lavoro che tra l’altro è stato fatto con perizia
dagli Uffici del Consiglio e del Decentramento, che ci hanno assistito fin dall’inizio,
ricordiamo la Dottoressa Tornoni che aveva impostato il lavoro, ma poi durante tutto il
resto del percorso da tutti gli altri, che ringrazio davvero per il lavoro svolto e
l’importante affiancamento che ci hanno dato, compreso il Segretario Generale.
Naturalmente devo ringraziare anche l’Assessore Giusta, che è stato praticamente
sempre presente, ma anche il resto degli Assessori, ognuno per la propria competenza.
Dicevo, le scelte, la scelta era tra seguire, appunto, la strada già tracciata o cogliere
l’occasione per ripensare il Decentramento e, con mia soddisfazione, abbiamo scelto
questo secondo scenario, ponendoci degli obiettivi base, come quello di rafforzare e
valorizzare il più possibile il ruolo delle Circoscrizioni, andando ad ampliare e
specificare alcune competenze, dando maggiori responsabilità in alcuni casi e andando
invece a lavorare sul potenziamento del rapporto tra Centro e Circoscrizione su
argomenti più complessi, su cui abbiamo deciso, invece, di impostare una regia più
unitaria e quindi più centrale, ma con momenti di confronto più strutturati tra Ente
centrale ed esigenze dei territori.
Abbiamo ragionato sulla possibilità di trasformare le Circoscrizioni in Municipi, ma il
quadro normativo di riferimento in cui ci muoviamo, ovvero la Legge 56 del 2014, la
“Delrio”, non trova applicazione alla Città Metropolitana di Torino e di conseguenza al
Comune di Torino, quindi abbiamo scartato questa opzione, ma abbiamo ragionato
sull’articolo 17, del TUEL, che al comma 5 prevede, per i Comuni con popolazione
superiore ai 300.000 abitanti, la possibilità di particolari e più accentuate forme di
Decentramento di funzioni e di autonomia organizzativa funzionale. Risulta chiaro,
però, che, in mancanza di delibere attuative e di risorse umane ed economiche che
rafforzino concretamente le deleghe che proponiamo, difficilmente si potrà rendere
effettivo questo rafforzamento, quindi confidiamo che l’indirizzo che abbiamo voluto
dare a questa riforma venga colto sia da questa Giunta che dalle prossime
Amministrazioni e sia sempre più potenziato e consolidato, in base ai principi di
decentramento, sussidiarietà e adeguatezza che abbiamo voluto perseguire.
Un altro obiettivo base condiviso è stato quello di rendere le Circoscrizioni effettivi
attori nella promozione della partecipazione; abbiamo, quindi, rafforzato alcuni
strumenti propri del Consiglio Circoscrizionale, come i pareri e gli ordini del giorno, e
abbiamo ragionato sulle Commissioni di Quartiere, decidendo di eliminarle e sostituirle
con le Consulte di Quartiere. Non entro nel merito, perché avremo modo di farlo
quando discuteremo la delibera con le modifiche del Regolamento, e tra poco invece
andrò più nel dettaglio nelle modifiche statutarie che ci apprestiamo a votare oggi.
Concludo, invece, il discorso generale sulla riforma dicendo che, dopo tutti i
ragionamenti che vi ho descritto e dopo una lunga fase conoscitiva, in cui abbiamo
audito e messo a confronto gli uffici centrali degli Assessorati con quelli decentrati,
ascoltato i problemi che sono derivati dagli accorpamenti fatti in Circoscrizione 2 e 8 sia
dalla parte tecnica, che politica, e della partecipazione dei cittadini, abbiamo
approfondito il tema del risparmio che gli accorpamenti hanno, o meglio, non hanno
prodotto, analizzato la questione dei confini, abbiamo ragionato infatti sulla possibilità
di ridisegnare i confini delle Circoscrizioni, a prescindere dal numero delle
Circoscrizioni stesse, ma riflettendo anche su cosa avrebbe voluto dire procedere con gli
accorpamenti già immaginati. Ci sarebbe piaciuto fare, infatti, un ragionamento in base
a criteri oggettivi, come ad esempio la densità della popolazione, il numero dei servizi,
il verde; purtroppo l’ostacolo più grosso che ci siamo trovati di fronte è stato il tempo e,
in caso di modifica dei confini diversi dalla modifica già prospettata, in particolare
l’Ufficio Elettorale non avrebbe avuto il tempo materiale e di legge per intervenire.
Per tutti questi ragionamenti e motivazioni, la scelta della Commissione è stata quella di
proporre il mantenimento delle attuali otto Circoscrizioni, anche perché, come
scriviamo in delibera, la riduzione con l’accorpamento immaginato nello scorso
mandato crediamo che non tenga conto delle modificazioni socio-demografiche e del
cambiamento dell’assetto urbano avvenuto in questi ultimi anni, e per questo
confidiamo che il prossimo Consiglio Comunale possa riprendere il nostro spunto per
fare questo tipo di analisi sin dall’inizio del mandato, facendo riferimento anche allo
schema di revisione del Piano Regolatore Generale, in un lavoro ovviamente sinergico
con gli Uffici, le Circoscrizioni e i cittadini stessi.
Entrando, invece, nel merito della delibera e delle modiche statutarie che presentiamo
oggi, vado a descrivervi la prima serie di interventi che è stata realizzata tenendo conto
dell’importanza di conciliare un linguaggio rispettoso dell’identità di genere, e su
questo un particolare ringraziamento va agli Uffici, che hanno fatto un lavorone, e alla
Presidente Carlevaris, con cui ci siamo coordinate in attesa della sua delibera vera e
propria, che andrà a intervenire in questo senso sull’intero Statuto e che voteremo più
tardi.
Un’altra modifica: abbiamo soppresso il comma 1 bis, dell’articolo 56, in quanto le
disposizioni sul sistema elettorale delle Circoscrizioni basato su collegi plurinominali
era nato per disciplinare le elezioni circoscrizionali, in relazione agli ex quartieri,
nell’ottica della riduzione a cinque Circoscrizioni; dato che allo stato attuale non è
possibile, considerata anche la mancata realizzazione della previsione del comma 4
dell’articolo 88, che necessitava di apposite norme di attuazione che il Consiglio
Comunale avrebbe dovuto approvare entro il 31 dicembre 2017, considerato il
superamento della riduzione, l’abbiamo eliminato mantenendo l’attuale sistema
elettorale.
Abbiamo soppresso anche il comma 4 dell’articolo 88, che faceva riferimento a questo
articolo. All’articolo 58, che disciplina le competenze del/della Presidente di
Circoscrizione, si aggiunge una nuova funzione relativa alla partecipazione e alle
Consulte di Quartiere, di cui sarà titolare, garante e responsabile, salvo delega a uno o
più coordinatori. Questa aggiunta vuole sottolineare i principi ispiratori del
Regolamento del Decentramento, per cui le Circoscrizioni sono organismi di
partecipazione, dando quindi la giusta rilevanza e dignità a questa materia.
All’articolo 64 viene aggiunto un comma sugli ordini del giorno approvati con una
maggioranza qualificata, che dovranno essere discussi dalla Circoscrizione in
Commissione Comunale con gli Assessori competenti, e il Consiglio Comunale potrà
fare proprie le proposte che arriveranno dalle Circoscrizioni; questo è uno degli
strumenti che ci è sembrato giusto aggiungere per rafforzare il ruolo dei Consigli
Circoscrizionali.
Una serie di modifiche riguardano, invece, gli articoli 57 e 58 sulla decorrenza dei
termini entro i quali eleggere la/il Presidente della Circoscrizione, dalla notificazione
della proclamazione degli eletti e delle elette alla Direzione della Circoscrizione, in
quanto dalla comunicazione della proclamazione al Comune al momento in cui questa
comunicazione arriva alla Circoscrizione trascorrono più giorni, si è perciò valutato con
gli Uffici questa soluzione.
Abbiamo modificato l’articolo 59, riportando le Commissioni da quattro a sei, una
richiesta che è arrivata dalle Circoscrizioni e, dato che non implica maggiori oneri di
spesa, e, come ci è stato spiegato, la riduzione è stata un aggravio di lavoro per i
coordinatori e le coordinatrici e ha creato anche confusione perché non in armonia con
le Commissioni Comunali, abbiamo accolto la proposta.
L’ultima, ma non meno importante, modifica è quella dell’articolo 66, che riconosce
come strumento statutario di partecipazione le Consulte di Quartiere, allo scopo di
assicurare una più larga e incisiva partecipazione dei cittadini e delle cittadine nella
condivisione di problematiche di interesse pubblico locale.
Quando voteremo la delibera di modifica del Regolamento del Decentramento, vedrete
che in allegato ci sarà un Regolamento specifico per le Consulte, che abbiamo voluto
stilare per andare ad agire dove secondo noi le Commissioni di Quartiere hanno fallito,
primo tra tutti proprio la mancanza di un Regolamento chiaro per tutti, con obiettivi che
prima non c’erano, c’erano solo obiettivi troppo generali che non hanno permesso di
concretizzare l’impegno che veniva chiesto sia ai Consiglieri circoscrizionali, ma
soprattutto ai cittadini.
Con questo io ho finito la presentazione della deliberazione. Andrei a presentare
velocemente gli emendamenti che abbiamo presentato, che sono tre, mentre poi mi
riservo di intervenire sugli altri emendamenti.
Il primo emendamento, che è proprio l’emendamento n. 1, recepisce le osservazioni
tecniche del Segretario Generale, corregge il titolo dell’articolo 64 aggiungendo gli
ordini del giorno, e migliora la forma dell’articolo stesso, correggendo dei piccoli refusi.
Il secondo, che è l’emendamento n. 3, non c’entra nulla in realtà con il Decentramento,
ma abbiamo approfittando di questa modifica statutaria per andare a correggere
l’articolo 4, comma 1, inserendo il nuovo Comune di Mappano tra quelli confinanti con
Torino.
Il terzo, che è l’emendamento n. 4, recepisce il parere delle otto Circoscrizioni, che ci
hanno dato otto pareri favorevoli. Con questo ho terminato, grazie.

PAOLI Maura
Grazie, ma proprio velocemente. Io ringrazio ancora una volta i Consiglieri intervenuti,
che hanno partecipato alla costruzione della riforma e ringrazio chi voterà
favorevolmente, tutti, in particolare ho nominato anche chi ha firmato la deliberazione,
senza voler offendere nessuno. Devo ammettere, però, che alcuni interventi mi hanno
lasciata un po’ basita: il percorso della Commissione è stato lungo, a volte anche con
discussioni accese, si è cercato di essere il più inclusivi possibili, almeno quando c’era
la volontà di venirsi incontro; certo è che, se dopo un percorso di più di un anno si
propone di rimettere in discussione le basi dalle quali siamo partiti, io non posso e non
voglio accettarlo, per rispetto soprattutto di chi ha lavorato costantemente e chi ha
seguito tutte le Commissioni dall’inizio alla fine, non per metà, senza addormentarsi e
nonostante la pesantezza degli argomenti o magari proprio non ha partecipato.
Aggiungo, agganciandomi al mio discorso iniziale, che un’altra delle volontà che avevo
espresso a maggio del 2019 era stata quella di strutturare i lavori in modo che ci fosse
una fase di studio prima della fase propositiva di modifica, proprio perché credevo che
fosse importante avere tutti le stesse basi, perché credo che questa sia una riforma
delicata e non faccia bene a nessuno sparare proposte senza i necessari approfondimenti.
Quindi, davvero mi spiace, perché, come dicevo, c’è stato un clima e un livello molto
alto di discussione durante tutto il percorso, e arrivare a fine di un percorso a dare i
numeri come se stessimo giocando a tombola è davvero squalificante per il lavoro fatto,
ma anche per chi lo propone. Tra l’altro, la prima Commissione che abbiamo fatto è
stata proprio quella sulle risorse e sul personale; ritornare sul tema a fine lavori, dopo un
anno di lavoro della Commissione in cui abbiamo discusso e concordato che quello che
avremmo perso sarebbe stato maggiore del guadagno con la riduzione, quindi perdendo
gli spazi democratici al presidio sul territorio, valevano di più di 2 milioni, tra l’altro
esagerando. Forse, se al momento della discussione, quando abbiamo parlato
dell’articolo 2 del Regolamento sulla zonizzazione, che è stato fatto più o meno ad
aprile in Commissione, non in momenti causali, anche perché la programmazione dei
lavori è stata sempre condivisa, se qualcuno avesse proposto quattro, dieci, dodici
Circoscrizioni, avrebbe potuto aprire un dibattito, fare un approfondimento, delle
valutazioni tecniche ed economiche di fattibilità, ma così non è stato, le proposte non
sono arrivate; mentre valutazioni tecniche ed economiche le abbiamo fatte per restare a
otto. Che si arrivi oggi, a fine lavori, o comunque l’altro ieri, a proporre quattro, dieci o
venti Circoscrizioni per me non è accettabile, proprio per tutelare il lavoro di chi ha
partecipato. E con questo dico anche che il parere sugli emendamenti, e sugli
emendamenti Fornari e sull’emendamento Curatella, per me è contrario.

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