Interventi |
LEON Francesca Paola (Assessora) Grazie Presidente, buongiorno Consigliere e Consiglieri. Faccio una piccola premessa: Artissima è la principale fiera d’arte contemporanea in Italia; sin dalla sua fondazione nel ’94, Artissima ha sempre unito una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca artistica e una forte ispirazione internazionale. La fiera è curata da Artissima S.r.l., società interamente partecipata dalla Fondazione Torino Musei; il marchio Artissima appartiene a Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino e Città di Torino. Tra i sostenitori della fiera, oltre i tre enti proprietari del marchio, ci sono Fondazione CRT, la Fondazione per l’arte moderna e contemporanea CRT, la Fondazione Compagnia di San Paolo e la Camera di Commercio di Torino. Le ultime edizioni della fiera si sono svolto presso il padiglione Oval del Lingotto Fiere gestito dalla società GL events S.r.l. con cui Artissima intrattiene un rapporto contrattuale fin dal 2010. Questo è giusto un quadro. L’organizzazione di Artissima 2020: come negli anni precedenti, l’organizzazione della fiera e degli eventi a questa correlati che sempre più vengono prodotti anche nel corso dell’intero anno ha avuto inizio nel periodo di ottobre 2019; l’insorgere dell’emergenza sanitaria nel febbraio/marzo 2020 non ha mai fermato Artissima e il suo team. Parallelamente all’organizzazione della fiera, nei mesi di lockdown si sono attivate misure e azioni nei confronti degli espositori, categoria alquanto toccata negativamente dalle restrizioni della pandemia, e principali clienti della fiera. Le misure adottate sono: 1) una modifica dei loro contratti che stabilisce che in caso di annullamento della manifestazione, Artissima avrebbe restituito il versato ad eccezione di 500 euro trattenuti come spese di gestione, misura adottata per invogliare ad iscriversi ugualmente alla selezione per la partecipazione in fiera e a versare acconti a rate; 2) l’organizzazione di un progetto digitale completamente gratuito per gli espositori delle edizioni 2019 di Artissima, che ha previsto l’implementazione di una piattaforma digitale dove le opere pubblicate dai galleristi coinvolti erano in vendita; misura adottata per aiutarli a vendere grazie alla promozione operata da Artissima, ampliata anche dalla partecipazione di collezionisti, in tour guidati digitali, e per garantire al team commerciale un’occasione per contattare le gallerie dell’anno passato e invitarle ad iscriversi alla nuova selezione. Questo per dire che da subito Artissima ha reagito alla situazione anticipando eventuali sviluppi negativi e migliorando e adeguando la promozione dell’evento per arrivare ad avere un numero sufficiente di gallerie utili a coprire i costi del padiglione e ad assicurare una buona riuscita della manifestazione. Il numero totale di gallerie partecipanti si è rivelato di 120, allora, rispetto alle 209 dello scorso anno. Nel corso dei mesi a seguire, la stessa attenzione è stata rivolta a predisporre un addendum al contratto attivo con GL events che tenesse conto dell’emergenza Covid e tutelasse la società sotto diversi punti di vista, e in diversi potenziali momenti fino alla data di inaugurazione dell’evento. Pur continuando ad operare all’organizzazione dell’evento, si è quindi tenuto costantemente e responsabilmente conto delle condizioni esterne che potevano influenzare l’evento, ma soprattutto delle tutele necessarie a garantire una sostenibilità economica alla società, già provata dalla drastica diminuzione delle gallerie partecipanti. Parallelamente, è stato individuato e incaricato, quale Covid Manager, un professionista esperto nella gestione della sicurezza e della definizione delle necessarie procedure che insieme all’intero staff di Artissima e in accordo con i referenti di GL events ha predisposto protocolli e misure atte a rispettare le misure anticontagio imposte dal Governo, e ad assicurare al pubblico ospite e pagante un evento in totale sicurezza. Poi, veniamo agli ultimi sviluppi: nonostante gli sforzi di Artissima di organizzare un’edizione di livello in totale sicurezza, il contesto di incertezza globale, in costante e rapida evoluzione nel corso degli ultimi giorni, ha imposto una pausa di riflessione. La decisione di rinunciare a organizzare l’evento nella forma consueta è stata presa anche in considerazione della proroga dello stato di emergenza e dell’attuale mancanza di un decreto-legge che normi i grandi eventi fino alla data di conclusione della manifestazione. Il prossimo decreto previsto uscirà a breve, ma non sappiamo fino a che data sarà poi valido. I risultati che i quotidiani ci sottopongono ogni giorno non escludono la possibilità che nel frattempo vengano deliberati nuovi lockdown, anche solo parziali, anche in altri Paesi, ma che soprattutto siano imposte ulteriori limitazioni alla mobilità delle persone e alle capienze consentite per i grandi eventi. Essendo Artissima una manifestazione internazionale, si è inoltre sempre attentamente monitorata la situazione sanitaria in Europa e nel mondo, e preso atto delle inevitabili conseguenze sugli spostamenti e trend nazionali che possono influenzare la presenza di addetti del settore e intaccare l’immagine di Artissima come evento capace di creare connessioni, oltre che occasioni di vendita per i suoi clienti. In linea con le decisioni assunte a livello mondiale dagli organizzatori dei principali eventi fieristici internazionali nel campo dell’arte, Artissima ha quindi dovuto riconsiderare radicalmente le modalità di svolgimento della fiera e prendere atto, a malincuore, di come non ci fossero le condizioni per organizzare in serenità e con piena coscienza dei rischi in materia di sicurezza un evento di successo all’Oval. La decisione è stata presa nell’esatto momento in cui gli interlocutori hanno autonomamente iniziato a prendere grossi impegni di spesa per partecipare all’evento - ovvero i galleristi e tutti i soggetti coinvolti - e quando Artissima stessa stava iniziando a dare affidamenti importanti per la costruzione degli stand, una tutela economica forte a cui si aggiunge la necessità di salvaguardare il livello e l’immagine della fiera. Nella situazione attuale, Artissima non sarebbe stata in grado di garantire un’edizione di successo che è solita offrire ai suoi interlocutori: oggi c’è stata la conferenza stampa di presentazione “Artissima Unplugged” e c’era il problema anche della presenza dei collezionisti che, in molti, hanno manifestato il disagio nell’essere presenti in una fiera dove fossero presenti tante persone. GL events, quindi, è stata presa la decisione di modificare le modalità con cui Artissima verrà presentata, perché Artissima ci sarà, e GL events è stata prontamente informata, con la quale sono stati presi progressivi accordi in merito. E veniamo ad Artissima Unplugged 2020. In questo quadro che vi ho fatto, Artissima è per vocazione e storia tenuta ad offrire comunque alla città e al mondo dell’arte, con la sua ventisettesima edizione, un’occasione per incontrare l’arte e continuare ad essere un riferimento nel calendario nazionale. L’investimento sul digitale che era stato attivato già nel 2017 con il primo catalogo online e non più cartaceo, realizzato grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo, consente ad Artissima, oggi, di affrontare quest’emergenza preparata e con un notevole bagaglio di esperienza alle spalle; oltre al catalogo digitale infatti, già attivo da 3 anni, la fiera lancerà una nuova piattaforma editoriale digitale, “Artissima XYZ” con contenuti fruibili da pubblico e addetti che sarà online fino al 9 dicembre. Il cuore fisico della nuova Artissima nasce dalla collaborazione con la Fondazione Torino Musei che ha messo a disposizione di Artissima e della direttrice Ilaria Bonacossa due dei suoi spazi museali, GAM e Palazzo Madama, oltre al suo team. Verranno quindi organizzati insieme alle gallerie selezionate da Artissima per l’edizione 2020, progetti espositivi innovativi che dureranno fino a dicembre, fino ai primi di gennaio; parallelamente, verranno prodotti progetti speciali promossi dai brand partner che continuano a credere nell’efficienza e nel successo che l’organizzazione di Artissima garantisce. Detto in modo più semplice: si metteranno al centro le opere e le gallerie, con progetti espositivi che verranno realizzati nei musei della Fondazione Torino Musei, questo per mantenere il contatto con l’opera; mentre prosegue tutta l’attività online che non sarà un semplice catalogo online, ma ci sarà una vera e propria programmazione digitale di relazione con gli utenti, con gli artisti, con le gallerie e con i collezionisti. È stato esteso il tempo, queste mostre saranno attive dal 7 di novembre fino al 9 gennaio proprio per permettere anche ai collezionisti di scoprire queste opere, di valutarle, di entrare in contatto con i galleristi in piena sicurezza, in un periodo più lungo, che non siano i 5 giorni della fiera, e quindi rispondere alle esigenze dei collezionisti che hanno manifestato il proprio disagio all’idea di arrivare in una fiera affollata. Siccome noi vogliamo, Artissima vuole mettere a suo agio i collezionisti e anche i galleristi ha trovato questa modalità organizzativa che va nella direzione delle richieste dei galleristi e nella direzione della richiesta dei collezionisti. LEON Francesca Paola (Assessora) Allora, non condivido il tono da funerale, non sta morendo nulla, anzi la scelta di Artissima di realizzare una fiera - perché di una fiera si tratta - attraverso degli eventi espositivi, ma concordati con le Gallerie, è il modo per salvaguardare Artissima, nella sua relazione con le Gallerie, nella sua relazione con i collezionisti, è anche economica. La fiera ha una parte virtuale e una parte fisica che è quella che viene realizzata all’interno dei musei, non è possibile confrontare Expocasa con Artissima perché i soggetti sono diversi, perché le persone vengono prevalentemente dall’estero, ci sono le Gallerie dall’estero, esporre opere d’arte è diverso che esporre un progetto architettonico o dei materiali edilizi, quindi non è assolutamente paragonabile. Non è un problema tecnico di quanti farne entrare o meno, il problema è mantenere il rapporto tra domanda e offerta nel campo del mercato dell’arte senza sminuire il valore di Artissima. Fare un fiera che non funziona perché magari non ci sono abbastanza Gallerie, non ci sono abbastanza collezionisti quello sarebbe un danno per Artissima, invece, in questo modo Artissima ha costruito una relazione più solida con i galleristi, li ha dato la possibilità di essere presenti gratuitamente nella piattaforma di vendita online, ha costruito con loro i contenuti di questa piattaforma, ha riproposto sulla piattaforma i Present Future, Back to the Future, le scelte diciamo basate più sugli artisti che non sulle Gallerie. La Città sta lavorando, ha lavorato in questi mesi ed è stata sempre presente con Artissima, in ogni momento e in ogni passaggio, la decisione è salvaguardare per il futuro non solo artisti, ma il nostro sistema dell’Arte Contemporanea. Come sapete c’è un programma intorno ad Artissima, beh il programma intorno ad Artissima è forte, ci sono i musei di Arte Contemporanea, vedremo alle altre fiere che hanno finora confermato, ma hanno il fatto che si realizzano, chiaramente ogni fiera ha il suo contenuto, ha la sua modalità organizzativa e ciascuna si è riprogrammata in funzione dell’emergenza, secondo la propria natura. La Città è a fianco, la Città insieme a Fondazione CRT per l’Arte Contemporanea, insieme alla Regione Piemonte, attraverso il programma Contemporary Art promuoverà tutta questa serie di iniziativa è al fianco di tutta il comparto dell’Arte Contemporanea perché questo è un asset importante della nostra Città, è un elemento che la caratterizza, ma bisogna lavorare perché il futuro possa esistere e per fare questo bisogna oggi lavorare tutti insieme. Su questo presenteremo, il 27, la campagna Contemporary Art con tutta la programmazione collegata al novembre dell’Arte Contemporanea e quindi viene garantita la cosiddetta settimana dell’Arte Contemporanea e, se posso dire, la Città di Torino è riuscita a garantire: MITO, Torino Jazz Festival, Torino Danza, il Carignano è stato aperto tutta l’estate, abbiamo avuto Torino Cielo Aperto con 4 arene, 22 punti estivi aperti, abbiamo colto l’occasione per rendere attiva la nostra Città anche in periodo difficile e questo bisogna che venga riconosciuto; siamo riusciti a fare tanto con attenzione, prendendo sul serio i problemi e affrontandoli. Ogni manifestazione ha la sua caratteristica, non si può dire sì a tutto o no a tutto, ogni manifestazione ha la sua natura. La Città ha permesso che si realizzasse la gran parte della programmazione estiva consapevole che l’estate era uno dei momenti migliori per tornare a fare attività dal vivo e l’abbiamo fatto, adesso si apre un’altra fase, siamo un po' come Penelope: facciamo la tela, la disfiamo, la ritessiamo perché questo è quello che ci chiede questo periodo, ora dobbiamo essere tutti vicini ad Artissima, ma all’intero sistema dell’Arte Contemporanea. Condivido quanto diceva Lubatti: “Cosa possiamo fare per promuoverla”, beh dire che: “La Città c’è, che l’Arte Contemporanea è uno dei cuori pulsanti della Città e tutti lo dobbiamo riconoscere”. |